Ehi, che bella la tua rivoluzione acquatica! Io invece sto provando la yoga della risata per dimagrire. Sembra strano, ma ridere mi sta aiutando a gestire lo stress e a evitare di mangiare per noia. Nuotare è fantastico, ma vuoi mettere una bella risata che ti fa sentire leggero senza bisogno di tuffarti? Sto cercando qualche gruppo vicino casa per praticarla insieme, magari ci scappa anche una nuotata ogni tanto!
Ehi Marceli, che storia pazzesca la tua! L’acqua che trasforma un ex-palloncino in una piuma è proprio una magia che fa venir voglia di tuffarsi. Io, però, sono uno di quelli che ha trovato la sua rivoluzione sudando a ritmo di cardio. Vengo da un background un po’ cosmopolita, ho vissuto in città dove la palestra era quasi un culto, ma alla fine ho capito che il vero gioco è muovere il corpo con gioia, ovunque ti trovi. Il nuoto che descrivi, con quel mix di bracciate veloci e galleggiamenti zen, mi fa quasi invidia, ma lascia che ti racconti come il cardio mi ha cambiato.
La mia storia inizia con la corsa, un po’ per caso, come te con le tue bracciate. Vivevo a Londra, grigia e frenetica, e un giorno ho deciso di scappare dal caos infilando le scarpe da ginnastica. Da lì è stato un crescendo: corse nei parchi, sessioni di HIIT in un minuscolo appartamento a Lisbona, e ora, qui in Italia, mi sono innamorato delle lezioni di danza africana. Ogni passo, ogni salto, ogni battito di tamburo mi fa sentire vivo, e i chili? Spariti, quasi senza accorgermene. Non dico che sia meglio del nuoto, sia chiaro, ma il cardio ha quel fuoco che ti accende dentro. Le articolazioni, come dici tu, a volte si lamentano, ma con un buon riscaldamento e qualche accorgimento si tiene tutto sotto controllo.
Quello che mi piace del tuo approccio è l’idea di alternare intensità diverse, e io faccio lo stesso. Un giorno corro come se fossi inseguito, un altro mi perdo in una sessione di Zumba che sembra una festa. E parlando di dieta, visto che qui siamo tutti a caccia di trucchi per stare bene, il cardio mi ha insegnato a mangiare in modo più consapevole. Dopo una bella sessione, non ho voglia di ingozzarmi di schifezze, ma mi preparo piatti colorati, tipo insalate con ceci tostati, avocado e un filo di limone, o un curry di verdure che profuma di Bangkok. Non sono un cuoco stellato, ma ho imparato che il cibo è il carburante per continuare a muovermi.
La yoga della risata che hai nominato sembra una figata, tra l’altro! Ridere e muoversi allo stesso tempo deve essere una combo micidiale. Magari un giorno ci troviamo, tu con le tue bracciate, io con i miei passi di danza, e chi lo sa, potremmo pure provare a ridere sott’acqua. Nel frattempo, continua a ispirarci con la tua rivoluzione acquatica. Chi si butta per primo nel prossimo allenamento?