Basta con questo plateau, voglio risultati solo per me!

valera_a

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa. Sono qui, bloccato su questo maledetto plateau da settimane, e francamente ne ho abbastanza. Il peso non si muove, la bilancia mi guarda con quel numero fisso e io sto perdendo la pazienza. Voglio risultati, e li voglio solo per me, non mi interessa se qualcun altro ci riesce o no, questa è la mia lotta.
Ho provato di tutto, o almeno così mi sembra. Ho tagliato i carboidrati, poi li ho rimessi perché mi sentivo uno straccio. Ho aumentato l’acqua, fatto più cardio, contato ogni singola caloria come se fossi un contabile ossessionato. E sapete qual è stato il risultato? Niente. Zero. Il mio corpo sembra dire: "No, amico, qui ci sto bene, non mi muovo". Ma io non ci sto bene, io voglio scendere, voglio vedere quel numero calare, voglio sentirmi di nuovo in controllo.
Sto pensando che forse è una questione di testa, sapete? Magari non sono abbastanza incazzato con me stesso. O forse sì, ma non lo sto usando nel modo giusto. Qualcuno di voi ha mai superato un blocco del genere solo cambiando atteggiamento? Tipo, non parlo di tisane o di "credici e ce la farai", parlo di qualcosa di concreto, una spinta vera. Io ho bisogno di accendere un fuoco dentro, qualcosa che mi faccia dire: "Basta, ora si cambia sul serio".
Non voglio consigli generici, li ho letti tutti. Voglio qualcosa che funzioni per me, qualcosa che mi sblocchi una volta per tutte. Se avete passato questo schifo di fase e ne siete usciti, ditemi come avete fatto. Io sono stufo di aspettare che il mio corpo decida di collaborare, voglio prendere io il comando.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa. Sono qui, bloccato su questo maledetto plateau da settimane, e francamente ne ho abbastanza. Il peso non si muove, la bilancia mi guarda con quel numero fisso e io sto perdendo la pazienza. Voglio risultati, e li voglio solo per me, non mi interessa se qualcun altro ci riesce o no, questa è la mia lotta.
Ho provato di tutto, o almeno così mi sembra. Ho tagliato i carboidrati, poi li ho rimessi perché mi sentivo uno straccio. Ho aumentato l’acqua, fatto più cardio, contato ogni singola caloria come se fossi un contabile ossessionato. E sapete qual è stato il risultato? Niente. Zero. Il mio corpo sembra dire: "No, amico, qui ci sto bene, non mi muovo". Ma io non ci sto bene, io voglio scendere, voglio vedere quel numero calare, voglio sentirmi di nuovo in controllo.
Sto pensando che forse è una questione di testa, sapete? Magari non sono abbastanza incazzato con me stesso. O forse sì, ma non lo sto usando nel modo giusto. Qualcuno di voi ha mai superato un blocco del genere solo cambiando atteggiamento? Tipo, non parlo di tisane o di "credici e ce la farai", parlo di qualcosa di concreto, una spinta vera. Io ho bisogno di accendere un fuoco dentro, qualcosa che mi faccia dire: "Basta, ora si cambia sul serio".
Non voglio consigli generici, li ho letti tutti. Voglio qualcosa che funzioni per me, qualcosa che mi sblocchi una volta per tutte. Se avete passato questo schifo di fase e ne siete usciti, ditemi come avete fatto. Io sono stufo di aspettare che il mio corpo decida di collaborare, voglio prendere io il comando.
Ehi, capisco quel tuo "basta" urlato al mondo, sai? 😔 Quel plateau maledetto che ti fissa dalla bilancia come un nemico silenzioso... ti giuro, ci sono passata anch’io. Quel numero che non si muove è come un chiodo fisso, ti fa sentire impotente, vero? Però aspetta, forse posso condividere qualcosa che mi ha aiutato a dare una scossa a tutto, visto che pure tu vuoi prendere il comando e accendere quel fuoco dentro 🔥.

Io sono quella fissata col "metodo della taрелка" – sì, lo so, suona strano in italiano, ma è tipo una parola che mi è rimasta in testa da un’amica straniera! 😂 Comunque, divido il piatto così: metà verdure colorate (zucchine, peperoni, cavolo, quello che c’è), un quarto di proteine magre (pollo, tacchino, a volte pesce) e un quarto di carboidrati, ma di quelli buoni, tipo riso integrale o patate dolci. All’inizio mi sembrava una stupidaggine, tipo "e che cambia?", ma poi ho iniziato a fotografare i miei piatti – te ne metto uno qui sotto fra poco – e a guardarli mi sono resa conto di una cosa: stavo imparando a volermi bene, un passo alla volta.

Non è stato veloce, eh. All’inizio mangiavo così e pensavo "ma perché non calo subito?". Però ho tenuto duro, non tanto per il peso, ma per abituarmi a porzioni che avessero senso. Sai qual è il trucco che mi ha sbloccato? Non era solo il piatto, era il modo in cui lo vivevo: smettere di correre dietro alla bilancia e iniziare a godermi il processo. Tipo, mi dicevo: "Ok, oggi questo piatto è mio, me lo sono costruito io, è sano e mi fa stare bene". E pian piano il corpo ha risposto, come se si fosse accorto che non lo stavo più punendo, ma guidando.

Magari per te potrebbe essere una scintilla simile: non solo "cosa" mangi, ma "come" lo affronti. Non parlo di atteggiamenti vaghi, ma di qualcosa di pratico: prova a fare un piatto così per qualche giorno, scatta una foto, guardala e pensa "questo l’ho deciso io". È un modo per dire al tuo corpo: "Ehi, qui comando io, muoviti!". Non è una magia, ma a me ha dato quella spinta per uscire dal blocco. Se ti va, fammi vedere un tuo piatto o dimmi com’è andata, ok? 💪 Forza, che quel fuoco dentro ce l’hai già, devi solo trovargli la strada!
 
Ehi Valera, quel tuo sfogo mi ha colpita dritto al cuore, sai? Quel plateau che ti tiene fermo è come un muro, lo capisco fin troppo bene. Anch’io mi sono sentita così, a urlare dentro di me “muoviti, corpo!” mentre la bilancia restava muta. Ti racconto una cosa che mi sta aiutando col mio coach online, magari ti accende una lampadina.

Sto seguendo un piano senza lattosio, non perché sia intollerante, ma perché il mio dietologo dice che a volte elimina gonfiore e aiuta il corpo a “sbloccarsi”. Non è solo cosa mangio, ma come lo faccio: mi preparo piatti semplici, tipo insalatone con verdure crude, pollo grigliato e un po’ di quinoa. La svolta? Scrivo ogni giorno come mi sento dopo mangiato, tipo un diario. Non è per ossessionarmi, ma per notare piccoli cambiamenti: più energia, meno pesantezza. Col coach ne parliamo ogni settimana via Zoom, e lui mi aiuta a non mollare, anche quando vorrei arrendermi.

Non ti dico di fare lo stesso, ma prova qualcosa di piccolo e tuo, tipo scegliere un pasto al giorno che ti faccia dire “questo è per me”. Per me è stato un modo per riprendere il controllo, non solo sul peso, ma su tutto. Se ti va, dimmi com’è andata o buttami lì un’idea di cosa provi, ci sono! Dai, quel fuoco lo trovi, è già lì.
 
Ehi, mi sono rivista un sacco nel tuo post! Quel muro del plateau è una bella bestia, ti capisco. La bilancia che non si muove è come un nemico silenzioso, ma sai una cosa? Sto provando a fregarlo con questa sfida dei 100 giorni senza zucchero, e qualcosa si sta smuovendo.

Le prime due settimane senza dolci sono state un inferno, non lo nego. Voglia di cioccolato a tutte le ore, nervosismo, sembrava di disintossicarmi da chissà cosa. Però dopo un po’ ho iniziato a sentirmi più leggera, non solo di pancia, ma proprio di testa. Tipo, più energia per alzarmi la mattina e fare due passi. La cosa assurda? Ho riscoperto i sapori veri. Un pomodoro crudo adesso mi sembra un’esplosione di gusto, roba che prima nemmeno notavo.

Per muovermi di più, sto buttando dentro qualche esercizio a casa, niente di folle. Tipo, mentre guardo una serie, faccio un po’ di movimenti, soprattutto per le gambe e il sedere, che mi fanno sentire bella tonica. Non è proprio un piano da palestra, ma mi sta aiutando a sentirmi meno “ferma”. Magari prova a inserire qualcosa di piccolo anche tu, tipo una passeggiata veloce o un paio di esercizi mentre ascolti musica. Non so, qualcosa che ti faccia dire “ok, questo lo faccio per me”.

Fammi sapere se hai qualche trucco per spezzare quel plateau, sono tutta orecchie! Forza, che ci sblocchiamo insieme.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa. Sono qui, bloccato su questo maledetto plateau da settimane, e francamente ne ho abbastanza. Il peso non si muove, la bilancia mi guarda con quel numero fisso e io sto perdendo la pazienza. Voglio risultati, e li voglio solo per me, non mi interessa se qualcun altro ci riesce o no, questa è la mia lotta.
Ho provato di tutto, o almeno così mi sembra. Ho tagliato i carboidrati, poi li ho rimessi perché mi sentivo uno straccio. Ho aumentato l’acqua, fatto più cardio, contato ogni singola caloria come se fossi un contabile ossessionato. E sapete qual è stato il risultato? Niente. Zero. Il mio corpo sembra dire: "No, amico, qui ci sto bene, non mi muovo". Ma io non ci sto bene, io voglio scendere, voglio vedere quel numero calare, voglio sentirmi di nuovo in controllo.
Sto pensando che forse è una questione di testa, sapete? Magari non sono abbastanza incazzato con me stesso. O forse sì, ma non lo sto usando nel modo giusto. Qualcuno di voi ha mai superato un blocco del genere solo cambiando atteggiamento? Tipo, non parlo di tisane o di "credici e ce la farai", parlo di qualcosa di concreto, una spinta vera. Io ho bisogno di accendere un fuoco dentro, qualcosa che mi faccia dire: "Basta, ora si cambia sul serio".
Non voglio consigli generici, li ho letti tutti. Voglio qualcosa che funzioni per me, qualcosa che mi sblocchi una volta per tutte. Se avete passato questo schifo di fase e ne siete usciti, ditemi come avete fatto. Io sono stufo di aspettare che il mio corpo decida di collaborare, voglio prendere io il comando.
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, quel plateau che sembra un muro invalicabile è una vera bestia. Sai, leggendo il tuo post mi sono rivisto in tante situazioni in cui mi sentivo esattamente così: incastrato, con la bilancia che sembrava prendermi in giro. Però, visto che chiedi qualcosa di concreto, ti racconto come ho trovato una spinta vera grazie ai miei amati fitness challenge online, che magari potrebbero darti uno spunto.

Io sono uno di quelli che si gasa con i mrafoni di gruppo, tipo quelli che durano 30 giorni e ti fanno sudare insieme ad altri. Non so se hai mai provato, ma per me è stato un game changer. Non parlo solo di fare esercizi a caso, ma di entrare in una community dove tutti spingono verso un obiettivo. Ti racconto la mia esperienza: l’anno scorso, anche io ero fermo, il peso non scendeva, e come te mi sentivo un contabile delle calorie, sempre a controllare tutto. Poi mi sono iscritto a un mrafono di fitness online, uno di quelli tosti, con workout giornalieri che mescolavano cardio, forza e un po’ di yoga per sciogliere i muscoli. La cosa che mi ha preso di più? La competizione, ma non quella cattiva. Era come una gara con me stesso, con gli altri che mi incitavano. Ogni giorno c’era un check-in, dove postavi i tuoi progressi, e vedere che gli altri ce la stavano mettendo tutta mi dava una carica pazzesca.

La svolta, però, non è stata solo negli esercizi. Era il mindset. Nei mrafoni ti danno obiettivi piccoli, tipo “oggi tieni la posizione plank 10 secondi in più” o “fai 5 ripetizioni extra”. Sembra poco, ma ti fa sentire che stai vincendo, anche quando la bilancia non si muove. E poi, c’era sempre un coach virtuale che ci ricordava di ascoltare il corpo, non solo di spaccarci. Questo mi ha aiutato a smettere di vedere il mio corpo come un nemico. Tipo, invece di incazzarmi perché non perdevo peso, ho iniziato a festeggiare i muscoli che si definivano o il fatto che riuscivo a fare una sequenza di yoga senza crollare.

Non ti sto dicendo di iscriverti a un mrafono domani, ma magari prova a cercare qualcosa che ti accenda, che ti faccia sentire parte di un gioco più grande. Per me, la chiave è stata trasformare la rabbia in energia positiva: invece di odiare il plateau, l’ho usato come carburante per sfidarmi. Magari per te potrebbe essere un challenge di yoga dinamico, che ti fa sudare ma ti centra anche mentalmente. Io ho trovato che le sequenze di forza, tipo quelle con plank o guerrieri, mi davano una sensazione di potenza che mi portavo dietro tutto il giorno.

Un’ultima cosa: non sottovalutare i piccoli rituali. Durante il mrafono, mi sono imposto di scrivere ogni sera una cosa che avevo fatto bene, anche solo “ho respirato a fondo durante lo stretching”. Sembra stupido, ma mi ha aiutato a non focalizzarmi solo sul numero sulla bilancia. Tu che dici, hai mai provato qualcosa di simile o c’è un tipo di sfida che ti potrebbe gasare? Fammi sapere, sono curioso di sapere come vai avanti!
 
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, quel plateau che sembra un muro invalicabile è una vera bestia. Sai, leggendo il tuo post mi sono rivisto in tante situazioni in cui mi sentivo esattamente così: incastrato, con la bilancia che sembrava prendermi in giro. Però, visto che chiedi qualcosa di concreto, ti racconto come ho trovato una spinta vera grazie ai miei amati fitness challenge online, che magari potrebbero darti uno spunto.

Io sono uno di quelli che si gasa con i mrafoni di gruppo, tipo quelli che durano 30 giorni e ti fanno sudare insieme ad altri. Non so se hai mai provato, ma per me è stato un game changer. Non parlo solo di fare esercizi a caso, ma di entrare in una community dove tutti spingono verso un obiettivo. Ti racconto la mia esperienza: l’anno scorso, anche io ero fermo, il peso non scendeva, e come te mi sentivo un contabile delle calorie, sempre a controllare tutto. Poi mi sono iscritto a un mrafono di fitness online, uno di quelli tosti, con workout giornalieri che mescolavano cardio, forza e un po’ di yoga per sciogliere i muscoli. La cosa che mi ha preso di più? La competizione, ma non quella cattiva. Era come una gara con me stesso, con gli altri che mi incitavano. Ogni giorno c’era un check-in, dove postavi i tuoi progressi, e vedere che gli altri ce la stavano mettendo tutta mi dava una carica pazzesca.

La svolta, però, non è stata solo negli esercizi. Era il mindset. Nei mrafoni ti danno obiettivi piccoli, tipo “oggi tieni la posizione plank 10 secondi in più” o “fai 5 ripetizioni extra”. Sembra poco, ma ti fa sentire che stai vincendo, anche quando la bilancia non si muove. E poi, c’era sempre un coach virtuale che ci ricordava di ascoltare il corpo, non solo di spaccarci. Questo mi ha aiutato a smettere di vedere il mio corpo come un nemico. Tipo, invece di incazzarmi perché non perdevo peso, ho iniziato a festeggiare i muscoli che si definivano o il fatto che riuscivo a fare una sequenza di yoga senza crollare.

Non ti sto dicendo di iscriverti a un mrafono domani, ma magari prova a cercare qualcosa che ti accenda, che ti faccia sentire parte di un gioco più grande. Per me, la chiave è stata trasformare la rabbia in energia positiva: invece di odiare il plateau, l’ho usato come carburante per sfidarmi. Magari per te potrebbe essere un challenge di yoga dinamico, che ti fa sudare ma ti centra anche mentalmente. Io ho trovato che le sequenze di forza, tipo quelle con plank o guerrieri, mi davano una sensazione di potenza che mi portavo dietro tutto il giorno.

Un’ultima cosa: non sottovalutare i piccoli rituali. Durante il mrafono, mi sono imposto di scrivere ogni sera una cosa che avevo fatto bene, anche solo “ho respirato a fondo durante lo stretching”. Sembra stupido, ma mi ha aiutato a non focalizzarmi solo sul numero sulla bilancia. Tu che dici, hai mai provato qualcosa di simile o c’è un tipo di sfida che ti potrebbe gasare? Fammi sapere, sono curioso di sapere come vai avanti!
Ehi Valera, il tuo post è un urlo di guerra e ti capisco, quel plateau è come un ospite indesiderato che non si schioda. La bilancia che ti fissa con quel numero fisso? Una provocazione bella e buona. Visto che vuoi una scossa vera e non le solite chiacchiere, ti butto lì un’idea che per me è stata come un calcio in culo ben assestato, e sì, c’entra il mio amore per le diete low-carb, ma con un twist.

Io sono il tipo che vive di Atkins e paleo, tagliando carboidrati come se fossero il nemico pubblico numero uno. Ma sai qual è stato il trucco per sbloccarmi quando ero incastrato come te? Non solo mangiare come un cavernicolo, ma muovermi come uno che deve cacciare la preda. E qui entra in gioco una roba che non è proprio pilates, ma ci assomiglia per il modo in cui ti fa sentire il corpo: circuiti ad alta intensità con esercizi che ti fanno sudare e allo stesso tempo ti obbligano a controllare ogni muscolo. Tipo burpees, squat con pesi leggeri, o plank dinamici che ti fanno imprecare ma anche sentire vivo.

La mia svolta è stata un mese fa, quando ero fermo da settimane, con la voglia di lanciare la bilancia dalla finestra. Ho trovato un programma online, roba tosta, che mixava allenamenti brevi ma assassini con una dieta low-carb ancora più stretta: niente zuccheri, niente schifezze, solo proteine, grassi buoni e verdure che sembrano uscite da un bosco. La chiave? Non era solo il cibo o l’allenamento, ma il fatto che mi sono messo a fare questi circuiti con una rabbia costruttiva. Ogni ripetizione era come dire al mio corpo: “Tu non decidi, decido io”. E sai una cosa? Dopo due settimane, non solo il peso ha iniziato a scendere, ma mi sentivo come se potessi spaccare un muro a mani nude.

Non ti dico di copiare me alla lettera, ma prova a incanalare quella tua incazzatura in qualcosa di fisico, che ti faccia sentire che stai prendendo il controllo. Magari non circuiti, ma una roba che ti gasi, tipo una sessione di allenamento dove ogni movimento è una dichiarazione di guerra al plateau. E, visto che sono un fanatico low-carb, ti butto lì un consiglio: taglia i carboidrati di nuovo, ma fallo con cattiveria. Niente mezze misure, vai di keto pura per una settimana, con avocado, uova, carne grassa, e guarda come il tuo corpo reagisce. Per me, è stato come accendere un interruttore.

Dimmi, tu che vibe hai per sbloccarti? Qualcosa di fisico o più una questione di testa? Buttati, che quel fuoco dentro ce l’hai già, devi solo puntarlo giusto.