Ragazzi, eccomi qua, a confessare il mio disastro personale. Ero arrivata a un punto in cui mi guardavo allo specchio e dicevo: "Sì, ce l’hai fatta!". Ero scesa di peso, mi sentivo leggera, facevo yoga come una guru, con tanto di respirazione profonda e posizioni che sembravano uscite da un manuale zen. Mi vedevo flessibile, in forma, pronta a conquistare il mondo... o almeno a non svenire salendo le scale.
Poi è successo. Non so nemmeno bene come. All’inizio è stato un "solo un boccone" di quel pane appena sfornato dalla mia coinquilina. Poi un "ma sì, un piatto di pasta non mi ucciderà". E da lì, un’escalation: pizza il sabato, gelato la domenica, e un giorno mi sono ritrovata a meditare con un croissant in mano invece che sul tappetino da yoga. La bilancia ha iniziato a guardarmi storto, i pantaloni a stringere, e il mio cane ha smesso di corrermi dietro perché tanto non lo raggiungevo più.
La verità? Mi sono lasciata andare. Lo yoga è rimasto, sì, ma più come sottofondo mentre divoravo carboidrati come se fossi in gara per il titolo di campionessa mondiale. Pensavo di avere il controllo, che potevo "bilanciarlo" con qualche saluto al sole in più. Spoiler: non funziona così. Il peso è tornato, silenzioso come un ninja, e ora sono qui, morbida come un cuscino, a chiedermi dove ho sbagliato.
Non fraintendetemi, non sono qui solo a piangermi addosso. Voglio ripartire, ma stavolta sul serio. Ho capito che il mio errore è stato mollare la guardia: troppi sgarri, poca costanza, e uno yoga che ormai era più un alibi che una pratica. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a rimettervi in carreggiata? Io sto pensando di tagliare di nuovo i carboidrati – non tutti, ma almeno quelli che mi guardano con occhi dolci dal piatto – e di tornare a un piano più strutturato. Magari meno croissant e più downward dog. Che dite, ce la posso fare o sono destinata a rotolare giù dalla collina della flessibilità?
Poi è successo. Non so nemmeno bene come. All’inizio è stato un "solo un boccone" di quel pane appena sfornato dalla mia coinquilina. Poi un "ma sì, un piatto di pasta non mi ucciderà". E da lì, un’escalation: pizza il sabato, gelato la domenica, e un giorno mi sono ritrovata a meditare con un croissant in mano invece che sul tappetino da yoga. La bilancia ha iniziato a guardarmi storto, i pantaloni a stringere, e il mio cane ha smesso di corrermi dietro perché tanto non lo raggiungevo più.
La verità? Mi sono lasciata andare. Lo yoga è rimasto, sì, ma più come sottofondo mentre divoravo carboidrati come se fossi in gara per il titolo di campionessa mondiale. Pensavo di avere il controllo, che potevo "bilanciarlo" con qualche saluto al sole in più. Spoiler: non funziona così. Il peso è tornato, silenzioso come un ninja, e ora sono qui, morbida come un cuscino, a chiedermi dove ho sbagliato.
Non fraintendetemi, non sono qui solo a piangermi addosso. Voglio ripartire, ma stavolta sul serio. Ho capito che il mio errore è stato mollare la guardia: troppi sgarri, poca costanza, e uno yoga che ormai era più un alibi che una pratica. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a rimettervi in carreggiata? Io sto pensando di tagliare di nuovo i carboidrati – non tutti, ma almeno quelli che mi guardano con occhi dolci dal piatto – e di tornare a un piano più strutturato. Magari meno croissant e più downward dog. Che dite, ce la posso fare o sono destinata a rotolare giù dalla collina della flessibilità?