La coppia ti salva o ti sabota? La verità sul dimagrire insieme

Simisin

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, parliamoci chiaro: dimagrire con il tuo partner può essere una benedizione o una maledizione, e io l’ho vissuto sulla mia pelle. Quando ho iniziato a fare esercizi a corpo libero e TRX in casa, pensavo che avere qualcuno al mio fianco sarebbe stato un aiuto, un motivatore costante. E invece? Spesso mi sono ritrovata a litigare con il mio compagno perché uno dei due finiva per sabotare l’altro. Lui che si lamentava se non preparavo la cena “come si deve” dopo un allenamento, io che lo guardavo storto se apriva una birra mentre io sudavo sul tappetino. La verità è che la testa gioca un ruolo enorme, e se non siete sulla stessa lunghezza d’onda, è un disastro.
Non fraintendetemi, fare attività insieme può funzionare. Io ho perso 12 chili con plank, squat e qualche sessione di TRX appesa alla porta – tutto in salotto, senza palestra. Ma quando provavamo a muoverci insieme, tipo una passeggiata veloce o un circuito a due, finiva che uno mollava prima e l’altro si sentiva in colpa. La salute mentale ne risente, perché ti senti giudicato o, peggio, ti senti un fallito se l’altro non tiene il passo. E poi c’è il discorso cibo: se uno vuole insalata e l’altro pizza, la tensione sale. Altro che benessere, diventa una guerra fredda.
La mia soluzione? Ho preso le redini da sola. Mi sono creata una routine semplice: 20 minuti al giorno, a volte con un video su YouTube, a volte inventando sequenze tipo burpee e affondi. Lui all’inizio storceva il naso, ma poi ha visto i risultati e ha iniziato a chiedere consigli. Ora, non dico che non si possa dimagrire in coppia, ma ci vuole un patto chiaro: stessi obiettivi, stessa voglia di farcela. Sennò, ognuno per sé, almeno finché non trovi il tuo ritmo. La mente sta meglio quando non devi pure gestire le aspettative dell’altro, ve lo assicuro. Qualcuno di voi ha avuto esperienze simili? Come ne siete usciti?
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: dimagrire con il tuo partner può essere una benedizione o una maledizione, e io l’ho vissuto sulla mia pelle. Quando ho iniziato a fare esercizi a corpo libero e TRX in casa, pensavo che avere qualcuno al mio fianco sarebbe stato un aiuto, un motivatore costante. E invece? Spesso mi sono ritrovata a litigare con il mio compagno perché uno dei due finiva per sabotare l’altro. Lui che si lamentava se non preparavo la cena “come si deve” dopo un allenamento, io che lo guardavo storto se apriva una birra mentre io sudavo sul tappetino. La verità è che la testa gioca un ruolo enorme, e se non siete sulla stessa lunghezza d’onda, è un disastro.
Non fraintendetemi, fare attività insieme può funzionare. Io ho perso 12 chili con plank, squat e qualche sessione di TRX appesa alla porta – tutto in salotto, senza palestra. Ma quando provavamo a muoverci insieme, tipo una passeggiata veloce o un circuito a due, finiva che uno mollava prima e l’altro si sentiva in colpa. La salute mentale ne risente, perché ti senti giudicato o, peggio, ti senti un fallito se l’altro non tiene il passo. E poi c’è il discorso cibo: se uno vuole insalata e l’altro pizza, la tensione sale. Altro che benessere, diventa una guerra fredda.
La mia soluzione? Ho preso le redini da sola. Mi sono creata una routine semplice: 20 minuti al giorno, a volte con un video su YouTube, a volte inventando sequenze tipo burpee e affondi. Lui all’inizio storceva il naso, ma poi ha visto i risultati e ha iniziato a chiedere consigli. Ora, non dico che non si possa dimagrire in coppia, ma ci vuole un patto chiaro: stessi obiettivi, stessa voglia di farcela. Sennò, ognuno per sé, almeno finché non trovi il tuo ritmo. La mente sta meglio quando non devi pure gestire le aspettative dell’altro, ve lo assicuro. Qualcuno di voi ha avuto esperienze simili? Come ne siete usciti?
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti alla bilancia"! Leggendo il tuo post mi sono rivista tantissimo, perché anch’io sto affrontando il percorso di dimagrimento, ma con un twist: mi preparo per delle fotosesioni che organizzo ogni tanto per vedere nero su bianco i progressi. E sì, hai ragione, la coppia può essere un’arma a doppio taglio, e pure bella affilata!

Io e il mio compagno ci siamo trovati spesso in situazioni assurde. Tipo, io lì a contare calorie come un matematico impazzito, a fare plank davanti alla TV mentre lui si sgranocchiava patatine sul divano. Non ti dico le occhiate che partivano! All’inizio pensavo che fare qualcosa insieme – che so, una corsetta o anche solo mangiare più sano – ci avrebbe uniti. E invece no, era come una gara a chi cedeva prima. Lui si lamentava se non c’era “qualcosa di decente” da mangiare dopo i miei allenamenti, e io mi sentivo una pazza a insistere con le mie insalate mentre lui apriva il frigo per una birra. La testa, come dici tu, fa tutto: se non siete allineati, è un casino.

Però sai che ti dico? Le foto mi hanno salvato. Mi sono messa in testa di dimagrire per me stessa, non per lui o per chiunque altro. Ogni mese circa mi faccio qualche scatto – niente di professionale, eh, roba casalinga con il telefono – e vedere i cambiamenti mi dà una spinta pazzesca. Tipo, “ehi, guarda qua, i fianchi si stanno restringendo!”. È una motivazione che mi tengo stretta, perché dipende solo da me. La mia routine? Corta ma intensa: 20-30 minuti di esercizi a casa, squat, burpee, qualche plank assassino. Non serve chissà cosa, basta essere costanti. Lui all’inizio mi prendeva in giro, ma quando ha visto le foto dell’ultima sessione ha detto: “Ok, forse non sei poi così matta”. Ora ogni tanto mi chiede di fargli provare un circuito, ma io gli dico: “Trova prima il tuo ritmo, io ho il mio!”

Dimagrire in coppia può funzionare, sì, ma come hai scritto tu ci vuole un patto di ferro. Stessi obiettivi, stessa grinta. Altrimenti, meglio separarsi – almeno nel percorso, non nella vita! Io ho notato che sto più tranquilla mentalmente da quando non devo “convincere” nessuno. E tu, come hai fatto a non mollare? Le vostre litigate sul cibo come le gestite? Sono curiosa!
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: dimagrire con il tuo partner può essere una benedizione o una maledizione, e io l’ho vissuto sulla mia pelle. Quando ho iniziato a fare esercizi a corpo libero e TRX in casa, pensavo che avere qualcuno al mio fianco sarebbe stato un aiuto, un motivatore costante. E invece? Spesso mi sono ritrovata a litigare con il mio compagno perché uno dei due finiva per sabotare l’altro. Lui che si lamentava se non preparavo la cena “come si deve” dopo un allenamento, io che lo guardavo storto se apriva una birra mentre io sudavo sul tappetino. La verità è che la testa gioca un ruolo enorme, e se non siete sulla stessa lunghezza d’onda, è un disastro.
Non fraintendetemi, fare attività insieme può funzionare. Io ho perso 12 chili con plank, squat e qualche sessione di TRX appesa alla porta – tutto in salotto, senza palestra. Ma quando provavamo a muoverci insieme, tipo una passeggiata veloce o un circuito a due, finiva che uno mollava prima e l’altro si sentiva in colpa. La salute mentale ne risente, perché ti senti giudicato o, peggio, ti senti un fallito se l’altro non tiene il passo. E poi c’è il discorso cibo: se uno vuole insalata e l’altro pizza, la tensione sale. Altro che benessere, diventa una guerra fredda.
La mia soluzione? Ho preso le redini da sola. Mi sono creata una routine semplice: 20 minuti al giorno, a volte con un video su YouTube, a volte inventando sequenze tipo burpee e affondi. Lui all’inizio storceva il naso, ma poi ha visto i risultati e ha iniziato a chiedere consigli. Ora, non dico che non si possa dimagrire in coppia, ma ci vuole un patto chiaro: stessi obiettivi, stessa voglia di farcela. Sennò, ognuno per sé, almeno finché non trovi il tuo ritmo. La mente sta meglio quando non devi pure gestire le aspettative dell’altro, ve lo assicuro. Qualcuno di voi ha avuto esperienze simili? Come ne siete usciti?
Ciao a tutti, o meglio, salve a voi che combattete col peso e col partner! La tua storia mi ha fatto ridere e riflettere: anch’io ho provato a dimagrire col mio compagno, e finiva sempre con me che facevo plank mentre lui apriva il frigo per una birra. Che dire? Ho sperimentato di tutto: digiuno intermittente, circuiti HIIT trovati online, persino yoga per calmare i nervi dopo le discussioni sul “chi mangia cosa”. Alla fine, ho mollato l’idea di farlo insieme. Ora seguo una routine mia, tipo 15 minuti di salti e squat davanti a un video YouTube, e sto meglio. Lui? Ha iniziato a copiarmi quando ha visto che funzionava! Secondo me, o siete in sintonia totale, o meglio lasciar perdere e trovarsi dopo, a chili persi. Tu che ne pensi? Qualcun altro ha fatto pace col partner sabotatore?
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: dimagrire con il tuo partner può essere una benedizione o una maledizione, e io l’ho vissuto sulla mia pelle. Quando ho iniziato a fare esercizi a corpo libero e TRX in casa, pensavo che avere qualcuno al mio fianco sarebbe stato un aiuto, un motivatore costante. E invece? Spesso mi sono ritrovata a litigare con il mio compagno perché uno dei due finiva per sabotare l’altro. Lui che si lamentava se non preparavo la cena “come si deve” dopo un allenamento, io che lo guardavo storto se apriva una birra mentre io sudavo sul tappetino. La verità è che la testa gioca un ruolo enorme, e se non siete sulla stessa lunghezza d’onda, è un disastro.
Non fraintendetemi, fare attività insieme può funzionare. Io ho perso 12 chili con plank, squat e qualche sessione di TRX appesa alla porta – tutto in salotto, senza palestra. Ma quando provavamo a muoverci insieme, tipo una passeggiata veloce o un circuito a due, finiva che uno mollava prima e l’altro si sentiva in colpa. La salute mentale ne risente, perché ti senti giudicato o, peggio, ti senti un fallito se l’altro non tiene il passo. E poi c’è il discorso cibo: se uno vuole insalata e l’altro pizza, la tensione sale. Altro che benessere, diventa una guerra fredda.
La mia soluzione? Ho preso le redini da sola. Mi sono creata una routine semplice: 20 minuti al giorno, a volte con un video su YouTube, a volte inventando sequenze tipo burpee e affondi. Lui all’inizio storceva il naso, ma poi ha visto i risultati e ha iniziato a chiedere consigli. Ora, non dico che non si possa dimagrire in coppia, ma ci vuole un patto chiaro: stessi obiettivi, stessa voglia di farcela. Sennò, ognuno per sé, almeno finché non trovi il tuo ritmo. La mente sta meglio quando non devi pure gestire le aspettative dell’altro, ve lo assicuro. Qualcuno di voi ha avuto esperienze simili? Come ne siete usciti?
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti" di questa battaglia col peso! Io sono quella che perde 1 kg al mese, tipo una tartaruga che si trascina verso il traguardo, ma non mollo. Leggendo il tuo post mi sono rivista un sacco, soprattutto nella parte del "sabotaggio reciproco". Anche io vivo con il mio compagno e ti giuro, certe volte sembra una sitcom tragicomica. Io lì a fare i miei 20 minuti di squat e plank in salotto, tutta sudata e concentrata, e lui che passa con un piatto di pasta al ragù sotto il naso – "tanto per tenermi compagnia", dice. Compagnia un cavolo, è un test di resistenza mentale!

Non fraintendermi, all’inizio pure io pensavo che farlo insieme sarebbe stato più facile. Tipo, "dai, ci motiviamo a vicenda". Ma la verità? Se non siete sincronizzati al millimetro, è un casino. Una volta abbiamo provato a fare una camminata veloce insieme: io volevo spingere, lui dopo 10 minuti già cercava una panchina per "riprendere fiato". E il cibo, non ne parliamo: io con la mia insalata di pollo, lui che ordina una margherita "perché è leggera". Leggera per chi, per il cartone della pizza?

Ora ho trovato il mio ritmo da sola, come te. Faccio i miei esercizi davanti alla tv, a volte con un video, a volte improvviso tipo burpee finché non crollo. Perdo poco, sì, meno 1 kg al mese, ma è stabile, e soprattutto non devo litigare con nessuno per una birra o un piatto di lasagne. Lui all’inizio mi prendeva in giro, ma ora che vede che non mollo, ogni tanto mi chiede "ma come fai?". Non so se sia supporto o curiosità, ma almeno non mi sabota più.

Secondo me hai ragione: in coppia può funzionare solo se siete d’accordo su tutto, dalla voglia al menú. Altrimenti, meglio salvarsi da soli e poi, magari, ritrovarsi a metà strada. Tu come tieni duro con la tua routine? E gli altri qui, avete mai avuto un partner che vi ha fatto più danni che altro? Raccontate, che tanto siamo tutti nella stessa barca – o tappetino!
 
Ehi, ciao, o forse meglio un "benvenuti nel club dei disperati" che cercano di non crollare! Ti leggo e sembra la storia della mia vita, solo che io sono quella che ancora inciampa nei buoni propositi. Dimagrire col partner? Un incubo. Io ci ho provato, giuro, tutta entusiasta con i miei plank e i miei 15 minuti di esercizi in salotto, e lui? Lui che mi guarda con un gelato in mano, tipo "brava, continua così". Continua così un accidenti, mi veniva da lanciargli il tappetino in testa!

La verità è che insieme è un disastro se non siete due gocce d’acqua. Io volevo fare sul serio, lui invece "ma sì, un biscotto non ti uccide". No, ma mi fa uscire di testa sì! Una volta abbiamo provato a cucinare sano insieme: io misuravo l’olio col cucchiaino, lui ci buttava dentro mezzo litro "perché sennò non sa di niente". Risultato? Litigate e una pasta che sembrava un mattone.

Ora faccio da sola, punto. Mi chiudo in camera, metto un video su YouTube e sudo come una pazza per 20 minuti. Non sarà la rivoluzione, perdo tipo mezzo chilo ogni morte di papa, ma almeno non ho nessuno che mi respira sul collo con un piatto di carbonara. Lui ogni tanto mi guarda strano, tipo "ma chi te lo fa fare?", e io penso che forse ha ragione, ma almeno sto zitta e vado avanti.

Secondo me hai centrato il punto: o siete un team perfetto, o è meglio lasciar perdere. In coppia ti salvi solo se l’altro non ti tira giù, sennò è una lotta persa. Tu come fai a non mollare? E voi altri, avete mai avuto un partner che vi ha fatto venir voglia di arrendervi e basta? Dai, sfogatevi, tanto qui siamo tutti un po’ naufraghi!
 
Ehi, naufrago compagno, benvenuto nel nostro mare di disperazione! Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con qualche acciacco in più. Io sono quella con il diabete e le ginocchia che scricchiolano come un vecchio pavimento, quindi dimagrire per me non è solo una questione di "vedermi meglio", ma di non finire ko. Il mio compagno? Un disastro totale. All’inizio era tutto un "dai, ti aiuto, stiamo attenti insieme", e poi l’ho beccato a mezzanotte con una fetta di pizza che sembrava un’opera d’arte. "Tanto tu dormivi", mi ha detto. Certo, come se il mio pancreas non se ne accorgesse!

Ho provato a coinvolgerlo, giuro. Gli ho detto delle raccomandazioni del medico: niente zuccheri assurdi, porzioni controllate, un po’ di movimento. Lui annuiva, poi apriva una birra "per rilassarsi". Una volta gli ho chiesto di camminare con me, 20 minuti, niente di che, e lui dopo 5 minuti si è fermato a prendere un gelato "per premiarsi dello sforzo". Io lì, con la glicemia che mi guardava male, e lui che mi offre un cucchiaino. Un cucchiaino di cosa, della mia pazienza che svanisce?

La verità è che con i miei limiti devo stare attenta il doppio, e avere uno che ti sabota è come correre con un peso legato al piede. Il dottore mi ha detto di puntare su cose semplici: camminate leggere per non stressare le articolazioni, pasti bilanciati, magari qualche integratore se serve, ma niente di folle. E invece il mio partner pensa che "bilanciato" significhi bilanciare una lasagna con un tiramisù. Risultato? Io mi arrabbio, lui si offende, e la bilancia resta lì a prendermi in giro.

Adesso faccio come te, mi arrangio da sola. Mi chiudo in cucina, peso tutto, seguo le indicazioni alla lettera. Non è che perdo chissà quanto, ma almeno non peggioro. Lui ogni tanto prova a fare il simpatico, tipo "ma non ti annoi a mangiare sempre verdure?", e io penso che no, mi annoio di più a litigare con lui. Secondo me hai ragione: o siete sulla stessa lunghezza d’onda, o è una guerra persa. Io non mollo perché non ho scelta, il mio corpo me lo chiede, ma con lui vicino è come scalare una montagna con le ciabatte.

Tu come tieni duro? E gli altri, avete mai avuto un partner che vi ha fatto venir voglia di mandare tutto all’aria e ordinare una pizza? Dai, sputate il rospo, tanto qui siamo tutti sulla stessa barca che affonda piano!
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: dimagrire con il tuo partner può essere una benedizione o una maledizione, e io l’ho vissuto sulla mia pelle. Quando ho iniziato a fare esercizi a corpo libero e TRX in casa, pensavo che avere qualcuno al mio fianco sarebbe stato un aiuto, un motivatore costante. E invece? Spesso mi sono ritrovata a litigare con il mio compagno perché uno dei due finiva per sabotare l’altro. Lui che si lamentava se non preparavo la cena “come si deve” dopo un allenamento, io che lo guardavo storto se apriva una birra mentre io sudavo sul tappetino. La verità è che la testa gioca un ruolo enorme, e se non siete sulla stessa lunghezza d’onda, è un disastro.
Non fraintendetemi, fare attività insieme può funzionare. Io ho perso 12 chili con plank, squat e qualche sessione di TRX appesa alla porta – tutto in salotto, senza palestra. Ma quando provavamo a muoverci insieme, tipo una passeggiata veloce o un circuito a due, finiva che uno mollava prima e l’altro si sentiva in colpa. La salute mentale ne risente, perché ti senti giudicato o, peggio, ti senti un fallito se l’altro non tiene il passo. E poi c’è il discorso cibo: se uno vuole insalata e l’altro pizza, la tensione sale. Altro che benessere, diventa una guerra fredda.
La mia soluzione? Ho preso le redini da sola. Mi sono creata una routine semplice: 20 minuti al giorno, a volte con un video su YouTube, a volte inventando sequenze tipo burpee e affondi. Lui all’inizio storceva il naso, ma poi ha visto i risultati e ha iniziato a chiedere consigli. Ora, non dico che non si possa dimagrire in coppia, ma ci vuole un patto chiaro: stessi obiettivi, stessa voglia di farcela. Sennò, ognuno per sé, almeno finché non trovi il tuo ritmo. La mente sta meglio quando non devi pure gestire le aspettative dell’altro, ve lo assicuro. Qualcuno di voi ha avuto esperienze simili? Come ne siete usciti?
Ehi, ti capisco fin troppo bene, sembra quasi che abbia vissuto la tua stessa guerra in casa! Io sono a metà strada con il mio percorso, ho perso 5 kg in un mese mangiando più proteine e facendo un po’ di pesi leggeri in salotto, niente di complicato. All’inizio pensavo anch’io che farlo con il mio compagno sarebbe stato un gioco da ragazzi: ci motiviamo a vicenda, ci teniamo d’occhio, magari ci divertiamo pure. E invece è stato un caos totale. Lui che mi guardava storto se dicevo di no a un piatto di pasta, io che sbuffavo quando si prendeva un gelato davanti a me dopo che avevo passato 20 minuti a sudare. Siamo finiti a litigare più per il cibo che per altro, e la testa ne ha risentito un sacco.

La tua storia mi colpisce perché è vero: se non siete allineati, è un sabotaggio continuo. Io ho provato a coinvolgerlo con qualche camminata serale, ma dopo dieci minuti lui rallentava e io mi sentivo frustrata, come se stessi trascinando un peso morto – in tutti i sensi! Sul cibo poi non ne parliamo: io con il mio pollo e broccoli, lui con una birra in mano e un “ma rilassati un po’”. Alla fine ho mollato l’idea della coppia e ho deciso di fare da sola. Mi sono messa a seguire una routine mia, tipo 15-20 minuti di esercizi a corpo libero e un occhio alle porzioni, e sta funzionando. Lui ora mi guarda con un po’ di curiosità, ma non lo forzo più a seguirmi.

Per andare avanti sto pensando di tenere duro con questa strada, magari aggiungendo qualcosa per non annoiarmi, tipo saltare la corda o qualche video di allenamento più tosto. Però mi chiedo: come si fa a non crollare quando l’altro in casa non è sulla tua stessa onda? Tu come hai gestito la parte mentale? Perché è vero, i risultati arrivano, ma se la testa è incasinata dall’altro che rema contro, diventa una fatica doppia. Fammi sapere, perché qui siamo proprio sulla stessa barca!
 
Ehi, ti capisco fin troppo bene, sembra quasi che abbia vissuto la tua stessa guerra in casa! Io sono a metà strada con il mio percorso, ho perso 5 kg in un mese mangiando più proteine e facendo un po’ di pesi leggeri in salotto, niente di complicato. All’inizio pensavo anch’io che farlo con il mio compagno sarebbe stato un gioco da ragazzi: ci motiviamo a vicenda, ci teniamo d’occhio, magari ci divertiamo pure. E invece è stato un caos totale. Lui che mi guardava storto se dicevo di no a un piatto di pasta, io che sbuffavo quando si prendeva un gelato davanti a me dopo che avevo passato 20 minuti a sudare. Siamo finiti a litigare più per il cibo che per altro, e la testa ne ha risentito un sacco.

La tua storia mi colpisce perché è vero: se non siete allineati, è un sabotaggio continuo. Io ho provato a coinvolgerlo con qualche camminata serale, ma dopo dieci minuti lui rallentava e io mi sentivo frustrata, come se stessi trascinando un peso morto – in tutti i sensi! Sul cibo poi non ne parliamo: io con il mio pollo e broccoli, lui con una birra in mano e un “ma rilassati un po’”. Alla fine ho mollato l’idea della coppia e ho deciso di fare da sola. Mi sono messa a seguire una routine mia, tipo 15-20 minuti di esercizi a corpo libero e un occhio alle porzioni, e sta funzionando. Lui ora mi guarda con un po’ di curiosità, ma non lo forzo più a seguirmi.

Per andare avanti sto pensando di tenere duro con questa strada, magari aggiungendo qualcosa per non annoiarmi, tipo saltare la corda o qualche video di allenamento più tosto. Però mi chiedo: come si fa a non crollare quando l’altro in casa non è sulla tua stessa onda? Tu come hai gestito la parte mentale? Perché è vero, i risultati arrivano, ma se la testa è incasinata dall’altro che rema contro, diventa una fatica doppia. Fammi sapere, perché qui siamo proprio sulla stessa barca!
Ciao guerriera, la tua storia è un film che ho già visto a casa mia! 😅 Io sono un fanatico del CrossFit, vivo di WOD brevi ma intensi – tipo 10 minuti di burpee, kettlebell e squat – e ti giuro, i risultati arrivano (forza +5 kg sui pesi in 2 mesi!). Ma il mio compagno? Un disastro: io sudo in garage, lui apre una birra sul divano. La testa va in tilt quando lo vedo così, soprattutto con il mio ipotiroidismo che già mi rallenta. Come tengo duro? Mi chiudo nel mio mondo, metto la musica e via, 20 minuti di fuoco. Tu come fai a non sbottare? 💪 Dimmi il tuo segreto, perché qui è una lotta quotidiana!
 
Ehi, ben trovata in questa giungla domestica! La tua storia mi ha fatto quasi venire i brividi, perché sembra un riflesso di quello che ho passato io, ma con una piscina al posto dei pesi leggeri. Sai, io sono uno che vive per il nuoto: ho perso 8 kg in tre mesi a furia di vasche, e non parlo solo di chili, parlo di testa più leggera, giunture che non scricchiolano più e un’energia che prima mi sognavo. Tutto è iniziato con un piano semplice: 30 minuti tre volte a settimana, qualche bracciata tranquilla per sciogliermi e poi via con crawl e dorso per spingere. Ora sono a 45 minuti, cinque giorni su sette, e il corpo ringrazia. Ma il mio compagno? Un muro. All’inizio gli ho detto “dai, vieni con me, è pure divertente”, e lui “sì, magari domani”. Spoiler: quel domani non è mai arrivato. E mentre io contavo le calorie e mi preparavo il pesce al vapore, lui tirava fuori la pizza surgelata con un “tanto non ingrasso”. Ti lascio immaginare la scena: io con le braccia che tremavano dopo una sessione tosta in acqua, lui con il telecomando in mano. Altro che motivazione di coppia, un sabotaggio con i fiocchi.

La tua lotta con il pollo-broccoli contro birra mi parla troppo. Anche io ho provato a coinvolgerlo, tipo “facciamo una nuotata leggera, ti fa bene alla schiena”, ma dopo due bracciate si fermava a galleggiare come una boa e io finivo per girare in tondo, incavolata nera. La verità? Ho smesso di insistere. Il nuoto è diventato il mio spazio, il mio scudo. Mi metto le cuffie impermeabili, musica nelle orecchie, e per un’ora sono solo io e l’acqua. La testa si resetta, il nervoso scivola via. Certo, tornare a casa e trovarlo con un gelato mentre io mi peso il riso è una pugnalata, ma ormai ci rido sopra. Ho capito che se voglio risultati, devo correre – o meglio, nuotare – da sola.

Per la parte mentale, ti dico come la gestisco: mi fisso degli obiettivi piccoli ma chiari. Tipo, questa settimana aggiungo 10 vasche in più o provo a migliorare il mio tempo sul 100 metri. È una sfida con me stesso, non con lui, e questo mi tiene focalizzato. Quando lo vedo sgranocchiare schifezze, penso “ok, tu fai il tuo, io faccio il mio”. Non è facile, lo ammetto, soprattutto quei giorni in cui la stanchezza ti mangia e lui ti guarda come a dire “ma chi te lo fa fare?”. Lì serve acciaio nella testa. Io lo trovo immaginandomi tra un mese, più leggero, più forte, con le ginocchia che non urlano a ogni passo. E tu, come fai a non crollare? Perché hai ragione, i risultati arrivano, ma se l’altro ti rema contro, è come nuotare controcorrente con un salvagente bucato. Raccontami il tuo trucco, che qui si combatte sullo stesso fronte!
 
Ciao, che piacere leggerti in questo caos di vita vera! La tua storia mi ha colpito dritto al cuore, perché capisco ogni singola bracciata di fatica e ogni pizza surgelata che ti sbuca davanti come un nemico silenzioso. Il tuo percorso con il nuoto è una bomba, davvero: 8 kg in tre mesi, energia ritrovata e articolazioni che cantano di gioia… è una vittoria che sa di cloro e determinazione. Mi immagino la scena, tu che spingi in piscina e lui che galleggia come una boa – ti giuro, mi è scappato un sorriso amaro, perché ci sono passata anch’io, in versione “cucina contro divano”.

Io sono quella del metodo della taрелка – sì, lo so, suona strano in italiano, ma è il mio modo di dividere il piatto: metà verdure croccanti, un quarto di proteine magre tipo tacchino o pesce, e un quarto di carboidrati, magari riso integrale o patate dolci. All’inizio era un disastro, ti parlo di porzioni che sembravano microscopiche rispetto a quello che mi buttavo nel piatto prima. Ma piano piano, ho iniziato a fotografare i miei piatti – non per vantarmi, eh, ma per vedere i progressi e ricordarmi che stavo costruendo qualcosa. Ti dico la verità, il primo mese mi guardavo allo specchio e pensavo “ma chi me lo fa fare?”, con il mio compagno che apriva una birra mentre io pesavo i broccoli. Però, sai che c’è? Quelle foto sono diventate il mio trofeo. Ogni piatto bilanciato era un passo avanti, un modo per dire “io ce la faccio, anche se tu non ci sei”.

Il mio compagno all’inizio sembrava incuriosito, tipo “oh, carino il tuo piattino colorato”, ma poi è tornato al suo regno di patatine e Netflix. Ho provato a coinvolgerlo, gli ho detto “dai, proviamo insieme, ti preparo un piatto così, è semplice”, ma dopo due giorni di verdure al vapore ha dichiarato che “la vita è troppo breve per mangiare triste”. E lì, come te, ho mollato il colpo. Non nel senso di arrendermi, ma di lasciarlo al suo destino di divano e telecomando. La mia cucina è diventata il mio spazio, il mio momento. Mi metto lì, taglio le zucchine, griglio il pollo, e per un’ora sono io che comando. Torno a casa dopo una giornata pesante e so che quel piatto mi aspetta – non è solo cibo, è controllo, è forza.

Per non crollare, il mio trucco è semplice ma funziona: mi concentro sul “dopo”. Non sul numero sulla bilancia, che a volte mi fa impazzire, ma su come mi sento. Dopo un mese di piatti bilanciati, mi sono accorta che non avevo più quel gonfiore assurdo, che le scale non mi lasciavano senza fiato. Quando lui sgranocchia schifezze davanti a me, chiudo gli occhi e penso a quella sensazione lì, a come sto riscrivendo il mio corpo un pasto alla volta. E poi, te lo confesso, ogni tanto mi premio: un quadratino di cioccolato fondente, messo lì sul mio piatto perfetto, come a dire “ecco, non è una prigione, è una scelta”.

Tu col nuoto hai trovato il tuo scudo, e io col mio piatto ho trovato il mio. Forse è questo il segreto: costruirsi un angolo di pace, un posto dove l’altro non può sabotarti. Mi piacerebbe sapere come tieni duro nei giorni no, quelli in cui l’acqua sembra pesante e lui ti guarda con quel “ma chi te lo fa fare?”. Perché hai ragione, insieme sarebbe più facile, ma da soli si diventa d’acciaio. Dimmi di più, che qui si nuota e si cucina sulla stessa barca!
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: dimagrire con il tuo partner può essere una benedizione o una maledizione, e io l’ho vissuto sulla mia pelle. Quando ho iniziato a fare esercizi a corpo libero e TRX in casa, pensavo che avere qualcuno al mio fianco sarebbe stato un aiuto, un motivatore costante. E invece? Spesso mi sono ritrovata a litigare con il mio compagno perché uno dei due finiva per sabotare l’altro. Lui che si lamentava se non preparavo la cena “come si deve” dopo un allenamento, io che lo guardavo storto se apriva una birra mentre io sudavo sul tappetino. La verità è che la testa gioca un ruolo enorme, e se non siete sulla stessa lunghezza d’onda, è un disastro.
Non fraintendetemi, fare attività insieme può funzionare. Io ho perso 12 chili con plank, squat e qualche sessione di TRX appesa alla porta – tutto in salotto, senza palestra. Ma quando provavamo a muoverci insieme, tipo una passeggiata veloce o un circuito a due, finiva che uno mollava prima e l’altro si sentiva in colpa. La salute mentale ne risente, perché ti senti giudicato o, peggio, ti senti un fallito se l’altro non tiene il passo. E poi c’è il discorso cibo: se uno vuole insalata e l’altro pizza, la tensione sale. Altro che benessere, diventa una guerra fredda.
La mia soluzione? Ho preso le redini da sola. Mi sono creata una routine semplice: 20 minuti al giorno, a volte con un video su YouTube, a volte inventando sequenze tipo burpee e affondi. Lui all’inizio storceva il naso, ma poi ha visto i risultati e ha iniziato a chiedere consigli. Ora, non dico che non si possa dimagrire in coppia, ma ci vuole un patto chiaro: stessi obiettivi, stessa voglia di farcela. Sennò, ognuno per sé, almeno finché non trovi il tuo ritmo. La mente sta meglio quando non devi pure gestire le aspettative dell’altro, ve lo assicuro. Qualcuno di voi ha avuto esperienze simili? Come ne siete usciti?
Ehi, capisco perfettamente quello che dici, è come guardarsi allo specchio! Io sono sempre in giro per lavoro, tra treni, aerei e hotel, e credimi, mantenere il peso in viaggio è già una sfida di per sé, figuriamoci se ci metti pure il fattore coppia. Ho vissuto anch’io quella sensazione di "benedizione o maledizione" con il mio compagno. Quando sono fuori, cerco di organizzarmi: barrette proteiche nella valigia, insalate veloci prese al volo, qualche squat o plank nella stanza d’albergo con la porta chiusa per non sembrare matta. Poi torno a casa e penso "ok, ora siamo in due, sarà più facile". Macché. È un caos.

Tipo, una volta ero appena rientrata da un viaggio, stanca morta ma motivata. Ho tirato fuori il mio TRX portatile – lo aggancio ovunque, anche alla maniglia di una finestra se serve – e via, pronta a sudare. Lui? Seduto sul divano con una ciotola di patatine, a dirmi "ma dai, rilassati, sei appena tornata". E lì parte la discussione: io che mi sento una pazza a saltare come una cavalletta mentre lui sgranocchia, lui che si offende se gli dico di muoversi un po’. Alla fine, o mollavo io o mollava lui, e comunque restava quel retrogusto di delusione. Come dici tu, la testa è tutto: se non siete allineati, è una lotta contro i mulini a vento.

Però, sai cosa? In viaggio ho imparato a cavarmela da sola, e questo mi ha salvato anche a casa. Mi porto dietro una routine minima: 15-20 minuti di esercizi a corpo libero, tipo push-up o burpee, che posso fare ovunque, pure in un angolo di una stazione. Mangio leggero, cerco di evitare le schifezze da autogrill – anche se, lo ammetto, ogni tanto un cornetto ci scappa. Quando sono con lui, ormai ho deciso: faccio il mio, punto. Se vuole unirsi, bene, altrimenti pace. Ha iniziato a incuriosirsi solo dopo aver visto che non cedevo, e ora ogni tanto mi chiede "ma come fai quegli affondi senza morire?". Non lo forzo, ma gli faccio vedere che si può.

Secondo me hai ragione: o fate un patto di ferro, con regole chiare, o meglio andare ognuno per la sua strada finché non trovi il tuo equilibrio. In coppia può essere bello, sì, ma solo se remate dalla stessa parte. Altrimenti è solo stress, e io di stress ne ho già abbastanza correndo da un gate all’altro! Tu come hai fatto a non impazzire con queste tensioni? Io a volte sogno di scappare in un bosco e fare plank in pace, lontano da pizze e birre tentatrici.
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: dimagrire con il tuo partner può essere una benedizione o una maledizione, e io l’ho vissuto sulla mia pelle. Quando ho iniziato a fare esercizi a corpo libero e TRX in casa, pensavo che avere qualcuno al mio fianco sarebbe stato un aiuto, un motivatore costante. E invece? Spesso mi sono ritrovata a litigare con il mio compagno perché uno dei due finiva per sabotare l’altro. Lui che si lamentava se non preparavo la cena “come si deve” dopo un allenamento, io che lo guardavo storto se apriva una birra mentre io sudavo sul tappetino. La verità è che la testa gioca un ruolo enorme, e se non siete sulla stessa lunghezza d’onda, è un disastro.
Non fraintendetemi, fare attività insieme può funzionare. Io ho perso 12 chili con plank, squat e qualche sessione di TRX appesa alla porta – tutto in salotto, senza palestra. Ma quando provavamo a muoverci insieme, tipo una passeggiata veloce o un circuito a due, finiva che uno mollava prima e l’altro si sentiva in colpa. La salute mentale ne risente, perché ti senti giudicato o, peggio, ti senti un fallito se l’altro non tiene il passo. E poi c’è il discorso cibo: se uno vuole insalata e l’altro pizza, la tensione sale. Altro che benessere, diventa una guerra fredda.
La mia soluzione? Ho preso le redini da sola. Mi sono creata una routine semplice: 20 minuti al giorno, a volte con un video su YouTube, a volte inventando sequenze tipo burpee e affondi. Lui all’inizio storceva il naso, ma poi ha visto i risultati e ha iniziato a chiedere consigli. Ora, non dico che non si possa dimagrire in coppia, ma ci vuole un patto chiaro: stessi obiettivi, stessa voglia di farcela. Sennò, ognuno per sé, almeno finché non trovi il tuo ritmo. La mente sta meglio quando non devi pure gestire le aspettative dell’altro, ve lo assicuro. Qualcuno di voi ha avuto esperienze simili? Come ne siete usciti?
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