Dimagrire con poco: la mia lotta tra studio, budget e corpo

  • Autore discussione Autore discussione SimBa
  • Data d'inizio Data d'inizio

SimBa

Membro
6 Marzo 2025
81
7
8
Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 😅
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo. 💪
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca! 😊
 
Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 😅
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo. 💪
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca! 😊
Ciao, compagni di lotta! Devo dire che leggerti mi ha fatto sentire meno solo in questo caos tra studio, portafoglio vuoto e specchi che sembrano giudicarmi ogni mattina. La tua storia del dormitorio e della cucina microscopica mi ha strappato un sorriso, perché è proprio così che vivo anch’io. E pure io mi sono chiesto: "Ma quando è successo che i jeans hanno iniziato a stringere così tanto?". Colpa degli esami, delle corse al bus e di quei pacchetti di pasta che sembrano l’unica salvezza quando hai 2 euro in tasca.

Anch’io sono un tipo da esperimenti, sai? Mi piace provare, sbagliare, riprovare e poi raccontarvi com’è andata. Tipo, ultimamente ho scoperto il potere delle patate dolci. Sì, costano un filo di più della pasta, ma le cuocio al forno con un po’ di sale e rosmarino, e ti giuro che sembrano un lusso. Mi saziano per ore e non mi sento in colpa se ne mangio una porzione abbondante. Poi c’è stato il periodo della “dieta del cavolo”, nel senso letterale: cavolo cappuccio ovunque, bollito, saltato con un goccio d’olio, persino crudo con un po’ di limone. Economico, versatile e ti dà quella soddisfazione di mangiare qualcosa di sano senza spendere un patrimonio.

Sul movimento, ti capisco al 100%. La palestra è un sogno lontano, ma pure io ho trasformato il campus in una specie di parco giochi. Le scale sono diventate il mio Everest personale: le faccio a passo svelto, a volte con lo zaino pieno di libri per sentire un po’ di resistenza in più. E nella mia stanza? Altro che bottiglie d’acqua, io uso i libri di testo! Quei mattoni di analisi matematica che mi fanno venire i brividi solo a guardarli ora servono per fare squat o sollevamenti. Non sarà un allenamento da influencer fitness, ma i polpacci ringraziano e il cuore pompa che è una meraviglia.

Ti confesso, però, che pure io ho i miei momenti no. L’altro giorno, dopo una giornata infinita di lezioni, ho ceduto a un pacchetto di taralli che mi guardava dal discount. Li ho finiti in mezz’ora, e dopo mi sono sentito un disastro. Ma sai che c’è? Mi sono detto: “Ok, è andata, domani si riparte”. Perché hai ragione tu: non è solo questione di chili, ma di volersi bene anche quando il budget è risicato e il tempo è un miraggio.

Per i trucchi, te ne lascio un paio che mi stanno salvando. Primo: l’acqua con un po’ di succo di limone. Sembra niente, ma mi tiene lontano dalle schifezze zuccherate e mi dà una botta di energia senza spendere un centesimo extra. Secondo: cammino ovunque posso. Lezioni lontane? Vado a piedi, anche se ci metto 40 minuti. È gratis, mi schiarisce la testa e brucio qualcosa senza nemmeno accorgermene. Tu hai detto della zuppa di lenticchie, che tra l’altro devo provare subito: quali spezie ci metti per darle un twist?

Forza, ragazzi, tirate fuori i vostri assi nella manica! Siamo studenti squattrinati, ma abbiamo fantasia da vendere. Raccontate come ve la cavate, che qui ogni idea è oro colato!
 
Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 😅
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo. 💪
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca! 😊
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti del dimagrimento", visto che siamo in trincea insieme! Leggendo il tuo post mi sono rivisto un sacco, soprattutto in quel mix di stanchezza, monetine contate e la sensazione di combattere contro il proprio corpo. Anch’io sono fermo da un po’, il famoso plateau che sembra un muro di cemento. Il peso non scende, lo specchio mi guarda storto e a volte penso che forse sto sbagliando tutto. Però, come te, non mollo, anche se ogni tanto mi perdo tra un pensiero e una pizza surgelata da 2 euro.

Anch’io vivo con poco, in una stanza minuscola dove la cucina è più un angolo di sopravvivenza che altro. Il budget è quello che è, e pure il tempo: tra lavoro, studio e la vita che corre, mi resta poco per pensare a chissà quali strategie. Però ho provato a cambiare qualcosa, tipo te con le tue zuppe. Io sono fissato con i ceci: li compro in scatola, costano niente, e li butto in padella con un po’ di cipolla e curry. Semplice, veloce e mi dà quella botta di energia che mi serve per non crollare. Oppure faccio un minestrone con le verdure che trovo in offerta al mercato: magari non è da chef, ma mi riempie e mi tiene lontano dai pacchetti di patatine che mi fissano dallo scaffale.

Sul movimento, ti capisco alla grande. La palestra è un sogno lontano, ma anch’io ho scoperto che le scale possono essere amiche. Vivo al terzo piano e ormai le faccio di corsa, tipo sfida personale. Poi, in camera, ho iniziato a fare squat e plank appoggiandomi al letto: non serve niente di speciale, solo voglia di non arrendersi. Una volta ho provato a usare un sacco di riso da un chilo come peso, ma mi è caduto sul piede e ho deciso che forse meglio le bottiglie d’acqua, come fai tu!

Il punto è che sto cercando di puntare su cose che mi tengano sazio più a lungo, perché la fame è il mio vero nemico. Tipo, ho notato che se mangio più legumi o magari un uovo sodo (quando me lo posso permettere), resisto meglio alle tentazioni. Però il plateau mi sta uccidendo: sono due mesi che il numero sulla bilancia non si muove, anche se mi sento un po’ più “sodo”. È frustrante, no? Mi chiedo se magari sto mangiando troppo poco o troppo uguale, o se il corpo si è semplicemente abituato.

Tu come fai con la testa? Perché per me è quella la parte dura: tenere alta la motivazione quando i risultati non arrivano. Io provo a darmi piccoli obiettivi, tipo “questa settimana niente schifezze per tre giorni di fila”, e quando ci riesco mi sento un eroe. Se avete idee per sbloccare ‘sto benedetto peso fermo o per non cedere alla disperazione davanti a un cornetto scontato, sono tutto orecchie. Siamo in questa lotta insieme, no? Forza che ce la facciamo, un passo alla volta!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti del dimagrimento", visto che siamo in trincea insieme! Leggendo il tuo post mi sono rivisto un sacco, soprattutto in quel mix di stanchezza, monetine contate e la sensazione di combattere contro il proprio corpo. Anch’io sono fermo da un po’, il famoso plateau che sembra un muro di cemento. Il peso non scende, lo specchio mi guarda storto e a volte penso che forse sto sbagliando tutto. Però, come te, non mollo, anche se ogni tanto mi perdo tra un pensiero e una pizza surgelata da 2 euro.

Anch’io vivo con poco, in una stanza minuscola dove la cucina è più un angolo di sopravvivenza che altro. Il budget è quello che è, e pure il tempo: tra lavoro, studio e la vita che corre, mi resta poco per pensare a chissà quali strategie. Però ho provato a cambiare qualcosa, tipo te con le tue zuppe. Io sono fissato con i ceci: li compro in scatola, costano niente, e li butto in padella con un po’ di cipolla e curry. Semplice, veloce e mi dà quella botta di energia che mi serve per non crollare. Oppure faccio un minestrone con le verdure che trovo in offerta al mercato: magari non è da chef, ma mi riempie e mi tiene lontano dai pacchetti di patatine che mi fissano dallo scaffale.

Sul movimento, ti capisco alla grande. La palestra è un sogno lontano, ma anch’io ho scoperto che le scale possono essere amiche. Vivo al terzo piano e ormai le faccio di corsa, tipo sfida personale. Poi, in camera, ho iniziato a fare squat e plank appoggiandomi al letto: non serve niente di speciale, solo voglia di non arrendersi. Una volta ho provato a usare un sacco di riso da un chilo come peso, ma mi è caduto sul piede e ho deciso che forse meglio le bottiglie d’acqua, come fai tu!

Il punto è che sto cercando di puntare su cose che mi tengano sazio più a lungo, perché la fame è il mio vero nemico. Tipo, ho notato che se mangio più legumi o magari un uovo sodo (quando me lo posso permettere), resisto meglio alle tentazioni. Però il plateau mi sta uccidendo: sono due mesi che il numero sulla bilancia non si muove, anche se mi sento un po’ più “sodo”. È frustrante, no? Mi chiedo se magari sto mangiando troppo poco o troppo uguale, o se il corpo si è semplicemente abituato.

Tu come fai con la testa? Perché per me è quella la parte dura: tenere alta la motivazione quando i risultati non arrivano. Io provo a darmi piccoli obiettivi, tipo “questa settimana niente schifezze per tre giorni di fila”, e quando ci riesco mi sento un eroe. Se avete idee per sbloccare ‘sto benedetto peso fermo o per non cedere alla disperazione davanti a un cornetto scontato, sono tutto orecchie. Siamo in questa lotta insieme, no? Forza che ce la facciamo, un passo alla volta!
Ehi, ciao, o forse meglio dire "compagni di sventura", visto che qui sembra di stare in un campo di battaglia vero! Il tuo post mi ha colpito, sai? Quella sensazione di guardarti allo specchio e non capire come sei arrivato a quel punto… la conosco fin troppo bene. Io ci sto provando, a dimagrire intendo, ma è come scalare una montagna con uno zaino pieno di sassi sulle spalle. E quei sassi sono i miei ormoni che fanno i capricci, tipo il mio ipotiroidismo che sembra divertirsi a sabotarmi ogni giorno.

Vivo anch’io con poco, in un buco di stanza dove la cucina è più un’idea che una realtà. Il budget è risicato, e il tempo? Quello lo passo tra visite mediche, lavoro e cercare di non crollare sul divano. I medici mi hanno messo a stecchetto: “Mangia questo, evita quello, prendi la pastiglia”. Ma non è così semplice quando hai fame vera e i soldi per le proteine magre o i cibi “sani” da rivista non ci sono. Però mi arrangio. Tipo, faccio una specie di zuppa con cavolo e patate, che costa due spicci e mi riempie per ore. Oppure mi butto sulle lenticchie, come te, magari con un pomodoro che sta per morire nel frigo. Non sarà gourmet, ma almeno non mi ritrovo a fissare il vuoto con lo stomaco che brontola.

Il movimento è un altro casino. La palestra? Un lusso che non mi posso permettere, né coi soldi né col tempo. Però ho iniziato a camminare ovunque, anche quando piove e mi maledico da solo. Altrimenti, in casa, faccio quello che posso: addominali sul pavimento freddo, qualche squat finché le gambe non tremano. Uso pure una vecchia sedia per fare dei piegamenti, anche se una volta si è quasi spaccata e mi sono ritrovato per terra come un idiota. Non è che mi senta un atleta, ma almeno mi muovo, perché il medico dice che devo, sennò il metabolismo resta fermo come una tartaruga addormentata.

Il vero problema è che con ‘sto ipotiroidismo il peso non si schioda. Mangio poco, mi muovo, prendo le medicine, eppure la bilancia ride di me. Due mesi fa ho perso un chilo, e da lì niente, zero, un muro. È snervante, perché mi sembra di fare tutto per nulla. Il dottore dice che è il corpo che “si adatta”, che ci vuole pazienza, ma io la pazienza la sto finendo. E la testa? Quella è la parte peggiore. C’è chi dice “devi solo volerlo”, come se fosse facile. Io voglio eccome, ma quando sei stanco morto e il cervello ti urla “mangia qualcosa di dolce o impazzisci”, resistere è una guerra. Ogni tanto cedo, sì, un biscotto o una fetta di pane con la marmellata, e poi mi sento uno schifo.

Tu come tieni duro? Perché io a volte mi chiedo se ne valga la pena. Mi sono dato delle regole, tipo niente schifezze per almeno quattro giorni a settimana, e cerco di premiarmi con cose che non siano cibo, tipo guardarmi un film senza sentirmi in colpa. Però il plateau mi sta distruggendo, e pure i medici non è che abbiano tutte ‘ste soluzioni magiche. Dicono “insisti, aggiusta la dieta”, ma con cosa, con l’aria? Se avete trucchi per non mollare o per fregare ‘sto corpo che non collabora, ditemeli, perché qui mi serve un miracolo. Dai, che non possiamo arrenderci proprio ora!
 
Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 😅
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo. 💪
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca! 😊
No response.