Altro che integratori proteici: io sono dimagrito con la camminata nordica, e voi ancora lì a contare calorie!

Radarek

Membro
6 Marzo 2025
81
9
8
Ehi, mentre voi state ancora lì a pesare ogni grammo di proteine e a shakerare integratori come se fosse una religione, io ho buttato via i chili di troppo con due bastoncini e un po’ di voglia di muovermi. La camminata nordica, signori miei, altro che le vostre polverine magiche! Non sto qui a dirvi che è facile, perché non lo è: ci vuole tecnica, costanza e un minimo di cervello per non sembrare un pollo che agita le ali.
Il trucco sta tutto nel movimento: si parte con una postura dritta, spalle rilassate, e poi si spinge con i bastoni, che non sono mica lì per bellezza. Devono essere della lunghezza giusta – circa il 70% della tua altezza, non fate i furbi comprando i primi che trovate – e li piantate a terra con decisione, sincronizzando braccia e gambe. È un allenamento totale: glutei, braccia, schiena, tutto lavora, e il cuore pompa che è una meraviglia. Altro che stare fermi a contare calorie o a chiedervi se il vostro shake ha abbastanza aminoacidi!
Io ero uno che si fidava degli integratori, sa? “Prendi questo, prendi quello, accelera il metabolismo!” Ma alla fine mi ritrovavo solo con meno soldi e lo stesso girovita. Con la camminata nordica ho perso 15 chili in sei mesi, e non ho toccato una proteina in polvere nemmeno per sbaglio. È la natura che fa il lavoro: aria fresca, un sentiero decente e il tuo corpo che finalmente si sveglia. Certo, ci vuole attrezzatura – scarpe buone, bastoni decenti – ma non è che vi serve un mutuo.
E poi, parliamoci chiaro: voi con i vostri integratori siete ancora lì a specchiarvi sperando in un miracolo, mentre io sono fuori, mi godo il panorama e ho un fisico che parla da solo. Fatevi un favore, lasciate perdere le scatolette e provate a camminare come si deve. Magari poi mi ringraziate, eh!
 
Ehi, mentre voi state ancora lì a pesare ogni grammo di proteine e a shakerare integratori come se fosse una religione, io ho buttato via i chili di troppo con due bastoncini e un po’ di voglia di muovermi. La camminata nordica, signori miei, altro che le vostre polverine magiche! Non sto qui a dirvi che è facile, perché non lo è: ci vuole tecnica, costanza e un minimo di cervello per non sembrare un pollo che agita le ali.
Il trucco sta tutto nel movimento: si parte con una postura dritta, spalle rilassate, e poi si spinge con i bastoni, che non sono mica lì per bellezza. Devono essere della lunghezza giusta – circa il 70% della tua altezza, non fate i furbi comprando i primi che trovate – e li piantate a terra con decisione, sincronizzando braccia e gambe. È un allenamento totale: glutei, braccia, schiena, tutto lavora, e il cuore pompa che è una meraviglia. Altro che stare fermi a contare calorie o a chiedervi se il vostro shake ha abbastanza aminoacidi!
Io ero uno che si fidava degli integratori, sa? “Prendi questo, prendi quello, accelera il metabolismo!” Ma alla fine mi ritrovavo solo con meno soldi e lo stesso girovita. Con la camminata nordica ho perso 15 chili in sei mesi, e non ho toccato una proteina in polvere nemmeno per sbaglio. È la natura che fa il lavoro: aria fresca, un sentiero decente e il tuo corpo che finalmente si sveglia. Certo, ci vuole attrezzatura – scarpe buone, bastoni decenti – ma non è che vi serve un mutuo.
E poi, parliamoci chiaro: voi con i vostri integratori siete ancora lì a specchiarvi sperando in un miracolo, mentre io sono fuori, mi godo il panorama e ho un fisico che parla da solo. Fatevi un favore, lasciate perdere le scatolette e provate a camminare come si deve. Magari poi mi ringraziate, eh!
Ciao a tutti, o meglio, buongiorno da uno che ormai vive con i bastoncini in mano! Devo dire che leggerti mi ha fatto sorridere, perché mi ci rivedo tantissimo in quel "prima" che racconti: anch’io ero uno di quelli che si affidava a polverine e promesse, pensando che bastasse agitare uno shaker per vedere i chili sparire. Poi, un giorno, ho deciso di provare qualcosa di diverso, e la camminata – non proprio nordica all’inizio, lo ammetto – è diventata la mia svolta.

Non sono un fenomeno, eh, niente di epico: ho iniziato con passeggiate normali, quelle da “esco a prendere una boccata d’aria”. Però, passo dopo passo, ho capito che poteva essere più di un giro senza meta. Ho preso un paio di bastoni – sì, regolati come dici tu, circa il 70% della mia altezza, ci ho messo un po’ a trovare il ritmo – e ho iniziato a spingere sul serio. All’inizio mi sentivo un po’ goffo, tipo “ma cosa sto facendo?”, ma poi ho visto che il corpo rispondeva: le gambe più toniche, la schiena meno rigida, e pure il fiatone diminuiva. Non è magia, è solo movimento fatto bene.

Io non ho numeri da urlo come i tuoi 15 chili in sei mesi – complimenti, davvero! – ma in otto mesi ne ho persi 10, e per me è già un traguardo. Quello che mi piace è che non devo star lì a pesare niente o a controllare etichette: esco, cammino, magari mi porto un amico o scelgo un sentiero nuovo per non annoiarmi. Tipo, l’altro giorno ho fatto un giro vicino a un lago qui in zona, con salite e discese che mi hanno fatto sudare sette camicie, ma alla fine mi sentivo leggero, non solo di peso ma proprio dentro.

Concordo sul fatto che ci vuole costanza, non è una passeggiata da divano a frigo! Però è vero anche che ti cambia il modo di vedere le cose: invece di fissarmi su calorie o specchi, adesso penso a dove andare la prossima volta. E poi, diciamolo, l’aria fresca batte qualsiasi palestra. Non sono contro gli integratori, per carità, ognuno trova la sua strada, ma per me la camminata è stata la chiave per svegliarmi e muovermi sul serio. Magari un giorno organizziamo un’uscita insieme, no? Così mi insegni qualche trucco della tua tecnica!
 
Ehi, mentre voi state ancora lì a pesare ogni grammo di proteine e a shakerare integratori come se fosse una religione, io ho buttato via i chili di troppo con due bastoncini e un po’ di voglia di muovermi. La camminata nordica, signori miei, altro che le vostre polverine magiche! Non sto qui a dirvi che è facile, perché non lo è: ci vuole tecnica, costanza e un minimo di cervello per non sembrare un pollo che agita le ali.
Il trucco sta tutto nel movimento: si parte con una postura dritta, spalle rilassate, e poi si spinge con i bastoni, che non sono mica lì per bellezza. Devono essere della lunghezza giusta – circa il 70% della tua altezza, non fate i furbi comprando i primi che trovate – e li piantate a terra con decisione, sincronizzando braccia e gambe. È un allenamento totale: glutei, braccia, schiena, tutto lavora, e il cuore pompa che è una meraviglia. Altro che stare fermi a contare calorie o a chiedervi se il vostro shake ha abbastanza aminoacidi!
Io ero uno che si fidava degli integratori, sa? “Prendi questo, prendi quello, accelera il metabolismo!” Ma alla fine mi ritrovavo solo con meno soldi e lo stesso girovita. Con la camminata nordica ho perso 15 chili in sei mesi, e non ho toccato una proteina in polvere nemmeno per sbaglio. È la natura che fa il lavoro: aria fresca, un sentiero decente e il tuo corpo che finalmente si sveglia. Certo, ci vuole attrezzatura – scarpe buone, bastoni decenti – ma non è che vi serve un mutuo.
E poi, parliamoci chiaro: voi con i vostri integratori siete ancora lì a specchiarvi sperando in un miracolo, mentre io sono fuori, mi godo il panorama e ho un fisico che parla da solo. Fatevi un favore, lasciate perdere le scatolette e provate a camminare come si deve. Magari poi mi ringraziate, eh!
Ciao! La tua passione per la camminata nordica mi ha proprio colpito, e devo dire che i risultati parlano da soli. Io invece sono un fan del metodo Montignac: non peso grammi né shaker, ma scelgo i carboidrati giusti col glicoindice basso. Tipo, una bella fetta di pane integrale contro la pasta bianca? Non c’è storia! In sei mesi ho perso 12 chili, senza rinunciare al gusto. Magari un giorno provo i tuoi bastoncini, ma per ora mi godo il mio piatto di lenticchie e un bel sentiero lo lascio alla fantasia! Grande comunque, ognuno trova la sua strada.
 
Ehi, la tua storia con la camminata nordica è pazzesca, complimenti! Io invece sono ancora nella fase “mangio perché sono stressato e poi mi pento”. Perdere 15 chili così è motivante, magari ci provo anch’io con i bastoni! Intanto sto cercando di non buttarmi sul cioccolato ogni volta che qualcosa va storto. Qualche trucco per gestire le emozioni senza aprire il frigo? La tua energia mi piace, continua così!
 
Ehi, grazie per il tuo messaggio, mi fa davvero piacere sapere che la mia esperienza ti ha ispirato! Capisco benissimo la fase “mangio perché sono stressato”, ci sono passato anch’io. La camminata nordica mi ha aiutato proprio a scaricare quell’energia negativa, ma se vuoi un trucco per non correre al frigo, ti racconto cosa facevo prima di scoprirla. Tieni un diario, non proprio per contare ogni caloria, ma per segnare cosa mangi e come ti senti: ti aiuta a capire i momenti critici e a fermarti un attimo prima di aprire quella tavoletta di cioccolato. Un altro consiglio? Prepara qualcosa di leggero ma soddisfacente da avere sottomano, tipo una manciata di mandorle o una mela tagliata con un po’ di cannella: sa di dolce, ma non ti fa deragliare. Se provi con i bastoni, fammi sapere come va, ok? Forza, ce la puoi fare!
 
Ehi, grazie per il tuo messaggio, mi fa davvero piacere sapere che la mia esperienza ti ha ispirato! Capisco benissimo la fase “mangio perché sono stressato”, ci sono passato anch’io. La camminata nordica mi ha aiutato proprio a scaricare quell’energia negativa, ma se vuoi un trucco per non correre al frigo, ti racconto cosa facevo prima di scoprirla. Tieni un diario, non proprio per contare ogni caloria, ma per segnare cosa mangi e come ti senti: ti aiuta a capire i momenti critici e a fermarti un attimo prima di aprire quella tavoletta di cioccolato. Un altro consiglio? Prepara qualcosa di leggero ma soddisfacente da avere sottomano, tipo una manciata di mandorle o una mela tagliata con un po’ di cannella: sa di dolce, ma non ti fa deragliare. Se provi con i bastoni, fammi sapere come va, ok? Forza, ce la puoi fare!
Ehi, ciao! O forse no, niente ciao, solo un urlo nel vento: FINALMENTE QUALCUNO CHE CAPISCE! La tua storia mi ha preso in pieno, sai? Quel “mangio perché sono stressato” è tipo il mio ritratto sputato, un quadro che appenderei al muro se non fosse così tragicamente vero. La camminata nordica ti ha salvato, dici, e io ti credo, perché quando ti muovi con quei bastoni sembri quasi un guerriero che combatte i demoni dello stress… e del frigo! Io, invece, sono qui, col fiatone dopo i miei giri a piedi, a chiedermi se sto davvero cambiando qualcosa o se è solo un’illusione.

Il diario che dici, oddio, mi sa di una cosa seria, quasi da psicologo, ma hai ragione: mettere nero su bianco quello che mi passa per la testa e per lo stomaco potrebbe essere la mia ancora di salvezza. Altro che calorie contate al millesimo, io voglio solo non crollare davanti a un pacco di biscotti al burro alle dieci di sera! La tua idea delle mandorle o della mela con cannella… senti, mi hai quasi fatto venire fame ora, ma una fame buona, di quelle che non mi fanno sentire in colpa. Dopo le mie camminate, ultimamente, mi ritrovo a fissare il vuoto, con lo stomaco che brontola e la tentazione di buttarmi su qualcosa di pesante. Magari provo il tuo trucco, qualcosa di semplice da sgranocchiare mentre mi riprendo, tipo un trofeo per aver marciato su per la collina dietro casa.

A proposito di percorsi, ieri ho fatto un giro assurdo: partenza dal parco vicino al fiume, poi su per quel sentiero ripido che sembra non finire mai, con l’aria fredda che ti taglia la faccia e le gambe che urlano pietà. Eppure, arrivata in cima, mi sono sentita… viva, capisci? Niente bastoni per ora, solo io, le mie scarpe da ginnastica e una playlist che spacca. Però mi hai incuriosito, magari ci provo con la nordica, anche solo per sentirmi un po’ meno drammatica e un po’ più epica. Tu dove cammini di solito? Dammi un’ispirazione, ti prego, perché qui tra stress e fame rischio di perdermi sul divano invece che sui sentieri! Dai, continua a raccontarmi, che la tua energia mi tiene in piedi!
 
Ehi, guerriera del sentiero, mi hai fatto quasi venire i brividi con quel racconto della salita e dell’aria fredda che ti taglia la faccia! Sembra una di quelle scene da film dove il protagonista si rialza dopo mille cadute, e tu lì, in cima, viva e pronta a spaccare tutto. Altro che divano, sei un’ispirazione che cammina—con o senza bastoni! La camminata nordica di Scoubidou75 è una gran cosa, ma tu con le tue scarpe e la playlist spaccona hai già un fuoco dentro che brucia calorie pure stando ferma, si sente.

Sai cosa mi piace della tua idea di “fame buona”? È proprio quello che cerco anch’io, qualcosa che ti riempie senza farti affondare nei sensi di colpa. Io sono il tipo che, dopo una giornata storta, si ritrova a fissare il frigo come se dentro ci fosse la risposta alla vita. E invece no, c’è solo un peperoncino che mi guarda storto e mi sfida a usarlo! Ultimamente sto provando a mettere quel tocco di fuoco nei miei piatti, tipo un’insalata di pollo che sembra tranquilla ma poi ti colpisce con una salsa al peperoncino e zenzero da far lacrimare gli occhi. Non è solo per il gusto—dicono che le spezie così forti ti accendono il metabolismo, e io ci credo, perché dopo un piatto del genere sudo pure seduta! Magari non sarà scientifico al cento per cento, ma mi dà la carica, e soprattutto mi tiene lontana da quelle porzioni giganti di pasta al burro che mi chiamano nei momenti di debolezza.

Il diario che dice Scoubidou lo provo anch’io, ma più che scriverci “ho mangiato una mela e sono triste”, io segno le mie piccole vittorie: tipo ieri, invece di sbranare mezzo pacchetto di cracker, ho preso un cucchiaio di hummus piccante e due fettine di cetriolo. Non sarà da chef stellato, ma mi sono sentita furba, come se avessi fregato la mia fame emotiva. E poi, dopo una camminata come la tua, con quel sentiero ripido che descrivi, altro che tavoletta di cioccolato: ti meriti un premio vero! Io dopo i miei giri mi preparo una tisana con zenzero fresco e un pizzico di cayenna—giusto per non mollare il tema “fuoco dentro”. Brucia la gola, ma mi ricorda che sto tenendo duro.

Dove cammino io? Niente di epico come il tuo parco col fiume, ma c’è una stradina dietro casa che sale tra gli ulivi, con la terra che scricchiola sotto i piedi e il vento che ti spinge quasi indietro. Non uso i bastoni, ma dopo avervi letto mi sa che ci faccio un pensiero—magari mi sento meno “sopravvissuta allo stress” e più “dominatrice dei sentieri”. Tu continua con quei giri assurdi e raccontami, ok? E se ti va, prova a buttare un po’ di pepe rosso in qualcosa di semplice, tipo un uovo strapazzato: non serve esagerare con le porzioni, ma quel calcio in più ti fa sentire che stai vincendo, altro che frigo! Forza, siamo sulla stessa strada, anche se con spezie diverse!
 
Ehi, guerriero del peperoncino, il tuo racconto mi ha fatto quasi sentire il vento degli ulivi e quel pizzico di cayenna che ti scalda la gola! Altro che film, qui siamo in una serie vera, di quelle dove ogni episodio è una piccola vittoria contro il frigo e le sue tentazioni. La tua stradina tra gli ulivi me la immagino già, con quel suono della terra che scricchiola e il vento che prova a spingerti indietro—è come un allenamento naturale, no? Io invece sono addicted ai mmafoni online, quelli dove ti buttano in un gruppo e ti dicono “dai, resisti 30 giorni, vediamo chi molla per primo”. È una botta di adrenalina pazzesca, perché non vuoi essere quella che cede, e alla fine ti ritrovi a fare cose che da sola non avresti mai provato.

Tipo l’ultima volta: un challenge di camminate toste, niente nordic walking epico come il tuo, ma giri veloci in salita con una playlist che ti fa sentire invincibile. Dopo una settimana, già mi vedevo diversa, non solo fuori, ma dentro—quel “fuoco” di cui parli tu, lo accendi con la fatica e poi lo alimenti con le tue tisane speziate o i miei piatti improvvisati. Anche io ho il mio trucco per fregare la fame emotiva: invece di buttarmi su un pacco di biscotti, mi invento una ciotola di yogurt greco con un filo di miele e una spolverata di cannella. Semplice, ma quel profumo mi distrae e mi fa sentire che sto vincendo io, non il divano.

I bastoni te li consiglio davvero, sai? All’inizio pensavo fossero una roba da “nonni in montagna”, ma poi ho provato in un mmafono che li includeva come extra—ti cambiano il gioco! È come se tutto il corpo lavorasse, non solo le gambe, e alla fine sei stanca ma carica, pronta a spaccare il mondo. La tua salita tra gli ulivi con quelli potrebbe diventare una sfida personale, tipo “oggi arrivo più in alto di ieri”. E poi c’è quel gusto di segnarti la vittoria, no? Io uso un’app dove metto i chilometri e i tempi, e quando vedo i numeri crescere mi sento una che non molla mai.

La tua idea del “fuoco dentro” mi piace da matti, perché è proprio quello che cerco nei challenge: qualcosa che ti spinge oltre, che sia una camminata assurda o un piatto che ti sveglia il palato. Proverò il tuo uovo strapazzato col pepe rosso, magari ci aggiungo un pizzico di curcuma per fare la ribelle! E tu, se ti va, buttati in un mmafono online, anche solo per curiosità—magari uno corto, di 15 giorni, con camminate e qualche ricetta leggera. È un modo per tenere il ritmo e non sentirsi mai soli su quel sentiero, che sia tra gli ulivi o su per un parco gelido. Raccontami come va con quei bastoni, e se il pepe rosso ti dà la carica che dici—siamo in gara, no? Anche senza contarci le calorie!
 
Ehi, mentre voi state ancora lì a pesare ogni grammo di proteine e a shakerare integratori come se fosse una religione, io ho buttato via i chili di troppo con due bastoncini e un po’ di voglia di muovermi. La camminata nordica, signori miei, altro che le vostre polverine magiche! Non sto qui a dirvi che è facile, perché non lo è: ci vuole tecnica, costanza e un minimo di cervello per non sembrare un pollo che agita le ali.
Il trucco sta tutto nel movimento: si parte con una postura dritta, spalle rilassate, e poi si spinge con i bastoni, che non sono mica lì per bellezza. Devono essere della lunghezza giusta – circa il 70% della tua altezza, non fate i furbi comprando i primi che trovate – e li piantate a terra con decisione, sincronizzando braccia e gambe. È un allenamento totale: glutei, braccia, schiena, tutto lavora, e il cuore pompa che è una meraviglia. Altro che stare fermi a contare calorie o a chiedervi se il vostro shake ha abbastanza aminoacidi!
Io ero uno che si fidava degli integratori, sa? “Prendi questo, prendi quello, accelera il metabolismo!” Ma alla fine mi ritrovavo solo con meno soldi e lo stesso girovita. Con la camminata nordica ho perso 15 chili in sei mesi, e non ho toccato una proteina in polvere nemmeno per sbaglio. È la natura che fa il lavoro: aria fresca, un sentiero decente e il tuo corpo che finalmente si sveglia. Certo, ci vuole attrezzatura – scarpe buone, bastoni decenti – ma non è che vi serve un mutuo.
E poi, parliamoci chiaro: voi con i vostri integratori siete ancora lì a specchiarvi sperando in un miracolo, mentre io sono fuori, mi godo il panorama e ho un fisico che parla da solo. Fatevi un favore, lasciate perdere le scatolette e provate a camminare come si deve. Magari poi mi ringraziate, eh!
Ehi, mentre tu sei lì a far ballare i bastoncini come un maestro di camminata nordica, io mi sono messo a fare pace col mio corpo seguendo i consigli del medico, e ti dico: altro che polverine o diete da scienziati! La mia storia non è di quelle da copertina, ma è vera, e magari a qualcuno può servire.

Tutto è partito quando il dottore mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto: "Caro mio, se non cambi rotta, tra diabete e pressione alta ti ritrovi in un vicolo cieco". Non proprio le parole che vuoi sentire a 40 anni, no? Pesavo troppo, mi sentivo una tartaruga con lo zaino, e ogni volta che salivo le scale sembrava di scalare l’Everest. Così ho deciso di muovermi, ma non con le mode del momento o i frullati proteici che promettono miracoli. Ho scelto la strada semplice: mangiare meglio, muovermi di più e, soprattutto, avere pazienza.

Niente integratori, niente conteggi ossessivi di calorie come facevo anni fa quando provavo diete lampo che mi lasciavano solo fame e nervoso. Ho iniziato a mangiare più verdure, proteine magre, roba che mi sazia senza appesantirmi, e ho detto addio a schifezze come patatine e bibite gassate. Non è che seguo una dieta con un nome famoso, tipo quelle che vanno di moda, ma il medico mi ha dato delle linee guida sensate: meno zuccheri, meno schifezze, più cibo vero. E sai una cosa? Funziona.

Per il movimento, non sono un tipo da bastoncini o da palestra, lo ammetto. Ho iniziato con camminate normali, poi ho preso una bici usata e ogni tanto faccio qualche giro. Non sono un atleta, ma il punto è che mi muovo. E il corpo risponde! In un anno ho perso 12 chili, non proprio i tuoi 15, ma per me è una vittoria. La cosa più bella? Non è solo il peso. La pressione è scesa, non mi sveglio più col fiatone, e persino il mio umore è meglio. Prima mi sentivo incastrato in un corpo che non era il mio, ora è come se avessi ripreso il controllo.

Non fraintendermi, non sto dicendo che la tua camminata nordica non sia una figata, anzi! Mi piace il tuo entusiasmo, e magari un giorno provo pure i bastoncini. Ma il succo è che ognuno trova la sua strada. Tu hai il tuo sentiero e i tuoi bastoni, io ho le mie verdure e la bici scassata. L’importante è smettere di cercare scorciatoie in barattoli di proteine o diete che durano due settimane. La salute non è uno sprint, è una maratona.

E poi, parliamoci chiaro: non è solo questione di fisico. È come ti senti dentro. Io ora esco di casa e non mi vergogno più di guardarmi allo specchio. Non sono un modello, ma sono me stesso, e sto bene. Quindi, continua a goderti i tuoi panorami e a far lavorare quei glutei, ma se qualcuno qui sta ancora contando calorie o shakerando polverine, gli dico: provate a cambiare aria, letteralmente. Magari non vi serve un bastoncino, ma un po’ di voglia di volervi bene sì.