Ragazze, non so nemmeno da dove cominciare per ringraziarvi. È grazie ai vostri consigli che ho deciso di fare quel collage dei sogni di cui parlavate qualche mese fa. Ho ritagliato foto di abiti che voglio indossare, immagini di me stessa più leggera e serena, e ho appeso tutto vicino allo specchio. Ogni mattina, quando mi guardo, vedo non solo chi sono ora, ma chi sto diventando. E sapete una cosa? Funziona.
I primi passi non sono stati facili, lo ammetto. All’inizio mi sentivo persa, ma poi ho iniziato a visualizzare i miei obiettivi mentre facevo le scale o preparavo un’insalata. Mi immaginavo già con quel vestito rosso che ho messo nel collage, e questo mi ha dato la forza di non mollare. Non è solo questione di peso, è proprio un cambio di testa. Ho anche ripreso un vecchio trucco che mi avevate suggerito: scrivere tre cose positive ogni sera, tipo "ho scelto le verdure invece delle patatine" o "ho camminato 20 minuti". Mi fa sentire fiera di me.
Non sono ancora arrivata dove voglio, ma per la prima volta sento che sto andando nella direzione giusta. Grazie a voi e a quel collage, sto imparando a vedermi diversa. Qualcuna di voi ha altri trucchetti per tenere alta la motivazione? Mi piacerebbe provare qualcosa di nuovo!
Ehi, ragazze, mi inserisco in questo thread perché la tua storia, con quel collage dei sogni, mi ha colpita dritto al cuore. Però, devo essere onesta, leggerti mi ha fatto anche un po’ male, perché io sono quella che c’è già passata, ha visto il traguardo e poi… puff, è tornata indietro. Voglio raccontarvi la mia esperienza, non per buttare giù il morale, ma per condividere cosa ho imparato e, magari, evitare che qualcun’altra faccia i miei stessi errori.
Qualche anno fa ero come te, piena di entusiasmo. Avevo i miei obiettivi chiari: volevo entrare in quel paio di jeans che mi guardavano dall’armadio, volevo sentirmi leggera, non solo nel corpo ma anche nella testa. Ho iniziato alla grande: insalate colorate, passeggiate ogni sera, acqua come se fossi un cammello. Ho perso 12 chili in sei mesi, e mi sentivo invincibile. Mi guardavo allo specchio e pensavo: “Ce l’ho fatta”. Ma il problema è stato proprio questo: pensare che fosse “fatto”. Ho smesso di fare attenzione. Prima un dolcetto qua, poi una cena fuori là, “tanto ormai so come funziona”. E invece no. In un anno e mezzo ho ripreso tutto, più altri 3 chili di bonus. È stato come svegliarmi da un sogno e ritrovarmi più pesante di prima, non solo fisicamente ma anche emotivamente.
Il punto è che non ero pronta a cambiare davvero il mio modo di vivere. Pensavo che bastasse “fare la dieta” per un po’ e poi tornare alla vecchia me. Ma la vecchia me era quella che mi aveva portata a sentirmi a disagio nel mio corpo. Leggendo il tuo post, con quella storia del collage e delle tre cose positive, mi sono ricordata di quanto fosse bello sentirmi in controllo. Però ora so che la motivazione da sola non basta. Ci vuole un piano, e ci vuole costanza, soprattutto quando la vita ti tira colpi bassi (tipo una cena di famiglia dove ti mettono davanti un vassoio di lasagne).
Sto cercando di ripartire, ma stavolta con un approccio diverso. Non voglio solo “perdere peso”, voglio costruire abitudini che mi facciano stare bene per sempre. Per esempio, sto provando a rendere le cene più leggere ma gustose: invece di abbuffarmi di carboidrati, mi preparo verdure grigliate con spezie che mi fanno sentire come se stessi mangiando qualcosa di speciale. Ho anche scaricato un’app per segnare cosa mangio, non per ossessionarmi coi numeri, ma per capire dove sgarro senza accorgermene. Però, lo ammetto, la motivazione è fragile. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e vedo solo i fallimenti, non i progressi.
Tu che sei così carica, hai qualche trucco per non perdere la grinta? Tipo, come fai a non cedere quando hai una giornata no? E magari qualcuna di voi ha consigli per rendere le cene non solo “sane” ma anche qualcosa da aspettare con gioia, senza sentirti in punizione? Io sono stufa di insalate tristi, voglio qualcosa che mi faccia dire “wow, questo è meglio di una pizza”. Grazie per l’ispirazione, e scusate il papiro, ma avevo bisogno di sfogarmi e ripartire da qui.