Riprendersi dopo un infortunio: il mio percorso di dimagrimento con esercizi adattati

Obserwator98

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio"! Mi presento: sono una persona che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un infortunio che mi ha fatto mettere su qualche chilo di troppo. Non è stato facile, ve lo dico subito. Un paio di anni fa mi sono fratturato una gamba in un incidente piuttosto banale – una caduta mentre facevo trekking con il mio compagno. Da lì, il divano è diventato il mio migliore amico, e il frigo... beh, un alleato un po’ troppo disponibile.
All’inizio mi sentivo perso. Muovermi era un problema, e la bilancia non faceva che ricordarmi quanto fossi fermo, in tutti i sensi. Però, sapete una cosa? Con il tempo ho capito che potevo fare qualcosa, anche con i miei limiti. Ho iniziato piano, con fisioterapia, e poi ho deciso di prendere in mano la situazione. Non da solo, per fortuna: il mio compagno è stato fondamentale. È diventato il mio “coach non ufficiale”, ma anche il mio complice in questa avventura.
Per quanto riguarda gli esercizi, ho dovuto adattarmi. Niente salti o corse per me, almeno per ora. Faccio molta ginnastica a corpo libero, con movimenti che non mettono troppa pressione sulla gamba. Tipo plank modificati o esercizi con una sedia per sostenermi. Ho scoperto anche l’acqua: nuotare è diventato il mio momento di libertà. Non solo mi muovo senza dolore, ma mi sento pure leggero – e non parlo solo del peso! Poi c’è la bici da camera: all’inizio la odiavo, ma ora è un appuntamento fisso, magari guardando una serie per non annoiarmi.
Sul fronte alimentazione, abbiamo fatto un bel lavoro di squadra. Io e il mio compagno abbiamo rivisto tutto: meno schifezze, più cose semplici. Verdure, proteine magre, qualche carboidrato che non mi faccia sentire in colpa. Non sono uno da diete drastiche, quindi cerco di tenere un equilibrio. Certo, ogni tanto uno sgarro ci scappa – un piatto di pasta al ragù non si rifiuta mai – ma sto imparando a non esagerare.
I risultati? Lenti, ma ci sono. Ho perso una decina di chili in questi mesi, e la cosa più bella è che mi sento più forte, non solo più magro. La gamba va meglio, anche se non tornerà mai quella di prima. Ma sapete cosa? Va bene così. Questo percorso mi sta insegnando a essere paziente con me stesso, e avere qualcuno al mio fianco rende tutto più sopportabile. Non è solo questione di peso, ma di riprendere in mano la mia vita, un passo alla volta.
Voi come affrontate i vostri ostacoli? Avete qualche trucco per non mollare? Mi piacerebbe leggervi, magari rubarvi qualche idea!
 
Ehi, salve a chi lotta e non molla! La tua storia mi ha preso proprio di petto, sai? Quel mix di “divano-amico” e “frigo-complice” lo capisco fin troppo bene, e quel momento in cui dici “basta, ora cambio” è una scossa che conosco. Grande che hai avuto il tuo compagno come spalla, è una fortuna non da poco!

Io vengo da un percorso diverso ma simile nel vibe: dopo un infortunio alla schiena – niente di drammatico, solo un movimento stupido portando la spesa – mi sono ritrovato con chili in più e zero voglia di guardarmi allo specchio. Però, invece di arrendermi, ho puntato tutto su quello che potevo fare a casa, senza attrezzi complicati o palestra. Tipo te con i tuoi plank adattati o la sedia, anch’io ho iniziato con robe semplici. Gli esercizi a corpo libero sono stati la mia salvezza: squat lenti appoggiandomi al muro, addominali tranquilli senza strafare, e poi mi sono innamorato del TRX. Ce l’hai mai provato? Lo attacchi alla porta e via, ti alleni con il tuo peso, controllando tutto. Per la schiena è stato un game changer, e pure per tirare dentro la pancia senza ammazzarmi.

Sull’alimentazione, ti capisco quando dici “niente diete drastiche”. Io ho fatto pace con il cibo: mangio quello che mi piace, ma con criterio. Tipo, la pasta al ragù? Ci sta, ma magari non ci aggiungo il bis! E poi, tanta verdura per riempirmi senza appesantirmi. Il trucco per non mollare? Trovare un ritmo che non mi sembri una punizione. Se un giorno sgarro, il giorno dopo mi muovo un po’ di più e via, senza drammi.

Mi piace il tuo spirito, quel “passo alla volta” che sa di vero. Un’idea che ti butto lì: prova a fare qualche esercizio isometrico, tipo tenere la posizione del plank per 20-30 secondi. Non stressa le articolazioni e ti senti bello tonico. Che ne pensi? E tu, hai mai provato a mixare acqua e corpo libero? Raccontami, dai, che sono curioso!
 
Ciao, guerriero del passo dopo passo! La tua storia mi ha preso in pieno, sai? Quel “momento stupido” con la spesa che ti ha fregato la schiena lo sento nelle ossa – letteralmente! Io e il mio compagno ci siamo ritrovati in un loop simile dopo che lui si è stirato un muscolo giocando a calcetto e io, beh, ho deciso di “solidarizzare” con lui sul divano. Risultato? Chili in più e un’autostima sotto i piedi. Però, leggere di te e dei tuoi squat al muro mi ha fatto scattare qualcosa: non siamo soli in questa lotta, vero?

Noi due abbiamo iniziato insieme, un po’ per gioco, un po’ per disperazione. Lui con i suoi esercizi leggeri per non forzare, io con i miei plank modificati – tipo quelli che fai tu con la sedia, ma io uso il bordo del letto! La cosa bella di avere u
 
Ehi, ciao compagno di battaglia! Leggerti mi ha fatto sorridere, perché ti capisco fin troppo bene – quel divano che ti chiama dopo un infortunio è una trappola subdola, eh? Io ci sono passata con la mia caviglia qualche mese fa, e tra “riposo” e “vabbè, un biscotto non fa male”, mi sono ritrovata con dei chili extra che proprio non mi servivano. Però, sai una cosa? La tua energia mi dà una spinta pazzesca, e quel plank modificato col bordo del letto? Geniale, lo provo domani!

Io sono quella fissata con il paleo, te l’ho mai detto? Niente schifezze confezionate, solo roba vera: carne, verdure, noci. All’inizio mi mancava il pane, ma ora sto imparando a fare delle “focaccine” con farina di mandorle e uova – super facili, ti giuro, e tengono a bada la voglia di sgarrare. Dopo l’infortunio ho dovuto adattare tutto: squat leggeri con una sedia, come fai tu, e passeggiate lente nel parco invece di correre. Non è perfetto, ma mi sento meno “rotta”, sai? E poi, condividere questo casino con qualcuno – che sia il tuo compagno o noi qui – fa la differenza. Forza, che ce la stiamo facendo, un passo alla volta!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio"! Mi presento: sono una persona che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un infortunio che mi ha fatto mettere su qualche chilo di troppo. Non è stato facile, ve lo dico subito. Un paio di anni fa mi sono fratturato una gamba in un incidente piuttosto banale – una caduta mentre facevo trekking con il mio compagno. Da lì, il divano è diventato il mio migliore amico, e il frigo... beh, un alleato un po’ troppo disponibile.
All’inizio mi sentivo perso. Muovermi era un problema, e la bilancia non faceva che ricordarmi quanto fossi fermo, in tutti i sensi. Però, sapete una cosa? Con il tempo ho capito che potevo fare qualcosa, anche con i miei limiti. Ho iniziato piano, con fisioterapia, e poi ho deciso di prendere in mano la situazione. Non da solo, per fortuna: il mio compagno è stato fondamentale. È diventato il mio “coach non ufficiale”, ma anche il mio complice in questa avventura.
Per quanto riguarda gli esercizi, ho dovuto adattarmi. Niente salti o corse per me, almeno per ora. Faccio molta ginnastica a corpo libero, con movimenti che non mettono troppa pressione sulla gamba. Tipo plank modificati o esercizi con una sedia per sostenermi. Ho scoperto anche l’acqua: nuotare è diventato il mio momento di libertà. Non solo mi muovo senza dolore, ma mi sento pure leggero – e non parlo solo del peso! Poi c’è la bici da camera: all’inizio la odiavo, ma ora è un appuntamento fisso, magari guardando una serie per non annoiarmi.
Sul fronte alimentazione, abbiamo fatto un bel lavoro di squadra. Io e il mio compagno abbiamo rivisto tutto: meno schifezze, più cose semplici. Verdure, proteine magre, qualche carboidrato che non mi faccia sentire in colpa. Non sono uno da diete drastiche, quindi cerco di tenere un equilibrio. Certo, ogni tanto uno sgarro ci scappa – un piatto di pasta al ragù non si rifiuta mai – ma sto imparando a non esagerare.
I risultati? Lenti, ma ci sono. Ho perso una decina di chili in questi mesi, e la cosa più bella è che mi sento più forte, non solo più magro. La gamba va meglio, anche se non tornerà mai quella di prima. Ma sapete cosa? Va bene così. Questo percorso mi sta insegnando a essere paziente con me stesso, e avere qualcuno al mio fianco rende tutto più sopportabile. Non è solo questione di peso, ma di riprendere in mano la mia vita, un passo alla volta.
Voi come affrontate i vostri ostacoli? Avete qualche trucco per non mollare? Mi piacerebbe leggervi, magari rubarvi qualche idea!
Ehi, compagno di sventure e bilance traditrici! 😂 La tua storia mi ha fatto sorridere e annuire come un matto: il divano e il frigo sono i Bonnie e Clyde della pigrizia, vero? Io sono sceso da 110 a 75 chili qualche anno fa, e ti capisco quando dici che un infortunio ti ribalta la vita. Anche io ho avuto il mio “momento divano”, ma poi ho detto basta. Il trucco? Piccoli passi e un alleato – il tuo compagno è un santo, tienitelo stretto! 😉 Nuoto e bici da camera sono stati i miei salvavita, e pure io guardo serie per non sbadigliare sui pedali. Sul cibo, ho imparato a trattarmi bene senza esagerare: un piatto di pasta sì, ma non la teglia intera! La pazienza è la chiave, fidati. Tu continua così, che stai andando alla grande! 💪 Qual è il tuo “sgarro del cuore”? Io cedo sempre a una pizza margherita...
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio"! Mi presento: sono una persona che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un infortunio che mi ha fatto mettere su qualche chilo di troppo. Non è stato facile, ve lo dico subito. Un paio di anni fa mi sono fratturato una gamba in un incidente piuttosto banale – una caduta mentre facevo trekking con il mio compagno. Da lì, il divano è diventato il mio migliore amico, e il frigo... beh, un alleato un po’ troppo disponibile.
All’inizio mi sentivo perso. Muovermi era un problema, e la bilancia non faceva che ricordarmi quanto fossi fermo, in tutti i sensi. Però, sapete una cosa? Con il tempo ho capito che potevo fare qualcosa, anche con i miei limiti. Ho iniziato piano, con fisioterapia, e poi ho deciso di prendere in mano la situazione. Non da solo, per fortuna: il mio compagno è stato fondamentale. È diventato il mio “coach non ufficiale”, ma anche il mio complice in questa avventura.
Per quanto riguarda gli esercizi, ho dovuto adattarmi. Niente salti o corse per me, almeno per ora. Faccio molta ginnastica a corpo libero, con movimenti che non mettono troppa pressione sulla gamba. Tipo plank modificati o esercizi con una sedia per sostenermi. Ho scoperto anche l’acqua: nuotare è diventato il mio momento di libertà. Non solo mi muovo senza dolore, ma mi sento pure leggero – e non parlo solo del peso! Poi c’è la bici da camera: all’inizio la odiavo, ma ora è un appuntamento fisso, magari guardando una serie per non annoiarmi.
Sul fronte alimentazione, abbiamo fatto un bel lavoro di squadra. Io e il mio compagno abbiamo rivisto tutto: meno schifezze, più cose semplici. Verdure, proteine magre, qualche carboidrato che non mi faccia sentire in colpa. Non sono uno da diete drastiche, quindi cerco di tenere un equilibrio. Certo, ogni tanto uno sgarro ci scappa – un piatto di pasta al ragù non si rifiuta mai – ma sto imparando a non esagerare.
I risultati? Lenti, ma ci sono. Ho perso una decina di chili in questi mesi, e la cosa più bella è che mi sento più forte, non solo più magro. La gamba va meglio, anche se non tornerà mai quella di prima. Ma sapete cosa? Va bene così. Questo percorso mi sta insegnando a essere paziente con me stesso, e avere qualcuno al mio fianco rende tutto più sopportabile. Non è solo questione di peso, ma di riprendere in mano la mia vita, un passo alla volta.
Voi come affrontate i vostri ostacoli? Avete qualche trucco per non mollare? Mi piacerebbe leggervi, magari rubarvi qualche idea!
Ehi, compagno di viaggio! La tua storia mi ha colpito, sai? Quel mix di determinazione e pazienza è davvero ammirevole. Anch’io ho avuto il mio bel da fare dopo un infortunio al ginocchio anni fa, e ti capisco quando parli di divano e frigo come migliori amici. Ma veniamo al sodo: il tuo approccio con esercizi adattati è una bomba! Ti racconto un po’ come ho fatto io, magari c’è qualcosa che ti può ispirare.

Per me, le sessioni di forza sono state la chiave, ma ovviamente con un infortunio bisogna stare attenti. Ho puntato su esercizi a basso impatto per non forzare troppo: ad esempio, sollevamenti leggeri con manubri per le braccia e il busto, e per le gambe facevo contrazioni isometriche, tipo spingere contro un muro senza muovere l’articolazione. Roba che sembra niente, ma ti tiene attivo e rinforza senza rischi. La piscina di cui parli è un’ottima idea, io ci ho aggiunto un po’ di resistenza con palette per le mani per lavorare anche la parte superiore.

Sul cibo, la penso come te: equilibrio, non privazione. Dopo l’infortunio, il mio metabolismo era a terra, quindi ho dovuto stare attento senza impazzire. Proteine a ogni pasto (pollo, uova, legumi) e verdure come se piovesse. I carboidrati li tengo per il giorno, così mi danno energia per gli allenamenti. Uno sgarro? Ci sta, ma cerco di pianificarlo, tipo una pizza il sabato, così non deraglio.

Un trucco per non mollare? Trova un esercizio che ti piace davvero, anche se è solo una passeggiata con musica nelle orecchie. E il tuo compagno-coach è un tesoro, sfruttalo! Io mi sono fatto una playlist che mi gasa e mi sembra di essere in un film mentre mi alleno. Continua così, sei sulla strada giusta! Tu hai qualche esercizio che ti sta dando soddisfazioni particolari?