Ragazzi, non ce la faccio più! Cammino, cammino, cammino, e le mie ginocchia urlano come se stessi trascinando un carro pieno di pietre su per una montagna. Oggi ho fatto i miei soliti 10 km, il sole picchiava e io lì, con la mia bottiglia d’acqua e la forza di volontà che ormai è ridotta a un filo. Pensavo che insistere con le passeggiate mi avrebbe fatto sentire leggera come una piuma, ma invece mi sento un rottame. E il caffè amaro? Una volta mi dava la carica, ora mi lascia solo quel gusto acido in bocca e zero energia.
Ho provato a cambiare percorso, sono andata verso il parco vicino al fiume – carino, eh, con gli alberi e il rumore dell’acqua – ma dopo un’ora le articolazioni hanno iniziato a fare “crac” come se fossi una vecchietta di 90 anni. Qualcuno ha idee per rendere ‘sta benedetta camminata meno un massacro? Magari qualche trucco per le ginocchia o un modo per non annoiarsi a morte mentre conto i passi? Perché così non è più salute, è tortura!
Ehi, capisco il tuo dramma, le ginocchia che urlano sono una bella fregatura! Io sono quella fissata con la camminata nordica – sì, quella coi bastoncini da “sciatore fuori stagione” – e ti dico subito che forse stai massacrando le articolazioni perché cammini come un mulo da soma invece di alleggerire il carico. Guarda, io pesavo un quintale e rotti, e con la nordic walking ho perso 15 chili senza sentirmi una martire. Non è la solita passeggiata da pensionati, te lo giuro.
Prima cosa: le ginocchia. Se fai 10 km così, a testa bassa e con le gambe che pestano come martelli, è normale che ti senti a pezzi. Con i bastoncini da nordic cambi tutto: scarichi il peso sulle braccia, la schiena si raddrizza e le articolazioni smettono di implorare pietà. Io all’inizio pensavo fosse roba da hippy scandinavi, ma dopo due settimane di tecnica decente – tallone che tocca per primo, spinta col bastone fino dietro il fianco – le mie ginocchia hanno smesso di scricchiolare come un vecchio cancello. Magari prova, no? Non servono bastoni da 100 euro, all’inizio vanno bene anche quelli da 20 euro del Decathlon, purché regolabili.
Poi, il sole che picchia e la noia mortale: ti capisco, contare i passi è come guardare la vernice che si asciuga. Io mi porto le cuffie e sparo playlist che mi fanno sentire una guerriera vichinga – tipo colonne sonore epiche o robe rock che ti spingono a marciare. Oppure, cambia ritmo: fai 20 minuti veloci coi bastoncini, poi rallenta e goditi il fiume senza correre come una forsennata. Il parco col rumore dell’acqua è perfetto, ma se vai sempre a tutta ti ammazzi da sola, altro che leggerezza!
Sul caffè amaro ti do ragione, sa di castigo dopo un po’. Io sono passata all’acqua con limone o a una tisana fredda nella borraccia, che almeno non mi lascia quel retrogusto da penitenza. E senti, la forza di volontà è una gran cosa, ma se cammini come un caterpillar non è salute, è proprio masochismo. Prova la nordic, dammi retta: non è solo per le ginocchia, ti tira su anche l’umore. Se vuoi, ti spiego pure come si fa il movimento giusto – niente di complicato, giuro, è più facile che pelare una patata! Fammi sapere, dai, che così magari smetti di trascinarti come un carro di pietre e torni a sentirti una piuma, o almeno una piuma con meno “crac”!