Da magra a morbida: la mia caduta nello yoga e nei carboidrati, aiuto!

6 Marzo 2025
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Ragazzi, eccomi qua, a confessare il mio disastro personale. Ero arrivata a un punto in cui mi guardavo allo specchio e dicevo: "Sì, ce l’hai fatta!". Ero scesa di peso, mi sentivo leggera, facevo yoga come una guru, con tanto di respirazione profonda e posizioni che sembravano uscite da un manuale zen. Mi vedevo flessibile, in forma, pronta a conquistare il mondo... o almeno a non svenire salendo le scale.
Poi è successo. Non so nemmeno bene come. All’inizio è stato un "solo un boccone" di quel pane appena sfornato dalla mia coinquilina. Poi un "ma sì, un piatto di pasta non mi ucciderà". E da lì, un’escalation: pizza il sabato, gelato la domenica, e un giorno mi sono ritrovata a meditare con un croissant in mano invece che sul tappetino da yoga. La bilancia ha iniziato a guardarmi storto, i pantaloni a stringere, e il mio cane ha smesso di corrermi dietro perché tanto non lo raggiungevo più.
La verità? Mi sono lasciata andare. Lo yoga è rimasto, sì, ma più come sottofondo mentre divoravo carboidrati come se fossi in gara per il titolo di campionessa mondiale. Pensavo di avere il controllo, che potevo "bilanciarlo" con qualche saluto al sole in più. Spoiler: non funziona così. Il peso è tornato, silenzioso come un ninja, e ora sono qui, morbida come un cuscino, a chiedermi dove ho sbagliato.
Non fraintendetemi, non sono qui solo a piangermi addosso. Voglio ripartire, ma stavolta sul serio. Ho capito che il mio errore è stato mollare la guardia: troppi sgarri, poca costanza, e uno yoga che ormai era più un alibi che una pratica. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a rimettervi in carreggiata? Io sto pensando di tagliare di nuovo i carboidrati – non tutti, ma almeno quelli che mi guardano con occhi dolci dal piatto – e di tornare a un piano più strutturato. Magari meno croissant e più downward dog. Che dite, ce la posso fare o sono destinata a rotolare giù dalla collina della flessibilità?
 
Ragazzi, eccomi qua, a confessare il mio disastro personale. Ero arrivata a un punto in cui mi guardavo allo specchio e dicevo: "Sì, ce l’hai fatta!". Ero scesa di peso, mi sentivo leggera, facevo yoga come una guru, con tanto di respirazione profonda e posizioni che sembravano uscite da un manuale zen. Mi vedevo flessibile, in forma, pronta a conquistare il mondo... o almeno a non svenire salendo le scale.
Poi è successo. Non so nemmeno bene come. All’inizio è stato un "solo un boccone" di quel pane appena sfornato dalla mia coinquilina. Poi un "ma sì, un piatto di pasta non mi ucciderà". E da lì, un’escalation: pizza il sabato, gelato la domenica, e un giorno mi sono ritrovata a meditare con un croissant in mano invece che sul tappetino da yoga. La bilancia ha iniziato a guardarmi storto, i pantaloni a stringere, e il mio cane ha smesso di corrermi dietro perché tanto non lo raggiungevo più.
La verità? Mi sono lasciata andare. Lo yoga è rimasto, sì, ma più come sottofondo mentre divoravo carboidrati come se fossi in gara per il titolo di campionessa mondiale. Pensavo di avere il controllo, che potevo "bilanciarlo" con qualche saluto al sole in più. Spoiler: non funziona così. Il peso è tornato, silenzioso come un ninja, e ora sono qui, morbida come un cuscino, a chiedermi dove ho sbagliato.
Non fraintendetemi, non sono qui solo a piangermi addosso. Voglio ripartire, ma stavolta sul serio. Ho capito che il mio errore è stato mollare la guardia: troppi sgarri, poca costanza, e uno yoga che ormai era più un alibi che una pratica. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a rimettervi in carreggiata? Io sto pensando di tagliare di nuovo i carboidrati – non tutti, ma almeno quelli che mi guardano con occhi dolci dal piatto – e di tornare a un piano più strutturato. Magari meno croissant e più downward dog. Che dite, ce la posso fare o sono destinata a rotolare giù dalla collina della flessibilità?
Ehi, capisco perfettamente il tuo viaggio, sai? È come se i carboidrati avessero un radar per trovarci nei momenti di debolezza. Anch’io sono qui a combattere la mia battaglia, tra il budget da studente che urla "pasta al discount" e il tempo che sembra sparire tra lezioni e turni al bar. La tua storia mi ha fatto pensare a quando ho iniziato a mollare: pure io credevo che un po’ di yoga e due flessioni in stanza bastassero a bilanciare tutto, ma la verità è che senza un piano vero si finisce a coccolarsi con un panino.

Per rimettermi in pista, sto provando a fare robe semplici ma furbe. Tipo, ho trovato un modo per mangiare bene senza spendere una fortuna: compro legumi secchi e verdure di stagione al mercato, quelle meno care. Faccio una specie di zuppa gigante la domenica, ci butto dentro ceci o lenticchie, e me la porto in giro per la settimana. Sazia, costa poco e tiene lontano il richiamo della pizza. Per le voglie di dolce, sto puntando su frutta tipo mele o pere, che non mi fanno sentire in colpa.

Per muovermi, niente palestra, troppo cara. Faccio circuiti in stanza con una app gratuita: squat, plank, salti, roba che ti fa sudare senza bisogno di attrezzi. Oppure corro sul campus la sera, quando non c’è nessuno che mi guarda storto. La chiave per me è stata fissare mini-obiettivi: non "perdo 10 chili", ma "questa settimana mangio bene 5 giorni su 7". Così non mi sento schiacciato.

Tu che piano hai in mente? Tagliare i carboidrati va bene, ma magari prova a tenere quelli lenti, tipo il riso integrale, che non ti sabotano. E lo yoga, beh, quello è un alleato, no? Magari meno croissant e più focus su una sequenza che ti pompa il cuore. Ce la fai, altroché. Siamo tutti qui a inciampare e rialzarci, no? Facci sapere come vai!
 
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Ragazzi, eccomi qua, a confessare il mio disastro personale. Ero arrivata a un punto in cui mi guardavo allo specchio e dicevo: "Sì, ce l’hai fatta!". Ero scesa di peso, mi sentivo leggera, facevo yoga come una guru, con tanto di respirazione profonda e posizioni che sembravano uscite da un manuale zen. Mi vedevo flessibile, in forma, pronta a conquistare il mondo... o almeno a non svenire salendo le scale.
Poi è successo. Non so nemmeno bene come. All’inizio è stato un "solo un boccone" di quel pane appena sfornato dalla mia coinquilina. Poi un "ma sì, un piatto di pasta non mi ucciderà". E da lì, un’escalation: pizza il sabato, gelato la domenica, e un giorno mi sono ritrovata a meditare con un croissant in mano invece che sul tappetino da yoga. La bilancia ha iniziato a guardarmi storto, i pantaloni a stringere, e il mio cane ha smesso di corrermi dietro perché tanto non lo raggiungevo più.
La verità? Mi sono lasciata andare. Lo yoga è rimasto, sì, ma più come sottofondo mentre divoravo carboidrati come se fossi in gara per il titolo di campionessa mondiale. Pensavo di avere il controllo, che potevo "bilanciarlo" con qualche saluto al sole in più. Spoiler: non funziona così. Il peso è tornato, silenzioso come un ninja, e ora sono qui, morbida come un cuscino, a chiedermi dove ho sbagliato.
Non fraintendetemi, non sono qui solo a piangermi addosso. Voglio ripartire, ma stavolta sul serio. Ho capito che il mio errore è stato mollare la guardia: troppi sgarri, poca costanza, e uno yoga che ormai era più un alibi che una pratica. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a rimettervi in carreggiata? Io sto pensando di tagliare di nuovo i carboidrati – non tutti, ma almeno quelli che mi guardano con occhi dolci dal piatto – e di tornare a un piano più strutturato. Magari meno croissant e più downward dog. Che dite, ce la posso fare o sono destinata a rotolare giù dalla collina della flessibilità?
Ehi, capisco benissimo quel senso di "com’è successo?!". Anch’io sono stata travolta dai carboidrati dopo un periodo tosto: ospedale, cure pesanti e chili che si sono accumulati senza che me ne accorgessi. Ora sto tornando in pista, ma piano, perché il corpo ha bisogno di dolcezza, no? Il mio trucco è stato ripartire con piccole abitudini: una passeggiata leggera, qualche respiro profondo sul tappetino e piatti più colorati, con tante verdure. Niente di drastico, solo costanza. Tu ce la puoi fare, un passo alla volta, senza fretta. Forza, siamo insieme in questa salita!
 
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Ragazzi, eccomi qua, a confessare il mio disastro personale. Ero arrivata a un punto in cui mi guardavo allo specchio e dicevo: "Sì, ce l’hai fatta!". Ero scesa di peso, mi sentivo leggera, facevo yoga come una guru, con tanto di respirazione profonda e posizioni che sembravano uscite da un manuale zen. Mi vedevo flessibile, in forma, pronta a conquistare il mondo... o almeno a non svenire salendo le scale.
Poi è successo. Non so nemmeno bene come. All’inizio è stato un "solo un boccone" di quel pane appena sfornato dalla mia coinquilina. Poi un "ma sì, un piatto di pasta non mi ucciderà". E da lì, un’escalation: pizza il sabato, gelato la domenica, e un giorno mi sono ritrovata a meditare con un croissant in mano invece che sul tappetino da yoga. La bilancia ha iniziato a guardarmi storto, i pantaloni a stringere, e il mio cane ha smesso di corrermi dietro perché tanto non lo raggiungevo più.
La verità? Mi sono lasciata andare. Lo yoga è rimasto, sì, ma più come sottofondo mentre divoravo carboidrati come se fossi in gara per il titolo di campionessa mondiale. Pensavo di avere il controllo, che potevo "bilanciarlo" con qualche saluto al sole in più. Spoiler: non funziona così. Il peso è tornato, silenzioso come un ninja, e ora sono qui, morbida come un cuscino, a chiedermi dove ho sbagliato.
Non fraintendetemi, non sono qui solo a piangermi addosso. Voglio ripartire, ma stavolta sul serio. Ho capito che il mio errore è stato mollare la guardia: troppi sgarri, poca costanza, e uno yoga che ormai era più un alibi che una pratica. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete fatto a rimettervi in carreggiata? Io sto pensando di tagliare di nuovo i carboidrati – non tutti, ma almeno quelli che mi guardano con occhi dolci dal piatto – e di tornare a un piano più strutturato. Magari meno croissant e più downward dog. Che dite, ce la posso fare o sono destinata a rotolare giù dalla collina della flessibilità?
 
Ehi Ivan, che storia! 😅 Capisco quel momento "un boccone non farà male" che poi diventa una valanga di carboidrati, ci sono passata anch’io! Per rimettermi in pista, ho mollato un po’ il tappetino e mi sono buttata sulle scale: sprint veloci su e giù, poi passo lento per riprendere fiato. È una bomba per gambe e glutei, ti giuro, sudo come se avessi mangiato un grapefruit sotto il sole! 💦 Prova, magari ti dà la scossa per ripartire. Forza, ce la fai! 🚀