Buongiorno a tutti, o forse meglio dire buongustaio a chi cerca di fare pace col proprio corpo! Da quando il medico mi ha messo di fronte a un bivio – cambiare abitudini o rischiare problemi seri come diabete e ipertensione – ho iniziato a prendere sul serio cosa metto nel piatto, soprattutto fuori casa. La colazione, in particolare, è diventata il mio momento chiave per partire col piede giusto.
Mangiare fuori a colazione può essere una sfida, specialmente se sei circondato da brioche burrose e cappuccini zuccherati. Però, ho scoperto che con qualche scelta furba si può trasformare quel momento in un alleato per la salute. Per esempio, al bar sotto casa ho smesso di ordinare il solito cornetto e ho iniziato a chiedere una fetta di pane integrale tostato con un filo d’olio extravergine o, quando voglio qualcosa di più ricco, un po’ di avocado. Non è solo una questione di calorie: dopo un mese di queste colazioni, mi sento meno appesantito, con più energia per affrontare la mattina. La glicemia, che prima, a detta del medico, sta rispondendo bene, e pure la pressione si è stabilizzata.
Un altro trucco che ho adottato è portarmi dietro una manciata di mandorle o noci da aggiungere a uno yogurt naturale, se so che mangerò in un posto con poche opzioni sane. È semplice, riempie senza appesantire e mi evita di cedere alla tentazione di un dolce. Anche ordinare una macedonia fresca, magari con un po’ di succo di limone per dare sapore, è un’ottima mossa: colorata, leggera e ti fa sentire meno in colpa se poi prendi un caffè.
Non fraintendetemi, non sono diventato un monaco del cibo. Ogni tanto un piccolo sfizio ci sta, ma cerco di bilanciare. Se so che a colazione ci scappa qualcosa di più goloso, magari a pranzo punto su verdure e proteine magre. È un equilibrio che sto ancora imparando, ma i risultati si vedono: meno fiato corto, più voglia di muovermi, e quel senso di gonfiore che mi perseguitava è quasi sparito.
Voi che strategie usate per non deragliare a colazione fuori casa? Qualche idea nuova mi farebbe comodo, perché ammetto che a volte la tentazione di un bombolone è ancora lì che mi guarda!
Mangiare fuori a colazione può essere una sfida, specialmente se sei circondato da brioche burrose e cappuccini zuccherati. Però, ho scoperto che con qualche scelta furba si può trasformare quel momento in un alleato per la salute. Per esempio, al bar sotto casa ho smesso di ordinare il solito cornetto e ho iniziato a chiedere una fetta di pane integrale tostato con un filo d’olio extravergine o, quando voglio qualcosa di più ricco, un po’ di avocado. Non è solo una questione di calorie: dopo un mese di queste colazioni, mi sento meno appesantito, con più energia per affrontare la mattina. La glicemia, che prima, a detta del medico, sta rispondendo bene, e pure la pressione si è stabilizzata.
Un altro trucco che ho adottato è portarmi dietro una manciata di mandorle o noci da aggiungere a uno yogurt naturale, se so che mangerò in un posto con poche opzioni sane. È semplice, riempie senza appesantire e mi evita di cedere alla tentazione di un dolce. Anche ordinare una macedonia fresca, magari con un po’ di succo di limone per dare sapore, è un’ottima mossa: colorata, leggera e ti fa sentire meno in colpa se poi prendi un caffè.
Non fraintendetemi, non sono diventato un monaco del cibo. Ogni tanto un piccolo sfizio ci sta, ma cerco di bilanciare. Se so che a colazione ci scappa qualcosa di più goloso, magari a pranzo punto su verdure e proteine magre. È un equilibrio che sto ancora imparando, ma i risultati si vedono: meno fiato corto, più voglia di muovermi, e quel senso di gonfiore che mi perseguitava è quasi sparito.
Voi che strategie usate per non deragliare a colazione fuori casa? Qualche idea nuova mi farebbe comodo, perché ammetto che a volte la tentazione di un bombolone è ancora lì che mi guarda!