Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti al caldo", visto che ormai mi sento parte di una specie in via d’estinzione qui. Mi sono trasferito da qualche mese in una zona dove l’umidità ti avvolge come una coperta bagnata e il sole sembra voler cucinare tutto, me compreso. Venivo da un posto freddo, secco, dove controllavo la mia dieta proteica senza troppi drammi: uova, pollo, qualche shaker di proteine in polvere e via. Qui invece è un disastro, e non sto esagerando.
Partiamo dal cibo. La mia idea di tenere una dieta ad alto contenuto proteico si è scontrata con la realtà: fa così caldo che l’appetito sparisce. Prima mi facevo una bella padellata di petto di pollo e me la godevo, ora dopo due bocconi mi sembra di soffocare. La carne sembra pesare sullo stomaco come un mattone, e il solo pensiero di accendere i fornelli mi fa sudare più di un allenamento. Ho provato a insistere, ma il corpo dice no. Le proteine in polvere? Un incubo. Con questa umidità, la polvere si raggruma, diventa una specie di cemento appiccicoso che neanche il frullatore riesce a sciogliere bene. E poi, bere qualcosa di tiepido quando fuori ci sono 35 gradi non è esattamente un piacere.
Le alternative non sono meglio. Il pesce fresco qui è buono, sì, ma dopo tre giorni di fila ti stanchi, e il prezzo non aiuta. Ho provato con lo yogurt greco, ma anche quello dopo un po’ diventa monotono, e non so se sia l’umidità o cosa, ma mi sembra che si guasti più in fretta. Alla fine mi sono ritrovato a mangiare più insalate con tonno o tacchino, ma non è la stessa cosa: le proteine sono poche, e mi sento sempre affamato. La bilancia non mente, sto perdendo massa invece che grasso, e questo mi fa arrabbiare.
Poi c’è l’allenamento. Pensavo di essere preparato, ma non lo ero. Facevo pesi all’aperto o correvo senza problemi nel freddo del nord, ma qui? Dopo dieci minuti di squat mi sento come se stessi per collassare. Il sudore non evapora, resta lì, ti soffoca, e ogni esercizio sembra il doppio più pesante. Ho dovuto spostare tutto al chiuso, con l’aria condizionata, ma anche così è una lotta. La palestra è lontana, e arrivare già stanco per il caldo non è il massimo. Ho tagliato i tempi, ridotto i carichi, e mi sento un principiante. Altro che progressi, qui sto regredendo.
Sto provando a adattarmi, davvero. Ho comprato un frigo più grande per tenere tutto fresco, sto sperimentando con ricette fredde tipo ceviche o carpaccio, ma non è facile. Mi manca la mia routine, mi manca sentirmi in controllo. Qualcuno di voi ha affrontato un cambio così drastico? Come avete fatto a non mollare? Perché io, onestamente, sto pensando di arrendermi e tornare al freddo. La mia dieta proteica sta affondando, e io con lei.
Partiamo dal cibo. La mia idea di tenere una dieta ad alto contenuto proteico si è scontrata con la realtà: fa così caldo che l’appetito sparisce. Prima mi facevo una bella padellata di petto di pollo e me la godevo, ora dopo due bocconi mi sembra di soffocare. La carne sembra pesare sullo stomaco come un mattone, e il solo pensiero di accendere i fornelli mi fa sudare più di un allenamento. Ho provato a insistere, ma il corpo dice no. Le proteine in polvere? Un incubo. Con questa umidità, la polvere si raggruma, diventa una specie di cemento appiccicoso che neanche il frullatore riesce a sciogliere bene. E poi, bere qualcosa di tiepido quando fuori ci sono 35 gradi non è esattamente un piacere.
Le alternative non sono meglio. Il pesce fresco qui è buono, sì, ma dopo tre giorni di fila ti stanchi, e il prezzo non aiuta. Ho provato con lo yogurt greco, ma anche quello dopo un po’ diventa monotono, e non so se sia l’umidità o cosa, ma mi sembra che si guasti più in fretta. Alla fine mi sono ritrovato a mangiare più insalate con tonno o tacchino, ma non è la stessa cosa: le proteine sono poche, e mi sento sempre affamato. La bilancia non mente, sto perdendo massa invece che grasso, e questo mi fa arrabbiare.
Poi c’è l’allenamento. Pensavo di essere preparato, ma non lo ero. Facevo pesi all’aperto o correvo senza problemi nel freddo del nord, ma qui? Dopo dieci minuti di squat mi sento come se stessi per collassare. Il sudore non evapora, resta lì, ti soffoca, e ogni esercizio sembra il doppio più pesante. Ho dovuto spostare tutto al chiuso, con l’aria condizionata, ma anche così è una lotta. La palestra è lontana, e arrivare già stanco per il caldo non è il massimo. Ho tagliato i tempi, ridotto i carichi, e mi sento un principiante. Altro che progressi, qui sto regredendo.
Sto provando a adattarmi, davvero. Ho comprato un frigo più grande per tenere tutto fresco, sto sperimentando con ricette fredde tipo ceviche o carpaccio, ma non è facile. Mi manca la mia routine, mi manca sentirmi in controllo. Qualcuno di voi ha affrontato un cambio così drastico? Come avete fatto a non mollare? Perché io, onestamente, sto pensando di arrendermi e tornare al freddo. La mia dieta proteica sta affondando, e io con lei.