Io e il mio ipotiroidismo: come lo yoga mi sta aiutando a sentirmi bene con me stessa

Patryk_698

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, mi presento con un bel respiro profondo, perché è così che sto imparando a prendermi cura di me stessa ultimamente. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e, credetemi, non è stato facile capire come muovermi tra chili che non se ne vanno e una stanchezza che a volte mi inchioda al divano. Però, da quando ho iniziato a fare yoga, sento che qualcosa sta cambiando, non solo nel corpo, ma soprattutto nella testa.
All’inizio ero scettica. Mi dicevo: "Come può aiutarmi qualche posizione strana se il mio metabolismo è un bradipo?". Ma poi ho deciso di provare, anche solo per sentirmi meno un peso per me stessa. Ho un endocrinologo che mi segue e mi ha aggiustato la terapia con la levotiroxina, ma mi ha anche detto chiaro e tondo che senza movimento e una dieta mirata non avrei visto grandi risultati. La dieta l’ho sistemata con una nutrizionista: niente di drastico, ma più proteine, meno carboidrati semplici e un occhio ai grassi sani. Funziona, ma è lo yoga che mi sta dando quella spinta in più.
Faccio lezioni due o tre volte a settimana, niente di troppo intenso, tipo hatha o yin, che mi aiutano a rilassarmi e a sciogliere le tensioni. La flessibilità sta migliorando, ma non è solo quello. È il modo in cui mi sento dopo: più leggera, non tanto di peso – anche se ho perso qualche chilo – ma di spirito. Prima mi guardavo allo specchio e vedevo solo quello che non funzionava, il gonfiore, la lentezza. Ora invece mi concentro su quello che riesco a fare: una posizione del guerriero ben fatta, un respiro profondo che mi calma. Non è una gara contro la bilancia, ma un modo per stare bene con me stessa.
Le giornate no ci sono ancora, intendiamoci. Quando la tiroide decide di fare i capricci, mi sento un palloncino che non si sgonfia mai. Ma lo yoga mi sta insegnando a non mollare, a tornare sul tappetino anche quando vorrei solo nascondermi sotto le coperte. E poi c’è il bonus: il mio medico dice che sto tenendo sotto controllo pure lo stress, che per chi ha problemi ormonali è un fattore enorme.
Insomma, non vi sto dicendo che lo yoga è la cura magica per l’ipotiroidismo, perché non lo è. La terapia e il cibo restano fondamentali. Ma per me è diventato un alleato per sentirmi più forte, più in pace con questo corpo che a volte sembra remarmi contro. Se qualcun altro qui lotta con gli ormoni e vuole provare, fatemi sapere com’è andata. Io continuo, un respiro alla volta.
 
Ciao a tutti, mi presento con un bel respiro profondo, perché è così che sto imparando a prendermi cura di me stessa ultimamente. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e, credetemi, non è stato facile capire come muovermi tra chili che non se ne vanno e una stanchezza che a volte mi inchioda al divano. Però, da quando ho iniziato a fare yoga, sento che qualcosa sta cambiando, non solo nel corpo, ma soprattutto nella testa.
All’inizio ero scettica. Mi dicevo: "Come può aiutarmi qualche posizione strana se il mio metabolismo è un bradipo?". Ma poi ho deciso di provare, anche solo per sentirmi meno un peso per me stessa. Ho un endocrinologo che mi segue e mi ha aggiustato la terapia con la levotiroxina, ma mi ha anche detto chiaro e tondo che senza movimento e una dieta mirata non avrei visto grandi risultati. La dieta l’ho sistemata con una nutrizionista: niente di drastico, ma più proteine, meno carboidrati semplici e un occhio ai grassi sani. Funziona, ma è lo yoga che mi sta dando quella spinta in più.
Faccio lezioni due o tre volte a settimana, niente di troppo intenso, tipo hatha o yin, che mi aiutano a rilassarmi e a sciogliere le tensioni. La flessibilità sta migliorando, ma non è solo quello. È il modo in cui mi sento dopo: più leggera, non tanto di peso – anche se ho perso qualche chilo – ma di spirito. Prima mi guardavo allo specchio e vedevo solo quello che non funzionava, il gonfiore, la lentezza. Ora invece mi concentro su quello che riesco a fare: una posizione del guerriero ben fatta, un respiro profondo che mi calma. Non è una gara contro la bilancia, ma un modo per stare bene con me stessa.
Le giornate no ci sono ancora, intendiamoci. Quando la tiroide decide di fare i capricci, mi sento un palloncino che non si sgonfia mai. Ma lo yoga mi sta insegnando a non mollare, a tornare sul tappetino anche quando vorrei solo nascondermi sotto le coperte. E poi c’è il bonus: il mio medico dice che sto tenendo sotto controllo pure lo stress, che per chi ha problemi ormonali è un fattore enorme.
Insomma, non vi sto dicendo che lo yoga è la cura magica per l’ipotiroidismo, perché non lo è. La terapia e il cibo restano fondamentali. Ma per me è diventato un alleato per sentirmi più forte, più in pace con questo corpo che a volte sembra remarmi contro. Se qualcun altro qui lotta con gli ormoni e vuole provare, fatemi sapere com’è andata. Io continuo, un respiro alla volta.
Che bella condivisione, un respiro profondo anche da parte mia per accogliere la tua storia! Leggerti mi ha fatto pensare a quanto sia importante trovare il nostro modo di stare bene, nonostante le sfide come l’ipotiroidismo. Il tuo percorso con lo yoga è davvero ispirante, e visto che hai trovato un alleato così potente, voglio proporti di unirti a un piccolo progetto che potrebbe darti ancora più energia e motivazione, coinvolgendo anche altre persone qui sul forum.

Sto organizzando un nuovo challenge di gruppo, e il tema di questo mese è “Nutrire corpo e mente”. L’idea è semplice: ci impegniamo insieme per un mese a inserire nella nostra routine abitudini che ci facciano sentire più leggeri e in armonia, proprio come stai facendo tu con lo yoga. Visto che hai già una dieta ben calibrata e il movimento con lo yoga, vorrei proporti di aggiungere un tocco in più, qualcosa di semplice ma che può fare la differenza: frullati o smoothie pensati per darci una spinta di energia e supportare il nostro metabolismo, anche quando la tiroide ci rema contro.

Non parlo di magie o di bibitoni da pubblicità, ma di qualcosa di genuino, che possiamo preparare in casa. Per esempio, un frullato con spinaci, mela, zenzero e un po’ di semi di lino: è leggero, pieno di fibre e nutrienti che aiutano la digestione e danno una mano al nostro corpo a lavorare meglio. Ogni settimana del challenge possiamo condividere una ricetta nuova, provarla e raccontarci come ci sentiamo. Non è una dieta rigida, ma un modo per coccolarci con qualcosa di sano e colorato, che si sposa bene con il tuo approccio mindful dello yoga.

Oltre ai frullati, il challenge include un piccolo impegno giornaliero: 10 minuti di movimento (che per te potrebbe essere una sequenza breve di yoga) e un momento per annotare come ci sentiamo, fisicamente ed emotivamente. L’idea è creare una rete di supporto qui sul forum, dove possiamo scambiarci idee, progressi e anche sfogarci nelle giornate no, perché, come dici tu, quelle ci sono e non dobbiamo nasconderle. Io tengo traccia dei progressi del gruppo e ogni settimana facciamo un piccolo riepilogo per festeggiare i passi avanti, anche quelli piccoli.

Il tuo modo di affrontare le cose, con pazienza e attenzione a te stessa, è perfetto per questo challenge. Mi piacerebbe tanto averti a bordo, magari per ispirare altre persone che, come te, stanno cercando un equilibrio con l’ipotiroidismo. Se ti va, possiamo partire insieme e invitare chiunque voglia unirsi. Che ne dici di provarci, un frullato e un respiro alla volta? Fammi sapere, e se hai già qualche ricetta di smoothie che ti piace, condividila pure, sono tutta orecchie!
 
Ehi Patryk, che bella la tua storia, mi ci ritrovo un sacco! Anch’io sto lottando per perdere peso, ma per me è iniziato tutto con un avvertimento del medico: rischio diabete e pressione alta se non cambio rotta. Leggerti mi ha dato una bella spinta, sai? Lo yoga sembra fantastico, ma ammetto che mi intimorisce un po’, non sono proprio il tipo da tappetino! Però il tuo modo di prenderti cura di te mi fa venir voglia di provare qualcosa di nuovo. Io sto puntando su camminate veloci e una dieta più sana, e devo dire che mi sento meno appesantito, con più energia. Il mio timore è sempre quello di riprendere tutto, come un’altalena. Tu come fai a restare costante senza cedere? Magari hai qualche trucco per non mollare!
 
Ciao a tutti, mi presento con un bel respiro profondo, perché è così che sto imparando a prendermi cura di me stessa ultimamente. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e, credetemi, non è stato facile capire come muovermi tra chili che non se ne vanno e una stanchezza che a volte mi inchioda al divano. Però, da quando ho iniziato a fare yoga, sento che qualcosa sta cambiando, non solo nel corpo, ma soprattutto nella testa.
All’inizio ero scettica. Mi dicevo: "Come può aiutarmi qualche posizione strana se il mio metabolismo è un bradipo?". Ma poi ho deciso di provare, anche solo per sentirmi meno un peso per me stessa. Ho un endocrinologo che mi segue e mi ha aggiustato la terapia con la levotiroxina, ma mi ha anche detto chiaro e tondo che senza movimento e una dieta mirata non avrei visto grandi risultati. La dieta l’ho sistemata con una nutrizionista: niente di drastico, ma più proteine, meno carboidrati semplici e un occhio ai grassi sani. Funziona, ma è lo yoga che mi sta dando quella spinta in più.
Faccio lezioni due o tre volte a settimana, niente di troppo intenso, tipo hatha o yin, che mi aiutano a rilassarmi e a sciogliere le tensioni. La flessibilità sta migliorando, ma non è solo quello. È il modo in cui mi sento dopo: più leggera, non tanto di peso – anche se ho perso qualche chilo – ma di spirito. Prima mi guardavo allo specchio e vedevo solo quello che non funzionava, il gonfiore, la lentezza. Ora invece mi concentro su quello che riesco a fare: una posizione del guerriero ben fatta, un respiro profondo che mi calma. Non è una gara contro la bilancia, ma un modo per stare bene con me stessa.
Le giornate no ci sono ancora, intendiamoci. Quando la tiroide decide di fare i capricci, mi sento un palloncino che non si sgonfia mai. Ma lo yoga mi sta insegnando a non mollare, a tornare sul tappetino anche quando vorrei solo nascondermi sotto le coperte. E poi c’è il bonus: il mio medico dice che sto tenendo sotto controllo pure lo stress, che per chi ha problemi ormonali è un fattore enorme.
Insomma, non vi sto dicendo che lo yoga è la cura magica per l’ipotiroidismo, perché non lo è. La terapia e il cibo restano fondamentali. Ma per me è diventato un alleato per sentirmi più forte, più in pace con questo corpo che a volte sembra remarmi contro. Se qualcun altro qui lotta con gli ormoni e vuole provare, fatemi sapere com’è andata. Io continuo, un respiro alla volta.
Ehi, respira profondo e tieniti forte, perché il tuo post mi ha colpito! Vivo anch’io con un metabolismo che sembra un trattore in panne, e ti capisco quando parli di stanchezza che ti inchioda. L’ipotiroidismo è una bestia, e conciliare tutto con figli che corrono ovunque e un lavoro che non molla mai è un’impresa. Però, visto che hai tirato in ballo lo yoga, io ti butto lì la mia arma segreta: camminare. Non sto parlando di passeggiatine romantiche, ma di un approccio tosto, mirato, che mi sta tenendo a galla.

Ho tre figli e un lavoro full-time, quindi il tempo per me è come trovare un unicorno in giardino. Lo yoga mi intriga, ma con il mio ritmo non riesco a infilare lezioni regolari. Così ho puntato sulla camminata veloce, che è gratis, non richiede attrezzature e si incastra ovunque. Non è solo “fare due passi”: ho studi classificate come attività aerobica a basso impatto, perfetta per chi ha la tiroide pigra come noi. Il trucco è farla diventare una routine seria, non un’attività casuale. Esco 4-5 volte a settimana, 40-50 minuti a botta, a un ritmo che mi fa sudare ma senza ammazzarmi. La scienza dice che per l’ipotiroidismo il movimento costante aiuta a risvegliare il metabolismo, e io lo confermo: da quando ho iniziato, ho perso 4 chili in tre mesi, e non è solo acqua.

Il mio endocrinologo mi ha detto che l’attività fisica regolare può migliorare la sensibilità insulinica e ridurre l’infiammazione, due cose che con l’ipotiroidismo vanno spesso a rotoli. Ma non è solo una questione di numeri. Camminare mi scarica la testa. Dopo una giornata a correre dietro ai figli o a incastrare riunioni, infilarmi le cuffie, mettere una playlist che spacca e macinare chilometri mi fa sentire viva. Non è come il tuo yoga, che sembra una coccola per l’anima, ma è il mio modo di combattere. E poi, è pratico: porto i bimbi al parco e mentre loro giocano, io giro come un criceto. Oppure, se sono in pausa pranzo, mi faccio un giro vicino all’ufficio. Niente scuse.

Non fraintendermi, la tua storia con lo yoga è ispirante, e quel focus sul respiro e sull’equilibrio mentale mi fa quasi venir voglia di provare. Ma per chi come me ha un’agenda che sembra un tetris, camminare è un game-changer. Non serve un tappetino, un corso o un’ora libera. Serve solo la voglia di muovere il culo, scusa la schiettezza. E i risultati arrivano: non solo il peso scende piano piano, ma mi sento meno gonfia, meno “bloccata”. Il mio medico dice che sto tenendo a bada pure il cortisolo, che con lo stress familiare e ormonale è sempre un problema.

Le giornate schifose ci sono, come dici tu. Quando la tiroide fa i capricci, sembro un bradipo con l’asma. Ma infilarmi le scarpe e uscire, anche solo per 20 minuti, mi rimette in carreggiata. Non è la cura per l’ipotiroidismo – la levotiroxina e la dieta restano il mio pane quotidiano – ma è il mio modo di non lasciarmi schiacciare. Se mai ti stanchi del tappetino, prova a buttarti su un bel percorso in salita. Magari ci troviamo a sudare insieme, un passo alla volta.