Riprendersi dopo un infortunio: il mio percorso di dimagrimento con allenamenti adattati

senthilsindia

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, ci sono anch’io qui"! Mi presento: sono una persona che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un infortunio che mi ha fatto prendere un bel po’ di chili. Non è stato facile, ve lo dico subito. Un anno fa mi sono fatta male alla gamba, niente di troppo grave ma abbastanza da tenermi ferma per mesi. All’inizio pensavo "vabbè, passerà", ma tra immobilità, noia e qualche gelato di troppo per consolarmi, il peso è salito. E non poco.
Quando ho capito che non potevo più ignorarlo, ho deciso di fare qualcosa. Non è stato un fulmine a ciel sereno, più un pensiero che piano piano si è fatto strada: volevo tornare a sentirmi bene, ma soprattutto volevo farlo a modo mio, rispettando i limiti del mio corpo. Così ho iniziato a informarmi, ho parlato con un fisioterapista e un nutrizionista, e ho messo insieme un piano che funzionasse per me.
Per gli allenamenti, niente di folle: all’inizio camminavo e basta, anche solo 10 minuti al giorno, poi ho aggiunto esercizi leggeri con una sedia per sostenermi. Ora riesco a fare qualche squat adattato e un po’ di stretching, sempre stando attenta a non forzare troppo la gamba. È un percorso lento, ma ogni passo mi fa sentire più forte. Sul cibo, ho dovuto imparare a dire no a certe abitudini: meno snack davanti alla tv, più verdure e proteine che mi saziano senza appesantirmi. Non vi mentirò, ogni tanto cedo ancora a una fetta di pizza, ma sto cercando di non sentirmi in colpa e di godermela.
La cosa più difficile? La testa. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e penso "ma chi me lo fa fare?". Però poi mi ricordo perché ho iniziato: non solo per perdere peso, ma per riprendermi la mia vita dopo quel maledetto infortunio. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno, solo a me stessa.
Se qualcuno di voi ha passato qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Cosa vi ha aiutato a non mollare? Io per ora vado avanti così, un giorno alla volta, tra alti e bassi. Grazie a chi leggerà questo papiro, era tanto che volevo condividere un pezzo del mio viaggio!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, ci sono anch’io qui"! Mi presento: sono una persona che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un infortunio che mi ha fatto prendere un bel po’ di chili. Non è stato facile, ve lo dico subito. Un anno fa mi sono fatta male alla gamba, niente di troppo grave ma abbastanza da tenermi ferma per mesi. All’inizio pensavo "vabbè, passerà", ma tra immobilità, noia e qualche gelato di troppo per consolarmi, il peso è salito. E non poco.
Quando ho capito che non potevo più ignorarlo, ho deciso di fare qualcosa. Non è stato un fulmine a ciel sereno, più un pensiero che piano piano si è fatto strada: volevo tornare a sentirmi bene, ma soprattutto volevo farlo a modo mio, rispettando i limiti del mio corpo. Così ho iniziato a informarmi, ho parlato con un fisioterapista e un nutrizionista, e ho messo insieme un piano che funzionasse per me.
Per gli allenamenti, niente di folle: all’inizio camminavo e basta, anche solo 10 minuti al giorno, poi ho aggiunto esercizi leggeri con una sedia per sostenermi. Ora riesco a fare qualche squat adattato e un po’ di stretching, sempre stando attenta a non forzare troppo la gamba. È un percorso lento, ma ogni passo mi fa sentire più forte. Sul cibo, ho dovuto imparare a dire no a certe abitudini: meno snack davanti alla tv, più verdure e proteine che mi saziano senza appesantirmi. Non vi mentirò, ogni tanto cedo ancora a una fetta di pizza, ma sto cercando di non sentirmi in colpa e di godermela.
La cosa più difficile? La testa. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e penso "ma chi me lo fa fare?". Però poi mi ricordo perché ho iniziato: non solo per perdere peso, ma per riprendermi la mia vita dopo quel maledetto infortunio. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno, solo a me stessa.
Se qualcuno di voi ha passato qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Cosa vi ha aiutato a non mollare? Io per ora vado avanti così, un giorno alla volta, tra alti e bassi. Grazie a chi leggerà questo papiro, era tanto che volevo condividere un pezzo del mio viaggio!
Ehi, ben trovata tra noi “guerrieri della ripresa”! Leggere il tuo messaggio mi ha fatto sorridere e annuire un sacco, perché capisco bene quel mix di frustrazione e determinazione che descrivi. Anch’io sono uno che ha dovuto ripartire da zero dopo un infortunio, anche se nel mio caso era più una caviglia ribelle che mi ha tradito durante un allenamento. E sì, pure io ho avuto i miei momenti di “gelato consolatorio” mentre il peso saliva e la voglia di muovermi scendeva!

Il tuo percorso mi piace un casino, sai? Quel modo lento ma costante di rimetterti in gioco, rispettando il tuo corpo, è proprio una lezione di pazienza. Io sono un fanatico dei lunghi giri di corsa, tipo maratone, quindi ti confesso che all’inizio, quando mi sono fatto male, mi sembrava di impazzire a stare fermo. Però, come te, ho dovuto adattarmi. All’inizio camminavo anch’io, poi ho provato a fare qualche tratto di corsa leggera, ma sempre con un occhio alla prevenzione: stretching infinito, scarpe giuste, e mai forzare se sentivo anche solo un pizzico di fastidio. Ora sto preparando la mia prossima mezza maratona, e ti dico, correre per un’ora o due mi aiuta a bruciare calorie come niente altro e a sentirmi in pace con me stesso.

Il tuo approccio agli squat adattati e allo stretching mi sembra perfetto per ripartire senza rischi. Se posso darti un consiglio da “maratoneta fai-da-te”, prova a inserire qualche camminata più lunga quando te la senti: è un bel modo per rimettere in moto il metabolismo senza stressare la gamba. E sulla pizza… beh, chi sono io per giudicare? Una fetta ogni tanto ci sta, l’importante è non farla diventare un’abitudine quotidiana, no?

La testa, hai ragione, è il vero campo di battaglia. Io mi tengo su pensando alla sensazione di tagliare il traguardo dopo 42 chilometri: stanco morto, ma felice come un bambino. Tu cosa ti immagini per darti la carica nei giorni no? Magari un giorno ci scapperà una foto di te che cammini veloce o fai un esercizio che ora ti sembra impossibile, e sarà una soddisfazione pazzesca guardarti indietro.

Grazie per aver condiviso il tuo viaggio, mi ha fatto proprio piacere leggerti. Io ti dico: continua così, un passo alla volta, che sia una camminata o uno squat. E se ti va, raccontaci come va, magari tra un po’ ti vedremo pure a una maratona a fare il tifo o – chissà – a correrla con noi! Forza, sei già sulla strada giusta!
 
Ehi, ben trovata tra noi “guerrieri della ripresa”! Leggere il tuo messaggio mi ha fatto sorridere e annuire un sacco, perché capisco bene quel mix di frustrazione e determinazione che descrivi. Anch’io sono uno che ha dovuto ripartire da zero dopo un infortunio, anche se nel mio caso era più una caviglia ribelle che mi ha tradito durante un allenamento. E sì, pure io ho avuto i miei momenti di “gelato consolatorio” mentre il peso saliva e la voglia di muovermi scendeva!

Il tuo percorso mi piace un casino, sai? Quel modo lento ma costante di rimetterti in gioco, rispettando il tuo corpo, è proprio una lezione di pazienza. Io sono un fanatico dei lunghi giri di corsa, tipo maratone, quindi ti confesso che all’inizio, quando mi sono fatto male, mi sembrava di impazzire a stare fermo. Però, come te, ho dovuto adattarmi. All’inizio camminavo anch’io, poi ho provato a fare qualche tratto di corsa leggera, ma sempre con un occhio alla prevenzione: stretching infinito, scarpe giuste, e mai forzare se sentivo anche solo un pizzico di fastidio. Ora sto preparando la mia prossima mezza maratona, e ti dico, correre per un’ora o due mi aiuta a bruciare calorie come niente altro e a sentirmi in pace con me stesso.

Il tuo approccio agli squat adattati e allo stretching mi sembra perfetto per ripartire senza rischi. Se posso darti un consiglio da “maratoneta fai-da-te”, prova a inserire qualche camminata più lunga quando te la senti: è un bel modo per rimettere in moto il metabolismo senza stressare la gamba. E sulla pizza… beh, chi sono io per giudicare? Una fetta ogni tanto ci sta, l’importante è non farla diventare un’abitudine quotidiana, no?

La testa, hai ragione, è il vero campo di battaglia. Io mi tengo su pensando alla sensazione di tagliare il traguardo dopo 42 chilometri: stanco morto, ma felice come un bambino. Tu cosa ti immagini per darti la carica nei giorni no? Magari un giorno ci scapperà una foto di te che cammini veloce o fai un esercizio che ora ti sembra impossibile, e sarà una soddisfazione pazzesca guardarti indietro.

Grazie per aver condiviso il tuo viaggio, mi ha fatto proprio piacere leggerti. Io ti dico: continua così, un passo alla volta, che sia una camminata o uno squat. E se ti va, raccontaci come va, magari tra un po’ ti vedremo pure a una maratona a fare il tifo o – chissà – a correrla con noi! Forza, sei già sulla strada giusta!
Ehi, che bella energia che trasmetti, mi hai fatto venire il sorriso! La tua storia è proprio un’ispirazione, sai? Riprendersi dopo un infortunio non è uno scherzo, e tu stai facendo un gran lavoro, passo dopo passo. Io sono quel tipo fissato coi detox, quindi ti butto lì un’idea semplice: prova un bel succo verde ogni tanto – tipo spinaci, mela e un po’ di zenzero. Niente di estremo, eh, ma ti dà una spinta naturale e aiuta a tenere tutto in equilibrio dentro. Occhio solo a non esagerare coi succhi, che troppo zucchero naturale può fregarti!

La tua grinta mi piace da matti, continua così e vedrai che la gamba ti ringrazierà. E quella fetta di pizza? Goditela senza rimorsi, te la meriti! Fammi sapere come va, ok? Un abbraccio e forza!
 
Ciao compagno di lotta! 😊 La tua storia mi ha fatto sghignazzare, altro che gelato consolatorio, io mi sono buttata sulla pizza post-infortunio! Ora sto provando la yoga del riso per scaricare lo stress – sì, rido come una matta e giuro che mi aiuta a non aprire il frigo ogni cinque minuti. Adoro il tuo vibe da maratoneta, continua a spaccare! Io sogno di trovare un gruppo di yoga del riso qui vicino, magari un giorno ci incrociamo a ridere e camminare insieme. Forza, un passo (o una risata) alla volta! 💪
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, ci sono anch’io qui"! Mi presento: sono una persona che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un infortunio che mi ha fatto prendere un bel po’ di chili. Non è stato facile, ve lo dico subito. Un anno fa mi sono fatta male alla gamba, niente di troppo grave ma abbastanza da tenermi ferma per mesi. All’inizio pensavo "vabbè, passerà", ma tra immobilità, noia e qualche gelato di troppo per consolarmi, il peso è salito. E non poco.
Quando ho capito che non potevo più ignorarlo, ho deciso di fare qualcosa. Non è stato un fulmine a ciel sereno, più un pensiero che piano piano si è fatto strada: volevo tornare a sentirmi bene, ma soprattutto volevo farlo a modo mio, rispettando i limiti del mio corpo. Così ho iniziato a informarmi, ho parlato con un fisioterapista e un nutrizionista, e ho messo insieme un piano che funzionasse per me.
Per gli allenamenti, niente di folle: all’inizio camminavo e basta, anche solo 10 minuti al giorno, poi ho aggiunto esercizi leggeri con una sedia per sostenermi. Ora riesco a fare qualche squat adattato e un po’ di stretching, sempre stando attenta a non forzare troppo la gamba. È un percorso lento, ma ogni passo mi fa sentire più forte. Sul cibo, ho dovuto imparare a dire no a certe abitudini: meno snack davanti alla tv, più verdure e proteine che mi saziano senza appesantirmi. Non vi mentirò, ogni tanto cedo ancora a una fetta di pizza, ma sto cercando di non sentirmi in colpa e di godermela.
La cosa più difficile? La testa. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e penso "ma chi me lo fa fare?". Però poi mi ricordo perché ho iniziato: non solo per perdere peso, ma per riprendermi la mia vita dopo quel maledetto infortunio. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno, solo a me stessa.
Se qualcuno di voi ha passato qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Cosa vi ha aiutato a non mollare? Io per ora vado avanti così, un giorno alla volta, tra alti e bassi. Grazie a chi leggerà questo papiro, era tanto che volevo condividere un pezzo del mio viaggio!
Ehi, ben trovata nel club di chi riparte da zero, o quasi! La tua storia mi ha colpito, sai? Quel mix di determinazione e pazienza che descrivi è proprio quello che serve quando il corpo ti mette i bastoni tra le ruote. Ti capisco benissimo, anch’io ho avuto i miei momenti di stop e ripresa, e so quanto sia dura risalire la china, soprattutto con quei chili in più che sembrano arrivare senza invito.

Partiamo dal cibo, visto che è il mio terreno: hai fatto un bel passo a ridurre gli snack e puntare su verdure e proteine. Se ti va, ti butto lì un paio di idee per tenere sotto controllo le calorie senza impazzire. Per esempio, io mi sono salvata con le tabelle caloriche: non sto a pesare tutto al milligrammo, ma avere un’idea chiara di cosa metto nel piatto mi dà una sicurezza pazzesca. Tipo, sapevi che 100 g di zucchine sono appena 17 kcal, mentre 100 g di patate arrivano a 77? Piccole cose, ma sommate fanno la differenza. E la pizza? Una fetta ogni tanto ci sta, magari con un occhio alla porzione: una margherita classica sta sulle 240-260 kcal a fetta, quindi se la bilanci con un’insalata prima, non ti sabota il piano.

Sulla questione movimento, chapeau per come hai iniziato! I 10 minuti di camminata sono un ottimo punto di partenza, e gli squat adattati con la sedia sono una genialata per non forzare la gamba. Hai mai provato a contare anche le calorie che bruci così? Non per ossessione, ma per curiosità: 10 minuti di camminata lenta (diciamo 3 km/h) sono circa 30-40 kcal, dipende dal peso. Poi, man mano che aumenti, cresce anche il consumo. È un modo per vedere i progressi in numeri, se ti piace l’idea.

La testa, beh, quella è la vera battaglia, hai ragione. Io mi aiuto con un trucco: tengo un quadernino dove segno quello che mangio e quanto mi muovo, non tutti i giorni, ma nei momenti no mi dà una spinta a non mollare. Vedere nero su bianco che sto facendo qualcosa per me stessa mi ricorda il perché ho iniziato. Tu cosa fai per tirarti su nei giorni storti?

Mi piace il tuo approccio lento ma costante, è la chiave per non crollare. Se hai voglia, condividi pure qualche dettaglio in più sul tuo piano alimentare o sugli esercizi, magari possiamo scambiarci qualche spunto. Forza, un giorno alla volta si arriva lontano!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, ci sono anch’io qui"! Mi presento: sono una persona che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un infortunio che mi ha fatto prendere un bel po’ di chili. Non è stato facile, ve lo dico subito. Un anno fa mi sono fatta male alla gamba, niente di troppo grave ma abbastanza da tenermi ferma per mesi. All’inizio pensavo "vabbè, passerà", ma tra immobilità, noia e qualche gelato di troppo per consolarmi, il peso è salito. E non poco.
Quando ho capito che non potevo più ignorarlo, ho deciso di fare qualcosa. Non è stato un fulmine a ciel sereno, più un pensiero che piano piano si è fatto strada: volevo tornare a sentirmi bene, ma soprattutto volevo farlo a modo mio, rispettando i limiti del mio corpo. Così ho iniziato a informarmi, ho parlato con un fisioterapista e un nutrizionista, e ho messo insieme un piano che funzionasse per me.
Per gli allenamenti, niente di folle: all’inizio camminavo e basta, anche solo 10 minuti al giorno, poi ho aggiunto esercizi leggeri con una sedia per sostenermi. Ora riesco a fare qualche squat adattato e un po’ di stretching, sempre stando attenta a non forzare troppo la gamba. È un percorso lento, ma ogni passo mi fa sentire più forte. Sul cibo, ho dovuto imparare a dire no a certe abitudini: meno snack davanti alla tv, più verdure e proteine che mi saziano senza appesantirmi. Non vi mentirò, ogni tanto cedo ancora a una fetta di pizza, ma sto cercando di non sentirmi in colpa e di godermela.
La cosa più difficile? La testa. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e penso "ma chi me lo fa fare?". Però poi mi ricordo perché ho iniziato: non solo per perdere peso, ma per riprendermi la mia vita dopo quel maledetto infortunio. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno, solo a me stessa.
Se qualcuno di voi ha passato qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Cosa vi ha aiutato a non mollare? Io per ora vado avanti così, un giorno alla volta, tra alti e bassi. Grazie a chi leggerà questo papiro, era tanto che volevo condividere un pezzo del mio viaggio!
Ehi, ben ritrovata nel club di chi riparte da zero, o quasi! La tua storia mi ha colpito, sai? Quel mix di infortunio, chili in più e la voglia di rimettersi in gioco lo capisco bene, ci sono passato anch’io. Io ho perso peso con il digiuno intermittente, tipo il 16/8, e magari potrebbe essere una carta da giocarti, visto che stai già sistemando il tuo rapporto col cibo.

Il 16/8 per me è stato una svolta: 16 ore senza mangiare, 8 ore in cui mi concentro su pasti decenti. All’inizio sembra strano, ma poi il corpo si abitua. Dopo un infortunio come il tuo, con la gamba che ti limita, potrebbe aiutarti a controllare il peso senza doverti ammazzare di allenamenti pesanti. Io ero fermo come te, facevo solo camminate lente e qualche esercizio leggero, e il digiuno mi ha dato una mano a non esagerare con le calorie. La chiave è partire soft: magari prova con 12 ore di digiuno e 12 di finestra per mangiare, poi allunghi piano piano.

Occhio agli errori, però. Non saltare mai i nutrienti giusti nelle ore in cui mangi: proteine, verdure, un po’ di grassi buoni. Io all’inizio mangiavo schifezze appena “potevo”, e non funzionava. Altro consiglio: bevi tanto durante il digiuno, acqua o tisane, ti salva dalla fame nervosa. E non pesarti tutti i giorni, che la testa poi ti frega.

Adattarlo al tuo ritmo è fondamentale. Se la gamba ti dà noia e sei stanca, non forzarti a fare digiuni lunghi, ascolta il corpo. Io ho avuto giorni no, tipo quando cedevo a una birra con gli amici, ma non mi sono mai flagellato: si riparte il giorno dopo e basta. Tu sei già brava a non sentirti in colpa per la pizza, continua così, è un bel mindset.

Cosa mi ha aiutato a non mollare? Sapere che ogni piccolo passo contava. Tu lo stai già facendo con i tuoi squat e le camminate, quindi sei sulla strada giusta. Un giorno alla volta, come dici tu, è la formula magica. Se provi il digiuno e vuoi parlarne, scrivimi pure, mi fa piacere condividere un po’ di trucchi! Forza, ce la stai facendo.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, ci sono anch’io qui"! Mi presento: sono una persona che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un infortunio che mi ha fatto prendere un bel po’ di chili. Non è stato facile, ve lo dico subito. Un anno fa mi sono fatta male alla gamba, niente di troppo grave ma abbastanza da tenermi ferma per mesi. All’inizio pensavo "vabbè, passerà", ma tra immobilità, noia e qualche gelato di troppo per consolarmi, il peso è salito. E non poco.
Quando ho capito che non potevo più ignorarlo, ho deciso di fare qualcosa. Non è stato un fulmine a ciel sereno, più un pensiero che piano piano si è fatto strada: volevo tornare a sentirmi bene, ma soprattutto volevo farlo a modo mio, rispettando i limiti del mio corpo. Così ho iniziato a informarmi, ho parlato con un fisioterapista e un nutrizionista, e ho messo insieme un piano che funzionasse per me.
Per gli allenamenti, niente di folle: all’inizio camminavo e basta, anche solo 10 minuti al giorno, poi ho aggiunto esercizi leggeri con una sedia per sostenermi. Ora riesco a fare qualche squat adattato e un po’ di stretching, sempre stando attenta a non forzare troppo la gamba. È un percorso lento, ma ogni passo mi fa sentire più forte. Sul cibo, ho dovuto imparare a dire no a certe abitudini: meno snack davanti alla tv, più verdure e proteine che mi saziano senza appesantirmi. Non vi mentirò, ogni tanto cedo ancora a una fetta di pizza, ma sto cercando di non sentirmi in colpa e di godermela.
La cosa più difficile? La testa. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e penso "ma chi me lo fa fare?". Però poi mi ricordo perché ho iniziato: non solo per perdere peso, ma per riprendermi la mia vita dopo quel maledetto infortunio. Non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno, solo a me stessa.
Se qualcuno di voi ha passato qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere com’è andata. Cosa vi ha aiutato a non mollare? Io per ora vado avanti così, un giorno alla volta, tra alti e bassi. Grazie a chi leggerà questo papiro, era tanto che volevo condividere un pezzo del mio viaggio!
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