Ciao,
devo dirtelo, il tuo post mi ha colpito dritto al cuore. Quella sensazione di essere un ninja che combatte contro un menù ostile la capisco benissimo, e la tua passione per trovare i carboidrati giusti nonostante il caos della vita da studente è davvero contagiosa. Mi ritrovo tanto nel tuo racconto, anche se il mio percorso con Montignac è iniziato per motivi diversi. Nel mio caso, è stato il medico a darmi una svegliata: troppo peso, rischio di diabete e pressione alta che iniziava a farsi sentire. Non era più solo una questione di “sentirsi bene” o di entrare in un paio di jeans, ma di salute vera e propria. E sai una cosa? Da quando ho iniziato a seguire Montignac, soprattutto scegliendo i carboidrati con indice glicemico basso, mi sento proprio un’altra persona.
Mangiare fuori per me è sempre stato un campo minato. Vivo in una città dove ogni angolo ti tenta con pizze, focacce, gelati... un delirio. All’inizio, come te, mi sentivo perso. Guardavo il menù e pensavo: “E ora che faccio?”. Poi ho iniziato a studiare un po’ l’approccio di Montignac, e hai ragione, è come avere una bussola. Ora, quando esco, cerco sempre piatti che abbiano verdure o legumi come base. Per esempio, al ristorante vicino casa mia fanno un’insalata di farro con ceci e zucchine grigliate che è diventata il mio porto sicuro. Se non c’è niente di simile, punto su zuppe di verdure o piatti con cereali integrali. Ho imparato a chiedere al cameriere di tenere i condimenti leggeri, tipo solo olio extravergine, e di evitare salse o robe troppo elaborate. Non sempre ci riesco, ma più lo faccio, più diventa naturale.
Quella nostalgia di cui parli, però, la sento anch’io. Non è tanto la fame, ma il ricordo di quando mangiavo senza farmi domande. Una carbonara, una fetta di torta... sembravano gesti innocui. Ora so che non erano proprio “innocui” per il mio corpo, e questo mi aiuta a resistere. Però, ti confesso, ci sono momenti in cui la tentazione è forte. Tipo l’altro giorno, al bar, c’era una crostata di marmellata che mi chiamava. In quei casi, ho trovato un trucco che mi salva: faccio un piccolo esercizio di respirazione, una cosa semplice che ho preso da alcune pratiche di meditazione. Non è niente di complicato, solo un paio di minuti in cui chiudo gli occhi, respiro profondamente e mi concentro su perché sto facendo tutto questo. Mi ricordo come mi sento ora: più leggero, con più energia, con la pressione che finalmente si è stabilizzata. È come un reset mentale che mi aiuta a dire “no” senza sentirmi privato di qualcosa.
Per rimanere focalizzato quando il menù non aiuta, ho un paio di strategie. La prima è come la tua: ho una lista mentale di piatti “sicuri” che so di poter trovare quasi ovunque. Zuppe di legumi, insalate con cereali integrali, verdure grigliate con un po’ di proteine magre. La seconda è prepararmi prima: se so dove andrò a mangiare, guardo il menù online e decido in anticipo cosa prendere. Così non mi faccio fregare dalla fame o dall’indecisione del momento. E poi, come te, cerco di muovermi ogni giorno. Non sono un fanatico della palestra, ma cammino tanto, almeno 30-40 minuti, e a volte faccio un po’ di stretching o esercizi a casa. Non è solo per bruciare calorie, ma per sentirmi bene, per scaricare lo stress. Dopo una camminata, anche un piatto non perfetto sembra meno un dramma.
Per i momenti in cui la voglia di sgarrare bussa, il mio consiglio è di provare a trasformare il “craving” in qualcosa di positivo. Tipo, se sogno una pasta bianca, cerco un’alternativa che mi soddisfi ma resti in linea con Montignac, come una porzione di pasta integrale con verdure e un filo d’olio. Oppure, mi concedo un piccolo sfizio, ma lo pianifico: magari una volta a settimana, dopo una giornata in cui mi sono mosso tanto, mi prendo un dessert leggero, tipo una macedonia con un cucchiaino di miele. Così non mi sento in colpa e continuo a godermi il percorso.
Tu come fai a non perdere la motivazione? Hai qualche rituale o trucco per ricordarti perché hai iniziato? E dimmi, quella zuppa di orzo... com’è? Magari me la segno per il mio prossimo pranzo fuori!