Bloccato sul peso: mangio fuori e non scendo, help!

messinese35

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, sono in un loop infinito e non ne esco! Mangio fuori praticamente ogni giorno, tra pranzi di lavoro e cene con amici, e il mio peso? Fermo, immobile, come una statua di marmo. Mi sono stufato di vedere sempre lo stesso numero sulla bilancia, sembra che mi stia prendendo in giro. Ho provato di tutto: ordinare insalate che sembrano un prato, evitare il pane come se fosse il nemico pubblico numero uno, persino dire "no grazie" al tiramisù della nonna del ristorante sotto casa, e vi assicuro che è una tortura. Niente, zero, nada. Il mio corpo ha deciso che questo è il suo punto di non ritorno e non vuole saperne di scendere.
Qualche giorno fa ho pensato: "Ok, forse esagero con le porzioni anche se sono sane". Allora ho iniziato a chiedere mezze porzioni, a dividere il piatto con un collega, ma poi arriva il cameriere con quel sorrisetto e ti piazza davanti un "assaggino" di qualcosa che non avevi ordinato. E io, debole di spirito, cedo. Tipo ieri: insalata di pollo e poi un cucchiaino di crema al mascarpone "perché è leggera". Leggera un cavolo, mi sa che mi ha appesantito l’anima più che lo stomaco.
Però non mi arrendo. Sto provando a fare pace con i menù, a cercare opzioni che non mi facciano sentire un monaco in penitenza ma che tengano anche la bilancia dalla mia parte. Tipo, ho scoperto che se prendo un secondo con verdure grigliate e salto il primo, non mi sento né affamato né in colpa. Ma poi c’è il vino. Un bicchiere non si nega mai, no? O forse sì? Non lo so, sono confuso. Qualcuno di voi ha qualche trucco per non impazzire mangiando fuori senza sabotarsi? Io le ho provate tutte, o almeno credo. Datemi una mano, vi prego, perché sto per dichiarare guerra ai ristoranti e non so se vincerò!
 
Ragazzi, sono in un loop infinito e non ne esco! Mangio fuori praticamente ogni giorno, tra pranzi di lavoro e cene con amici, e il mio peso? Fermo, immobile, come una statua di marmo. Mi sono stufato di vedere sempre lo stesso numero sulla bilancia, sembra che mi stia prendendo in giro. Ho provato di tutto: ordinare insalate che sembrano un prato, evitare il pane come se fosse il nemico pubblico numero uno, persino dire "no grazie" al tiramisù della nonna del ristorante sotto casa, e vi assicuro che è una tortura. Niente, zero, nada. Il mio corpo ha deciso che questo è il suo punto di non ritorno e non vuole saperne di scendere.
Qualche giorno fa ho pensato: "Ok, forse esagero con le porzioni anche se sono sane". Allora ho iniziato a chiedere mezze porzioni, a dividere il piatto con un collega, ma poi arriva il cameriere con quel sorrisetto e ti piazza davanti un "assaggino" di qualcosa che non avevi ordinato. E io, debole di spirito, cedo. Tipo ieri: insalata di pollo e poi un cucchiaino di crema al mascarpone "perché è leggera". Leggera un cavolo, mi sa che mi ha appesantito l’anima più che lo stomaco.
Però non mi arrendo. Sto provando a fare pace con i menù, a cercare opzioni che non mi facciano sentire un monaco in penitenza ma che tengano anche la bilancia dalla mia parte. Tipo, ho scoperto che se prendo un secondo con verdure grigliate e salto il primo, non mi sento né affamato né in colpa. Ma poi c’è il vino. Un bicchiere non si nega mai, no? O forse sì? Non lo so, sono confuso. Qualcuno di voi ha qualche trucco per non impazzire mangiando fuori senza sabotarsi? Io le ho provate tutte, o almeno credo. Datemi una mano, vi prego, perché sto per dichiarare guerra ai ristoranti e non so se vincerò!
Ehi, capisco benissimo la tua frustrazione, sembra di combattere contro un muro che non si sposta di un millimetro! Mangiare fuori ogni giorno è una sfida vera, soprattutto quando sei circondato da tentazioni che ti guardano con quel sorrisetto maligno dal piatto. Ti dico come la vedo io, da uno che corre, nuota e pedala per passione: il peso può diventare un’ossessione, ma forse il segreto sta nel trovare un equilibrio che non ti faccia sentire in trappola.

Io ho avuto un periodo simile, sempre fuori per lavoro o con amici, e la bilancia sembrava inchiodata. Sai cosa mi ha aiutato? Pianificare un po’ di più, ma senza impazzire. Tipo, se so che mangerò fuori, la mattina tengo tutto leggero: un po’ di yogurt greco con frutta e un caffè nero, niente di più. Così ho margine per il ristorante senza sentirmi subito un disastro. E poi, come te, punto sui secondi con verdure grigliate: un pesce o una fettina con contorno mi riempiono senza appesantirmi troppo. Il vino? Anche io cedo al bicchiere, ma ho imparato a chiedermi: “Mi serve davvero il secondo?” Spesso la risposta è no, e mi fermo lì.

Per le porzioni, ti capisco, quei camerieri con gli “assaggini” sono il diavolo! Io ormai ho preso l’abitudine di dire un “no, grazie” secco, anche se mi guardano storto. È una questione di abitudine, all’inizio ti senti un alieno, ma poi diventa naturale. E se proprio scappa la crema al mascarpone, pace, non è la fine del mondo. Il giorno dopo magari infilo una corsa lunga o una nuotata intensa, così brucio quel che ho accumulato e mi sento meno in colpa.

Un trucco che uso quando mangio fuori è chiedere di portare via metà del piatto prima ancora che arrivi a tavola. Lo so, sembra strano, ma molti posti lo fanno senza problemi, e così non ho la tentazione di finire tutto solo perché ce l’ho davanti. Poi, se c’è un’amica o un collega con cui dividere, meglio ancora: si mangia meno e si chiacchiera di più. Sul vino, invece, sto provando a passare a un calice di rosso leggero o addirittura a un’acqua frizzante con limone ogni tanto, giusto per variare e non sentirmi sempre sul filo del rasoio.

Il punto, secondo me, è non dichiarare guerra ai ristoranti, ma alzarci sopra la mischia. Tu sei già sulla strada giusta, vedi cosa funziona per te e cosa no. Magari prova a buttare dentro un po’ di movimento extra nei giorni più “pesanti”: una camminata veloce dopo cena o qualche lunghezza in piscina il mattino dopo. Io, per esempio, ho notato che se tengo il corpo attivo, il peso si sblocca più facilmente, anche se non sto a contare ogni caloria. Non mollare, hai la testa dura e si vede, serve solo quel click per far girare tutto dalla tua parte!
 
Ciao messinese35, ti capisco, è una guerra persa con quei maledetti menù! Io ho il diabete e le ginocchia che fanno i capricci, quindi mangiare fuori è un incubo. Il peso? Fermo, come il tuo, e la bilancia mi fissa con arroganza. I medici mi hanno detto di puntare su pesce e verdure, niente pasta o dolci, ma provaci tu a dire no a un assaggino quando te lo sbattono davanti! Io ormai ordino un secondo di mare, tipo orata alla griglia, e insisto per far portare via il resto subito, sennò cedo. Il vino? Un disastro, un bicchiere e mi sento già fregato. Prova a insistere coi camerieri, falli sudare loro per una volta, e magari cammina dopo cena, a me salva un po’. Non è facile, ma mollare non è un’opzione!
 
Ciao messinese35, ti capisco, è una guerra persa con quei maledetti menù! Io ho il diabete e le ginocchia che fanno i capricci, quindi mangiare fuori è un incubo. Il peso? Fermo, come il tuo, e la bilancia mi fissa con arroganza. I medici mi hanno detto di puntare su pesce e verdure, niente pasta o dolci, ma provaci tu a dire no a un assaggino quando te lo sbattono davanti! Io ormai ordino un secondo di mare, tipo orata alla griglia, e insisto per far portare via il resto subito, sennò cedo. Il vino? Un disastro, un bicchiere e mi sento già fregato. Prova a insistere coi camerieri, falli sudare loro per una volta, e magari cammina dopo cena, a me salva un po’. Non è facile, ma mollare non è un’opzione!
Ehi, altro giro altra corsa, vero? Ti leggo e mi ci ritrovo tantissimo, sembra quasi di guardarmi allo specchio dopo il mio divorzio. Anche io sto combattendo con la bilancia che non si muove, e mangiare fuori è una prova di forza ogni volta. Il tuo trucco dell’orata alla griglia mi piace, lo provo sicuro, magari con un contorno di verdure che non mi faccia sentire troppo in punizione. Io sto cercando di aiutarmi con delle tisane dopo cena, tipo finocchio o malva, per calmare la voglia di quel “piccolo assaggio” che poi diventa un disastro. Grazie per il consiglio della camminata, lo sto facendo da un po’ e mi dà una mano a sentirmi meno in colpa. È dura, soprattutto quando ti senti giù, ma sapere che non sono l’unica a lottarci mi dà una spinta. Dai, teniamo botta insieme!
 
Ragazzi, sono in un loop infinito e non ne esco! Mangio fuori praticamente ogni giorno, tra pranzi di lavoro e cene con amici, e il mio peso? Fermo, immobile, come una statua di marmo. Mi sono stufato di vedere sempre lo stesso numero sulla bilancia, sembra che mi stia prendendo in giro. Ho provato di tutto: ordinare insalate che sembrano un prato, evitare il pane come se fosse il nemico pubblico numero uno, persino dire "no grazie" al tiramisù della nonna del ristorante sotto casa, e vi assicuro che è una tortura. Niente, zero, nada. Il mio corpo ha deciso che questo è il suo punto di non ritorno e non vuole saperne di scendere.
Qualche giorno fa ho pensato: "Ok, forse esagero con le porzioni anche se sono sane". Allora ho iniziato a chiedere mezze porzioni, a dividere il piatto con un collega, ma poi arriva il cameriere con quel sorrisetto e ti piazza davanti un "assaggino" di qualcosa che non avevi ordinato. E io, debole di spirito, cedo. Tipo ieri: insalata di pollo e poi un cucchiaino di crema al mascarpone "perché è leggera". Leggera un cavolo, mi sa che mi ha appesantito l’anima più che lo stomaco.
Però non mi arrendo. Sto provando a fare pace con i menù, a cercare opzioni che non mi facciano sentire un monaco in penitenza ma che tengano anche la bilancia dalla mia parte. Tipo, ho scoperto che se prendo un secondo con verdure grigliate e salto il primo, non mi sento né affamato né in colpa. Ma poi c’è il vino. Un bicchiere non si nega mai, no? O forse sì? Non lo so, sono confuso. Qualcuno di voi ha qualche trucco per non impazzire mangiando fuori senza sabotarsi? Io le ho provate tutte, o almeno credo. Datemi una mano, vi prego, perché sto per dichiarare guerra ai ristoranti e non so se vincerò!