Ragazzi, quando mangiate fuori, il trucco sta nel capire cosa c’è nel piatto senza fidarsi troppo dei menu. Prendiamo una classica insalata Caesar del ristorante: sembra leggera, ma tra condimento, crostini e parmigiano, può arrivare facile a 600-700 kcal. Come fare? Io mi baso su stime semplici: 100 g di pollo grigliato sono circa 165 kcal, una cucchiaiata di salsa tipo maionese o olio porta 80-100 kcal, e i carboidrati come pane o patate si aggirano sui 20-30 kcal ogni 10 g. Se c’è qualcosa di fritto, aggiungete almeno 200 kcal a porzione.
Per scegliere meglio, punto su piatti con verdure grigliate o al vapore e proteine magre, tipo pesce o petto di tacchino. Evito salse misteriose e chiedo sempre di metterle a parte. Se avete dubbi, fate una foto al piatto e controllate dopo con una tabella calorica online. Con un po’ di pratica, si riesce a tenere tutto sotto controllo anche senza bilancia! Qualcuno ha altre dritte per non sgarrare al ristorante?
Ciao a tutti, o meglio, salve compagni di battaglia contro le calorie nascoste! Il tuo post mi ha fatto proprio riflettere, perché mangiare fuori è sempre un terno al lotto, no? Anch’io sto cercando di domare il caos dei menu con il mio fidato "metodo della taрелка" – sì, lo so, suona strano in italiano, ma ormai lo chiamo così! Divido mentalmente il piatto: metà verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. E vi assicuro che funziona, pure al ristorante, con un po’ di occhio.
Tipo, l’altro giorno ho ordinato un’insalata con pollo grigliato e un po’ di riso integrale. Sul menu sembrava un sogno light, ma quando è arrivata, ho visto una montagna di condimento e quei crostini che urlavano “pericolo”. Allora ho fatto la mia magia: ho spostato metà del condimento da parte (ciao ciao 100 kcal inutili), tenuto il pollo che sarà stato sui 150-170 kcal per 100 g, e lasciato solo una manciata di riso, più o meno 70-80 kcal. Le verdure, zucchine grigliate, le ho tenute tutte – tanto quelle riempiono senza pesare troppo, sui 20-30 kcal a porzione abbondante. Risultato? Un piatto che mi ha saziato senza farmi sentire in colpa, e pure bello da vedere – sì, ho fatto la foto, ve la mostrerei se potessi!
Il trucco per me è stato abituarmi piano piano. All’inizio guardavo i piatti e pensavo “ma dove sono le mie porzioni giganti?”. Però, dividendo così, ho capito che si può mangiare meno ma sentirsi comunque a posto. Al ristorante cerco sempre di chiedere verdure al vapore o grigliate come base – tipo spinaci, broccoli, quello che c’è – e poi una proteina semplice, tipo pesce o tacchino, senza troppi fronzoli. Sui carboidrati sto attenta: un po’ di patate o pane ci sta, ma se vedo porzioni enormi, ne lascio lì senza rimpianti.
Un consiglio che mi ha salvato? Chiedere sempre tutto “a parte” – salse, olio, burro. Così controllo io e non il cuoco. E se proprio sono indecisa, faccio come dici tu: foto e check dopo con una tabella online. Dopo un po’ inizi a riconoscere le trappole da lontano! Qualcun altro usa qualche strategia per non cedere alle tentazioni dei menu? Dai, condividete, che qui si impara tutti insieme!