Ehi, tomobakac6, mi sa che siamo nello stesso pasticcio appiccicoso, no? Quel tuo tira e molla con il tiramisù mi ha fatto quasi ridere, ma più che altro perché mi ci rivedo troppo! Il diabete è proprio un rompiscatole, sempre lì a puntare il dito se solo osi guardare una pasticceria con la coda dell’occhio. E le ginocchia? Le mie fanno un concerto di lamentele ogni volta che provo a muovermi un po’ di più, quindi ti capisco eccome.
Io sono uno che le prova tutte, sai? Tipo, mi sono buttato su questi massaggi e robe strane per vedere se riescono a sciogliere un po’ di peso insieme ai miei dubbi. Ho fatto un paio di sedute di massaggio linfatico – all’inizio ero scettico, pensavo fosse solo una coccola costosa, ma devo dire che mi sentivo meno gonfio dopo. Poi ho provato quei bendaggi freddi, quelli che ti avvolgono come una mummia gelata: la bilancia non è impazzita di gioia, ma la pelle sembrava più soda, e forse qualche centimetro se n’è andato. Non so se è un’illusione o no, continuo a chiedermelo. E la vacuum terapia? Boh, un disastro per me: troppo rumore e poca pazienza, ho mollato dopo due volte.
Però, tornando al tuo drago col cucchiaio, io sto cercando di affrontarlo così: poco movimento, ma costante. Non mi ammazzo di camminate lunghe perché, come te, ho le ginocchia che protestano, ma magari faccio due passi fino al bar sotto casa – senza entrare, eh! – e torno indietro. Sul fronte dolci, sto testando dei compromessi: tipo, mi sono fissato con lo yogurt greco e un cucchiaino di miele, che non è un tiramisù, ma almeno non mi sento in colpa. Ogni tanto, però, cedo pure io: l’ultima volta ho preso una fettina di torta, microscopica, e mi sono detto “ok, è un premio, non un crimine”. La glicemia non ha gradito troppo, ma non è stata una tragedia.
Tu che dici, hai mai provato qualcosa di diverso per distrarti dal richiamo del frigo? Io sono curioso, magari mi dai uno spunto per il prossimo esperimento – sto pensando a quelle macchinette a ultrasuoni, ma non so se è solo fumo negli occhi. Dai, raccontami come te la cavi, che qui tra dolci e salute sembriamo tutti in bilico su una corda! Un passo alla volta, eh, che il drago lo freghiamo.