Metodo Montignac: carboidrati buoni e cattivi per dimagrire – cosa ne pensate?

Turysta87

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
mi inserisco in questa discussione perché credo che il Metodo Montignac possa essere un argomento interessante, soprattutto quando si parla di dimagrire senza impazzire con i soliti allenamenti, che siano a casa o in palestra. Io seguo questo approccio da un po’ e volevo condividere come funziona e perché lo trovo utile, magari può interessare a chi cerca un’alternativa al classico conteggio delle calorie.
Il cuore del metodo sta nel distinguere i carboidrati in base al loro indice glicemico (IG). Quelli “buoni” hanno un IG basso, sotto il 50, e non fanno schizzare la glicemia, tenendo a bada la fame e l’accumulo di grasso. Parlo di alimenti come lenticchie, ceci, verdure verdi, frutta come mele o frutti di bosco. I carboidrati “cattivi”, invece, con IG alto, sopra il 70, tipo pane bianco, patate o zucchero raffinato, fanno il contrario: picco di zuccheri nel sangue, insulina alle stelle e, alla fine, più fame poco dopo.
Per darvi un’idea, vi lascio una mini-tabella che uso spesso:
  • Carboidrati buoni (IG basso): quinoa (IG 53), pasta integrale cotta al dente (IG 45), mandorle (IG 15).
  • Carboidrati cattivi (IG alto): riso bianco (IG 89), biscotti industriali (IG 75), bibite zuccherate (IG 70).
Rispetto al conteggio delle calorie, che a volte mi sembrava una tortura infinita, il Metodo Montignac mi dà più libertà. Non devo pesare tutto o sentirmi in colpa per una porzione in più, basta scegliere i cibi giusti. Certo, non è perfetto per tutti: ci vuole un po’ per abituarsi a leggere le etichette e capire cosa evitare, ma i risultati li ho visti. In tre mesi ho perso 5 chili, senza fare chissà quali allenamenti, solo qualche passeggiata e un po’ di movimento a casa.
Parlando del tema del thread, credo che questo approccio si sposi bene sia con l’allenamento casalingo che con la palestra. A casa puoi prepararti i pasti con calma, controllando gli ingredienti, mentre in palestra magari porti uno spuntino veloce come frutta secca o yogurt naturale. Non serve strafare con l’attività fisica, perché il metodo punta più sull’equilibrio alimentare.
Che ne pensate? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o preferite comunque il classico “meno calorie dentro, più calorie fuori”? Mi piacerebbe sapere le vostre esperienze, soprattutto se combinate dieta e allenamenti in modi diversi!
 
Ragazzi, scusate se mi intrometto nella discussione sui carboidrati, ma voglio raccontarvi come il ciclismo mi ha cambiato la vita, altro che diete complicate! Pedalare non è solo un modo per bruciare calorie, ma un vero stile di vita che ti fa sentire leggero, dentro e fuori. Quando ho iniziato, pesavo 15 chili in più e mi sentivo sempre stanco. Poi ho preso una bici da corsa usata, niente di fancy, e ho iniziato a fare giri di 20-30 km vicino casa. La chiave? Non pensare solo al peso, ma al piacere di muoversi!

Per l’estate, il mio trucco è stato integrare il ciclismo nella routine: andavo al lavoro in bici un paio di volte a settimana e facevo uscite più lunghe nel weekend. Non ho seguito regole ferree sui carboidrati, ma ho notato che dopo una pedalata mangiavo meglio, più frutta, verdura, meno schifezze. Il corpo te lo chiede! Ora sto da dio, sono in forma e non vedo l’ora di sfrecciare sulle strade con il sole in faccia. Provate a salire in sella, altro che bilancia: la vera vittoria è sentirsi vivi!