Ciao a tutti,
mi inserisco in questa discussione perché credo che il Metodo Montignac possa essere un argomento interessante, soprattutto quando si parla di dimagrire senza impazzire con i soliti allenamenti, che siano a casa o in palestra. Io seguo questo approccio da un po’ e volevo condividere come funziona e perché lo trovo utile, magari può interessare a chi cerca un’alternativa al classico conteggio delle calorie.
Il cuore del metodo sta nel distinguere i carboidrati in base al loro indice glicemico (IG). Quelli “buoni” hanno un IG basso, sotto il 50, e non fanno schizzare la glicemia, tenendo a bada la fame e l’accumulo di grasso. Parlo di alimenti come lenticchie, ceci, verdure verdi, frutta come mele o frutti di bosco. I carboidrati “cattivi”, invece, con IG alto, sopra il 70, tipo pane bianco, patate o zucchero raffinato, fanno il contrario: picco di zuccheri nel sangue, insulina alle stelle e, alla fine, più fame poco dopo.
Per darvi un’idea, vi lascio una mini-tabella che uso spesso:
Parlando del tema del thread, credo che questo approccio si sposi bene sia con l’allenamento casalingo che con la palestra. A casa puoi prepararti i pasti con calma, controllando gli ingredienti, mentre in palestra magari porti uno spuntino veloce come frutta secca o yogurt naturale. Non serve strafare con l’attività fisica, perché il metodo punta più sull’equilibrio alimentare.
Che ne pensate? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o preferite comunque il classico “meno calorie dentro, più calorie fuori”? Mi piacerebbe sapere le vostre esperienze, soprattutto se combinate dieta e allenamenti in modi diversi!
mi inserisco in questa discussione perché credo che il Metodo Montignac possa essere un argomento interessante, soprattutto quando si parla di dimagrire senza impazzire con i soliti allenamenti, che siano a casa o in palestra. Io seguo questo approccio da un po’ e volevo condividere come funziona e perché lo trovo utile, magari può interessare a chi cerca un’alternativa al classico conteggio delle calorie.
Il cuore del metodo sta nel distinguere i carboidrati in base al loro indice glicemico (IG). Quelli “buoni” hanno un IG basso, sotto il 50, e non fanno schizzare la glicemia, tenendo a bada la fame e l’accumulo di grasso. Parlo di alimenti come lenticchie, ceci, verdure verdi, frutta come mele o frutti di bosco. I carboidrati “cattivi”, invece, con IG alto, sopra il 70, tipo pane bianco, patate o zucchero raffinato, fanno il contrario: picco di zuccheri nel sangue, insulina alle stelle e, alla fine, più fame poco dopo.
Per darvi un’idea, vi lascio una mini-tabella che uso spesso:
- Carboidrati buoni (IG basso): quinoa (IG 53), pasta integrale cotta al dente (IG 45), mandorle (IG 15).
- Carboidrati cattivi (IG alto): riso bianco (IG 89), biscotti industriali (IG 75), bibite zuccherate (IG 70).
Parlando del tema del thread, credo che questo approccio si sposi bene sia con l’allenamento casalingo che con la palestra. A casa puoi prepararti i pasti con calma, controllando gli ingredienti, mentre in palestra magari porti uno spuntino veloce come frutta secca o yogurt naturale. Non serve strafare con l’attività fisica, perché il metodo punta più sull’equilibrio alimentare.
Che ne pensate? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o preferite comunque il classico “meno calorie dentro, più calorie fuori”? Mi piacerebbe sapere le vostre esperienze, soprattutto se combinate dieta e allenamenti in modi diversi!