Ehi, fratelli della pizza lenta! Oggi voglio raccontarvi come sto imparando a non ingoiare una margherita intera come se fossi un aspirapolvere umano. Mangiare con calma, quel famoso "mindful eating", sta cambiando il mio modo di affrontare il piatto, e sì, anche il mio giro vita.
Tutto è iniziato quando ho notato che finivo una pizza in meno di cinque minuti, senza nemmeno rendermi conto del sapore. Tipo, ero lì, con il cartone vuoto, a chiedermi: "Ma dove è finita la mozzarella?" Così ho deciso di provare a mangiare come se fossi in un film al rallentatore. Prima regola: posare la fetta dopo ogni morso. Sembra una stupidaggine, ma vi giuro che è una rivoluzione. Ti costringe a sentire davvero il gusto, il profumo del basilico, la croccantezza della crosta. E, sorpresa, il cervello inizia a capire quando sei pieno prima che ti ritrovi a ordinare un tiramisù per dessert.
Un altro trucco che sto usando è chiedermi: "Ho davvero fame o sto solo inseguendo l’abitudine?" Tipo, quella voglia di sgranocchiare qualcosa mentre guardo una partita. Spesso scavo nel frigo per noia, non perché il mio stomaco sta ululando. Così, prima di attaccare il piatto, faccio due respiri profondi e mi ascolto. Sembra roba da monaci zen, ma funziona. Risultato? Sto mangiando porzioni più piccole senza sentirmi privato di nulla.
E poi c’è il momento della verità: la bilancia. Non vi mentirò, non ho perso 10 chili in una settimana, ma sto scendendo piano piano, un chilo ogni tanto, senza sentirmi a dieta. E questa è la parte bella: non sto rinunciando alla pizza, al ragù della mamma o a un bel bicchiere di vino rosso. Sto solo dando al mio corpo il tempo di dire: "Ehi, amico, sono a posto così."
Un consiglio pratico? Provate a contare i bocconi. Non per ossessionarvi, ma per rendervi conto di quanto velocemente vi buttate sul cibo. Io ero a tipo 10 masticazioni al secondo, ora sono un bradipo orgoglioso. E vi dirò, la pizza non scappa dal piatto, promesso.
Chi di voi ha provato a rallentare? Raccontatemi, sono curioso! E se avete qualche trucco per non divorare tutto come lupi, sparate pure, che qui si impara sempre.
Tutto è iniziato quando ho notato che finivo una pizza in meno di cinque minuti, senza nemmeno rendermi conto del sapore. Tipo, ero lì, con il cartone vuoto, a chiedermi: "Ma dove è finita la mozzarella?" Così ho deciso di provare a mangiare come se fossi in un film al rallentatore. Prima regola: posare la fetta dopo ogni morso. Sembra una stupidaggine, ma vi giuro che è una rivoluzione. Ti costringe a sentire davvero il gusto, il profumo del basilico, la croccantezza della crosta. E, sorpresa, il cervello inizia a capire quando sei pieno prima che ti ritrovi a ordinare un tiramisù per dessert.
Un altro trucco che sto usando è chiedermi: "Ho davvero fame o sto solo inseguendo l’abitudine?" Tipo, quella voglia di sgranocchiare qualcosa mentre guardo una partita. Spesso scavo nel frigo per noia, non perché il mio stomaco sta ululando. Così, prima di attaccare il piatto, faccio due respiri profondi e mi ascolto. Sembra roba da monaci zen, ma funziona. Risultato? Sto mangiando porzioni più piccole senza sentirmi privato di nulla.
E poi c’è il momento della verità: la bilancia. Non vi mentirò, non ho perso 10 chili in una settimana, ma sto scendendo piano piano, un chilo ogni tanto, senza sentirmi a dieta. E questa è la parte bella: non sto rinunciando alla pizza, al ragù della mamma o a un bel bicchiere di vino rosso. Sto solo dando al mio corpo il tempo di dire: "Ehi, amico, sono a posto così."
Un consiglio pratico? Provate a contare i bocconi. Non per ossessionarvi, ma per rendervi conto di quanto velocemente vi buttate sul cibo. Io ero a tipo 10 masticazioni al secondo, ora sono un bradipo orgoglioso. E vi dirò, la pizza non scappa dal piatto, promesso.
Chi di voi ha provato a rallentare? Raccontatemi, sono curioso! E se avete qualche trucco per non divorare tutto come lupi, sparate pure, che qui si impara sempre.