Mangiare fuori in primavera: petali o patatine? La mia avventura mindful!

sebo_tbg

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, la primavera è esplosa fuori dalla finestra e io mi sono detta: basta con le patatine unte nei bar, è ora di petali e mindful eating anche quando mangio fuori! Ieri sono uscita con un piano: trovare qualcosa di sano, stagionale e godermelo come se fossi in un film d’autore francese, tutto slow motion e sguardi intensi al piatto.
Sono finita in un posticino carino con un menu che urlava "verdure di marzo". Ho ordinato un’insalata con ravanelli croccanti, asparagi appena scottati e una spruzzata di limone che sembrava un raggio di sole. Ma la vera avventura è stata mangiare. Ho messo giù il telefono, chiuso gli occhi per un secondo e mi sono concentrata sul primo boccone. Sapete quella sensazione quando il ravanello fa "crac" e ti svegli dal torpore invernale? Ecco, quella.
Ho masticato piano, tipo tartaruga zen, e mi sono chiesta: "Ho fame davvero o sto solo inseguendo il gusto?". A metà piatto ho capito che ero sazia, ma felice. Niente patatine che ti lasciano le mani appiccicose e il rimorso, solo una leggerezza che sembrava perfetta per la stagione. Certo, il cameriere mi guardava strano mentre facevo la filosofa con la forchetta, ma chi se ne importa.
Il trucco? Quando mangiate fuori, prendetevi un attimo. Guardate il piatto, annusate, assaporate. La primavera è il momento perfetto per ricominciare a sentire cosa vuole il corpo, no? E se proprio vi scappa la voglia di patatine… beh, magari prendete quelle al forno e fate finta che siano petali di fiori fritti. Io ci sto provando, e vi giuro, funziona! Qualcuno ha altre idee per non cedere al richiamo del fritto mentre i fiori sbocciano?
 
Ragazzi, la primavera è esplosa fuori dalla finestra e io mi sono detta: basta con le patatine unte nei bar, è ora di petali e mindful eating anche quando mangio fuori! Ieri sono uscita con un piano: trovare qualcosa di sano, stagionale e godermelo come se fossi in un film d’autore francese, tutto slow motion e sguardi intensi al piatto.
Sono finita in un posticino carino con un menu che urlava "verdure di marzo". Ho ordinato un’insalata con ravanelli croccanti, asparagi appena scottati e una spruzzata di limone che sembrava un raggio di sole. Ma la vera avventura è stata mangiare. Ho messo giù il telefono, chiuso gli occhi per un secondo e mi sono concentrata sul primo boccone. Sapete quella sensazione quando il ravanello fa "crac" e ti svegli dal torpore invernale? Ecco, quella.
Ho masticato piano, tipo tartaruga zen, e mi sono chiesta: "Ho fame davvero o sto solo inseguendo il gusto?". A metà piatto ho capito che ero sazia, ma felice. Niente patatine che ti lasciano le mani appiccicose e il rimorso, solo una leggerezza che sembrava perfetta per la stagione. Certo, il cameriere mi guardava strano mentre facevo la filosofa con la forchetta, ma chi se ne importa.
Il trucco? Quando mangiate fuori, prendetevi un attimo. Guardate il piatto, annusate, assaporate. La primavera è il momento perfetto per ricominciare a sentire cosa vuole il corpo, no? E se proprio vi scappa la voglia di patatine… beh, magari prendete quelle al forno e fate finta che siano petali di fiori fritti. Io ci sto provando, e vi giuro, funziona! Qualcuno ha altre idee per non cedere al richiamo del fritto mentre i fiori sbocciano?