E rieccoci qua, dopo tutto quel sudore e fatica a contare calorie, sono di nuovo al punto di partenza. Ciao a tutti, o forse meglio dire "bentornato a me stesso", perché tanto sembra una barzelletta ormai. Ho perso 15 chili due anni fa, mi sentivo un leone, e poi? Pianificare i pasti è diventato un "ci penso domani", e quel domani è finito con me che spalmo burro su ogni cosa che trovo. Sono stufo, davvero stufo. Mi guardo allo specchio e mi sale una rabbia che non vi dico.
All’epoca funzionava: preparavo insalate, pollo alla griglia, robe sane che mi facevano pure piacere. Ora apro il frigo e sembra che il mio cervello dica "mangia tutto, subito". Non so più da dove ripartire. Qualcuno di voi c’è passato? Come fate a rimettervi in carreggiata con ‘sti benedetti pasti senza sentirvi dei monaci in clausura? Datemi una mano, perché da solo sto solo peggiorando.
Ehilà, ti capisco fin troppo bene, sai? Quel senso di "ci risiamo" che ti prende allo stomaco è una cosa che conosco a memoria. Anche io sono uno di quelli che va avanti a piccoli passi, non sono mai stato il tipo da diete drastiche o da "tutto e subito". Eppure, pure così, a volte mi ritrovo a inciampare e a chiedermi come diamine sono finito di nuovo qui. La tua storia mi ha fatto pensare a quando ho ricominciato l’ultima volta, dopo un periodo in cui pure io spalavo qualsiasi cosa commestibile senza nemmeno guardarla.
Io sto provando a rimettermi in carreggiata, ma piano, senza correre. Tipo, all’inizio mi sono detto: "Ok, oggi bevo più acqua e basta". Niente di che, solo una bottiglia in più vicino al letto o sulla scrivania. Non sembra granché, ma dopo qualche giorno ti senti già un po’ meno un disastro. Poi ho aggiunto una cosa semplice: la mattina mi muovo un po’, niente di esagerato, magari dieci minuti di stretching o una passeggiata veloce prima di colazione. Non è la palestra, ma è qualcosa che mi fa sentire meno fermo, meno incastrato.
Per i pasti, ti dico come sto facendo io ora, magari ti dà uno spunto. Non mi metto a pianificare tutto come un generale, perché tanto so che poi mollo. Invece, ogni giorno provo a infilare una cosa sana, anche piccola. Tipo, ieri ho preso un po’ di verdura e l’ho buttata in padella con un filo d’olio, senza troppe storie. Oggi magari faccio un uovo sodo e lo mangio con del pane integrale invece di buttarmi su qualcosa di unto. Non è perfetto, non è da chef stellato, ma è un passo. E i passi piccoli, per me, sono quelli che funzionano sul lungo periodo.
Quando guardi il frigo e il cervello ti urla "mangia tutto", prova a fregarlo. Io a volte mi dico: "Ok, scelgo una cosa sola, ma la preparo come si deve". Tipo, invece di spalmarci sopra il burro, prendo una fettina di avocado o un po’ di ricotta, che mi piace e non mi fa sentire un castigo. Non so, magari per te potrebbe essere un pezzo di pollo con qualche spezia che ti fa venir voglia di cucinarlo. L’importante è non sentirti in gabbia, perché sennò è peggio.
La rabbia che provi allo specchio la sento anch’io, ogni tanto. Ma sto imparando che prendersela troppo con se stessi non serve a niente, ti brucia e basta. Io ora mi dico: "Va bene, sono qui, ma domani posso fare un pezzettino meglio". Non è una gara, non devo essere un leone tutti i giorni. Tu che ne pensi? Hai qualche trucco che funzionava all’epoca e che potresti riprendere, anche solo per ripartire senza sentirti soffocare? Magari possiamo darci una spinta a vicenda, che dici?