Ciao a tutti, mi presento con un bel respiro profondo, perché è così che sto imparando a prendermi cura di me stessa ultimamente. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e, credetemi, non è stato facile capire come muovermi tra chili che non se ne vanno e una stanchezza che a volte mi inchioda al divano. Però, da quando ho iniziato a fare yoga, sento che qualcosa sta cambiando, non solo nel corpo, ma soprattutto nella testa.
All’inizio ero scettica. Mi dicevo: "Come può aiutarmi qualche posizione strana se il mio metabolismo è un bradipo?". Ma poi ho deciso di provare, anche solo per sentirmi meno un peso per me stessa. Ho un endocrinologo che mi segue e mi ha aggiustato la terapia con la levotiroxina, ma mi ha anche detto chiaro e tondo che senza movimento e una dieta mirata non avrei visto grandi risultati. La dieta l’ho sistemata con una nutrizionista: niente di drastico, ma più proteine, meno carboidrati semplici e un occhio ai grassi sani. Funziona, ma è lo yoga che mi sta dando quella spinta in più.
Faccio lezioni due o tre volte a settimana, niente di troppo intenso, tipo hatha o yin, che mi aiutano a rilassarmi e a sciogliere le tensioni. La flessibilità sta migliorando, ma non è solo quello. È il modo in cui mi sento dopo: più leggera, non tanto di peso – anche se ho perso qualche chilo – ma di spirito. Prima mi guardavo allo specchio e vedevo solo quello che non funzionava, il gonfiore, la lentezza. Ora invece mi concentro su quello che riesco a fare: una posizione del guerriero ben fatta, un respiro profondo che mi calma. Non è una gara contro la bilancia, ma un modo per stare bene con me stessa.
Le giornate no ci sono ancora, intendiamoci. Quando la tiroide decide di fare i capricci, mi sento un palloncino che non si sgonfia mai. Ma lo yoga mi sta insegnando a non mollare, a tornare sul tappetino anche quando vorrei solo nascondermi sotto le coperte. E poi c’è il bonus: il mio medico dice che sto tenendo sotto controllo pure lo stress, che per chi ha problemi ormonali è un fattore enorme.
Insomma, non vi sto dicendo che lo yoga è la cura magica per l’ipotiroidismo, perché non lo è. La terapia e il cibo restano fondamentali. Ma per me è diventato un alleato per sentirmi più forte, più in pace con questo corpo che a volte sembra remarmi contro. Se qualcun altro qui lotta con gli ormoni e vuole provare, fatemi sapere com’è andata. Io continuo, un respiro alla volta.
All’inizio ero scettica. Mi dicevo: "Come può aiutarmi qualche posizione strana se il mio metabolismo è un bradipo?". Ma poi ho deciso di provare, anche solo per sentirmi meno un peso per me stessa. Ho un endocrinologo che mi segue e mi ha aggiustato la terapia con la levotiroxina, ma mi ha anche detto chiaro e tondo che senza movimento e una dieta mirata non avrei visto grandi risultati. La dieta l’ho sistemata con una nutrizionista: niente di drastico, ma più proteine, meno carboidrati semplici e un occhio ai grassi sani. Funziona, ma è lo yoga che mi sta dando quella spinta in più.
Faccio lezioni due o tre volte a settimana, niente di troppo intenso, tipo hatha o yin, che mi aiutano a rilassarmi e a sciogliere le tensioni. La flessibilità sta migliorando, ma non è solo quello. È il modo in cui mi sento dopo: più leggera, non tanto di peso – anche se ho perso qualche chilo – ma di spirito. Prima mi guardavo allo specchio e vedevo solo quello che non funzionava, il gonfiore, la lentezza. Ora invece mi concentro su quello che riesco a fare: una posizione del guerriero ben fatta, un respiro profondo che mi calma. Non è una gara contro la bilancia, ma un modo per stare bene con me stessa.
Le giornate no ci sono ancora, intendiamoci. Quando la tiroide decide di fare i capricci, mi sento un palloncino che non si sgonfia mai. Ma lo yoga mi sta insegnando a non mollare, a tornare sul tappetino anche quando vorrei solo nascondermi sotto le coperte. E poi c’è il bonus: il mio medico dice che sto tenendo sotto controllo pure lo stress, che per chi ha problemi ormonali è un fattore enorme.
Insomma, non vi sto dicendo che lo yoga è la cura magica per l’ipotiroidismo, perché non lo è. La terapia e il cibo restano fondamentali. Ma per me è diventato un alleato per sentirmi più forte, più in pace con questo corpo che a volte sembra remarmi contro. Se qualcun altro qui lotta con gli ormoni e vuole provare, fatemi sapere com’è andata. Io continuo, un respiro alla volta.