Ragazzi, parliamoci chiaro: non tutti nasciamo con il metabolismo di una gazzella africana, ma questo non significa che dobbiamo arrenderci a una vita di chili superflui e specchi traditori. Io vengo da una famiglia dove il "mangia, che sei troppo magra" era il mantra, eppure ho trovato nel pole dance una chiave per riscrivere il mio destino corporeo. Non è solo una questione di genetica, ma di come decidiamo di muoverci nel mondo.
Vivo tra Milano e Londra, e ovunque vada porto con me la mia passione per il palo. Non è solo un allenamento, è un’arte che ti scolpisce da capo a piedi. Dopo sei mesi di pratica costante - tre volte a settimana, un’ora e mezza a sessione - ho visto i miei addominali emergere come mai prima, le braccia tonificarsi senza diventare enormi e le gambe prendere una forma che nemmeno ore di squat mi avevano regalato. Ho perso 8 chili, ma il vero risultato è la forza che sento dentro: fisica e mentale.
Non serve essere ballerine provette per iniziare. Io ho cominciato da zero, con due piedi sinistri e un equilibrio da ubriaca. Il trucco? Tecnica e costanza. Consiglio di partire con un buon insegnante: vi guiderà sui movimenti base, come il "fireman spin" o il "chair spin", che lavorano su tutto il corpo senza nemmeno accorgertene. E non sottovalutate il riscaldamento: 10 minuti di stretching dinamico vi salveranno da dolori inutili.
Un segreto che ho imparato? Abbinate il pole a una dieta leggera ma gustosa. Io adoro un’insalata di quinoa con avocado e salmone dopo l’allenamento: sazia, nutre e non appesantisce. Il corpo ringrazia, e il palo diventa un alleato ancora più potente. Provateci, non ve ne pentirete: è un viaggio cosmopolita che vi porta lontano, dai chili di troppo e dai limiti che pensavate di avere.
Vivo tra Milano e Londra, e ovunque vada porto con me la mia passione per il palo. Non è solo un allenamento, è un’arte che ti scolpisce da capo a piedi. Dopo sei mesi di pratica costante - tre volte a settimana, un’ora e mezza a sessione - ho visto i miei addominali emergere come mai prima, le braccia tonificarsi senza diventare enormi e le gambe prendere una forma che nemmeno ore di squat mi avevano regalato. Ho perso 8 chili, ma il vero risultato è la forza che sento dentro: fisica e mentale.
Non serve essere ballerine provette per iniziare. Io ho cominciato da zero, con due piedi sinistri e un equilibrio da ubriaca. Il trucco? Tecnica e costanza. Consiglio di partire con un buon insegnante: vi guiderà sui movimenti base, come il "fireman spin" o il "chair spin", che lavorano su tutto il corpo senza nemmeno accorgertene. E non sottovalutate il riscaldamento: 10 minuti di stretching dinamico vi salveranno da dolori inutili.
Un segreto che ho imparato? Abbinate il pole a una dieta leggera ma gustosa. Io adoro un’insalata di quinoa con avocado e salmone dopo l’allenamento: sazia, nutre e non appesantisce. Il corpo ringrazia, e il palo diventa un alleato ancora più potente. Provateci, non ve ne pentirete: è un viaggio cosmopolita che vi porta lontano, dai chili di troppo e dai limiti che pensavate di avere.