Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo.
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca!

Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo.

A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca!
