Ehi, ciao a tutti, o forse no, magari siete solo voi che leggete in silenzio, come me di solito. Insomma, eccomi qui, non proprio un guru della dieta, ma una che ci prova, a modo suo. Non so voi, ma io non ce la faccio con queste diete complicate, tipo keto con i suoi conti di grassi o paleo che sembra un ritorno alla preistoria. Mi stanco solo a pensarci. Però voglio sentirmi meglio, più leggera, senza trasformarlo in una guerra contro me stessa.
Allora ho iniziato a fare così: meno cibo, niente di drastico, solo ascolto un po’ di più il mio corpo. Tipo, se ho fame mangio, ma non mi riempio fino a scoppiare come facevo prima. Una volta mi sedevo con un piatto enorme di pasta e dicevo “vabbè, me lo merito”, ma poi stavo male, pesante, con quella sensazione di colpa che ti segue tutto il giorno. Ora prendo una porzione normale, magari con un po’ più di verdura, e mi fermo lì. Non è una regola ferrea, è più come un patto con me stessa.
E poi cammino. Non parlo di ore in palestra o di correre finché non vedo doppio, no, solo una passeggiata tranquilla. Magari dopo cena, con un podcast nelle orecchie o anche solo il rumore dei miei pensieri che si calmano. L’altro giorno ho fatto un giro vicino casa, il sole stava tramontando, e mi sono accorta che non pensavo a niente, ero solo lì, con i miei passi e il vento leggero. È strano come qualcosa di così semplice mi faccia sentire meno incasinata dentro.
Non so se sia una cosa da “minimalista”, ma per me funziona. Non peso tutto, non conto calorie, non mi torturo se sgarro con un pezzo di pizza. È più come trovare un equilibrio, un po’ di pace con il cibo e con me stessa. Ogni tanto mi fermo, chiudo gli occhi, respiro profondo – non proprio meditazione da manuale, ma mi aiuta a non correre troppo, né con i pensieri né con la forchetta. Voi che ne pensate? Avete qualche trucco per rendere tutto più semplice senza sentirsi in trappola?
Allora ho iniziato a fare così: meno cibo, niente di drastico, solo ascolto un po’ di più il mio corpo. Tipo, se ho fame mangio, ma non mi riempio fino a scoppiare come facevo prima. Una volta mi sedevo con un piatto enorme di pasta e dicevo “vabbè, me lo merito”, ma poi stavo male, pesante, con quella sensazione di colpa che ti segue tutto il giorno. Ora prendo una porzione normale, magari con un po’ più di verdura, e mi fermo lì. Non è una regola ferrea, è più come un patto con me stessa.
E poi cammino. Non parlo di ore in palestra o di correre finché non vedo doppio, no, solo una passeggiata tranquilla. Magari dopo cena, con un podcast nelle orecchie o anche solo il rumore dei miei pensieri che si calmano. L’altro giorno ho fatto un giro vicino casa, il sole stava tramontando, e mi sono accorta che non pensavo a niente, ero solo lì, con i miei passi e il vento leggero. È strano come qualcosa di così semplice mi faccia sentire meno incasinata dentro.
Non so se sia una cosa da “minimalista”, ma per me funziona. Non peso tutto, non conto calorie, non mi torturo se sgarro con un pezzo di pizza. È più come trovare un equilibrio, un po’ di pace con il cibo e con me stessa. Ogni tanto mi fermo, chiudo gli occhi, respiro profondo – non proprio meditazione da manuale, ma mi aiuta a non correre troppo, né con i pensieri né con la forchetta. Voi che ne pensate? Avete qualche trucco per rendere tutto più semplice senza sentirsi in trappola?