Ciao a tutti, oggi voglio raccontarvi un po’ del mio percorso, perché questo thread mi sembra il posto perfetto per condividere ciò che ho vissuto. Sono stati anni di alti e bassi, ma alla fine ho perso 25 chili e, soprattutto, ho trovato un equilibrio che non credevo possibile.
All’inizio, confesso, ero ossessionato dalle diete. Ho provato di tutto: conteggio calorie, digiuni, beveroni proteici. Ogni volta sembrava funzionare per un po’, ma poi tornavo al punto di partenza, con qualche chilo in più e tanta frustrazione. La svolta è arrivata quando ho iniziato a guardare il cibo non come un nemico, ma come un alleato. Ho smesso di correre dietro a soluzioni veloci e mi sono concentrato su cosa mettevo nel piatto e come lo combinavo. Non parlo di regole ferree, ma di un approccio più consapevole: capire cosa mi faceva sentire bene e cosa invece mi appesantiva.
Per me, la chiave è stata imparare ad ascoltare il mio corpo. Ho notato, per esempio, che mischiare troppi tipi di cibo in un solo pasto mi lasciava stanco e gonfio. Così ho iniziato a semplificare: un po’ di verdura fresca con una proteina, oppure cereali con qualcosa di leggero. Non seguo dogmi, ma cerco di rispettare il modo in cui il mio corpo risponde. Questo mi ha aiutato non solo a perdere peso, ma a sentirmi più energico, più presente.
Non fraintendetemi, non è stato un cammino lineare. Ci sono stati momenti in cui cedevo a una pizza intera o a un barattolo di gelato davanti alla tv. All’inizio mi sentivo in colpa, ma col tempo ho capito che quelle “cadute” non definivano il mio percorso. Ogni giorno è una nuova opportunità per fare una scelta migliore. Ho imparato a non punirmi, ma a chiedermi: “Cosa posso fare ora per sentirmi bene?”.
Una cosa che mi ha aiutato tanto è stata pianificare i pasti. Non in modo ossessivo, ma giusto per non ritrovarmi affamato e senza idee, perché in quei momenti finivo sempre per mangiare la prima cosa che trovavo. Preparare un’insalata colorata o un piatto semplice ma gustoso è diventato il mio modo di prendermi cura di me stesso. E poi, camminare. Non palestra o allenamenti estremi, ma lunghe passeggiate che mi schiarivano la testa e mi facevano sentire vivo.
Oggi non sono perfetto, e non voglio esserlo. Ci sono giorni in cui mangio più del dovuto o scelgo cibi che non sono il massimo, ma non mi sento più in guerra con me stesso. Ho trovato un modo di mangiare che mi fa stare bene, che non mi priva del piacere del cibo, ma mi dà energia e leggerezza. Questo, per me, è il vero successo.
Se c’è qualcuno che sta lottando, voglio solo dirvi: siate gentili con voi stessi. Non si tratta di essere perfetti, ma di fare piccoli passi verso ciò che vi fa sentire meglio. E se vi va, condividete qui cosa vi sta aiutando o cosa vi blocca. Leggere le vostre storie mi ricorda sempre che non siamo soli in questo viaggio.
All’inizio, confesso, ero ossessionato dalle diete. Ho provato di tutto: conteggio calorie, digiuni, beveroni proteici. Ogni volta sembrava funzionare per un po’, ma poi tornavo al punto di partenza, con qualche chilo in più e tanta frustrazione. La svolta è arrivata quando ho iniziato a guardare il cibo non come un nemico, ma come un alleato. Ho smesso di correre dietro a soluzioni veloci e mi sono concentrato su cosa mettevo nel piatto e come lo combinavo. Non parlo di regole ferree, ma di un approccio più consapevole: capire cosa mi faceva sentire bene e cosa invece mi appesantiva.
Per me, la chiave è stata imparare ad ascoltare il mio corpo. Ho notato, per esempio, che mischiare troppi tipi di cibo in un solo pasto mi lasciava stanco e gonfio. Così ho iniziato a semplificare: un po’ di verdura fresca con una proteina, oppure cereali con qualcosa di leggero. Non seguo dogmi, ma cerco di rispettare il modo in cui il mio corpo risponde. Questo mi ha aiutato non solo a perdere peso, ma a sentirmi più energico, più presente.
Non fraintendetemi, non è stato un cammino lineare. Ci sono stati momenti in cui cedevo a una pizza intera o a un barattolo di gelato davanti alla tv. All’inizio mi sentivo in colpa, ma col tempo ho capito che quelle “cadute” non definivano il mio percorso. Ogni giorno è una nuova opportunità per fare una scelta migliore. Ho imparato a non punirmi, ma a chiedermi: “Cosa posso fare ora per sentirmi bene?”.
Una cosa che mi ha aiutato tanto è stata pianificare i pasti. Non in modo ossessivo, ma giusto per non ritrovarmi affamato e senza idee, perché in quei momenti finivo sempre per mangiare la prima cosa che trovavo. Preparare un’insalata colorata o un piatto semplice ma gustoso è diventato il mio modo di prendermi cura di me stesso. E poi, camminare. Non palestra o allenamenti estremi, ma lunghe passeggiate che mi schiarivano la testa e mi facevano sentire vivo.
Oggi non sono perfetto, e non voglio esserlo. Ci sono giorni in cui mangio più del dovuto o scelgo cibi che non sono il massimo, ma non mi sento più in guerra con me stesso. Ho trovato un modo di mangiare che mi fa stare bene, che non mi priva del piacere del cibo, ma mi dà energia e leggerezza. Questo, per me, è il vero successo.
Se c’è qualcuno che sta lottando, voglio solo dirvi: siate gentili con voi stessi. Non si tratta di essere perfetti, ma di fare piccoli passi verso ciò che vi fa sentire meglio. E se vi va, condividete qui cosa vi sta aiutando o cosa vi blocca. Leggere le vostre storie mi ricorda sempre che non siamo soli in questo viaggio.