Ciao compagno di avventure! Il tuo messaggio mi ha fatto sorridere, sembra quasi che ci siamo passati per lo stesso viaggio, no?

La tua lotta con gli spuntini notturni e il passaggio alla low-carb mi risuona tantissimo. Anche io ho fatto quel salto, e ti capisco quando dici che tagliare i carboidrati la sera cambia tutto. All’inizio pure io ho provato Atkins, ma poi ho scoperto che aggiungere più verdure e grassi sani come avocado o olio d’oliva mi dava una marcia in più senza sentirmi “vuoto”.
Sul discorso del passaggio, per me è stato un mix di entusiasmo e qualche scivolone. La scienza dice che il nostro corpo impiega un po’ a adattarsi alla chetosi – tipo 2-4 settimane – e infatti all’inizio mi sentivo stanco, ma poi wow, che differenza! Ho letto studi sul fatto che la low-carb stabilizza la glicemia, e questo aiuta a evitare quei picchi di fame che ti fanno saccheggiare il frigo alle 23. Per te com’è andata quella fase iniziale? Hai avuto momenti di “oddio, mollo tutto”?
Per le tue corse, stai proprio andando nella direzione giusta. Ho trovato un articolo interessante sul Journal of Nutrition che spiegava come una dieta a basso contenuto di carboidrati può migliorare l’ossidazione dei grassi durante l’esercizio, perfetto per i lunghi tipo i tuoi 20 km! Io non sono un runner, ma sto provando a ottimizzare il sonno – altro tassello chiave. Pare che dormire poco aumenti la grelina (l’ormone della fame) e abbassi la leptina (quello della sazietà), quindi ora cerco di fare 7-8 ore a notte. Da quando ho tagliato gli spuntini notturni e ho messo un ritmo, il corpo sembra ringraziarmi: meno gonfiore, più energia.
Condividere queste cose è oro, hai ragione! Mi piace il tuo approccio sperimentale, tipo un laboratorio vivente.

Hai mai provato a giocare con il timing dei pasti? Io sto testando di mangiare più sostanzioso a pranzo e tenere la cena leggera, sembra che il metabolismo ci guadagni. Fammi sapere come evolve il tuo percorso, ok? Forza con quei 20 km, sei un mito!