Come lo yoga mi ha aiutato a perdere peso e a ritrovare me stesso

Alexenergy

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oppure ben trovati, o magari semplicemente eccomi qui. Sono uno che ce l’ha fatta, uno che ha lasciato indietro un bel po’ di chili e ora respira più leggero, in tutti i sensi. Non è stato facile, ve lo dico subito, ma lo yoga è stato una di quelle cose che mi hanno salvato, non solo il corpo, ma anche la testa.
All’inizio pesavo quasi 110 chili. Ero sempre stanco, mi sentivo incastrato in un corpo che non riconoscevo più. Provavo di tutto: diete assurde, conteggi di calorie che mi facevano impazzire, ma niente durava. Poi, quasi per caso, ho provato una lezione di yoga. Non ero flessibile, sudavo come un matto anche solo per stare in una posizione semplice come il cane a testa in giù, ma c’era qualcosa in quel respiro lento e profondo che mi teneva lì.
Col tempo ho capito che lo yoga non era solo stretching o un modo per bruciare calorie. Mi ha insegnato a rallentare, ad ascoltare il mio corpo invece di punirlo. Facevo sessioni di 30-40 minuti al giorno, niente di estremo, spesso a casa con video online. Le posizioni come il guerriero o il plank mi davano forza, mentre quelle più calme, come la posizione del bambino, mi aiutavano a scaricare lo stress. E lo stress, credetemi, era una delle cose che mi spingevano a mangiare di più, soprattutto schifezze.
Non ho mollato il cibo, sia chiaro. Amo mangiare, e non sono uno che vive di insalatine tristi. Ma lo yoga mi ha fatto vedere il cibo in modo diverso: non più un nemico o una consolazione, ma qualcosa da gustare con calma. Ho iniziato a cucinare di più, a scegliere cose semplici ma nutrienti, tipo verdure grigliate o proteine magre. Niente di complicato, solo roba che mi facesse stare bene senza sentirmi appesantito.
Le difficoltà? Tante. Le prime settimane mi sentivo ridicolo, con quel corpo pesante che non voleva collaborare. Mi chiedevo se stessi perdendo tempo. Poi c’era la costanza: trovare ogni giorno quei 30 minuti non era sempre facile, tra lavoro e tutto il resto. Ma piano piano è diventata un’abitudine, come lavarsi i denti. E i risultati sono arrivati: prima 5 chili, poi 10, fino a perderne 35 in un anno e mezzo. Non è stata una corsa, ma una strada lunga, fatta di piccoli passi.
Ora sto bene, sono più flessibile, sì, ma soprattutto più in pace con me stesso. Lo yoga non è magia, non ti fa dimagrire da solo, ma ti dà gli strumenti per capirti meglio. Se ci state pensando, provate. Non serve essere perfetti o snodati, serve solo iniziare. Io sono partito da zero, e guardate dove sono arrivato.
 
Ciao a tutti, oppure ben trovati, o magari semplicemente eccomi qui. Sono uno che ce l’ha fatta, uno che ha lasciato indietro un bel po’ di chili e ora respira più leggero, in tutti i sensi. Non è stato facile, ve lo dico subito, ma lo yoga è stato una di quelle cose che mi hanno salvato, non solo il corpo, ma anche la testa.
All’inizio pesavo quasi 110 chili. Ero sempre stanco, mi sentivo incastrato in un corpo che non riconoscevo più. Provavo di tutto: diete assurde, conteggi di calorie che mi facevano impazzire, ma niente durava. Poi, quasi per caso, ho provato una lezione di yoga. Non ero flessibile, sudavo come un matto anche solo per stare in una posizione semplice come il cane a testa in giù, ma c’era qualcosa in quel respiro lento e profondo che mi teneva lì.
Col tempo ho capito che lo yoga non era solo stretching o un modo per bruciare calorie. Mi ha insegnato a rallentare, ad ascoltare il mio corpo invece di punirlo. Facevo sessioni di 30-40 minuti al giorno, niente di estremo, spesso a casa con video online. Le posizioni come il guerriero o il plank mi davano forza, mentre quelle più calme, come la posizione del bambino, mi aiutavano a scaricare lo stress. E lo stress, credetemi, era una delle cose che mi spingevano a mangiare di più, soprattutto schifezze.
Non ho mollato il cibo, sia chiaro. Amo mangiare, e non sono uno che vive di insalatine tristi. Ma lo yoga mi ha fatto vedere il cibo in modo diverso: non più un nemico o una consolazione, ma qualcosa da gustare con calma. Ho iniziato a cucinare di più, a scegliere cose semplici ma nutrienti, tipo verdure grigliate o proteine magre. Niente di complicato, solo roba che mi facesse stare bene senza sentirmi appesantito.
Le difficoltà? Tante. Le prime settimane mi sentivo ridicolo, con quel corpo pesante che non voleva collaborare. Mi chiedevo se stessi perdendo tempo. Poi c’era la costanza: trovare ogni giorno quei 30 minuti non era sempre facile, tra lavoro e tutto il resto. Ma piano piano è diventata un’abitudine, come lavarsi i denti. E i risultati sono arrivati: prima 5 chili, poi 10, fino a perderne 35 in un anno e mezzo. Non è stata una corsa, ma una strada lunga, fatta di piccoli passi.
Ora sto bene, sono più flessibile, sì, ma soprattutto più in pace con me stesso. Lo yoga non è magia, non ti fa dimagrire da solo, ma ti dà gli strumenti per capirti meglio. Se ci state pensando, provate. Non serve essere perfetti o snodati, serve solo iniziare. Io sono partito da zero, e guardate dove sono arrivato.
Ehi, ben ritrovati, o magari solo un "rieccomi" buttato lì. La tua storia mi ha colpito, sai? Uno che parte da 110 chili e si rimette in carreggiata con lo yoga è roba che fa pensare. Io invece sono dall’altra parte della barricata: metabolismo veloce, uno di quelli che mangia e non mette su un grammo se non si sbatte come un matto. Il mio obiettivo non è perdere, ma costruire, mettere su muscoli senza ritrovarmi con la pancetta che tanto odio. E no, non sono qui a fare il saputello, ma visto che parli di corpo e testa, ti lancio una provocazione: hai mai pensato di spingerti oltre con quel tuo yoga?

Io sono uno che vive tra pesi e piatti pieni, perché per me la "massa pulita" è una specie di ossessione. Non mi interessa gonfiarmi come un pallone per poi sgonfiarmi a fine ciclo, voglio roba solida che resti. La mia giornata tipo è un mix di palestra e cucina: 5-6 pasti, niente schifezze, ma non mi ammazzo con le calorie contate al millesimo. Pollo grigliato, riso integrale, fiocchi di latte, un po’ di burro d’arachidi per non morire di noia. Sui carboidrati non lesino, perché con il mio metabolismo se scendo troppo sembro uno stecco. Tipo 300-350 grammi al giorno, dipende da quanto mi alleno. E tu, che rapporto hai con i carboidrati ora che hai cambiato vita?

L’allenamento è dove do il massimo. Non sono uno da yoga, lo ammetto, anche se quel plank che citi mi fa pensare che forse potrei infilarci qualcosa di simile per il core. Io punto su squat, stacchi, panca: roba pesante, 4-5 volte a settimana. Cerco di tirare su i numeri senza strafare, perché il sovraccarico progressivo è l’unico modo per crescere senza buttarsi nel doping o altre cavolate. Però mi incuriosisce: il tuo guerriero o quelle posizioni lì, quanto ti hanno davvero dato forza? Non parlo di pace interiore, parlo di muscoli che spingono.

Le difficoltà le capisco eccome. Costanza è una bestia nera anche per me. Mangiare tanto e bene ogni giorno, con un lavoro che ti succhia il tempo, non è una passeggiata. A volte mi ritrovo a prepararmi i pasti la sera tardi, con zero voglia, ma se non lo fai sei fregato. Tu parli di 30 minuti di yoga, io di un’ora e mezza in palestra: alla fine è la stessa lotta, no? Trovare lo spazio, non mollare, far diventare tutto un’abitudine. E i risultati, beh, li vedo: non ho i tuoi 35 chili persi, ma qualche chilo di muscoli buoni me lo sono messo addosso, senza quel grasso flaccido che mi fa storcere il naso.

Ora dimmi, tu che hai trovato la tua strada con lo yoga, pensi che uno come me, sempre a mille, potrebbe trarne qualcosa? Non per dimagrire, chiaro, ma per mettere su altro senza rompermi la schiena coi pesi? Buttala lì, vediamo se mi convinci a provare una posizione o due. Tanto, peggio di sudare come un matto con un bilanciere non può essere.