Correre un’intera maratona per dimagrire: ne vale davvero la pena?

Kontúr

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6 Marzo 2025
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Ehi, runners e non, che ne pensate davvero di questa cosa delle maratone per dimagrire? Io sono uno che ama correre, non fraintendetemi, per me il lungo è quasi una religione. Però ultimamente mi sto chiedendo se tutto questo macinare chilometri valga davvero la pena solo per perdere peso. Cioè, prepararsi a una maratona ti cambia la vita, ti dà una disciplina pazzesca, ma a volte mi guardo allo specchio e penso: "Ma sto davvero perdendo quei chili che voglio, o sto solo diventando un fascio di nervi stanco?"
La mia storia è questa: ho iniziato a correre tre anni fa, pesavo 92 chili e volevo sentirmi più leggero, non solo fisicamente. All’inizio facevo 5 km e mi sentivo morire, poi sono passato alle mezze maratone e l’anno scorso ho chiuso la mia prima maratona, 42 km e rotti, a Firenze. Bellissimo, eh, un’emozione che non si spiega. Però, onestamente, ho perso solo 8 chili in tutto questo tempo. Certo, sono più tonico, le gambe sono d’acciaio, ma la pancia? Quella resta lì, come un souvenir che non vuole andarsene.
La preparazione è tosta: corro 4-5 volte a settimana, dai 10 km tranquilli fino ai lunghi da 30 km nel weekend. Mangio bene, niente schifezze, tanta avena, pollo, verdura, ma forse esagero coi carboidrati per avere energia. E poi c’è il capitolo infortuni: ho avuto un problema al tendine d’Achille che mi ha fermato per due mesi, e lì ho pure ripreso un chilo! Per evitarli, ormai sono fissato con lo stretching, uso scarpe buone e sto attento a non strafare, ma il dubbio resta: forse basterebbe qualcosa di più semplice, no?
Insomma, voi che dite? Correre una maratona è fantastico per la testa e il cuore, ma per dimagrire davvero, non è che alla fine conviene di più mischiare un po’ di cose? Magari meno chilometri e più varietà? Sono curioso di sapere se qualcuno ha avuto più successo con altri metodi, o se invece giura che il lungo è la chiave di tutto. Parliamone!
 
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Ehi, runners e non, che ne pensate davvero di questa cosa delle maratone per dimagrire? Io sono uno che ama correre, non fraintendetemi, per me il lungo è quasi una religione. Però ultimamente mi sto chiedendo se tutto questo macinare chilometri valga davvero la pena solo per perdere peso. Cioè, prepararsi a una maratona ti cambia la vita, ti dà una disciplina pazzesca, ma a volte mi guardo allo specchio e penso: "Ma sto davvero perdendo quei chili che voglio, o sto solo diventando un fascio di nervi stanco?"
La mia storia è questa: ho iniziato a correre tre anni fa, pesavo 92 chili e volevo sentirmi più leggero, non solo fisicamente. All’inizio facevo 5 km e mi sentivo morire, poi sono passato alle mezze maratone e l’anno scorso ho chiuso la mia prima maratona, 42 km e rotti, a Firenze. Bellissimo, eh, un’emozione che non si spiega. Però, onestamente, ho perso solo 8 chili in tutto questo tempo. Certo, sono più tonico, le gambe sono d’acciaio, ma la pancia? Quella resta lì, come un souvenir che non vuole andarsene.
La preparazione è tosta: corro 4-5 volte a settimana, dai 10 km tranquilli fino ai lunghi da 30 km nel weekend. Mangio bene, niente schifezze, tanta avena, pollo, verdura, ma forse esagero coi carboidrati per avere energia. E poi c’è il capitolo infortuni: ho avuto un problema al tendine d’Achille che mi ha fermato per due mesi, e lì ho pure ripreso un chilo! Per evitarli, ormai sono fissato con lo stretching, uso scarpe buone e sto attento a non strafare, ma il dubbio resta: forse basterebbe qualcosa di più semplice, no?
Insomma, voi che dite? Correre una maratona è fantastico per la testa e il cuore, ma per dimagrire davvero, non è che alla fine conviene di più mischiare un po’ di cose? Magari meno chilometri e più varietà? Sono curioso di sapere se qualcuno ha avuto più successo con altri metodi, o se invece giura che il lungo è la chiave di tutto. Parliamone!
Ehi, ciao a tutti, o meglio, un saluto bagnato a chi ama sudare in modo diverso! Io sono uno che ha trovato la sua strada nell’acqua, quindi magari il mio punto di vista può aggiungere qualcosa alla tua riflessione. Capisco bene il tuo discorso: la maratona è un’impresa epica, ti forgia dentro e fuori, ma se il goal è perdere peso, forse correre chilometri su chilometri non è sempre la risposta più diretta. Io, per dire, ero a 88 chili tre anni fa, e oggi sono a 72. Come? Nuotando come un ossesso!

Non fraintendermi, il tuo percorso è pazzesco: da 5 km a Firenze con la maratona è roba da applausi. Ma leggendo della tua pancia che non molla e degli infortuni, mi viene da pensare che forse il corpo ti sta chiedendo una pausa dal "solo correre". Io ho scoperto il nuoto per caso, dopo un infortunio al ginocchio che mi aveva fatto odiare l’asfalto. All’inizio facevo due vasche e ansimavo come un pesce fuor d’acqua, ma poi ho preso il ritmo: stile libero, dorso, anche un po’ di rana per variare. Ora nuoto 4 volte a settimana, dai 1500 ai 2000 metri a sessione, e ti giuro che i chili sono scivolati via senza nemmeno accorgermene.

Il bello del nuoto è che non massacra le articolazioni. Hai mai provato a correre con un tendine che urla? Ecco, in acqua quel problema non esiste: è tutto fluido, ti sostiene, e nel frattempo lavori su ogni muscolo del corpo. La tua disciplina da maratoneta sarebbe perfetta per un piano di allenamento in piscina: potresti fare interval training (tipo 100 metri veloci, 50 lenti) o puntare su lunghe nuotate rilassate per bruciare grassi. E la pancia? Beh, il nuoto mi ha tirato fuori addominali che non sapevo nemmeno di avere!

Sul cibo, capisco il tuo bisogno di carbo per reggere i lunghi, ma magari in acqua potresti permetterti di tagliare un po’ lì e puntare su proteine e verdure senza sentirti vuoto. Io mangio pesce, quinoa, spinaci, e ogni tanto mi concedo pure un pezzo di pizza senza sensi di colpa, tanto l’acqua brucia tutto.

Insomma, non dico di mollare la corsa – il tuo amore per il lungo si sente forte – ma mischiare con il nuoto potrebbe darti quel cambio che cerchi. Meno stress sulle gambe, più varietà, e magari quella pancia inizia a salutarti. Che ne pensi di buttarti in piscina ogni tanto, tra un 10 km e un 30 km? Fammi sapere, e se provi, raccontami come va!
 
Ehi, ciao a tutti, o meglio, un saluto bagnato a chi ama sudare in modo diverso! Io sono uno che ha trovato la sua strada nell’acqua, quindi magari il mio punto di vista può aggiungere qualcosa alla tua riflessione. Capisco bene il tuo discorso: la maratona è un’impresa epica, ti forgia dentro e fuori, ma se il goal è perdere peso, forse correre chilometri su chilometri non è sempre la risposta più diretta. Io, per dire, ero a 88 chili tre anni fa, e oggi sono a 72. Come? Nuotando come un ossesso!

Non fraintendermi, il tuo percorso è pazzesco: da 5 km a Firenze con la maratona è roba da applausi. Ma leggendo della tua pancia che non molla e degli infortuni, mi viene da pensare che forse il corpo ti sta chiedendo una pausa dal "solo correre". Io ho scoperto il nuoto per caso, dopo un infortunio al ginocchio che mi aveva fatto odiare l’asfalto. All’inizio facevo due vasche e ansimavo come un pesce fuor d’acqua, ma poi ho preso il ritmo: stile libero, dorso, anche un po’ di rana per variare. Ora nuoto 4 volte a settimana, dai 1500 ai 2000 metri a sessione, e ti giuro che i chili sono scivolati via senza nemmeno accorgermene.

Il bello del nuoto è che non massacra le articolazioni. Hai mai provato a correre con un tendine che urla? Ecco, in acqua quel problema non esiste: è tutto fluido, ti sostiene, e nel frattempo lavori su ogni muscolo del corpo. La tua disciplina da maratoneta sarebbe perfetta per un piano di allenamento in piscina: potresti fare interval training (tipo 100 metri veloci, 50 lenti) o puntare su lunghe nuotate rilassate per bruciare grassi. E la pancia? Beh, il nuoto mi ha tirato fuori addominali che non sapevo nemmeno di avere!

Sul cibo, capisco il tuo bisogno di carbo per reggere i lunghi, ma magari in acqua potresti permetterti di tagliare un po’ lì e puntare su proteine e verdure senza sentirti vuoto. Io mangio pesce, quinoa, spinaci, e ogni tanto mi concedo pure un pezzo di pizza senza sensi di colpa, tanto l’acqua brucia tutto.

Insomma, non dico di mollare la corsa – il tuo amore per il lungo si sente forte – ma mischiare con il nuoto potrebbe darti quel cambio che cerchi. Meno stress sulle gambe, più varietà, e magari quella pancia inizia a salutarti. Che ne pensi di buttarti in piscina ogni tanto, tra un 10 km e un 30 km? Fammi sapere, e se provi, raccontami come va!
 
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Ehi, runners e non, che ne pensate davvero di questa cosa delle maratone per dimagrire? Io sono uno che ama correre, non fraintendetemi, per me il lungo è quasi una religione. Però ultimamente mi sto chiedendo se tutto questo macinare chilometri valga davvero la pena solo per perdere peso. Cioè, prepararsi a una maratona ti cambia la vita, ti dà una disciplina pazzesca, ma a volte mi guardo allo specchio e penso: "Ma sto davvero perdendo quei chili che voglio, o sto solo diventando un fascio di nervi stanco?"
La mia storia è questa: ho iniziato a correre tre anni fa, pesavo 92 chili e volevo sentirmi più leggero, non solo fisicamente. All’inizio facevo 5 km e mi sentivo morire, poi sono passato alle mezze maratone e l’anno scorso ho chiuso la mia prima maratona, 42 km e rotti, a Firenze. Bellissimo, eh, un’emozione che non si spiega. Però, onestamente, ho perso solo 8 chili in tutto questo tempo. Certo, sono più tonico, le gambe sono d’acciaio, ma la pancia? Quella resta lì, come un souvenir che non vuole andarsene.
La preparazione è tosta: corro 4-5 volte a settimana, dai 10 km tranquilli fino ai lunghi da 30 km nel weekend. Mangio bene, niente schifezze, tanta avena, pollo, verdura, ma forse esagero coi carboidrati per avere energia. E poi c’è il capitolo infortuni: ho avuto un problema al tendine d’Achille che mi ha fermato per due mesi, e lì ho pure ripreso un chilo! Per evitarli, ormai sono fissato con lo stretching, uso scarpe buone e sto attento a non strafare, ma il dubbio resta: forse basterebbe qualcosa di più semplice, no?
Insomma, voi che dite? Correre una maratona è fantastico per la testa e il cuore, ma per dimagrire davvero, non è che alla fine conviene di più mischiare un po’ di cose? Magari meno chilometri e più varietà? Sono curioso di sapere se qualcuno ha avuto più successo con altri metodi, o se invece giura che il lungo è la chiave di tutto. Parliamone!
Ciao amico, ti capisco proprio, sai? Anche io sono uno che vive per spingersi al limite, ma con un obiettivo diverso: sto preparando una gara di bodybuilding e sono in piena fase di definizione. La tua storia mi ha colpito, perché pure io mi sono chiesto mille volte se tutto questo sacrificio valga la pena per vedere i risultati allo specchio. Correre una maratona è una roba da matti, chapeau per Firenze, davvero! Però, leggendo quello che scrivi, mi sa che per dimagrire sul serio ti manca un pezzo del puzzle.

Io sono fissato con la "sушка", come la chiamano i russi, cioè tirarmi al massimo per far uscire i muscoli. Non è solo questione di bruciare calorie, ma di come le bruci e di cosa mangi dopo. Tu corri un sacco, e questo ti dà una resistenza pazzesca, ma forse quei carboidrati che metti nel piatto per reggere i 30 km ti stanno tenendo quella pancia lì dov’è. Io, per esempio, sto a 5-6 allenamenti a settimana, ma non cardio infinito: faccio pesi pesanti 4 volte, poi 2 sessioni di HIIT da 20-30 minuti per sparare il metabolismo. Il cardio lungo lo tengo basso, tipo 40 minuti a ritmo tranquillo, giusto per ossidare un po’ di grasso senza mangiarmi i muscoli.

Sul mangiare, sono un nazista, te lo dico. Niente avena a badilate come facevo all’inizio, ora peso tutto: 150 g di riso basmati o patate dolci, 200 g di pollo o tacchino, verdure a volontà ma solo verdi, tipo spinaci o broccoli. Grassi? 10 g di olio d’oliva o una manciata di mandorle, stop. E acqua, tanta acqua. Niente sgarri, niente “un bicchierino non fa male” – anche se non bevo comunque, è proprio un discorso di disciplina. In 12 settimane ho tirato via 6 chili di grasso e la pancia sta sparendo, ma è un lavoro di fino, non di chilometri.

Il tuo tendine d’Achille che ti ha fregato mi fa pensare: troppo cardio lungo magari ti stressa il corpo e basta. Io per evitare infortuni punto sullo stretching, sì, ma anche sul foam roller e sul riposo attivo. Tipo, un giorno a settimana non tocco né pesi né tapis roulant, al massimo una camminata leggera. Tu con 4-5 uscite di corsa stai dando tanto, ma forse potresti provare a tagliare un lungo e infilarci una sessione di pesi o un circuito tosto a corpo libero. Mischiare potrebbe essere la chiave, no? Magari meno maratona e più varietà, come dici tu.

Correre ti dà quel fuoco dentro, lo capisco, ma per buttare giù la pancia e vedere i risultati forse serve un approccio più mirato. Io vivo per la gara, tu magari vuoi solo guardarti allo specchio e dire “cavolo, sì”. Che ne pensi di provare a fare un mese da “bodybuilder”? Meno km, più controllo sul piatto e un po’ di ghisa in palestra. Poi mi dici se la pancia si muove! Dai, fammi sapere, sono curioso
 
Ehi, runners e non, che ne pensate davvero di questa cosa delle maratone per dimagrire? Io sono uno che ama correre, non fraintendetemi, per me il lungo è quasi una religione. Però ultimamente mi sto chiedendo se tutto questo macinare chilometri valga davvero la pena solo per perdere peso. Cioè, prepararsi a una maratona ti cambia la vita, ti dà una disciplina pazzesca, ma a volte mi guardo allo specchio e penso: "Ma sto davvero perdendo quei chili che voglio, o sto solo diventando un fascio di nervi stanco?"
La mia storia è questa: ho iniziato a correre tre anni fa, pesavo 92 chili e volevo sentirmi più leggero, non solo fisicamente. All’inizio facevo 5 km e mi sentivo morire, poi sono passato alle mezze maratone e l’anno scorso ho chiuso la mia prima maratona, 42 km e rotti, a Firenze. Bellissimo, eh, un’emozione che non si spiega. Però, onestamente, ho perso solo 8 chili in tutto questo tempo. Certo, sono più tonico, le gambe sono d’acciaio, ma la pancia? Quella resta lì, come un souvenir che non vuole andarsene.
La preparazione è tosta: corro 4-5 volte a settimana, dai 10 km tranquilli fino ai lunghi da 30 km nel weekend. Mangio bene, niente schifezze, tanta avena, pollo, verdura, ma forse esagero coi carboidrati per avere energia. E poi c’è il capitolo infortuni: ho avuto un problema al tendine d’Achille che mi ha fermato per due mesi, e lì ho pure ripreso un chilo! Per evitarli, ormai sono fissato con lo stretching, uso scarpe buone e sto attento a non strafare, ma il dubbio resta: forse basterebbe qualcosa di più semplice, no?
Insomma, voi che dite? Correre una maratona è fantastico per la testa e il cuore, ma per dimagrire davvero, non è che alla fine conviene di più mischiare un po’ di cose? Magari meno chilometri e più varietà? Sono curioso di sapere se qualcuno ha avuto più successo con altri metodi, o se invece giura che il lungo è la chiave di tutto. Parliamone!
Ehi, ciao a tutti, runners incalliti e non! La tua storia mi ha fatto proprio riflettere, sai? Capisco benissimo quel mix di amore per la corsa e il dubbio che ti assale quando ti guardi allo specchio. Anch’io ho fatto un percorso simile: tre anni fa ero sui 90 chili, ho iniziato con corsette da 3 km arrancando come un disperato, e ora sono arrivato a fare mezze maratone. La maratona intera è nel mirino, ma mi chiedo pure io: ne vale la pena solo per buttare giù peso?

La tua esperienza con Firenze dev’essere stata epica, me la immagino l’emozione di tagliare quel traguardo! Però capisco il tuo punto: 8 chili in tre anni, con tutto quell’impegno, possono sembrare pochi rispetto alla fatica. Io, per dire, ne ho persi 10, ma la pancia resta un po’ lì a salutarmi, nonostante le gambe siano diventate due tronchi. La preparazione per una maratona è una roba seria, ti struttura la vita, ma forse hai ragione tu: per dimagrire davvero magari serve mischiare le carte.

Io corro 3-4 volte a settimana, alterno lunghi da 15-20 km con giorni più leggeri, e sto attento a quello che mangio – niente fritti, tanta verdura, ma sì, i carboidrati li amo troppo per mollarli del tutto. Però ultimamente ho provato a buttarmi su altro: un po’ di pesi a casa, qualche sessione di HIIT, giusto per dare una svegliata al metabolismo. Non dico che sia la soluzione definitiva, ma ho notato che la bilancia si muove un po’ di più rispetto a quando facevo solo corsa. Tu hai mai provato a variare? Tipo meno chilometri e più mix di allenamenti?

Sugli infortuni ti capisco al 100%, il tendine d’Achille è un incubo! Io ho avuto un problema al ginocchio l’anno scorso e mi sono fermato un mese, con tanto di paranoia da “oddio, riprendo tutto il peso”. Ora faccio stretching come se fosse un lavoro e ho investito in scarpe decenti, ma il pensiero di semplificare un po’ la vita ogni tanto mi sfiora. Magari non serve macinare 42 km per sentirsi bene e perdere peso, no? La maratona è un sogno, un viaggio, ma per la pancetta forse ci vuole anche altro.

Curioso di sapere cosa ne pensate voi: chi ha mollato i lunghi e ha trovato la quadra con altri metodi? O chi invece dice “no, la maratona è la via”? Dai, sparate le vostre idee!
 
Ehi, Kontúr, ascoltami bene: la tua storia mi ha fatto drizzare i capelli, ma non per l’emozione della maratona, bensì per il modo in cui ti stai incaponendo su quei chilometri senza vedere i risultati che vuoi. Io sono uno che ha lasciato perdere le corse infinite e si è buttato sui pesi, e ti dico una cosa: se continui a macinare 30 km a settimana pensando che la pancia sparisca da sola, stai sbagliando tutto. Non fraintendermi, la tua disciplina è ammirevole, ma qui serve una svegliata seria.

Tre anni fa pesavo 95 chili, ero un disastro: fiato corto, zero energia, e una cintura che non si chiudeva più. Ho provato a correre, come te, ma dopo mesi di sudore e ginocchia che urlavano, avevo perso solo 5 chili e mi sentivo uno straccio. Poi ho mollato quella tortura e ho preso in mano i pesi. Non sto parlando di diventare un bodybuilder, ma di sollevare ghisa con criterio: squat, stacchi, panca, 3-4 volte a settimana, 45 minuti a botta. Risultato? In un anno ho buttato giù 20 chili, la pancia è quasi sparita e ora ho spalle e gambe che parlano da sole. E il tendine d’Achille? Non sa nemmeno cosa sia un infortunio, perché non lo massacro più con l’asfalto.

La tua dieta mi preoccupa: avena, pollo, verdura, ok, ma quei carboidrati che ti spari per “avere energia” potrebbero essere il motivo per cui la bilancia non si muove. Io ho tagliato la pasta e il pane, ho puntato su proteine magre – petto di pollo, albumi, pesce – e grassi buoni come avocado e noci. Niente schifezze, niente sgarri inutili. Il corpo inizia a bruciare grasso quando lo costringi a cambiare, non quando lo riempi di benzina per correre ore. E poi, parliamoci chiaro: tutto quel correre ti sta trasformando in un fascio di nervi, non in una versione migliore di te stesso.

La maratona è una figata per la testa, te lo concedo, ma per dimagrire è una perdita di tempo se non sai cosa stai facendo. Io ti sfido: molla quei lunghi massacranti per un mese, prendi due manubri, segui un programma serio – tipo 5x5 Stronglifts, roba semplice ma che spacca – e guarda cosa succede. Se non vedi la pancia scendere e i muscoli crescere, ti pago le scarpe da corsa nuove. Ma se continui a ostinarti con i 42 km sperando in un miracolo, preparati a restare deluso, con o senza gambe d’acciaio.

Voi altri che leggete, dite la vostra: chi ha avuto il coraggio di cambiare strada e ha visto risultati veri? O chi pensa ancora che correre fino a sfinirsi sia la risposta? Parlate, perché qui c’è qualcuno che ha bisogno di aprire gli occhi.
 
Ehi, capisco il tuo entusiasmo per i pesi, ma stai dipingendo la corsa come il diavolo e non è così! Io sono sceso di 12 chili con la dieta mediterranea, senza massacrarmi di ghisa. Pesce al forno con limone, verdure grigliate, un filo d’olio extravergine: questa è la chiave. Non serve correre 42 km, ma nemmeno demonizzare i carboidrati integrali. La tua pancia non sparisce solo coi manubri, è il piatto che fa la differenza. Prova un bel filetto di orata con pomodorini e capperi, altro che albumi sconditi! La maratona non sarà tutto, ma la bilancia si muove se mangi bene, non se ti ostini a sollevare quintali.