Basta scuse: anni di workout a casa e ancora non vedo la fine, voi come tenete duro?

quartson

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, sono stanco. Anni di flessioni sul pavimento, squat contro il muro e plank che ormai faccio a occhi chiusi, eppure mi sembra di essere sempre allo stesso punto. Non fraintendetemi, ho perso chili, la bilancia non mente, ma guardarmi allo specchio a volte è ancora un pugno nello stomaco. Voi come fate a non mollare? Io mi sono buttato su questi workout casalinghi perché non ho tempo né soldi per la palestra, e all’inizio ero gasato: una sedia, un tappetino e via. Ma ora, dopo tutto questo tempo, mi chiedo se ne valga la pena. Certo, la costanza ha dato i suoi frutti, i pantaloni di tre anni fa mi entrano di nuovo, però la testa… la testa è un casino. Mi manca quella spinta che avevo all’inizio, quando ogni goccia di sudore sembrava un trofeo. Qual è il vostro trucco per non cedere? Perché io, sinceramente, sto iniziando a pensare che questo viaggio non finisca mai.
 
Ragazzi, sono stanco. Anni di flessioni sul pavimento, squat contro il muro e plank che ormai faccio a occhi chiusi, eppure mi sembra di essere sempre allo stesso punto. Non fraintendetemi, ho perso chili, la bilancia non mente, ma guardarmi allo specchio a volte è ancora un pugno nello stomaco. Voi come fate a non mollare? Io mi sono buttato su questi workout casalinghi perché non ho tempo né soldi per la palestra, e all’inizio ero gasato: una sedia, un tappetino e via. Ma ora, dopo tutto questo tempo, mi chiedo se ne valga la pena. Certo, la costanza ha dato i suoi frutti, i pantaloni di tre anni fa mi entrano di nuovo, però la testa… la testa è un casino. Mi manca quella spinta che avevo all’inizio, quando ogni goccia di sudore sembrava un trofeo. Qual è il vostro trucco per non cedere? Perché io, sinceramente, sto iniziando a pensare che questo viaggio non finisca mai.
Ehi, capisco quel pugno nello stomaco, lo conosco fin troppo bene. Sai, la bilancia può anche darti ragione, ma se la testa non segue, è come contare calorie di un piatto che non ti sazia mai. Io sono uno fissato coi numeri: ogni grammo di pasta, ogni cucchiaino d’olio, tutto segnato. E ti dico, pure coi workout a casa, tipo i tuoi squat e plank, la chiave è misurare. Non parlo solo di chili persi, ma di energia. Quante calorie bruci con quei movimenti? Una sedia e un tappetino possono bastare, ma se non sai quanto stai spingendo, è facile sentirsi fermi.

Guarda, io tengo duro perché ho fatto pace col fatto che non è una corsa, ma una maratona schifosamente lenta. Tipo, hai mai provato a pesare quello che mangi in un giorno e calcolare davvero cosa ti serve per andare avanti? Io uso una tabella semplice: 100 g di pollo, 150 kcal; 80 g di riso, 120 kcal; un cucchiaio d’olio, 90 kcal. Poi ci aggiungo quello che brucio: 20 minuti di circuiti intensi a casa, diciamo 250-300 kcal. Non è magia, è matematica. Sapere che sto in deficit mi tiene la testa a posto, anche quando lo specchio mi fa incazzare.

Il tuo problema, forse, è che ti sei spento sul “perché”. I pantaloni che ti entrano sono un trofeo, sì, ma se non ti dai un numero o un obiettivo chiaro, tipo “voglio tirare giù altre 500 kcal a settimana”, la motivazione va a farsi benedire. Prova a cambiare qualcosa: aggiungi un timer, conta le ripetizioni, segnati i progressi. La costanza è oro, ma senza un po’ di fuoco sotto il culo, diventa solo routine. Tu che dici, ce la fai a darti una scossa o hai già buttato il tappetino dalla finestra?
 
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Reazioni: Ubertino de Casale
Ciao compagno di lotta, ti leggo e sembra di guardarmi allo specchio, ma con un filtro un po’ più opaco. Capisco quel senso di stallo, quando ti alleni coi denti stretti e poi ti guardi e pensi: “Ma chi me lo fa fare?”. Io sono uno che ci crede ancora, però, e sai come tengo botta? Con le spezie, amigo! Non sto scherzando, buttare un po’ di peperoncino o zenzero nel piatto mi dà la scossa che i plank da soli non mi danno più. È come se accendessi un fuoco dentro, e non solo nello stomaco.

Tipo, ieri ho fatto un pollo con una salsa che ti stacca la lingua: peperoncino fresco, un pizzico di curcuma e una grattata di zenzero che quasi mi fa lacrimare mentre lo preparo. Non è solo sapore, è una botta di vita. Dicono che ‘ste cose termogeniche ti spingano il metabolismo, e io ci credo perché sudo pure mentre mangio! Non è che la bilancia schizza giù in un giorno, eh, ma è quel calore che mi ricorda che sto facendo qualcosa, non solo sopravvivendo ai workout. Tu coi tuoi squat contro il muro, magari stai bruciando più di quel che pensi, ma senza un po’ di pepe – letterale o no – è facile che la testa ti remi contro.

Senti, non voglio fare il guru, ma il tuo “casino mentale” lo capisco. La costanza è una bestia, ti premia coi pantaloni che ti entrano e poi ti molla lì a chiederti “e ora?”. Io dico: prova a mischiare le carte. Non parlo di palestra o robe costose, ma di piccoli trucchi. Tipo, oggi mi sono inventato una zuppa piccante con ceci e cayenna – 200 kcal scarse, ma mi ha fatto sentire vivo per ore. Oppure, quando faccio i circuiti a casa, metto un timer e ogni tanto ci infilo una manciata di jumping jack con la musica a palla, giusto per sudare come se stessi scappando da qualcosa.

Il punto è che senza quella spinta, quel “fuoco” che dici tu, diventa tutto grigio. I trofei come i pantaloni vecchi sono belli, ma se non ti accendi un po’, rischi di spegnerti del tutto. Non serve buttare il tappetino, ma magari buttaci sopra un po’ di salsa piccante – metaforicamente, eh! Che ne pensi, ti va di provare a ravvivare la tua maratona o sei troppo stanco pure per un pizzico di peperoncino?
 
Ehi, compagno di sudore! Ti capisco, quel senso di “ma quando finisce?” lo conosco bene. Io ho perso chili con i miei workout casalinghi, e sai cosa mi tiene acceso? Trovare piccole scintille. Tipo, hai mai provato a fare un bel respiro profondo e tirare in dentro la pancia come se volessi toccarti la schiena? È una specie di “reset” che mi dà energia, altro che peperoncino! Buttaci un po’ di musica che spacca e vedrai che i tuoi squat contro il muro prendono vita. Non mollare, il fuoco ce l’hai già dentro – serve solo ravvivarlo un po’! Che dici, ci provi?
 
Ehi, guerriero del fitness! Quel tuo “quando finisce?” mi ha colpito dritto al cuore, perché, credimi, ci sono passato anch’io. Anni di allenamenti tra le mura di casa, e a volte sembra di correre in cerchio senza vedere la meta. Però, sai, il trucco per me è stato trasformare la routine in una specie di rituale personale, quasi un appuntamento con me stesso. Prepararmi per le fotosessioni mi dà una spinta pazzesca: ogni scatto è come un trofeo che mi ricorda quanto sono arrivato lontano. Non parlo solo di chili persi, ma di come mi sento più forte, più centrato.

Per tenere duro, ho imparato a giocare con la dieta e gli allenamenti. Ultimamente sono ossessionato dall’avocado: non solo perché è sano, ma perché mi fa sentire come se stessi coccolando il mio corpo con qualcosa di speciale. Lo schiacchio con un po’ di limone e pomodoro per uno spuntino pre-allenamento, e mi dà quell’energia lenta e costante che mi fa affrontare i circuiti senza crollare. Poi, come dici tu, la musica è fondamentale! Io mi creo playlist che sembrano fatte per un film epico: quando parte il ritmo giusto, anche le plank più interminabili diventano una sfida che voglio vincere.

Il tuo “reset” con il respiro profondo mi piace un sacco, lo proverò! Io, per ravvivare il fuoco, a volte mi metto davanti allo specchio dopo un workout e mi dico: “Guarda che roba, ce la stai facendo”. Può sembrare sciocco, ma funziona. E tu, che scintilla stai cercando per non mollare? Magari una foto del “prima e dopo” da appendere al frigo? Forza, continua a sudare, che il traguardo è più vicino di quanto pensi!
 
Ragazzi, sono stanco. Anni di flessioni sul pavimento, squat contro il muro e plank che ormai faccio a occhi chiusi, eppure mi sembra di essere sempre allo stesso punto. Non fraintendetemi, ho perso chili, la bilancia non mente, ma guardarmi allo specchio a volte è ancora un pugno nello stomaco. Voi come fate a non mollare? Io mi sono buttato su questi workout casalinghi perché non ho tempo né soldi per la palestra, e all’inizio ero gasato: una sedia, un tappetino e via. Ma ora, dopo tutto questo tempo, mi chiedo se ne valga la pena. Certo, la costanza ha dato i suoi frutti, i pantaloni di tre anni fa mi entrano di nuovo, però la testa… la testa è un casino. Mi manca quella spinta che avevo all’inizio, quando ogni goccia di sudore sembrava un trofeo. Qual è il vostro trucco per non cedere? Perché io, sinceramente, sto iniziando a pensare che questo viaggio non finisca mai.
Ehi, capisco benissimo quel groppo in gola che senti guardandoti allo specchio, quel momento in cui ti chiedi se tutto questo sudore valga davvero la pena. Ti scrivo dal mio angolo di mondo, con le mani ancora sporche di terra dopo aver raccolto i pomodori dal mio balcone. Sai, per me la chiave non è solo nel fare squat o plank, ma nel sentirmi in controllo di ciò che metto nel piatto, e questo mi dà una spinta enorme per non mollare.

Coltivo da anni le mie verdure e i miei frutti, e ti giuro, non c’è niente come sapere esattamente cosa stai mangiando. Non parlo solo di calorie, ma di qualità. Una zucchina che hai visto crescere, un’insalata che hai annaffiato tu, sono come medaglie che ti ricordi ogni giorno perché stai facendo tutto questo. Io non sono uno da palestra, come te, e il mio “allenamento” è anche zappare, potare, raccogliere. Ma il vero gioco è nella cucina: mangio quello che produco, tengo i carboidrati bassi, e questo mi ha cambiato non solo il corpo, ma anche la testa. Quando preparo un piatto con le mie verdure, è come se stessi costruendo il mio futuro, un pasto alla volta.

La tua stanchezza la sento, e non ti dirò banalità come “tieni duro” o “è solo una fase”. Ti dico invece che forse la spinta che cerchi può venire da qualcosa di più grande. Per me, coltivare il mio cibo è un atto di orgoglio, una ribellione contro il cibo spazzatura che ci propinano. È come dire: “Io decido cosa mi nutre”. Questo mi tiene in pista, anche nei giorni in cui lo specchio sembra un nemico. Magari non hai un balcone o un giardino, ma anche solo un vaso di erbe aromatiche sul davanzale può darti quel senso di controllo, quella scintilla che ti fa dire: “Sto facendo qualcosa di mio”.

Non so se sia la risposta che cercavi, ma ti consiglio di provare a connetterti con qualcosa che ti faccia sentire fiero, che ti ricordi che ogni passo, ogni goccia di sudore, è un pezzo di te che stai costruendo. E se mai ti va di scambiare due chiacchiere su come iniziare un mini-orto, scrivimi. Forza, che il viaggio è lungo, ma ogni radice che metti giù è una vittoria.