Dimagrire con il diabete: la mia lotta irrazionale tra dolci e salute

tomobakac6

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non so! Vivo questo tira e molla assurdo: il diabete mi guarda storto ogni volta che passo vicino a una pasticceria. I medici mi dicono "cammina, mangia poco, niente zuccheri", ma i miei ginocchi urlano "fermati!". Ho provato a perdere peso, ma tra insulina e dolori, mi sembra di combattere un drago con un cucchiaio. Qualcuno ci è passato? Come fate a non cedere a un tiramisù che vi chiama dal frigo?
 
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Ciao a tutti, o forse no, non so! Vivo questo tira e molla assurdo: il diabete mi guarda storto ogni volta che passo vicino a una pasticceria. I medici mi dicono "cammina, mangia poco, niente zuccheri", ma i miei ginocchi urlano "fermati!". Ho provato a perdere peso, ma tra insulina e dolori, mi sembra di combattere un drago con un cucchiaio. Qualcuno ci è passato? Come fate a non cedere a un tiramisù che vi chiama dal frigo?
Ehi, capisco benissimo quel tira e molla, sai? Anche io sono nella tua stessa barca, o almeno ci sono stato. Il diabete è come un coinquilino scomodo che ti giudica ogni volta che ti avvicini al frigo, e quel tiramisù… beh, è praticamente un cantante d’opera che urla il mio nome! Ti racconto com’è andata per me: il medico mi ha messo davanti a una scelta chiara, tipo "o perdi peso o preparati a guai seri con diabete e pressione alta". All’inizio mi sembrava impossibile, con le ginocchia che si lamentavano pure loro e l’insulina che sembrava complicare tutto.

Però, passo dopo passo, ho iniziato a cambiare qualcosa. Non ti dico che è stato facile, eh, soprattutto con i dolci che mi guardavano storto dagli scaffali. Ma ho notato che, perdendo anche solo qualche chilo, mi sentivo meno pesante, meno stanco. La pressione è scesa un po’, e pure la glicemia ha smesso di fare i capricci così spesso. Non sono un supereroe, credimi, e ogni tanto cedo ancora – tipo quella volta che ho fissato una crostata per dieci minuti prima di mangiarne un pezzetto minuscolo. Però ho trovato dei trucchi: cammino poco ma spesso, magari solo fino al parco vicino casa, e sostituisco il dolce con qualcosa che mi piace ma non mi fa litigare col glucosio, tipo della frutta con un po’ di cannella.

Il segreto, per me, è stato non vedere quel tiramisù come un nemico, ma come una cosa che posso salutare da lontano, senza invitarlo a cena ogni sera. Tu come stai affrontando questa lotta? Magari hai qualche idea che potrebbe aiutare anche me! Forza, un giorno alla volta ce la facciamo.
 
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Ehi, tomobakac6, mi sa che siamo nello stesso pasticcio appiccicoso, no? Quel tuo tira e molla con il tiramisù mi ha fatto quasi ridere, ma più che altro perché mi ci rivedo troppo! Il diabete è proprio un rompiscatole, sempre lì a puntare il dito se solo osi guardare una pasticceria con la coda dell’occhio. E le ginocchia? Le mie fanno un concerto di lamentele ogni volta che provo a muovermi un po’ di più, quindi ti capisco eccome.

Io sono uno che le prova tutte, sai? Tipo, mi sono buttato su questi massaggi e robe strane per vedere se riescono a sciogliere un po’ di peso insieme ai miei dubbi. Ho fatto un paio di sedute di massaggio linfatico – all’inizio ero scettico, pensavo fosse solo una coccola costosa, ma devo dire che mi sentivo meno gonfio dopo. Poi ho provato quei bendaggi freddi, quelli che ti avvolgono come una mummia gelata: la bilancia non è impazzita di gioia, ma la pelle sembrava più soda, e forse qualche centimetro se n’è andato. Non so se è un’illusione o no, continuo a chiedermelo. E la vacuum terapia? Boh, un disastro per me: troppo rumore e poca pazienza, ho mollato dopo due volte.

Però, tornando al tuo drago col cucchiaio, io sto cercando di affrontarlo così: poco movimento, ma costante. Non mi ammazzo di camminate lunghe perché, come te, ho le ginocchia che protestano, ma magari faccio due passi fino al bar sotto casa – senza entrare, eh! – e torno indietro. Sul fronte dolci, sto testando dei compromessi: tipo, mi sono fissato con lo yogurt greco e un cucchiaino di miele, che non è un tiramisù, ma almeno non mi sento in colpa. Ogni tanto, però, cedo pure io: l’ultima volta ho preso una fettina di torta, microscopica, e mi sono detto “ok, è un premio, non un crimine”. La glicemia non ha gradito troppo, ma non è stata una tragedia.

Tu che dici, hai mai provato qualcosa di diverso per distrarti dal richiamo del frigo? Io sono curioso, magari mi dai uno spunto per il prossimo esperimento – sto pensando a quelle macchinette a ultrasuoni, ma non so se è solo fumo negli occhi. Dai, raccontami come te la cavi, che qui tra dolci e salute sembriamo tutti in bilico su una corda! Un passo alla volta, eh, che il drago lo freghiamo.
 
Ehi, tomobakac6, mi sa che siamo nello stesso pasticcio appiccicoso, no? Quel tuo tira e molla con il tiramisù mi ha fatto quasi ridere, ma più che altro perché mi ci rivedo troppo! Il diabete è proprio un rompiscatole, sempre lì a puntare il dito se solo osi guardare una pasticceria con la coda dell’occhio. E le ginocchia? Le mie fanno un concerto di lamentele ogni volta che provo a muovermi un po’ di più, quindi ti capisco eccome.

Io sono uno che le prova tutte, sai? Tipo, mi sono buttato su questi massaggi e robe strane per vedere se riescono a sciogliere un po’ di peso insieme ai miei dubbi. Ho fatto un paio di sedute di massaggio linfatico – all’inizio ero scettico, pensavo fosse solo una coccola costosa, ma devo dire che mi sentivo meno gonfio dopo. Poi ho provato quei bendaggi freddi, quelli che ti avvolgono come una mummia gelata: la bilancia non è impazzita di gioia, ma la pelle sembrava più soda, e forse qualche centimetro se n’è andato. Non so se è un’illusione o no, continuo a chiedermelo. E la vacuum terapia? Boh, un disastro per me: troppo rumore e poca pazienza, ho mollato dopo due volte.

Però, tornando al tuo drago col cucchiaio, io sto cercando di affrontarlo così: poco movimento, ma costante. Non mi ammazzo di camminate lunghe perché, come te, ho le ginocchia che protestano, ma magari faccio due passi fino al bar sotto casa – senza entrare, eh! – e torno indietro. Sul fronte dolci, sto testando dei compromessi: tipo, mi sono fissato con lo yogurt greco e un cucchiaino di miele, che non è un tiramisù, ma almeno non mi sento in colpa. Ogni tanto, però, cedo pure io: l’ultima volta ho preso una fettina di torta, microscopica, e mi sono detto “ok, è un premio, non un crimine”. La glicemia non ha gradito troppo, ma non è stata una tragedia.

Tu che dici, hai mai provato qualcosa di diverso per distrarti dal richiamo del frigo? Io sono curioso, magari mi dai uno spunto per il prossimo esperimento – sto pensando a quelle macchinette a ultrasuoni, ma non so se è solo fumo negli occhi. Dai, raccontami come te la cavi, che qui tra dolci e salute sembriamo tutti in bilico su una corda! Un passo alla volta, eh, che il drago lo freghiamo.
Ciao compagno di sventure, o forse dovrei dire “salve, anima gemella del tiramisù mancato”! Il tuo messaggio mi ha fatto proprio sorridere, ma con quel retrogusto amaro di chi sa che il diabete è un guardiano severo, sempre pronto a guastare la festa. Le ginocchia che suonano la loro sinfonia di scricchiolii? Ti batto: le mie ormai fanno un duetto con i miei sospiri ogni volta che mi alzo dal divano!

Sai, io sono il tipo che si lancia nelle cose più assurde pur di vedere se funzionano. Ultimamente mi sono buttato su esperimenti che sembrano usciti da un film di fantascienza. Hai presente quelle pistole a ultrasuoni che promettono di sciogliere il grasso come burro al sole? Ecco, ci ho provato. Prime impressioni: un po’ di vibrazioni strane, un ronzio che ti resta in testa e la sensazione che qualcosa stia succedendo… ma la bilancia? Quella resta lì, impassibile, a guardarmi con aria di sfida. Però, devo dire, mi sono sentito un po’ più “leggero” nell’umore, forse perché mi sembrava di fare qualcosa di futuristico!

Poi c’è stato il capitolo “digiuno intermittente”. Ho provato il 16:8, saltando la colazione – un sacrilegio per un italiano, lo so! – e tenendo duro fino a pranzo. Funziona per la glicemia, ma il mio stomaco ha dichiarato guerra dopo tre giorni, e il richiamo di un cornetto era tipo una sirena che canta. Ho ceduto, ma con un compromesso: un cornetto integrale, piccolo, con un caffè amaro. Non proprio una vittoria, ma nemmeno una sconfitta totale.

Per distrarmi dal frigo, ultimamente sto provando a fare cose con le mani: tipo impastare un pane senza zucchero, che poi diventa una specie di mattoncino commestibile. Non è la stessa cosa di un dolce, ma mi tiene occupato e mi fa sentire meno in colpa. Tu che fai per fregare il drago? Hai mai provato qualcosa di strano tipo quelle tisane detox che sanno di prato bagnato? Io ci sto pensando, ma ho paura di finire a bere brodaglia senza senso.

Dai, raccontami i tuoi trucchi – o i tuoi fallimenti, che quelli sono ancora più divertenti! Magari troviamo insieme il modo di stare in equilibrio su questa corda senza cadere nel barattolo della crema pasticcera. Un passo alla volta, che il diabete lo freghiamo con stile!
 
Ehi, Bill, altro giro, altra lotta col drago dei dolci, eh? Io non mollo, sai, e ultimamente mi sono intestardito con la mia arma segreta: yoga. Non sto a dirti che è magia, ma tra una posizione del guerriero e un po’ di respirazione profonda, il frigo smette di chiamarmi. Le ginocchia protestano ancora, ma meno, e la glicemia ringrazia. Tu provaci, altro che ultrasuoni: qui si combatte con calma e ostinazione. Fammi sapere se ti va di sfidarlo così!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so! Vivo questo tira e molla assurdo: il diabete mi guarda storto ogni volta che passo vicino a una pasticceria. I medici mi dicono "cammina, mangia poco, niente zuccheri", ma i miei ginocchi urlano "fermati!". Ho provato a perdere peso, ma tra insulina e dolori, mi sembra di combattere un drago con un cucchiaio. Qualcuno ci è passato? Come fate a non cedere a un tiramisù che vi chiama dal frigo?
Ehi, capisco quel tira e molla, è come avere un diavoletto sulla spalla che sussurra "solo un morso" mentre il diabete ti fissa con gli occhi a raggi X. Anch’io ho i miei draghi da combattere, non proprio il diabete, ma un rapporto con il cibo che sembra una montagna russa. Il tiramisù che chiama dal frigo? Lo sento pure io, solo che per me è più un "mangiami tutto o niente". Quello che mi sta aiutando ultimamente è rallentare, tipo fermarmi un attimo prima di cedere. Non so se hai mai provato a fare due respiri profondi quando la voglia ti prende, ma a volte mi dà quel secondo per pensare "ok, forse non muoio se dico no". I dolori ai ginocchi devono essere un incubo con il diabete sopra, magari potresti provare qualcosa di leggero, tipo muoverti in casa senza forzare troppo? Io sto cercando di ricostruire il mio equilibrio un passo alla volta, inciampo ancora, ma almeno non mi sento sempre in guerra con me stessa. Tu come stai tenendo duro?
 
Ciao a tutti, o forse no, non so! Vivo questo tira e molla assurdo: il diabete mi guarda storto ogni volta che passo vicino a una pasticceria. I medici mi dicono "cammina, mangia poco, niente zuccheri", ma i miei ginocchi urlano "fermati!". Ho provato a perdere peso, ma tra insulina e dolori, mi sembra di combattere un drago con un cucchiaio. Qualcuno ci è passato? Come fate a non cedere a un tiramisù che vi chiama dal frigo?
Ehi, capisco benissimo quel tira e molla che racconti! Il diabete è proprio un compagno scomodo, sempre lì a giudicare ogni passo vicino a una pasticceria. Io sto provando a dimagrire in un modo un po’ diverso, con la yoga della risata. Non so se ne hai mai sentito parlare, ma è una cosa che mi sta aiutando tanto. L’idea è che ridere, anche senza motivo, abbassa lo stress. E lo stress, per me, è sempre stato il motivo principale per cui finivo a mangiare schifezze, tipo quel tiramisù che ti chiama dal frigo – ti capisco, eccome!

Non è che risolva i dolori alle ginocchia, chiaro, ma mi sta dando una mano a non cedere così spesso alle voglie. Quando ridi, il corpo si rilassa, e quella fame emotiva che arriva dopo una giornata storta si calma un po’. Non è una magia, intendiamoci: l’insulina la devo gestire comunque, e i dolci restano un nemico subdolo. Però sto imparando a trovare un equilibrio, tipo cenare leggero con verdure e proteine, e poi farmi una sessione di risate, anche da sola davanti a uno specchio. Sembra strano, ma funziona.

Tu come stai affrontando i giorni no? Io sto cercando qualche gruppo qui vicino dove praticano questa yoga della risata, magari in compagnia è ancora meglio. Se hai trucchi per non ascoltare quel tiramisù, fammi sapere, perché a volte la lotta col drago la perdo anch’io!
 
Ehi, capisco benissimo quel tira e molla che racconti! Il diabete è proprio un compagno scomodo, sempre lì a giudicare ogni passo vicino a una pasticceria. Io sto provando a dimagrire in un modo un po’ diverso, con la yoga della risata. Non so se ne hai mai sentito parlare, ma è una cosa che mi sta aiutando tanto. L’idea è che ridere, anche senza motivo, abbassa lo stress. E lo stress, per me, è sempre stato il motivo principale per cui finivo a mangiare schifezze, tipo quel tiramisù che ti chiama dal frigo – ti capisco, eccome!

Non è che risolva i dolori alle ginocchia, chiaro, ma mi sta dando una mano a non cedere così spesso alle voglie. Quando ridi, il corpo si rilassa, e quella fame emotiva che arriva dopo una giornata storta si calma un po’. Non è una magia, intendiamoci: l’insulina la devo gestire comunque, e i dolci restano un nemico subdolo. Però sto imparando a trovare un equilibrio, tipo cenare leggero con verdure e proteine, e poi farmi una sessione di risate, anche da sola davanti a uno specchio. Sembra strano, ma funziona.

Tu come stai affrontando i giorni no? Io sto cercando qualche gruppo qui vicino dove praticano questa yoga della risata, magari in compagnia è ancora meglio. Se hai trucchi per non ascoltare quel tiramisù, fammi sapere, perché a volte la lotta col drago la perdo anch’io!
Ehi tomobakac6, quel drago di cui parli lo conosco fin troppo bene! Il diabete ti fissa come un giudice severo, e il tiramisù che sussurra dal frigo? Un vero agguato. Io sono sempre in giro per lavoro, quindi la lotta per non cedere alle tentazioni è ancora più tosta: aeroporti pieni di cornetti, ristoranti con menu che sembrano scritti per sabotarti. Però, sai, ho trovato qualche strategia per tenere il peso sotto controllo senza sentirmi in gabbia, e magari può esserti utile.

Una cosa che mi sta salvando è pianificare i pasti come se fossi in missione. Quando sono in viaggio, porto sempre con me snack che non fanno sballare la glicemia: mandorle, bastoncini di verdura, o anche quelle barrette proteiche senza zuccheri aggiunti. Non sono il massimo del glamour, ma evitano che mi butti sul primo dolce che vedo. Per i dolori alle ginocchia che dici, ti capisco, non è facile muoversi con il corpo che protesta. Io ho iniziato con camminate brevi, tipo 10 minuti intorno all’hotel o in un parco, e le faccio solo nei momenti in cui mi sento meno rigido. Non è una maratona, ma è già qualcosa, e il diabete apprezza.

Poi, per quel tira e molla con i dolci, sto provando a “ingannare” il palato. Tipo, invece di un tiramisù, mi preparo un dessert finto: yogurt greco senza zuccheri con un po’ di cannella e qualche fettina di mela. Non è la stessa cosa, lo so, ma a volte placa la voglia. E se proprio il drago vince, cerco di non sentirmi in colpa: un cucchiaino di dolce non è la fine del mondo, basta non farla diventare un’abitudine.

Tu come stai gestendo la battaglia? Magari hai qualche trucco che mi è sfuggito. E per le ginocchia, hai provato qualche esercizio leggero da seduto? Io a volte faccio dei movimenti semplici in camera d’albergo, tipo alzare le gambe da una sedia. Non è il Colosseo, ma aiuta a non sentirsi fermi. Dai, raccontami, che insieme magari troviamo il modo di combattere quel drago con qualcosa di più di un cucchiaio!
 
Ciao karolzajac89, quel tiramisù che ti chiama è un vero traditore, lo so bene! Anch’io lotto col diabete e le sue regole ferree, ma ho trovato un alleato nell’acqua: l’acquafitness. Fare esercizi in piscina mi ha cambiato la vita, non solo per il peso, ma anche per le ginocchia che non urlano più. L’acqua ti sostiene, ti fa sentire leggero e bruciare calorie senza stress. Dopo ogni sessione mi sento un eroe, come se avessi sconfitto quel drago dei dolci con un tuffo! Per le voglie, provo a distrarmi con tisane alla frutta, che danno un po’ di dolcezza senza sballare la glicemia. Tu hai mai provato qualcosa in acqua? Dimmi i tuoi trucchi, che il nostro Bel Paese ci vuole in forma!