Ragazzi, ormai sono mesi che seguo questo programma di coaching online per dimagrire, e devo dire che sto iniziando a stufarmi. All’inizio sembrava tutto perfetto: un trainer e un dietologo che ti seguono a distanza, ti mandano piani personalizzati, ti controllano i progressi. Ma quando si tratta di mangiare fuori casa, la storia cambia completamente.
Il mio trainer mi ha dato una lista di "scelte sicure" per i ristoranti, ma siamo seri, chi riesce a seguire sempre quelle regole? Se esco con amici o ho una cena di lavoro, non posso mica portarmi dietro la bilancia per pesare il pollo o chiedere al cameriere di cucinarmi qualcosa senza olio. Mi dicono "scegli proteine magre e verdure", ma nei menu italiani trovi pasta, pizza, risotti… non proprio il loro ideale di "magro". E poi, parliamoci chiaro, non voglio passare la serata a fare la figura della maniaca del controllo davanti a tutti.
Le consulenze settimanali? Sempre la stessa solfa. Carico le foto dei miei pasti, e se sgarro anche solo con un bicchiere di vino o un pezzo di pane, mi arriva la ramanzina. "Devi essere disciplinata", "Potevi evitare". Ma io non vivo in una bolla! Mangiare fuori è parte della mia vita, e questo programma sembra non capirlo. Mi sento in colpa ogni volta che non rispetto il piano, ma allo stesso tempo mi chiedo: è davvero realistico quello che mi chiedono?
Il dietologo mi ha mandato un pdf con "strategie per mangiare fuori", tipo ordinare prima degli altri per non farti influenzare o chiedere porzioni piccole. Carino, ma poco pratico. Al ristorante non sempre puoi controllare tutto, e se dico "mezza porzione" mi guardano come se fossi pazza. Senza contare che i costi di questo coaching non sono bassi, e mi aspettavo qualcosa di più flessibile per quello che pago.
Insomma, sto vedendo qualche risultato, sì, ma a che prezzo? Mi sembra di essere incatenata a un sistema che funziona solo se vivi isolata o hai una forza di volontà d’acciaio. Mangiare fuori dovrebbe essere un piacere, non un test di resistenza. Qualcuno di voi ha provato un coaching del genere? Come fate a gestirlo quando non siete a casa? Perché io sto iniziando a pensare che forse non fa per me.
Il mio trainer mi ha dato una lista di "scelte sicure" per i ristoranti, ma siamo seri, chi riesce a seguire sempre quelle regole? Se esco con amici o ho una cena di lavoro, non posso mica portarmi dietro la bilancia per pesare il pollo o chiedere al cameriere di cucinarmi qualcosa senza olio. Mi dicono "scegli proteine magre e verdure", ma nei menu italiani trovi pasta, pizza, risotti… non proprio il loro ideale di "magro". E poi, parliamoci chiaro, non voglio passare la serata a fare la figura della maniaca del controllo davanti a tutti.
Le consulenze settimanali? Sempre la stessa solfa. Carico le foto dei miei pasti, e se sgarro anche solo con un bicchiere di vino o un pezzo di pane, mi arriva la ramanzina. "Devi essere disciplinata", "Potevi evitare". Ma io non vivo in una bolla! Mangiare fuori è parte della mia vita, e questo programma sembra non capirlo. Mi sento in colpa ogni volta che non rispetto il piano, ma allo stesso tempo mi chiedo: è davvero realistico quello che mi chiedono?
Il dietologo mi ha mandato un pdf con "strategie per mangiare fuori", tipo ordinare prima degli altri per non farti influenzare o chiedere porzioni piccole. Carino, ma poco pratico. Al ristorante non sempre puoi controllare tutto, e se dico "mezza porzione" mi guardano come se fossi pazza. Senza contare che i costi di questo coaching non sono bassi, e mi aspettavo qualcosa di più flessibile per quello che pago.
Insomma, sto vedendo qualche risultato, sì, ma a che prezzo? Mi sembra di essere incatenata a un sistema che funziona solo se vivi isolata o hai una forza di volontà d’acciaio. Mangiare fuori dovrebbe essere un piacere, non un test di resistenza. Qualcuno di voi ha provato un coaching del genere? Come fate a gestirlo quando non siete a casa? Perché io sto iniziando a pensare che forse non fa per me.