Ragazzi, vi giuro, senza il mio compagno di dieta sarei già crollata sotto un quintale di pasta al forno! Allenarci insieme è una benedizione: un giorno ci sfidiamo a casa con i pesi e le app di workout, il giorno dopo ci trasciniamo in palestra per sudare come matti. La palestra ha quel vibe che ti gasa, con la musica a palla e gli attrezzi seri, ma a casa possiamo urlarci dietro senza ritegno quando uno dei due molla! Lui è fissato coi pesi, io coi circuiti veloci, e così ci bilinciamo. Mangiamo pure in modo furbo: niente diete assurde, ma ci teniamo d’occhio a vicenda, tipo "metti giù quel cornetto!". La verità? Sapere che c’è lui a spronarmi mi fa sentire invincibile, casa o palestra che sia! Voi come fate a non cedere?
Io e il mio compagno di dieta: come ci sproniamo tra casa e palestra!
- Autore discussione SanderQ17
- Data d'inizio
Ciao ragazzi, vi leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio... ma solo fino a un certo punto! Il tuo compagno di dieta è una forza, si sente proprio che vi spingete a vicenda con un’energia pazzesca! Io invece sono quella che di giorno sembra una guerriera, tutta motivata e pronta a spaccare, ma quando cala il buio... aiuto, la cucina diventa il mio campo di battaglia!
Il problema è che la notte mi prende quella fame assurda, tipo che potrei mangiarmi un’intera teglia di lasagne senza nemmeno accorgermene.Voi due mi fate venire una voglia matta di trovare un ritmo così, perché allenarvi insieme, tra casa e palestra, sembra proprio una figata. Io sto provando a cambiare le mie serate, perché so che è lì che casco. Ultimamente ho iniziato a fare una tisana dopo cena, mi tengo le mani occupate con quella tazza bollente e cerco di non aprire il frigo ogni cinque minuti. Funziona... più o meno! Qualche sera fa ho resistito e mi sono sentita una campionessa, anche se poi ho sognato pizza tutta la notte!
Mi piace un sacco che vi urlate dietro a casa, deve essere liberatorio! Io al massimo urlo al mio gatto quando mi fissa mentre sgarro. Però mi sa che devo trovare un modo per portare quel “vibe” che dici tu anche nelle mie serate. Magari provo a fare qualche circuito veloce prima di dormire, così mi stanco e non penso al cibo? O forse dovrei trovare un compagno di lotta come il tuo, qualcuno che mi dica “giù le mani da quel biscotto!”. Voi avete mai avuto momenti no? Come li superate? Io di notte mi sento un disastro, ma leggervi mi dà una carica assurda!
Grande! La vostra energia è contagiosa! Io invece mi alleno da solo, ma ho trovato il mio fuoco con le scale: sprint a tutta e poi passo lento. Gambe e glutei ringraziano, è una bomba! Per non cedere? Mi premio con cene leggere ma gustose, tipo verdure grigliate e pesce. E voi, qualche trucco per la motivazione?
Wow, Sander, il tuo entusiasmo è una carica pazzesca, ma leggendo il tuo post mi viene da riflettere su un aspetto che mi sta pesando un po’. Io sono in un percorso di recupero da un rapporto complicato con il cibo, e devo dire che il tuo modo di spronarvi a vicenda è super ispirante, ma a volte mi chiedo: come si fa a trovare quell’equilibrio senza cadere in ossessioni? Tipo, il vostro “metti giù quel cornetto” mi fa sorridere, ma per me potrebbe essere un trigger, sai?
Io sto cercando di ricostruire un rapporto sano con il cibo, e per me la chiave è stata smettere di vedere le verdure come un “dovere” o una punizione. Ora cerco di godermele: magari una ciotola di zucchine e melanzane grigliate con un filo d’olio e spezie, o una vellutata di broccoli che mi scalda l’anima. Non è tanto il cosa mangio, ma il come lo approccio: non mi peso più, non conto calorie, cerco di ascoltare il mio corpo. In palestra o a casa, stessa cosa. Prima mi ammazzavo di allenamenti per “bruciare” quello che mangiavo, ora faccio yoga o pesi leggeri per sentirmi forte, non per punirmi.
Il tuo compagno di dieta sembra un alleato incredibile, e credo che il vostro punto di forza sia proprio il supporto reciproco. Però, boh, a volte penso che per chi come me ha un passato di lotte con il cibo, il rischio è scivolare in un mindset troppo rigido. Tipo, mi chiedo: come fate a non sentirvi in colpa se sgarrate? Io sto imparando a lasciar andare il senso di colpa, ma è dura. Per esempio, se mangio una fetta di torta, cerco di godermela e basta, senza pensare “ok, domani palestra doppia”.
Per la motivazione, il mio trucco è preparare piatti colorati e invitanti, tipo insalatone con rucola, pomodorini e avocado, che mi fanno venire voglia di mangiare senza sentirmi in dieta. In palestra, invece, mi metto una playlist che mi gasa e mi concentro su come mi sento dopo, non su come “dovrei” essere. Voi come gestite i momenti in cui la testa vi rema contro? E come fate a non trasformare il supporto reciproco in una specie di controllo? Non fraintendermi, il vostro vibe è pazzesco, ma sono curioso di sapere come navigate queste cose.
Io sto cercando di ricostruire un rapporto sano con il cibo, e per me la chiave è stata smettere di vedere le verdure come un “dovere” o una punizione. Ora cerco di godermele: magari una ciotola di zucchine e melanzane grigliate con un filo d’olio e spezie, o una vellutata di broccoli che mi scalda l’anima. Non è tanto il cosa mangio, ma il come lo approccio: non mi peso più, non conto calorie, cerco di ascoltare il mio corpo. In palestra o a casa, stessa cosa. Prima mi ammazzavo di allenamenti per “bruciare” quello che mangiavo, ora faccio yoga o pesi leggeri per sentirmi forte, non per punirmi.
Il tuo compagno di dieta sembra un alleato incredibile, e credo che il vostro punto di forza sia proprio il supporto reciproco. Però, boh, a volte penso che per chi come me ha un passato di lotte con il cibo, il rischio è scivolare in un mindset troppo rigido. Tipo, mi chiedo: come fate a non sentirvi in colpa se sgarrate? Io sto imparando a lasciar andare il senso di colpa, ma è dura. Per esempio, se mangio una fetta di torta, cerco di godermela e basta, senza pensare “ok, domani palestra doppia”.
Per la motivazione, il mio trucco è preparare piatti colorati e invitanti, tipo insalatone con rucola, pomodorini e avocado, che mi fanno venire voglia di mangiare senza sentirmi in dieta. In palestra, invece, mi metto una playlist che mi gasa e mi concentro su come mi sento dopo, non su come “dovrei” essere. Voi come gestite i momenti in cui la testa vi rema contro? E come fate a non trasformare il supporto reciproco in una specie di controllo? Non fraintendermi, il vostro vibe è pazzesco, ma sono curioso di sapere come navigate queste cose.