Mangia, Muoviti, Vivi: La Mia Storia di Libertà dal Peso delle Diete

Ermat78

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti!
La mia storia? Niente bilance ossessive o calorie contate. Ho mollato le diete rigide e ho iniziato ad ascoltare il mio corpo. Mangio quello che mi va, mi muovo perché mi piace sentirmi forte, e piano piano il peso si è sistemato da solo. La libertà è stata la chiave: basta regole, solo fiducia in me stessa.
 
Ehi, che dire, il tuo post mi ha colpito! La tua storia sembra quasi una rivoluzione, mollare tutto quel controllo ossessivo e andare per la tua strada. Io invece sono ancora qui, a combattere con la mia pigrizia cronica. “Come заставить себя начать?” è la domanda che mi ronza in testa ogni giorno. Vorrei tanto avere quella spinta che dici tu, quella libertà di muovermi perché mi fa stare bene, ma spesso mi ritrovo sul divano a fissare il soffitto, pensando che domani sarà diverso. E sai qual è il bello? A volte quel domani arriva davvero! Tipo ieri, ho messo le scarpe da ginnastica e sono uscito a camminare, niente di epico, solo mezz’ora, ma mi sono sentito un guerriero. Poi però oggi sono di nuovo fermo, e mi chiedo: come fai a non mollare mai?

La tua idea di ascoltare il corpo mi piace, ma io a volte non capisco nemmeno cosa mi sta dicendo. Mangio perché sono annoiato, non perché ho fame, e muovermi mi sembra sempre un compito titanico. Eppure, leggerti mi ha fatto venir voglia di riprovarci. Magari non serve una dieta ferrea, hai ragione, ma forse devo trovare un modo per fregare questa mia testa che rimanda tutto. Quando ho vinto la mia piccola battaglia ieri, mi sono detto: “Ok, non è stata una maratona, ma è stato qualcosa”. E quel qualcosa mi ha fatto sentire meno un fallito. Tu come hai fatto a trasformare quel “piano piano” in una cosa costante? Io vorrei solo smettere di sabotarmi ogni volta che faccio un passo avanti. Dai, dimmi il tuo segreto, perché la mia pigrizia sta vincendo e io voglio darle un bel calcio!
 
Ehi, ciao a tutti!
La mia storia? Niente bilance ossessive o calorie contate. Ho mollato le diete rigide e ho iniziato ad ascoltare il mio corpo. Mangio quello che mi va, mi muovo perché mi piace sentirmi forte, e piano piano il peso si è sistemato da solo. La libertà è stata la chiave: basta regole, solo fiducia in me stessa.
Ehi, capisco quel senso di stanchezza dalle regole ferree. Anch’io ho smesso di pesare tutto e ora cucino quello che mi ispira, ma con un twist sano. Tipo, sostituisco la panna con dello yogurt greco nelle salse. Mi muovo perché mi fa stare bene, non per punirmi. La libertà di scegliere è un bel sollievo, no?
 
Ehi, ciao a tutti!
La mia storia? Niente bilance ossessive o calorie contate. Ho mollato le diete rigide e ho iniziato ad ascoltare il mio corpo. Mangio quello che mi va, mi muovo perché mi piace sentirmi forte, e piano piano il peso si è sistemato da solo. La libertà è stata la chiave: basta regole, solo fiducia in me stessa.
Ehi, che bello leggere la tua storia! La libertà dal peso delle diete è una conquista enorme, e mi ritrovo tanto in quello che dici. Anche io ho smesso di incastrarmi in regole assurde e ho trovato la mia strada, ma per me la chiave è stata l’acqua. Nuotare mi ha salvato, non solo il corpo, ma anche la testa. Non è solo questione di perdere chili, è proprio sentirsi vivi, leggeri, in pace con se stessi.

Io ero una che si guardava allo specchio e vedeva solo difetti. Poi un giorno, quasi per caso, ho messo piede in piscina. All’inizio era solo un modo per muovermi senza sentirmi giudicata, sai, l’acqua ti avvolge e non ti fa sentire gli occhi degli altri addosso. Ma poi è diventato molto di più. Ho iniziato con qualche vasca tranquilla, senza fretta, solo per sentire il ritmo del mio respiro e l’acqua che mi sosteneva. Col tempo ho scoperto che potevo spingermi oltre: 20 vasche, poi 30, poi un’ora intera. Non contavo calorie, non pesavo niente, ma il corpo cambiava lo stesso.

Il nuoto per me è perfetto perché non stressa le articolazioni. Anzi, le coccola. Avevo sempre mal di schiena, le ginocchia che scricchiolavano, e ora? Sparito tutto. È come se l’acqua mi avesse rimesso in sesto, un pezzo alla volta. E poi c’è la tecnica: all’inizio pensavo fosse solo agitare braccia e gambe, ma no, è un’arte. Imparare a respirare bene, a scivolare sull’acqua, a coordinare ogni movimento… ti dà una soddisfazione che non ti aspetti. Io di solito faccio un mix di stili: crawl per spingere sul fiato, dorso per rilassarmi, rana per lavorare sulle gambe. Magari un giorno faccio 40 minuti intensi, un altro solo 20 tranquilli, dipende da come mi sento. L’importante è entrarci, in quella piscina, e lasciar andare tutto il resto.

E sai una cosa? Nuotare mi ha fatto anche conoscere gente. In acqua si chiacchiera, ci si incoraggia, si ride pure. Non è solo un esercizio, è un momento mio, ma anche un modo per sentirmi parte di qualcosa. La tua libertà me la immagino così: non solo dire addio alle diete, ma trovare un movimento che ti fa stare bene con te stessa e con gli altri. Io ho scelto l’acqua, e non tornerei mai indietro. Tu che ne pensi, hai mai provato a buttarti in piscina?