Il mio percorso: meno 20 kg con una scelta semplice

perdurabo

Membro
6 Marzo 2025
76
7
8
Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire solo un semplice "eccomi qui". Sono uno che ha passato un bel po’ di tempo a guardarsi allo specchio e a chiedersi se sarebbe mai cambiato qualcosa. Pesavo 95 kg, non un numero assurdo per molti, ma per me era un peso che portavo dentro e fuori. Oggi sono a 75 kg, e questo meno 20 kg è il risultato di una scelta che, ripensandoci, sembra quasi banale: ho smesso di mangiare carne e derivati.
Non è stato un colpo di testa o una moda. All’inizio ero scettico, pensavo che senza una bistecca non avrei avuto energie, che mi sarei sentito debole. Invece, è successo il contrario. Ho iniziato piano, eliminando la carne rossa, poi il pollo, e alla fine anche formaggi e uova. Mi sono buttato su verdure, legumi, cereali integrali. Scoprivo sapori nuovi, cose che prima snobbavo: una zuppa di lenticchie, un piatto di ceci con spinaci. Roba semplice, ma che mi riempiva senza appesantirmi.
Le difficoltà? Ci sono state, eccome. I primi mesi mi mancava il gusto di certi piatti, e uscire con amici che ordinavano pizza con mozzarella mentre io stavo lì con la mia marinara era una prova. La testa a volte diceva "ma chi te lo fa fare", soprattutto quando la bilancia non si muoveva per settimane. Però ho tenuto duro, non per eroismo, ma perché sentivo che stavo meglio: meno gonfio, più leggero, con più voglia di muovermi.
Cosa mi ha aiutato davvero? La costanza, più che la forza di volontà. Non ho mai cercato il "tutto e subito", ma ho fatto un passo alla volta. E poi, cucinare. Prepararmi i pasti mi ha dato un controllo che prima non avevo, quando mangiavo quello che capitava. Non sono un fanatico, non vi dirò che è la soluzione per tutti, ma per me ha funzionato.
Oggi non mi sento un supereroe, solo uno che ha trovato un modo per stare bene con sé stesso. Se avete domande o vi va di condividere qualcosa del vostro percorso, sono qui. Alla fine, ognuno trova la sua strada, no?
 
  • Mi piace
Reazioni: Pololo
Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire solo un semplice "eccomi qui". Sono uno che ha passato un bel po’ di tempo a guardarsi allo specchio e a chiedersi se sarebbe mai cambiato qualcosa. Pesavo 95 kg, non un numero assurdo per molti, ma per me era un peso che portavo dentro e fuori. Oggi sono a 75 kg, e questo meno 20 kg è il risultato di una scelta che, ripensandoci, sembra quasi banale: ho smesso di mangiare carne e derivati.
Non è stato un colpo di testa o una moda. All’inizio ero scettico, pensavo che senza una bistecca non avrei avuto energie, che mi sarei sentito debole. Invece, è successo il contrario. Ho iniziato piano, eliminando la carne rossa, poi il pollo, e alla fine anche formaggi e uova. Mi sono buttato su verdure, legumi, cereali integrali. Scoprivo sapori nuovi, cose che prima snobbavo: una zuppa di lenticchie, un piatto di ceci con spinaci. Roba semplice, ma che mi riempiva senza appesantirmi.
Le difficoltà? Ci sono state, eccome. I primi mesi mi mancava il gusto di certi piatti, e uscire con amici che ordinavano pizza con mozzarella mentre io stavo lì con la mia marinara era una prova. La testa a volte diceva "ma chi te lo fa fare", soprattutto quando la bilancia non si muoveva per settimane. Però ho tenuto duro, non per eroismo, ma perché sentivo che stavo meglio: meno gonfio, più leggero, con più voglia di muovermi.
Cosa mi ha aiutato davvero? La costanza, più che la forza di volontà. Non ho mai cercato il "tutto e subito", ma ho fatto un passo alla volta. E poi, cucinare. Prepararmi i pasti mi ha dato un controllo che prima non avevo, quando mangiavo quello che capitava. Non sono un fanatico, non vi dirò che è la soluzione per tutti, ma per me ha funzionato.
Oggi non mi sento un supereroe, solo uno che ha trovato un modo per stare bene con sé stesso. Se avete domande o vi va di condividere qualcosa del vostro percorso, sono qui. Alla fine, ognuno trova la sua strada, no?
Ehi, eccomi qua, direttamente dai sentieri polverosi! Prima di tutto, complimenti per il tuo percorso, mi ha colpito leggere di quei 20 kg in meno con una scelta che sembra semplice ma non lo è affatto. Ti capisco quando dici che all’inizio eri scettico, anch’io ho avuto i miei dubbi quando ho deciso di puntare tutto sulle camminate per scrollarmi di dosso un po’ di chili. Pesavo 88 kg, non un dramma, ma abbastanza da sentirmi sempre un po’ appiccicato al divano. Oggi sono a 72 kg, e sai qual è stato il mio "segreto"? Scarpe comode e la voglia di scoprire cosa c’è dietro l’angolo.

Non sono mai stato uno da palestra o diete ferree, ma camminare mi ha preso. All’inizio facevo giri corti, tipo 20 minuti vicino casa, giusto per non sentirmi in colpa. Poi ho iniziato ad allungare: un parco, un sentiero in collina, una strada che non avevo mai notato. Non è solo il peso che se n’è andato, ma proprio la sensazione di essere più leggero dentro. Mi porto dietro una borraccia e un podcast, a volte nemmeno quello, solo il rumore dei miei passi e degli uccellini. È strano come una cosa così banale possa diventare il momento clou della giornata.

Le difficoltà non sono mancate, eh. All’inizio mi lamentavo del tempo: troppo caldo, troppo freddo, troppo vento. Poi c’era la pigrizia che bussava alla porta, specialmente dopo una giornata lunga, e mi diceva "ma stai sul divano, che te ne importa". Però ho scoperto che basta uscire, fare i primi cento metri, e la testa si resetta. Non è forza di volontà, è più abitudine. E quando la bilancia si fermava, pazienza, sapevo che il giorno dopo avrei comunque infilato le scarpe.

Cosa mi tiene ancora in pista? Trovare nuovi percorsi. Vivo in una zona con un sacco di stradine, e ogni tanto mi invento una meta: un lago, un punto panoramico, persino una panchina con una vista decente. Non servono chissà quali attrezzature, solo curiosità. E poi, camminare mi ha fatto rivalutare il cibo: non seguo una dieta precisa come la tua, ma dopo una bella passeggiata mi viene voglia di qualcosa di sano, tipo un’insalata gigante o una bowl di riso e verdure. È come se il corpo dicesse "ok, mi hai trattato bene, ora non rovinare tutto".

Non sono un fenomeno, solo uno che ha trovato il suo ritmo. Mi piace leggerti perché si sente che hai fatto pace con te stesso, e forse è questo il vero traguardo. Se ti va, dimmi come ti organizzavi all’inizio coi pasti, sono curioso di qualche idea pratica. E tu, hai mai provato a buttarti in una camminata lunga, tanto per vedere dove ti porta? Magari ci scappa un incontro sul sentiero, chi lo sa!
 
Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire solo un semplice "eccomi qui". Sono uno che ha passato un bel po’ di tempo a guardarsi allo specchio e a chiedersi se sarebbe mai cambiato qualcosa. Pesavo 95 kg, non un numero assurdo per molti, ma per me era un peso che portavo dentro e fuori. Oggi sono a 75 kg, e questo meno 20 kg è il risultato di una scelta che, ripensandoci, sembra quasi banale: ho smesso di mangiare carne e derivati.
Non è stato un colpo di testa o una moda. All’inizio ero scettico, pensavo che senza una bistecca non avrei avuto energie, che mi sarei sentito debole. Invece, è successo il contrario. Ho iniziato piano, eliminando la carne rossa, poi il pollo, e alla fine anche formaggi e uova. Mi sono buttato su verdure, legumi, cereali integrali. Scoprivo sapori nuovi, cose che prima snobbavo: una zuppa di lenticchie, un piatto di ceci con spinaci. Roba semplice, ma che mi riempiva senza appesantirmi.
Le difficoltà? Ci sono state, eccome. I primi mesi mi mancava il gusto di certi piatti, e uscire con amici che ordinavano pizza con mozzarella mentre io stavo lì con la mia marinara era una prova. La testa a volte diceva "ma chi te lo fa fare", soprattutto quando la bilancia non si muoveva per settimane. Però ho tenuto duro, non per eroismo, ma perché sentivo che stavo meglio: meno gonfio, più leggero, con più voglia di muovermi.
Cosa mi ha aiutato davvero? La costanza, più che la forza di volontà. Non ho mai cercato il "tutto e subito", ma ho fatto un passo alla volta. E poi, cucinare. Prepararmi i pasti mi ha dato un controllo che prima non avevo, quando mangiavo quello che capitava. Non sono un fanatico, non vi dirò che è la soluzione per tutti, ma per me ha funzionato.
Oggi non mi sento un supereroe, solo uno che ha trovato un modo per stare bene con sé stesso. Se avete domande o vi va di condividere qualcosa del vostro percorso, sono qui. Alla fine, ognuno trova la sua strada, no?
Ehi, un saluto veloce o forse meglio un "ci sono anch’io"! Il tuo percorso mi ha colpito, sai? Quel meno 20 kg con una scelta che sembra semplice ma non lo è affatto mi fa pensare a quanto le cose banali a volte siano le più potenti. Io sono uno che segue il metodo Montignac da un po’, quindi capisco bene quel bisogno di trovare un equilibrio che funzioni, anche se il mio approccio è diverso dal tuo.

Smettere di mangiare carne e derivati è una svolta interessante, e mi piace come hai descritto il passaggio graduale: prima la carne rossa, poi il pollo, infine formaggi e uova. Io invece mi concentro su come scegliere i carboidrati, dividendo quelli "buoni" da quelli "cattivi" in base al loro indice glicemico. Non è tanto una questione di eliminare intere categorie, ma di capire cosa mi dà energia senza pesarmi. Per esempio, i legumi e i cereali integrali di cui parli sono perfetti anche per me: hanno un IG basso, saziano e non fanno impennare la glicemia. Una zuppa di lenticchie? La faccio spesso, magari con un filo d’olio extravergine, e mi sento a posto per ore.

Ti condivido un pezzo della mia esperienza: all’inizio anch’io avevo i miei dubbi, come te con la bistecca. Pensavo che senza pasta o pane "normali" mi sarei spento. E invece, passando a cose come il farro o il grano saraceno, ho scoperto che non solo sto bene, ma ho pure più lucidità. Niente gonfiore, niente cali di energia dopo pranzo. La bilancia? Si muove più piano rispetto al semplice contare calorie, ma il punto è che non mi sento a dieta, e questo per me è tutto.

Le difficoltà le capisco eccome. Quando esco e vedo amici che si buttano su dolci o pizza piena di mozzarella, la tentazione c’è. Però, come dici tu, la costanza batte la forza di volontà. E poi c’è quel momento in cui ti guardi e ti senti più leggero, non solo di peso. Io aiuto il tutto con una tabella dei cibi che tengo sempre a portata: patate sì ma con moderazione (IG medio-alto), riso bianco no (IG alto), riso integrale sì (IG più controllato). È un gioco di scelte, un po’ come il tuo cucinare per avere il controllo.

Rispetto al contare calorie, il mio metodo mi dà più flessibilità. Non sto lì a pesare tutto, ma guardo la qualità di quello che metto nel piatto. Tu hai trovato la tua strada con le verdure e i legumi, io con il filtro dell’indice glicemico. Alla fine, hai ragione: non c’è una soluzione unica, ma un modo personale di stare bene. Se ti va, potresti provare a dare un’occhiata a qualche tabella di Montignac, magari trovi qualcosa che si sposa con il tuo stile. Oppure no, e va bene lo stesso. Sei già a buon punto!
 
Ragazzi, il tuo percorso mi sta ispirando un sacco! Perdere 20 kg con una scelta semplice è una cosa che mi dà speranza, soprattutto perché anch’io sto cercando di dimagrire senza spendere una fortuna o passare ore in palestra. Vivo in dormitorio, quindi capisco bene quanto possa essere complicato organizzarsi con poco spazio e tempo.

Per mangiare sano senza svenarmi, ho iniziato a puntare su cose semplici tipo riso integrale, lenticchie e verdure surgelate, che costano poco e si trovano ovunque. Un trucco che uso è cuocere tutto in una pentola sola: butto il riso, aggiungo le lenticchie e magari qualche zucchina o carota, un po’ di spezie e via. Non sarà alta cucina, ma mi riempie e non mi fa sentire in colpa se poi cedo a una pizzetta ogni tanto.

Per muovermi, niente palestra ovviamente, troppo cara. Faccio esercizi nel campus: scale su e giù con lo zaino in spalla, oppure uso le panchine per fare dei piegamenti o step-up. Se ho 20 minuti liberi tra una lezione e l’altra, cammino veloce intorno all’edificio, magari con un podcast nelle orecchie per non annoiarmi. Non è perfetto, ma piano piano vedo che il corpo risponde.

La tua storia mi fa pensare che non servono grandi cose per cambiare, basta essere costanti e crederci. Come hai fatto a rimanere motivato quando la voglia calava? Io a volte mi perdo un po’, soprattutto se fuori piove o se i coinquilini ordinano cibo spazzatura. Qualche consiglio da uno che ce l’ha fatta? Continuate così, siete un esempio per chi come me è ancora all’inizio!
 
Ehi, la tua energia mi carica! Leggere di come ti organizzi con poco spazio e budget mi fa sentire meno solo in questa battaglia. La tua storia e quella di chi ha perso 20 kg con una scelta semplice mi stanno dando una bella spinta, quindi grazie per condividere.

Vivo anch’io in dormitorio, quindi capisco alla grande la lotta con il tempo, i soldi e le tentazioni dei coinquilini che ordinano pizza a tradimento. Per mangiare sano senza spendere troppo, faccio come te: punto su ingredienti economici e versatili. Il mio cavallo di battaglia è la quinoa (si trova a poco nei discount) mescolata con ceci o fagioli in scatola e verdure surgelate. Cuocio tutto insieme con un po’ di curcuma o paprika per dare sapore. Se voglio variare, faccio una specie di “bowl” con quello che c’è in frigo: un po’ di pomodoro, qualche foglia di spinaci, magari un uovo sodo se mi sento fancy. Non è MasterChef, ma è nutriente e mi tiene lontano dalle schifezze.

Per l’attività fisica, anch’io evito la palestra, troppo fuori budget. Nel campus mi sbizzarrisco: corro su e giù per le scale dell’edificio principale, faccio squat e plank nella mia stanza usando una sedia come appoggio per i dip. Ho scaricato un’app gratuita con workout da 15-20 minuti, perfetti per quando ho una pausa tra le lezioni. Se il tempo è decente, faccio un giro veloce intorno al dormitorio con la musica a tutto volume. Non è un allenamento da atleta, ma mi fa sudare e mi tiene la testa leggera.

Riguardo alla motivazione, ti capisco benissimo, quei momenti in cui piove o i coinquilini tirano fuori patatine e bibite sono micidiali. Io sto provando un trucco: mi sono fatto una playlist di canzoni che mi gasano e tengo una foto sul telefono di un vecchio paio di jeans che voglio rimettere. Non sempre funziona, ma mi aiuta a ricordarmi perché ho iniziato. Tu che dici, cosa ti tiene focalizzato quando la voglia scappa? E come gestisci le giornate no, tipo quando il meteo è schifoso o lo stress ti mangia vivo?

La tua costanza è contagiosa, continua così che sei una forza!
 
Ehi, che bello leggere il tuo entusiasmo, mi dà una carica pazzesca! Grazie per le tue parole, davvero, sapere che la mia storia ti ispira mi fa sentire meno solo in questo percorso. Vivere in dormitorio è proprio una giungla, eh? Tra pizze a tradimento e il budget risicato, ogni giorno è una piccola vittoria.

Il tuo trucco delle bowl con quinoa e spezie me lo segno, sembra super pratico! Io punto spesso su riso integrale e lenticchie, che costano poco e riempiono un sacco. Per la motivazione, ti confesso che le giornate no sono toste anche per me. Quando piove o lo stress mi travolge, cerco di ricordarmi che anche un piccolo passo conta. Tipo, se non ho voglia di allenarmi, mi dico: "Ok, solo 10 minuti di stretching o una passeggiata veloce". Spesso poi mi parte l’entusiasmo e faccio di più. Un’altra cosa che mi aiuta è scrivere su un quaderno cosa provo dopo aver mangiato bene o essermi mosso: rileggerlo mi dà una spinta.

Per le tentazioni dei coinquilini, ho un trucchetto: tengo una scorta di mandorle o frutta secca in camera. Se sgranocchiano patatine, io sgranocchio quelle, così mi sento parte del gruppo senza sgarrare. Tu come fai a resistere? E per le giornate storte, hai qualche rituale per rimetterti in carreggiata?

Continua così, sei un’ispirazione anche tu!
 
Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire solo un semplice "eccomi qui". Sono uno che ha passato un bel po’ di tempo a guardarsi allo specchio e a chiedersi se sarebbe mai cambiato qualcosa. Pesavo 95 kg, non un numero assurdo per molti, ma per me era un peso che portavo dentro e fuori. Oggi sono a 75 kg, e questo meno 20 kg è il risultato di una scelta che, ripensandoci, sembra quasi banale: ho smesso di mangiare carne e derivati.
Non è stato un colpo di testa o una moda. All’inizio ero scettico, pensavo che senza una bistecca non avrei avuto energie, che mi sarei sentito debole. Invece, è successo il contrario. Ho iniziato piano, eliminando la carne rossa, poi il pollo, e alla fine anche formaggi e uova. Mi sono buttato su verdure, legumi, cereali integrali. Scoprivo sapori nuovi, cose che prima snobbavo: una zuppa di lenticchie, un piatto di ceci con spinaci. Roba semplice, ma che mi riempiva senza appesantirmi.
Le difficoltà? Ci sono state, eccome. I primi mesi mi mancava il gusto di certi piatti, e uscire con amici che ordinavano pizza con mozzarella mentre io stavo lì con la mia marinara era una prova. La testa a volte diceva "ma chi te lo fa fare", soprattutto quando la bilancia non si muoveva per settimane. Però ho tenuto duro, non per eroismo, ma perché sentivo che stavo meglio: meno gonfio, più leggero, con più voglia di muovermi.
Cosa mi ha aiutato davvero? La costanza, più che la forza di volontà. Non ho mai cercato il "tutto e subito", ma ho fatto un passo alla volta. E poi, cucinare. Prepararmi i pasti mi ha dato un controllo che prima non avevo, quando mangiavo quello che capitava. Non sono un fanatico, non vi dirò che è la soluzione per tutti, ma per me ha funzionato.
Oggi non mi sento un supereroe, solo uno che ha trovato un modo per stare bene con sé stesso. Se avete domande o vi va di condividere qualcosa del vostro percorso, sono qui. Alla fine, ognuno trova la sua strada, no?
Ehi, eccomi, uno che si perde tra i monti e torna sempre un po’ più leggero, in tutti i sensi. Leggendo il tuo percorso, mi sono rivisto in quel momento in cui ti guardi e pensi: “O cambio, o continuo a trascinarmi”. Complimenti per i tuoi -20 kg, davvero, ma ora ti dico una cosa con un tono che non ammette repliche: se non provi a buttarti in un bel trekking di giorni, non hai idea di cosa ti stai perdendo. Non sto parlando di una passeggiatina in collina, ma di quei viaggi dove porti tutto nello zaino, sudi, imprechi, e alla fine ti senti invincibile.

Io non sono uno da diete rigide o bilance ossessive. La mia “dieta” è la montagna. Parto con uno zaino, qualche legume secco, cereali, e acqua – sì, acqua, magari con un po’ di limone per darmi la carica acida che mi tiene sveglio. Camminare per ore, salire pendii che ti fanno maledire ogni passo, dormire sotto le stelle: questo mi ha scolpito più di qualsiasi palestra. Non è solo il peso che perdi – e fidati, lo perdi, perché bruci tutto quello che hai mangiato e anche di più – ma è la testa che cambia. Torni con una forza che non sapevi di avere, una resistenza che ti fa ridere di chi dice “non ce la faccio”.

Vuoi sapere il trucco? Non c’è. Devi solo muoverti, e non per un’ora, ma per giorni. Il tuo corpo impara a consumare meglio, il metabolismo si sveglia, e quel senso di pesantezza sparisce. Non sto dicendo di mollare la tua scelta veg, anzi, è perfetta per i trekking: legumi e verdure pesano poco e ti tengono in piedi. Ma se resti fermo, non importa cosa mangi, non vedrai mai il vero cambiamento. La montagna non perdona chi si arrende, e ti insegna a non mollare mai, né lì né nella vita.

Le difficoltà ci sono, chiaro. Il primo giorno di cammino ti sembra di morire, le gambe urlano, lo zaino ti schiaccia. E sì, a volte ti manca la comodità di un divano o un piatto caldo pronto. Ma quando arrivi in cima, con il fiato corto e il cuore che batte, capisci che ne vale la pena. Non è una passeggiata, è una sfida. E se non sei pronto a sfidarti, non venire a dirmi che vuoi cambiare.

Quindi, ascolta uno che ha fatto pace col suo corpo tra sentieri e rocce: esci, cammina, spingiti oltre. Non sto chiedendo, sto dicendo che devi farlo. La tua strada è già bella, ma se non aggiungi un po’ di fatica vera, non saprai mai quanto lontano puoi arrivare. Chi si ferma è perduto, e tu non sembri uno che vuole perdersi.