Online coaching: mi stanno rompendo con ‘sta dieta, ma i dolci sani mi salvano

Stirling

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono qui incastrato con questo benedetto online coaching da un paio di mesi ormai, e vi giuro, mi stanno facendo uscire pazzo con ‘sta dieta. Il trainer remoto e il dietologo mi scrivono ogni due per tre: "Mangia questo, non toccare quello, pesa tutto come un farmacista". Ma dico io, vi pare vita? Io che amo abbuffarmi di carbonara e tiramisù, ora mi ritrovo a contare i grammi di zucchine come se fossi un matematico.
Il lato positivo? Beh, funziona, maledizione. I numeri sulla bilancia scendono, i jeans non mi strangolano più le cosce, e pure il fiatone sulle scale è diminuito. Però, parliamoci chiaro, il vero MVP di ‘sta storia sono i dolci "sani" che mi hanno infilato nel piano. Non so chi abbia inventato ‘sti cosi – tipo tortine proteiche al cacao o cheesecake senza zucchero che non sa di cartone – ma gli darei un bacio in fronte. Mi salvano dalla depressione quando vedo gli altri che si strafogano di roba vera e io sto lì con il mio pollo scondito.
Le consulenze? Ogni settimana, puntuali come la morte. Videochiamata, mi guardano con ‘sta faccia da professori e mi chiedono: "Hai seguito tutto? Dormi abbastanza? Bevi i tuoi due litri d’acqua?". E io, con la faccia da ebete, dico sì anche quando ho sgarrato con mezzo cornetto di nascosto. Il dietologo poi mi ha rifilato ‘sta app dove segno tutto quello che mangio, e giuro, è più stressante di un esame all’università. Però devo ammetterlo, avere qualcuno che ti controlla da lontano ti tiene in riga, anche se a volte vorrei mandarli a quel paese.
Il peggio è che non puoi nemmeno lamentarti troppo, perché te lo sei scelto tu ‘sto calvario. Io lo consiglio? Sì, ma solo se avete la pazienza di un santo e un frigo pieno di ‘sti dessert finti che ti fanno dimenticare i cannoli. Qualcuno di voi ci è passato? Come cavolo fate a non crollare?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono qui incastrato con questo benedetto online coaching da un paio di mesi ormai, e vi giuro, mi stanno facendo uscire pazzo con ‘sta dieta. Il trainer remoto e il dietologo mi scrivono ogni due per tre: "Mangia questo, non toccare quello, pesa tutto come un farmacista". Ma dico io, vi pare vita? Io che amo abbuffarmi di carbonara e tiramisù, ora mi ritrovo a contare i grammi di zucchine come se fossi un matematico.
Il lato positivo? Beh, funziona, maledizione. I numeri sulla bilancia scendono, i jeans non mi strangolano più le cosce, e pure il fiatone sulle scale è diminuito. Però, parliamoci chiaro, il vero MVP di ‘sta storia sono i dolci "sani" che mi hanno infilato nel piano. Non so chi abbia inventato ‘sti cosi – tipo tortine proteiche al cacao o cheesecake senza zucchero che non sa di cartone – ma gli darei un bacio in fronte. Mi salvano dalla depressione quando vedo gli altri che si strafogano di roba vera e io sto lì con il mio pollo scondito.
Le consulenze? Ogni settimana, puntuali come la morte. Videochiamata, mi guardano con ‘sta faccia da professori e mi chiedono: "Hai seguito tutto? Dormi abbastanza? Bevi i tuoi due litri d’acqua?". E io, con la faccia da ebete, dico sì anche quando ho sgarrato con mezzo cornetto di nascosto. Il dietologo poi mi ha rifilato ‘sta app dove segno tutto quello che mangio, e giuro, è più stressante di un esame all’università. Però devo ammetterlo, avere qualcuno che ti controlla da lontano ti tiene in riga, anche se a volte vorrei mandarli a quel paese.
Il peggio è che non puoi nemmeno lamentarti troppo, perché te lo sei scelto tu ‘sto calvario. Io lo consiglio? Sì, ma solo se avete la pazienza di un santo e un frigo pieno di ‘sti dessert finti che ti fanno dimenticare i cannoli. Qualcuno di voi ci è passato? Come cavolo fate a non crollare?
Ehi, ti capisco fin troppo bene! Io sono quello che ce l’ha fatta, sai? Persi 15 chili, mi sentivo un dio, poi… boom, la vita mi ha guardato e ha detto: "Tieni, riprenditi tutto con gli interessi". Colpa di un mix letale: pizza, divano e addio forza di volontà. Ora sono qui, a cercare di risalire sul carro, e ti dico: quei dolci "sani" sono l’unica cosa che mi tiene a galla quando sogno una Sacher. Il coaching online? Funziona, sì, ma è una rottura assurda. Io ho mollato dopo un po’, ma se tu resisti, chapeau! Consiglio spiccio: trova un dolce proteico che ti piace davvero e usalo come scudo contro le crisi. Come fai a non crollare? Dimmi il tuo segreto, ti prego!
 
Grande, ti sento proprio! Anch’io sono incastrato tra allenamenti e bilancia, e ti giuro, quei dolci proteici sono la mia ancora di salvezza quando passo davanti a una pasticceria. Io corro e nuoto, e sto cercando di limare qualche chilo per volare sulle salite in bici, ma la dieta è un massacro. Come faccio a non crollare? Boh, forse perché mi sono fissato che voglio scendere sotto i 70 kg per sentirmi un razzo. Tu come tieni duro? Fammi sapere, che qua ogni trucco è oro!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono qui incastrato con questo benedetto online coaching da un paio di mesi ormai, e vi giuro, mi stanno facendo uscire pazzo con ‘sta dieta. Il trainer remoto e il dietologo mi scrivono ogni due per tre: "Mangia questo, non toccare quello, pesa tutto come un farmacista". Ma dico io, vi pare vita? Io che amo abbuffarmi di carbonara e tiramisù, ora mi ritrovo a contare i grammi di zucchine come se fossi un matematico.
Il lato positivo? Beh, funziona, maledizione. I numeri sulla bilancia scendono, i jeans non mi strangolano più le cosce, e pure il fiatone sulle scale è diminuito. Però, parliamoci chiaro, il vero MVP di ‘sta storia sono i dolci "sani" che mi hanno infilato nel piano. Non so chi abbia inventato ‘sti cosi – tipo tortine proteiche al cacao o cheesecake senza zucchero che non sa di cartone – ma gli darei un bacio in fronte. Mi salvano dalla depressione quando vedo gli altri che si strafogano di roba vera e io sto lì con il mio pollo scondito.
Le consulenze? Ogni settimana, puntuali come la morte. Videochiamata, mi guardano con ‘sta faccia da professori e mi chiedono: "Hai seguito tutto? Dormi abbastanza? Bevi i tuoi due litri d’acqua?". E io, con la faccia da ebete, dico sì anche quando ho sgarrato con mezzo cornetto di nascosto. Il dietologo poi mi ha rifilato ‘sta app dove segno tutto quello che mangio, e giuro, è più stressante di un esame all’università. Però devo ammetterlo, avere qualcuno che ti controlla da lontano ti tiene in riga, anche se a volte vorrei mandarli a quel paese.
Il peggio è che non puoi nemmeno lamentarti troppo, perché te lo sei scelto tu ‘sto calvario. Io lo consiglio? Sì, ma solo se avete la pazienza di un santo e un frigo pieno di ‘sti dessert finti che ti fanno dimenticare i cannoli. Qualcuno di voi ci è passato? Come cavolo fate a non crollare?
Ehi, ti capisco fin troppo bene, sembra di leggere la mia vita con ‘sto coaching online! Anche io all’inizio volevo lanciare il telefono contro il muro ogni volta che mi arrivava un messaggio tipo "pesa il riso" o "niente zucchero nel caffè". Però, sai che c’è? I numeri scendono, i vestiti ti stanno meglio e alla fine ti senti pure meno un rottame, quindi qualcosa di buono lo tirano fuori da questo inferno.

Io per non crollare ho trovato la mia ancora di salvezza nei giorni di scarico – uno o due a settimana, dipende da quanto sono disperato. Non so se li hai mai provati, ma ti giuro che mi tengono in carreggiata. Di solito vado di kefir, che mi riempie senza farmi sentire un martire, oppure mi butto su verdure crude tipo carote e cetrioli, che almeno posso sgranocchiare come un coniglio senza contare ogni foglia. A volte, se proprio voglio darmi un tono, scelgo frutta – mele o fragole, che mi danno quel dolce naturale senza sentirmi in colpa. All’inizio pensavo "ma che cavolo, morirò di fame", e invece no, reggo. Certo, il primo giorno mi sembra di essere un monaco in penitenza, ho pure i crampi allo stomaco e sogno pizze che volano, ma poi passa. Il secondo giorno già mi sento leggero, come se avessi resettato tutto, e quando torno a mangiare normale non ho più quella voglia matta di svuotare il frigo.

Risultati? La bilancia ringrazia, ma soprattutto non mi sento gonfio come un pallone dopo un weekend di sgarri. È tipo un trucco per ingannare il cervello: "Ok, hai fame oggi, ma domani si riparte". Magari potresti provarci, no? Tanto peggio di contare i grammi di zucchine non può andare! Come te la cavi con ‘sta tortura del coaching? Io a volte penso che i dolci sani siano l’unica ragione per cui non ho ancora mollato tutto e aperto una pasticceria clandestina.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono qui incastrato con questo benedetto online coaching da un paio di mesi ormai, e vi giuro, mi stanno facendo uscire pazzo con ‘sta dieta. Il trainer remoto e il dietologo mi scrivono ogni due per tre: "Mangia questo, non toccare quello, pesa tutto come un farmacista". Ma dico io, vi pare vita? Io che amo abbuffarmi di carbonara e tiramisù, ora mi ritrovo a contare i grammi di zucchine come se fossi un matematico.
Il lato positivo? Beh, funziona, maledizione. I numeri sulla bilancia scendono, i jeans non mi strangolano più le cosce, e pure il fiatone sulle scale è diminuito. Però, parliamoci chiaro, il vero MVP di ‘sta storia sono i dolci "sani" che mi hanno infilato nel piano. Non so chi abbia inventato ‘sti cosi – tipo tortine proteiche al cacao o cheesecake senza zucchero che non sa di cartone – ma gli darei un bacio in fronte. Mi salvano dalla depressione quando vedo gli altri che si strafogano di roba vera e io sto lì con il mio pollo scondito.
Le consulenze? Ogni settimana, puntuali come la morte. Videochiamata, mi guardano con ‘sta faccia da professori e mi chiedono: "Hai seguito tutto? Dormi abbastanza? Bevi i tuoi due litri d’acqua?". E io, con la faccia da ebete, dico sì anche quando ho sgarrato con mezzo cornetto di nascosto. Il dietologo poi mi ha rifilato ‘sta app dove segno tutto quello che mangio, e giuro, è più stressante di un esame all’università. Però devo ammetterlo, avere qualcuno che ti controlla da lontano ti tiene in riga, anche se a volte vorrei mandarli a quel paese.
Il peggio è che non puoi nemmeno lamentarti troppo, perché te lo sei scelto tu ‘sto calvario. Io lo consiglio? Sì, ma solo se avete la pazienza di un santo e un frigo pieno di ‘sti dessert finti che ti fanno dimenticare i cannoli. Qualcuno di voi ci è passato? Come cavolo fate a non crollare?
Ragazzi, capisco tutto, pure troppo. Anch’io sono incastrato in ‘sta preparazione per la mia prossima fotosesione, e ti giuro, a volte mi sembra di vivere in un film dell’orrore. Il mio coach online è un avvoltoio: "Pesa il riso, taglia il dolce, niente sgarri". E io che sognavo di ballare leggero come una piuma davanti all’obiettivo, ora mi ritrovo a contare calorie come un ossesso. La dieta mi sta spezzando, ma sai che c’è? Le foto. Quelle maledette foto che faccio ogni mese mi tengono vivo. Vedere il corpo che cambia, i muscoli che spuntano, è una droga che mi spinge a non mollare.

I dolci sani? Concordo, sono la salvezza. Quella tortina proteica al cioccolato è l’unico motivo per cui non ho ancora lanciato il pollo contro il muro. Però, dai, non è la stessa cosa: io voglio il tiramisù vero, quello che ti fa sentire in colpa ma felice. Il tuo calvario con l’app e le videochiamate lo conosco bene: pure io ho il dietologo che mi fissa dallo schermo come un inquisitore. "Hai bevuto abbastanza? Hai dormito?". E io annuisco mentre penso al gelato che ho guardato con desiderio al supermercato.

Consiglio? Sì, funziona, ma ti deve piacere soffrire un po’. E poi, trovati un obiettivo visivo: io ho le mie foto, tu magari un vestito che vuoi indossare. Non crollare, che poi ti guardi indietro e ti senti un guerriero. Tu come tieni duro?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono qui incastrato con questo benedetto online coaching da un paio di mesi ormai, e vi giuro, mi stanno facendo uscire pazzo con ‘sta dieta. Il trainer remoto e il dietologo mi scrivono ogni due per tre: "Mangia questo, non toccare quello, pesa tutto come un farmacista". Ma dico io, vi pare vita? Io che amo abbuffarmi di carbonara e tiramisù, ora mi ritrovo a contare i grammi di zucchine come se fossi un matematico.
Il lato positivo? Beh, funziona, maledizione. I numeri sulla bilancia scendono, i jeans non mi strangolano più le cosce, e pure il fiatone sulle scale è diminuito. Però, parliamoci chiaro, il vero MVP di ‘sta storia sono i dolci "sani" che mi hanno infilato nel piano. Non so chi abbia inventato ‘sti cosi – tipo tortine proteiche al cacao o cheesecake senza zucchero che non sa di cartone – ma gli darei un bacio in fronte. Mi salvano dalla depressione quando vedo gli altri che si strafogano di roba vera e io sto lì con il mio pollo scondito.
Le consulenze? Ogni settimana, puntuali come la morte. Videochiamata, mi guardano con ‘sta faccia da professori e mi chiedono: "Hai seguito tutto? Dormi abbastanza? Bevi i tuoi due litri d’acqua?". E io, con la faccia da ebete, dico sì anche quando ho sgarrato con mezzo cornetto di nascosto. Il dietologo poi mi ha rifilato ‘sta app dove segno tutto quello che mangio, e giuro, è più stressante di un esame all’università. Però devo ammetterlo, avere qualcuno che ti controlla da lontano ti tiene in riga, anche se a volte vorrei mandarli a quel paese.
Il peggio è che non puoi nemmeno lamentarti troppo, perché te lo sei scelto tu ‘sto calvario. Io lo consiglio? Sì, ma solo se avete la pazienza di un santo e un frigo pieno di ‘sti dessert finti che ti fanno dimenticare i cannoli. Qualcuno di voi ci è passato? Come cavolo fate a non crollare?
Ehi, capisco benissimo quel mix di frustrazione e soddisfazione che descrivi, ci sono passato anch’io. Il coaching online può essere una rottura infinita, con tutte quelle regole e quel controllo costante che ti fanno sentire un po’ in gabbia. Però, devo dirtelo, i risultati che stai vedendo sono la prova che qualcosa funziona, no? Anche io all’inizio odiavo pesare tutto e rinunciare ai miei piatti preferiti, ma poi ho trovato un alleato che mi ha cambiato la vita: il mio cane.

Non so se hai un animale in casa, ma ti racconto come funziona per me. Quando mi parte la voglia di mollare tutto e buttarmi su una teglia di lasagne, arriva lui, con quella faccia da "andiamo fuori?". E niente, non resisto. Una passeggiata dietro l’altra, e alla fine mi ritrovo a fare un sacco di movimento senza nemmeno accorgermene. Non è solo questione di bruciare calorie, è che mi distrae da quella fame nervosa che mi farebbe saccheggiare il frigo. A volte lo porto al parco e giochiamo a rincorrerci, oppure lo lascio tirarmi col guinzaglio su per le salite – altro che palestra!

I dolci sani di cui parli sono una manna dal cielo, vero? Anche io mi ci aggrappo quando la nostalgia dei sapori veri mi colpisce duro. Ma ti dico, avere il cane che mi spinge a muovermi è quello che davvero mi tiene sulla strada giusta. Il coaching ti dà la struttura, ok, ma sono questi piccoli trucchi quotidiani che fanno la differenza. Tu come gestisci i momenti no? Il tuo segreto è solo nei dessert proteici o hai altro che ti salva?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono qui incastrato con questo benedetto online coaching da un paio di mesi ormai, e vi giuro, mi stanno facendo uscire pazzo con ‘sta dieta. Il trainer remoto e il dietologo mi scrivono ogni due per tre: "Mangia questo, non toccare quello, pesa tutto come un farmacista". Ma dico io, vi pare vita? Io che amo abbuffarmi di carbonara e tiramisù, ora mi ritrovo a contare i grammi di zucchine come se fossi un matematico.
Il lato positivo? Beh, funziona, maledizione. I numeri sulla bilancia scendono, i jeans non mi strangolano più le cosce, e pure il fiatone sulle scale è diminuito. Però, parliamoci chiaro, il vero MVP di ‘sta storia sono i dolci "sani" che mi hanno infilato nel piano. Non so chi abbia inventato ‘sti cosi – tipo tortine proteiche al cacao o cheesecake senza zucchero che non sa di cartone – ma gli darei un bacio in fronte. Mi salvano dalla depressione quando vedo gli altri che si strafogano di roba vera e io sto lì con il mio pollo scondito.
Le consulenze? Ogni settimana, puntuali come la morte. Videochiamata, mi guardano con ‘sta faccia da professori e mi chiedono: "Hai seguito tutto? Dormi abbastanza? Bevi i tuoi due litri d’acqua?". E io, con la faccia da ebete, dico sì anche quando ho sgarrato con mezzo cornetto di nascosto. Il dietologo poi mi ha rifilato ‘sta app dove segno tutto quello che mangio, e giuro, è più stressante di un esame all’università. Però devo ammetterlo, avere qualcuno che ti controlla da lontano ti tiene in riga, anche se a volte vorrei mandarli a quel paese.
Il peggio è che non puoi nemmeno lamentarti troppo, perché te lo sei scelto tu ‘sto calvario. Io lo consiglio? Sì, ma solo se avete la pazienza di un santo e un frigo pieno di ‘sti dessert finti che ti fanno dimenticare i cannoli. Qualcuno di voi ci è passato? Come cavolo fate a non crollare?
Ehi, guarda, ti capisco fin troppo bene, sembra di leggere la mia vita di qualche mese fa. Anche io sono finito in questo vortice di diete perché il medico mi ha messo paura con parole tipo "diabete" e "ipertensione". All’inizio mi sembrava una condanna a morte: addio lasagne, addio gelato, benvenuti broccoli e bilancia che ti giudica ogni mattina. Però, sai che c’è? Ora che sono un po’ avanti in questo percorso, ti dico che ne vale la pena, anche se a volte mi viene voglia di lanciare il piatto di quinoa contro il muro.

Tipo, all’inizio mi sentivo uno straccio. Sempre stanco, con la pressione che faceva i capricci e il fiatone pure per andare a prendere il pane. Il dottore mi ha detto chiaro e tondo: "O cambi, o sono guai". E così ho iniziato, con un coach online anche io, che mi mandava piani alimentari che sembravano scritti da un alieno. Pesavo pure i fiocchi d’avena, ti rendi conto? Però, piano piano, ho notato che il corpo rispondeva. Non so nemmeno come spiegarlo: meno gonfiore, meno mal di testa, e ora salgo due rampe di scale senza sentirmi un pensionato. La bilancia scende, ok, ma la vera vittoria è sentirmi meno... pesante, non solo di chili, ma proprio dentro.

I dolci sani di cui parli? Una manna dal cielo. Io sono diventato il re delle barrette proteiche al cioccolato fondente, e c’è questa torta di mele senza zucchero che faccio che sembra quasi peccaminosa, ma non lo è. È l’unico modo per non fissare con odio il mondo quando i miei amici si pappano una pizza davanti a me. Certo, ogni tanto sogno una carbonara vera, di quelle che ti ungono le mani, ma poi mi ricordo perché sto facendo tutto questo e stringo i denti.

Le consulenze online sono un’arma a doppio taglio. Da una parte, ti tengono dritto, perché sai che c’è qualcuno che ti controlla e non vuoi fare la figura del fallito. Dall’altra, a volte mi sembrano un po’ troppo pignoli. "Hai bevuto abbastanza acqua? Hai dormito otto ore? Hai fatto i tuoi 10.000 passi?". E io penso: ma lasciatemi respirare! Però, alla fine, avere quel controllo mi ha aiutato a non mollare, soprattutto nei momenti in cui volevo mandare tutto all’aria e ordinare un tiramisù formato famiglia.

Come tengo botta? Non lo so neanch’io, onestamente. Penso al fatto che sto meglio, che il medico ora non mi guarda più come se fossi un caso perso. E poi, boh, mi sono messo in testa che non è una dieta, ma un modo per non finire ko fra dieci anni. Non è che sono diventato un guru del fitness, sia chiaro, ma sto imparando a volermi un po’ più bene, anche se a volte mi maledico per aver iniziato. Tu come stai tenendo duro? Racconta, che magari rubo qualche trucco!
 
Ehi Stirling, accidenti, leggerti è come guardarmi allo specchio, ma con più crisi esistenziali! 😅 Ti giuro, anch’io sono in questo loop infinito di online coaching e diete che sembrano scritte da un sadico. La tua storia dei dolci sani? Mi ha fatto quasi commuovere, perché pure io vivo per quei momenti in cui una tortina proteica mi salva dal buttarmi su un vassoio di pasticcini. Ma andiamo con ordine, che qua c’è da sfogarsi! 😤

Guarda, sono mesi che mi trascino in questo calvario del “mangia sano, pesa tutto, conta le calorie”. All’inizio pensavo fosse una passeggiata: tolgo un po’ di schifezze, metto due verdure, e via. E invece no, caro mio, è una guerra! Il mio coach online mi manda tabelle che sembrano equazioni di fisica quantistica: “50 g di avena, 120 g di petto di pollo, 15 g di olio evo”. Ma chi ha il tempo di vivere così? 😩 Io che una volta facevo fuori un piatto di fettuccine Alfredo senza battere ciglio, ora mi ritrovo a sognare il sapore del burro mentre peso spinaci come un chimico. E l’app per segnare quello che mangio? Un incubo. Se sbaglio a mettere un cucchiaino di yogurt, mi sento come se avessi fallito un esame di maturità.

Il peggio è che, come dici tu, funziona. Maledizione, funziona davvero! 😡 I chili scendono, i pantaloni non mi fanno più la lotta, e pure il fiatone è diventato un ricordo. Ma a che prezzo? Le videochiamate settimanali con il coach sono un mix di ansia e senso di colpa. “Hai fatto tutto? Hai bevuto i tuoi litri d’acqua? Stress?” E io lì, con la faccia da pesce lesso, a dire “sì, tutto ok”, mentre penso a quella fetta di pizza che ho rubato in un momento di debolezza. Non so tu, ma io a volte vorrei spegnere il computer e urlare: “Lasciatemi in pace con ‘sti cavoli a merenda!”.

Però, sai qual è la cosa che mi fa andare avanti? Quei benedetti dolci sani. Tipo, ho scoperto queste palline energetiche di avena, cacao e burro di arachidi che sembrano un peccato mortale, ma in realtà sono ok per la dieta. Oppure quei muffin proteici che sanno di cioccolato e non di cartone. Senza di loro, giuro, avrei già mollato tutto e sarei tornato alla mia vita di lasagne e divano. 😋 E poi, non so se fai allenamenti stile Tabata o roba ad alta intensità, ma io ho iniziato con queste sessioni brevi ma massacranti, e mi aiutano a sfogare la rabbia contro la bilancia e il mondo. Quattro minuti di squat e burpees, e mi sento un guerriero… almeno fino a quando non mi ricordo che devo cucinare il merluzzo al vapore. 😒

Come tengo duro? Non lo so nemmeno io. Forse è la paura di tornare indietro, di sentirmi di nuovo come un bradipo con l’affanno. O forse è che, sotto sotto, vedere i progressi mi dà una botta di adrenalina. Però, ti dico, ci sono giorni in cui vorrei mandare il coach, la dieta e pure l’app a quel paese. Tu come fai a non crollare? Raccontami, perché qua mi serve ispirazione… o almeno un altro dolce sano per tirare avanti! 💪