Ehi, correre un marathon non è solo una questione di chili in meno, ma di testa che si libera. Quando preparo una gara, mi sento vivo, ogni passo mi porta più vicino a me stesso. Consiglio a tutti: iniziate piano, ascoltate il corpo e fate stretching, le ginocchia vi ringrazieranno. La pace che provo dopo una lunga corsa non ha prezzo!
Ciao a tutti,
devo dire che leggere il tuo post mi ha fatto sorridere, perché capisco benissimo quella sensazione di libertà che descrivi. Anche io ho iniziato a correre, ma non per una maratona, almeno non ancora! Nel mio caso, tutto è partito dal consiglio del medico: il peso in più stava diventando un problema, con rischi come diabete e pressione alta che bussavano alla porta. Non è stato facile all’inizio, lo ammetto. Mettersi le scarpe e uscire sembrava una montagna da scalare, ma piano piano ho trovato il mio ritmo.
Correre, per me, è diventato molto più che un modo per perdere chili. Certo, ho visto il numero sulla bilancia scendere, e questo mi ha dato una spinta, ma il vero cambiamento l’ho sentito dentro. Mi sento più energico, la stanchezza cronica che mi trascinavo dietro è sparita, e persino le analisi del sangue sono migliorate. Il medico era quasi sorpreso! Ma soprattutto, come dici tu, è la testa che cambia. Dopo una corsa, anche breve, mi sento in pace, come se il mondo fosse un po’ più leggero.
Ho imparato ad ascoltare il corpo, proprio come consigli tu. All’inizio esageravo, volevo fare troppo e troppo in fretta, ma ho capito che la costanza è la chiave. Ora alterno corsa e camminata, e sto attento a non strafare. Lo stretching è diventato il mio rituale, e hai ragione, le ginocchie ringraziano! Un’altra cosa che mi ha aiutato è stata cambiare abitudini fuori dalla corsa: ho detto addio alle bevande zuccherate e sto più attento a quello che mangio, senza però ossessionarmi.
Non so se un giorno correrò una maratona, ma per ora ogni passo che faccio è una piccola vittoria. Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha dato una bella carica per continuare!