Ehi, ballerini di insalate e riflessi di specchi! Oggi mi sento come un quadro vivente, uno di quelli che cambia tonalità a ogni pennellata di disciplina. Sono nel pieno del mio viaggio verso la prossima fotosesione, e vi giuro, ogni scatto è come un passo di danza tra voglia di pizza e amore per le verdure croccanti.
Stavolta sto provando a non contare ogni caloria come se fosse un granello di sabbia in una clessidra. Invece, mi concentro su quello che mi fa stare bene: una ciotola colorata a pranzo, con avocado che sembra burro verde e pomodorini che scoppiano di sapore. La cena? Un gioco di proteine e spezie, perché il pollo non deve per forza essere noioso! E sì, confesso, qualche quadratino di cioccolato fondente si intrufola nei miei giorni, ma lo considero un abbraccio dell’universo, non un sabotaggio.
Le foto sono il mio specchio magico. Non mentono, ma non gridano neanche. Ogni sessione è un momento per guardarmi e dire: "Ehi, stai facendo qualcosa di grande, continua a muoverti!" Non è solo il corpo che cambia, è il modo in cui mi sento quando mi preparo per uno scatto: scelgo pose, luci, e mi diverto a essere la versione più sfacciata di me stessa. È come se il mio obiettivo fosse catturare non solo il progresso, ma anche l’energia che ci metto.
Non fraintendetemi, ci sono giorni in cui il divano mi chiama più forte di un’insalata di quinoa. Ma poi penso a quel momento in cui scatterò la prossima foto, e mi rimetto in pista. Mangiare bene per me è un po’ come comporre una canzone: ogni ingrediente è una nota, e l’importante è che l’armonia funzioni. Non serve essere perfetti, basta essere costanti.
Voi come fate a tenere il ritmo? Avete qualche trucco per rendere il cibo sano un’avventura e non una punizione? Raccontatemi, che sono tutta orecchie… e obiettivo fotografico!
Stavolta sto provando a non contare ogni caloria come se fosse un granello di sabbia in una clessidra. Invece, mi concentro su quello che mi fa stare bene: una ciotola colorata a pranzo, con avocado che sembra burro verde e pomodorini che scoppiano di sapore. La cena? Un gioco di proteine e spezie, perché il pollo non deve per forza essere noioso! E sì, confesso, qualche quadratino di cioccolato fondente si intrufola nei miei giorni, ma lo considero un abbraccio dell’universo, non un sabotaggio.
Le foto sono il mio specchio magico. Non mentono, ma non gridano neanche. Ogni sessione è un momento per guardarmi e dire: "Ehi, stai facendo qualcosa di grande, continua a muoverti!" Non è solo il corpo che cambia, è il modo in cui mi sento quando mi preparo per uno scatto: scelgo pose, luci, e mi diverto a essere la versione più sfacciata di me stessa. È come se il mio obiettivo fosse catturare non solo il progresso, ma anche l’energia che ci metto.
Non fraintendetemi, ci sono giorni in cui il divano mi chiama più forte di un’insalata di quinoa. Ma poi penso a quel momento in cui scatterò la prossima foto, e mi rimetto in pista. Mangiare bene per me è un po’ come comporre una canzone: ogni ingrediente è una nota, e l’importante è che l’armonia funzioni. Non serve essere perfetti, basta essere costanti.
Voi come fate a tenere il ritmo? Avete qualche trucco per rendere il cibo sano un’avventura e non una punizione? Raccontatemi, che sono tutta orecchie… e obiettivo fotografico!