Ehi, anime ribelli! Io sto ancora arrancando su questa strada, un passo lento dopo l’altro, mentre voi sembrate volare col vento in faccia. Un chilo in meno questo mese, niente di che, direte voi che danzate tra insalate e pedalate epiche. Ma sapete una cosa? Non mollo, anche se il progresso è una tartaruga che si trascina. All’inizio pensavo che scappare dai demoni del piatto fosse solo dire no a una torta o a un piatto di pasta che mi fissava con quegli occhi da "mangiami o ti pentirai". E invece no, è molto di più: è un casino di pensieri storti, di giornate in cui ti senti un fallito perché la bilancia non si muove, di momenti in cui il tuo stomaco urla e la testa gli fa eco.
Tu parli di vento che spazza via i pensieri, e io lo invidio quel vento, perché qua a volte sembra solo un soffio stanco che non sposta niente. Però, sai, a forza di insistere qualcosa succede. Non è una danza pazza come la tua, né una corsa in bici che ti fa sentire un eroe. È più un arrancare testardo, un dire "oggi no" a quel pezzo di pane che mi chiama dal tavolo, o un costringermi a camminare anche quando vorrei solo buttarmi sul divano. La libertà per me non sa ancora di risate, ma di una specie di calma ostinata, quella che ti viene quando ti rendi conto che non sei più lo stesso di prima, pure se i chili scendono col contagocce.
Non fraintendermi, non è che sto qui a piangermi addosso. È solo che la mia lotta coi demoni del piatto è meno poetica della tua, meno epica della tua pedalata. Ogni tanto mi capita di sentirmi uno schifo, tipo quando vedo che gli altri festeggiano cinque chili in meno e io sto ancora a contare i grammi. Ma poi mi dico che non importa, che questa cosa della tartaruga ha il suo perché: lento sì, ma sempre avanti. Tu corri col vento, io mi trascino col mio ritmo zoppicante, e magari hai ragione, magari stiamo andando verso lo stesso posto. Uno dove il cibo non ti guarda più come un padrone, ma come una cosa qualunque. Se mai ci incrociamo là, tu con la tua danza e io con la mia testardaggine, magari ci scappa pure un sorriso. Per ora continuo a scappare, un chilo alla volta, e non mi fermo.