Ciao a tutti, o forse no, non so neanche come iniziare! Oggi ho fatto 12 km a piedi, un giro pazzesco vicino al lago, con quel vento che ti scompiglia i pensieri. Le gambe ormai reggono, il fiatone è meno, e la bilancia dice che sono sceso di altri 2 kg. Però, ragazzi, il cibo… è un incubo. Torno a casa affamato e mi perdo tra mille dubbi: cosa mangio? Quanto? È troppo? Oggi ho preso un’insalata con un po’ di pollo, ma poi ho fissato una fetta di pane per dieci minuti, come se fosse il nemico. Camminare mi sta tirando fuori dal buio, ma il momento dei pasti è ancora un caos nella mia testa. Qualcuno ha qualche trucco per non impazzire con il piatto davanti?
Ehi, ben fatto per quei 12 km, che forza! Il lago, il vento, il movimento… sembra quasi una poesia, no? Anche io sono in modalità “preparazione fotosesione”, e capisco bene quel mix di euforia e paura che descrivi. Camminare è una salvezza, ti tiene la testa impegnata e il corpo in movimento, ma il cibo… mamma mia, è un campo minato. Io pure torno a casa con una fame da lupo dopo le mie camminate, e il momento del pasto diventa una specie di test mentale.
Ti racconto come sto cercando di affrontare la cosa, magari ti può aiutare. Prima di tutto, cerco di avere sempre qualcosa di pronto che sia semplice e che mi piaccia, tipo verdure grigliate o un po’ di tacchino. Non so te, ma per me sapere che c’è già qualcosa di “sicuro” mi toglie un po’ di ansia. Poi, sto provando a vedere il cibo non come un nemico, ma come un alleato per il mio obiettivo. Tipo, mi dico: “Ok, questa insalata con proteine mi sta aiutando a costruire il corpo che voglio mostrare nelle foto”. È un cambio di prospettiva, e non sempre funziona, ma a volte mi dà una spinta.
Per il pane che fissi come se fosse un mostro, ti capisco al 100%. Io ho trovato una soluzione che magari può ispirarti: ho iniziato a sperimentare con alternative senza glutine, tipo gallette di riso o crackers di ceci. Non sono la stessa cosa, lo so, ma mi danno quella soddisfazione di “croccante” senza farmi sentire in colpa o fuori rotta. E poi, cerco di non pesare tutto al grammo, perché altrimenti impazzisco. Mi sono dato delle porzioni “a occhio” che so che funzionano per me, e questo mi aiuta a non fissarmi troppo.
Un trucco che mi sta salvando ultimamente è prepararmi un piatto colorato. Sembra una sciocchezza, ma vedere verdure di colori diversi, un po’ di proteine e magari qualche seme o frutto secco mi fa venire voglia di mangiare senza sentirmi in guerra con il cibo. E poi, dopo ogni fotosesione, guardo i progressi e mi dico: “Ehi, sto andando nella direzione giusta”. Questo mi motiva a non mollare.
Tu come stai organizzando le tue fotosesioni? Le fai da solo o con qualcuno? Io le uso proprio come un checkpoint, e ogni volta che vedo un piccolo cambiamento mi sento più forte. Dai, continua così, stai facendo un lavoro incredibile! Il caos nella testa si calmerà, ci vuole solo tempo e un po’ di pazienza con te stesso.