Ciao a tutti,
mi sono fermata a riflettere su quanto spesso ci lasciamo intrappolare da numeri e misurazioni, come se il nostro valore o il nostro benessere potessero davvero essere racchiusi in una cifra sulla bilancia. Personalmente, ho smesso di pesarmi da un po’. Non è stato facile all’inizio, lo ammetto, perché siamo abituati a cercare conferme in quel numerino che sale o scende. Ma poi ho iniziato a chiedermi: e se il progresso fosse altro? Se fosse sentirsi più leggere dentro, più in pace con il cibo e con me stessa?
Per me, l’approccio anti-dieta è stato una svolta. Non si tratta di dire “mangio quello che voglio e basta”, ma di ascoltare il corpo, capire di cosa ha bisogno davvero, senza regole ferree o sensi di colpa. Ho notato che quando smetti di combattere contro te stessa, il rapporto con il cibo cambia. Non è più un nemico da controllare, ma una parte della vita da vivere. Certo, ci vuole tempo per sradicare anni di pensieri tipo “devo dimagrire per essere abbastanza”. È un lavoro psicologico profondo, più che una questione di calorie.
Penso che il vero benessere si veda in momenti semplici: quando ti alzi la mattina e ti senti energica, quando mangi qualcosa che ti piace senza rimuginarci sopra per ore, o quando ti guardi allo specchio e non cerchi solo difetti. Non fraintendetemi, non è una strada lineare. Ci sono giorni in cui torno indietro, in cui quel vecchio istinto di controllarmi riaffiora. Ma sto imparando che il progresso non è una linea retta e non ha bisogno di una bilancia per essere reale.
Voi come vi sentite quando lasciate andare l’ossessione per i numeri? Cosa vi fa dire “sto bene” senza bisogno di una prova scritta? Sono curiosa di leggervi.
mi sono fermata a riflettere su quanto spesso ci lasciamo intrappolare da numeri e misurazioni, come se il nostro valore o il nostro benessere potessero davvero essere racchiusi in una cifra sulla bilancia. Personalmente, ho smesso di pesarmi da un po’. Non è stato facile all’inizio, lo ammetto, perché siamo abituati a cercare conferme in quel numerino che sale o scende. Ma poi ho iniziato a chiedermi: e se il progresso fosse altro? Se fosse sentirsi più leggere dentro, più in pace con il cibo e con me stessa?
Per me, l’approccio anti-dieta è stato una svolta. Non si tratta di dire “mangio quello che voglio e basta”, ma di ascoltare il corpo, capire di cosa ha bisogno davvero, senza regole ferree o sensi di colpa. Ho notato che quando smetti di combattere contro te stessa, il rapporto con il cibo cambia. Non è più un nemico da controllare, ma una parte della vita da vivere. Certo, ci vuole tempo per sradicare anni di pensieri tipo “devo dimagrire per essere abbastanza”. È un lavoro psicologico profondo, più che una questione di calorie.
Penso che il vero benessere si veda in momenti semplici: quando ti alzi la mattina e ti senti energica, quando mangi qualcosa che ti piace senza rimuginarci sopra per ore, o quando ti guardi allo specchio e non cerchi solo difetti. Non fraintendetemi, non è una strada lineare. Ci sono giorni in cui torno indietro, in cui quel vecchio istinto di controllarmi riaffiora. Ma sto imparando che il progresso non è una linea retta e non ha bisogno di una bilancia per essere reale.
Voi come vi sentite quando lasciate andare l’ossessione per i numeri? Cosa vi fa dire “sto bene” senza bisogno di una prova scritta? Sono curiosa di leggervi.