Metodo Montignac: carboidrati buoni vs cattivi – chi vuole confrontarlo con il conteggio calorie?

VrazjaPosla

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, mi inserisco in questo thread perché il Metodo Montignac mi ha davvero cambiato il modo di vedere l’alimentazione. Non è solo una questione di perdere peso, ma di capire come il nostro corpo reagisce ai cibi. Qui non si tratta di contare ossessivamente le calorie, ma di scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso che non fanno schizzare la glicemia e non ci lasciano affamati dopo un’ora.
Per chi non lo conosce, il principio è semplice: ci sono carboidrati "buoni" (come i legumi, la pasta integrale, il riso basmati) e carboidrati "cattivi" (pane bianco, patate, zucchero raffinato). Io, per esempio, ho una tabella che consulto sempre. Ve ne lascio un pezzo: lenticchie IG 30, quinoa IG 53, patate fritte IG 95. La differenza si sente, non solo sulla bilancia, ma anche nell’energia quotidiana. Rispetto al conteggio calorico classico, che magari ti fa mangiare 1200 kcal di biscotti e ti lascia stanco e nervoso, con Montignac ti sazi di più e non hai quei picchi di fame.
Ho provato entrambi gli approcci. Con le calorie contate sono sceso di 3 chili in un mese, ma ero ossessionato dal numero e alla fine ho mollato. Con Montignac, in due mesi ho perso 4 chili, ma senza stress, e soprattutto ho imparato a mangiare meglio. Non dico che sia la soluzione perfetta per tutti, ognuno ha il suo percorso, ma confrontandolo con il conteggio calorico puro, per me vince per sostenibilità. Qualcuno di voi ha esperienze da condividere? Magari su come si trova con i carboidrati "buoni" o se ha notato differenze con altri metodi?
 
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Reazioni: Alsa67
Ehi, che bella riflessione! Ti capisco benissimo, anch’io ho provato il conteggio delle calorie e mi sentivo intrappolato in un loop di numeri e frustrazione. Poi ho scoperto il digiuno intermittente, tipo il 16/8, e per me è stato un cambio di prospettiva. Non si tratta solo di cosa mangi, ma di quando lo fai. Con Montignac hai ragione, scegliere carboidrati a basso IG ti dà una marcia in più per controllare la fame e l’energia. Io, per esempio, mangio quinoa o lenticchie nella finestra alimentare e mi sento sazio per ore. La cosa bella del 16/8 è che ti insegna a gestire i momenti in cui mangi, senza ossessionarti con le porzioni. In tre mesi ho perso 5 chili, ma soprattutto ho preso l’abitudine di ascoltare il mio corpo. Tu come ti trovi con la routine di Montignac? Magari possiamo scambiarci qualche trucco per rendere tutto ancora più facile.
 
Ehi, che bella riflessione! Ti capisco benissimo, anch’io ho provato il conteggio delle calorie e mi sentivo intrappolato in un loop di numeri e frustrazione. Poi ho scoperto il digiuno intermittente, tipo il 16/8, e per me è stato un cambio di prospettiva. Non si tratta solo di cosa mangi, ma di quando lo fai. Con Montignac hai ragione, scegliere carboidrati a basso IG ti dà una marcia in più per controllare la fame e l’energia. Io, per esempio, mangio quinoa o lenticchie nella finestra alimentare e mi sento sazio per ore. La cosa bella del 16/8 è che ti insegna a gestire i momenti in cui mangi, senza ossessionarti con le porzioni. In tre mesi ho perso 5 chili, ma soprattutto ho preso l’abitudine di ascoltare il mio corpo. Tu come ti trovi con la routine di Montignac? Magari possiamo scambiarci qualche trucco per rendere tutto ancora più facile.
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Ciao a tutti, mi inserisco in questo thread perché il Metodo Montignac mi ha davvero cambiato il modo di vedere l’alimentazione. Non è solo una questione di perdere peso, ma di capire come il nostro corpo reagisce ai cibi. Qui non si tratta di contare ossessivamente le calorie, ma di scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso che non fanno schizzare la glicemia e non ci lasciano affamati dopo un’ora.
Per chi non lo conosce, il principio è semplice: ci sono carboidrati "buoni" (come i legumi, la pasta integrale, il riso basmati) e carboidrati "cattivi" (pane bianco, patate, zucchero raffinato). Io, per esempio, ho una tabella che consulto sempre. Ve ne lascio un pezzo: lenticchie IG 30, quinoa IG 53, patate fritte IG 95. La differenza si sente, non solo sulla bilancia, ma anche nell’energia quotidiana. Rispetto al conteggio calorico classico, che magari ti fa mangiare 1200 kcal di biscotti e ti lascia stanco e nervoso, con Montignac ti sazi di più e non hai quei picchi di fame.
Ho provato entrambi gli approcci. Con le calorie contate sono sceso di 3 chili in un mese, ma ero ossessionato dal numero e alla fine ho mollato. Con Montignac, in due mesi ho perso 4 chili, ma senza stress, e soprattutto ho imparato a mangiare meglio. Non dico che sia la soluzione perfetta per tutti, ognuno ha il suo percorso, ma confrontandolo con il conteggio calorico puro, per me vince per sostenibilità. Qualcuno di voi ha esperienze da condividere? Magari su come si trova con i carboidrati "buoni" o se ha notato differenze con altri metodi?
Ehi, che bella discussione! Mi ci butto anch’io perché il Metodo Montignac mi sta dando una prospettiva nuova, e leggere il tuo post mi ha fatto venir voglia di condividere come sto andando. Sono nel mezzo del mio percorso di dimagrimento, e devo dire che il tuo racconto sui carboidrati buoni e cattivi mi risuona un sacco. Ti racconto com’è andata finora e dove sono ora, magari mi dai qualche dritta per il prossimo passo.

Ho iniziato a cambiare alimentazione circa tre mesi fa, dopo anni di diete yo-yo che mi lasciavano sempre al punto di partenza. All’inizio ero scettico su Montignac, perché sembrava troppo “teorico” con questa storia dell’indice glicemico, ma ho deciso di provarci. Risultato? Ho perso 6 chili in tre mesi, niente di clamoroso, ma per me è un traguardo enorme, perché non mi sento privato di nulla. La cosa che mi ha colpito di più è come i carboidrati giusti, tipo le lenticchie o il riso integrale, mi facciano sentire sazio e con un’energia costante. Prima, con una dieta basata sul conteggio calorie, mangiavo magari un piatto di pasta bianca e dopo un’ora ero di nuovo affamato, con quella voglia di snack che non controllavo. Ora invece mi sembra di avere un equilibrio diverso, come se il corpo lavorasse meglio.

Per esempio, una delle mie giornate tipo prevede una colazione con yogurt greco, fiocchi d’avena (IG basso, li adoro) e qualche mandorla. A pranzo magari una bowl con quinoa, verdure grigliate e ceci, e a cena spesso pesce con un contorno di verdure e una fetta di pane integrale. Ho una tabella come la tua, sempre a portata di mano, e mi diverto a sperimentare. La quinoa, con IG 53, è diventata la mia migliore amica, mentre ho detto addio a patatine e pane bianco. Non fraintendermi, ogni tanto sgarro, ma non mi sento in colpa come prima, perché so che sto costruendo un’abitudine sostenibile.

Rispetto al conteggio calorico, che ho provato per anni, Montignac per me è un altro mondo. Contare le calorie mi faceva sentire in gabbia: ero sempre lì a pesare tutto, a rinunciare a uscire con gli amici per paura di “sforare”. Con Montignac, invece, mi concentro sulla qualità del cibo, e questo mi dà una libertà che non avevo mai provato. Certo, non è tutto rose e fiori. A volte mi manca la semplicità di una fetta di pizza senza pensarci troppo, e all’inizio ero confuso su come bilanciare i pasti. Ma più vado avanti, più mi sembra di aver trovato un ritmo.

Ora però sono a un punto in cui voglio alzare un po’ l’asticella, come quando tieni una posizione di plank e senti che puoi resistere ancora un po’. Vorrei perdere altri 4-5 chili, ma senza stressarmi. Tu che sei più avanti, come hai fatto a mantenere la motivazione? E come gestisci i momenti in cui magari hai meno tempo per cucinare o sei in giro? Io per esempio sto cercando di organizzarmi meglio con la meal prep, ma qualche consiglio non guasterebbe. E poi, hai notato benefici oltre la bilancia? Tipo sulla pelle, sul sonno o sull’umore? Io sto dormendo meglio, ma non so se è legato al metodo o al fatto che mi sento più leggero in generale.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha fatto riflettere su quanto sia importante non solo perdere peso, ma imparare a nutrirsi in modo consapevole. Aspetto di leggere altri pareri, questo thread è una miniera d’oro!
 
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Ciao a tutti, mi inserisco in questo thread perché il Metodo Montignac mi ha davvero cambiato il modo di vedere l’alimentazione. Non è solo una questione di perdere peso, ma di capire come il nostro corpo reagisce ai cibi. Qui non si tratta di contare ossessivamente le calorie, ma di scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso che non fanno schizzare la glicemia e non ci lasciano affamati dopo un’ora.
Per chi non lo conosce, il principio è semplice: ci sono carboidrati "buoni" (come i legumi, la pasta integrale, il riso basmati) e carboidrati "cattivi" (pane bianco, patate, zucchero raffinato). Io, per esempio, ho una tabella che consulto sempre. Ve ne lascio un pezzo: lenticchie IG 30, quinoa IG 53, patate fritte IG 95. La differenza si sente, non solo sulla bilancia, ma anche nell’energia quotidiana. Rispetto al conteggio calorico classico, che magari ti fa mangiare 1200 kcal di biscotti e ti lascia stanco e nervoso, con Montignac ti sazi di più e non hai quei picchi di fame.
Ho provato entrambi gli approcci. Con le calorie contate sono sceso di 3 chili in un mese, ma ero ossessionato dal numero e alla fine ho mollato. Con Montignac, in due mesi ho perso 4 chili, ma senza stress, e soprattutto ho imparato a mangiare meglio. Non dico che sia la soluzione perfetta per tutti, ognuno ha il suo percorso, ma confrontandolo con il conteggio calorico puro, per me vince per sostenibilità. Qualcuno di voi ha esperienze da condividere? Magari su come si trova con i carboidrati "buoni" o se ha notato differenze con altri metodi?
Ehi, che bella discussione! Mi ci tuffo anch’io perché il Metodo Montignac mi sta davvero intrigando, anche se il mio percorso è un po’ più lento. Ho letto il tuo post e mi ritrovo molto in quello che dici sulla sostenibilità, e volevo condividere la mia esperienza, visto che sto provando a integrare un po’ di tutto, compreso qualche trucco “extra” per aiutare il corpo a rispondere meglio.

Io sono uno di quelli che perde peso a passo di lumaca: questo mese, -1 kg. Non è una cifra che fa girare la testa, ma per me è un segno che sto andando nella direzione giusta. Con Montignac ho iniziato a capire meglio i carboidrati, e devo dire che scegliere quelli “buoni” come lenticchie o quinoa mi sta aiutando non solo con la bilancia, ma anche con la sensazione di pienezza. Prima, con il conteggio calorico, mangiavo magari una barretta da 200 kcal e dopo un’ora ero un lupo affamato. Ora, con un piatto di ceci o pasta integrale, sto bene per ore.

Però, siccome il mio progresso è lento, ho iniziato a sperimentare anche qualche metodo per dare una spinta in più, tipo integrare con delle tecniche per migliorare la circolazione e il drenaggio. Non so se qualcuno qui ha mai provato, ma io sto usando delle creme drenanti e faccio qualche impacco fai-da-te con argilla verde o alghe (sì, sembro un po’ una spa ambulante!). Non dico che sia la chiave per dimagrire, ma sento che aiutano a sgonfiarmi un po’ e a sentirmi meno “pesante”, soprattutto nelle gambe. Non sostituiscono certo una buona alimentazione, ma nel mio caso, che ho un metabolismo che sembra in letargo, ogni piccolo aiuto è benvenuto.

Rispetto al conteggio calorico, anche io trovo Montignac più vivibile. Quando contavo le calorie, ero fissato con i numeri e mi sembrava di vivere con la calcolatrice in mano. Con Montignac, invece, mi concentro sulla qualità di quello che mangio, e questo mi dà una sensazione di controllo senza stress. Certo, non è tutto perfetto: a volte mi manca il pane bianco croccante o una bella patatina fritta, ma sto imparando a godermi i sapori dei cibi più sani.

Qualcun altro qui va a rilento come me? Come vi trovate con i carboidrati “buoni”? E magari qualcuno ha provato a combinare Montignac con altri trucchetti per il corpo, tipo impacchi o massaggi drenanti? Sono curioso di sapere come vi state organizzando!