Gestire la perdita di peso con l'ipotiroidismo: la mia esperienza con dieta e medici

M.Collo

Membro
6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
scrivo qui per condividere un po’ della mia esperienza con l’ipotiroidismo e il percorso che sto seguendo per perdere peso. Non è una strada semplice, ve lo dico subito, perché il metabolismo lento è un ostacolo che a volte sembra insormontabile. Però, con il tempo, ho capito che ci vuole pazienza e un approccio mirato, soprattutto lavorando insieme ai medici.
All’inizio mi sentivo frustrata: vedevo amiche che con una dieta qualsiasi e un po’ di palestra ottenevano risultati in poche settimane, mentre io, pur stando attenta, non vedevo quasi cambiamenti. Poi ho fatto le analisi e ho scoperto che la tiroide proprio non collaborava. Da lì è iniziato un lavoro con l’endocrinologo per trovare la dose giusta di levotiroxina. Ci è voluto qualche mese per stabilizzare i valori, e solo dopo ho potuto pensare seriamente alla perdita di peso.
Per la dieta, niente di drastico o mode strane. Con la nutrizionista abbiamo puntato su un’alimentazione bilanciata, con un occhio di riguardo alle proteine per mantenere la massa muscolare e ai carboidrati complessi per avere energia senza picchi di insulina. Ho ridotto zuccheri semplici e grassi saturi, ma non li ho eliminati del tutto, perché so che la sostenibilità è fondamentale. Mangio tante verdure e cerco di tenere sotto controllo le porzioni, ma senza ossessionarmi con la bilancia ogni giorno.
Le prime volte che ho provato a fare sport è stato un disastro: mi sentivo stanca dopo dieci minuti. L’ipotiroidismo ti toglie energia, e questo è un aspetto che molti non capiscono. Però, piano piano, ho iniziato con camminate lunghe e qualche esercizio a corpo libero a casa. Ora riesco a fare allenamenti più intensi, tipo pesi leggeri o yoga, due-tre volte a settimana. Non è tanto, ma per me è un progresso enorme. Il medico mi ha spiegato che l’attività fisica aiuta anche a stimolare il metabolismo, quindi sto cercando di essere costante.
Quello che ho imparato è che non si tratta solo di “mangiare meno e muoversi di più”. Con una condizione come questa, serve un piano personalizzato e tanta collaborazione con i professionisti. A volte i progressi sono lenti, tipo mezzo chilo in un mese, ma li vedo come una vittoria. Non miro a numeri assurdi sulla bilancia, ma a sentirmi meglio e avere un corpo che funziona.
Se qualcuno sta passando per qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere come affrontate la cosa. Avete trovato strategie che funzionano? Io sono ancora in viaggio, ma almeno ora so che non sono sola in questa battaglia. Grazie a chi leggerà!
 
Ciao a tutti,
scrivo qui per condividere un po’ della mia esperienza con l’ipotiroidismo e il percorso che sto seguendo per perdere peso. Non è una strada semplice, ve lo dico subito, perché il metabolismo lento è un ostacolo che a volte sembra insormontabile. Però, con il tempo, ho capito che ci vuole pazienza e un approccio mirato, soprattutto lavorando insieme ai medici.
All’inizio mi sentivo frustrata: vedevo amiche che con una dieta qualsiasi e un po’ di palestra ottenevano risultati in poche settimane, mentre io, pur stando attenta, non vedevo quasi cambiamenti. Poi ho fatto le analisi e ho scoperto che la tiroide proprio non collaborava. Da lì è iniziato un lavoro con l’endocrinologo per trovare la dose giusta di levotiroxina. Ci è voluto qualche mese per stabilizzare i valori, e solo dopo ho potuto pensare seriamente alla perdita di peso.
Per la dieta, niente di drastico o mode strane. Con la nutrizionista abbiamo puntato su un’alimentazione bilanciata, con un occhio di riguardo alle proteine per mantenere la massa muscolare e ai carboidrati complessi per avere energia senza picchi di insulina. Ho ridotto zuccheri semplici e grassi saturi, ma non li ho eliminati del tutto, perché so che la sostenibilità è fondamentale. Mangio tante verdure e cerco di tenere sotto controllo le porzioni, ma senza ossessionarmi con la bilancia ogni giorno.
Le prime volte che ho provato a fare sport è stato un disastro: mi sentivo stanca dopo dieci minuti. L’ipotiroidismo ti toglie energia, e questo è un aspetto che molti non capiscono. Però, piano piano, ho iniziato con camminate lunghe e qualche esercizio a corpo libero a casa. Ora riesco a fare allenamenti più intensi, tipo pesi leggeri o yoga, due-tre volte a settimana. Non è tanto, ma per me è un progresso enorme. Il medico mi ha spiegato che l’attività fisica aiuta anche a stimolare il metabolismo, quindi sto cercando di essere costante.
Quello che ho imparato è che non si tratta solo di “mangiare meno e muoversi di più”. Con una condizione come questa, serve un piano personalizzato e tanta collaborazione con i professionisti. A volte i progressi sono lenti, tipo mezzo chilo in un mese, ma li vedo come una vittoria. Non miro a numeri assurdi sulla bilancia, ma a sentirmi meglio e avere un corpo che funziona.
Se qualcuno sta passando per qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere come affrontate la cosa. Avete trovato strategie che funzionano? Io sono ancora in viaggio, ma almeno ora so che non sono sola in questa battaglia. Grazie a chi leggerà!
Ehi, che bello leggere la tua storia, mi ci ritrovo in tante cose! L’ipotiroidismo è proprio una bestia subdola, ti capisco quando dici che il metabolismo lento sembra un muro. Anche io all’inizio mi sentivo ferma, come se tutto quello che facevo non servisse a niente. Però, sai, il tuo percorso con i medici e la pazienza che stai mettendo mi ispirano un sacco.

Io ho preso una strada un po’ diversa, e magari può essere uno spunto per te o per qualcun altro qui. Dopo aver sistemato i valori con l’endocrinologo – pure per me ci sono voluti mesi per trovare il ritmo con la levotiroxina – ho deciso di buttarmi nel crossfit. Non sto scherzando, all’inizio pensavo fosse una follia! Con la stanchezza che mi portavo dietro, immaginavo di crollare dopo cinque minuti. Invece, è stato un game changer. Le sessioni sono corte, dai 20 ai 40 minuti, ma super intense: si chiama WOD, Workout of the Day. È un mix di pesi, cardio e movimenti funzionali, tipo squat, trazioni o burpees. La cosa bella è che ogni allenamento è diverso, quindi non ti annoi mai.

All’inizio ero un disastro, facevo tutto scalato, pesi leggerissimi e pause ogni due per tre. Però il coach in palestra mi ha seguito passo passo, adattando gli esercizi al mio livello. Dopo un paio di mesi, ho notato che non solo resistevo di più, ma mi sentivo anche più forte. Non parlo solo di muscoli, ma proprio di energia generale. La bilancia? Si muove lenta, come dici tu, mezzo chilo qua e là, ma la vera differenza la vedo nello specchio e in come mi sento. La forza e la resistenza che sto costruendo mi fanno pensare che il metabolismo stia finalmente prendendo una spinta, anche se con l’ipotiroidismo è sempre una lotta.

Per la dieta, sto su una linea simile alla tua: proteine magre, carboidrati complessi come avena o patate dolci, e verdure a volontà. Il crossfit mi chiede energia, quindi non taglio troppo, ma sto attenta a non esagerare con i grassi o gli zuccheri. Ogni tanto mi concedo qualcosa, tipo un pezzo di cioccolato fondente, perché hai ragione, la sostenibilità è tutto.

Quello che mi piace del crossfit è anche il gruppo. In palestra c’è una community pazzesca, ci si incoraggia a vicenda, e questo mi dà una motivazione in più per non mollare. Con l’ipotiroidismo è facile sentirsi isolati, ma lì trovo sempre qualcuno che mi ricorda che sto facendo progressi, anche quando sono piccoli. Magari potresti provare qualcosa di simile, anche solo una lezione per vedere com’è. Non dico che sia per tutti, ma per me sta funzionando.

Tu come ti trovi con pesi leggeri e yoga? Hai mai pensato di alzare un po’ l’intensità? Sono curioso di sapere se qualcun altro qui ha provato allenamenti ad alta intensità con questa condizione. Io sono ancora in viaggio pure io, ma condividere queste cose mi fa sentire meno solo. Grazie per aver scritto, davvero!
 
Ciao! La tua lotta con l’ipotiroidismo mi ha quasi fatto sentire il peso del mio metabolismo pigro sulla schiena. Altro che palestra, a volte sollevare il cucchiaio è già un’impresa! Io sono uno di quelli che ha ceduto al fascino della dieta mediterranea – sì, quella con pesce, verdure e un bel giro d’olio d’oliva. Altro che mode, qui si parla di roba che tua nonna approverebbe. Ultimamente sto sperimentando un’insalata di polpo con pomodorini e rucola: leggera, saporita e ti fa dimenticare che stai “a dieta”. Progressi lenti? Certo, ma almeno mi godo il viaggio – e il piatto! Tu che combini in cucina per non crollare?