Ehi Westyguy, cavolo, leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con un po’ più di allergie e meno spazio sul balcone! La tua lotta con le etichette al supermercato? La sento tutta. Io non ho allergie, ma la mia battaglia è con la bilancia e, soprattutto, con la mia pigrizia cronica. Quel “inizia domani” che mi racconto ogni volta che vedo una ciambella o penso di saltare la palestra. Eppure, sai, il tuo post mi ha fatto sentire un po’ meno solo, ma anche un po’ incavolato con me stesso. Perché tu, con tutte le tue sfide, trovi il modo di buttarti su cavolo nero e rucola, mentre io a volte mollo solo perché “non ho voglia di cucinare”.
Il tuo balconcino minuscolo che sogna di diventare una giungla mi ha ispirato, davvero. Io ho un terrazzino decente, ma finora l’ho usato più per stendere i panni che per coltivare qualcosa. Però, leggendo di Alex e del suo orto, e ora di te che ti arrangi con verdure salvavita, mi sto dicendo: “Ok, forse è ora di smetterla di trovare scuse”. Ho provato a seguire un sistema simile a quello di Alex, con il piatto diviso a zone: verdure, proteine, carboidrati. Tipo zucchine grigliate, tacchino e un po’ di riso integrale. All’inizio funzionava, mi sentivo un drago, pieno di energia. Ma dopo un po’… puff, la noia. La stessa insalata, le stesse verdure al vapore. E la voglia di una pizza margherita che mi chiama come una sirena.
Tu chiedi come non annoiarsi con le verdure, e io ti rigiro la domanda perché, onestamente, sono in crisi. Ultimamente ho provato a fare delle chips di cavolo nero al forno con un po’ di olio e spezie, e non erano male, ma dopo tre giorni già mi guardavo nello specchio pensando: “Davvero, è questa la mia vita ora?”. La pasta mi manca, eccome. Non tanto per il gusto, ma per quella sensazione di “casa”, di comfort. Il pane senza glutine che sa di cartone? Ti capisco, io col mio riso integrale a volte mi sento un criceto.
Però, sai, sto cercando di non mollare. Ho trovato un gruppo online dove ci si scambia idee per piatti veloci e si fa il tifo l’uno per l’altro. Mi sta aiutando a non sentirmi un fallito ogni volta che sgarro. Tipo, l’altro giorno ho preparato una zuppa di carote e zenzero, niente di che, ma mi sono sentito uno chef. Piccole vittorie, no? Tu come tieni alta la motivazione? E, dimmi, hai mai provato a coltivare qualcosa in quel francobollo di balcone? Magari una piantina di rucola, giusto per sentirti un po’ più “padrone” del tuo piatto. Spara i tuoi trucchi, che qui c’è bisogno di ispirazione per non cedere al richiamo del divano e del take-away!