Pianificare i pasti con lo yoga: ma da dove comincio?

6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare! Sono qui perché ho perso peso con yoga e meditazione, ma quando si parla di pianificare i pasti mi sento un po' persa. Insomma, lo yoga mi ha aiutato a calmarmi, a sentirmi più leggera dentro e fuori, però questa cosa dei pasti è un casino! Da dove parto? Mi siedo, respiro, faccio una posizione e poi magicamente so cosa mangiare? Non funziona così, vero? Ho visto che tanti parlano di organizzare tutto in anticipo, ma io al massimo riesco a decidere se fare un tè o un’acqua calda dopo la mia sessione. Qualcuno ha qualche idea per una che come me vive di respiri profondi e downward dog, ma poi si perde al supermercato? Vorrei qualcosa di semplice, che mi tenga sulla strada giusta senza farmi impazzire. Grazie, davvero, sono un disastro con queste cose!
 
Ehilà, capisco perfettamente quel senso di smarrimento! Anche io sono una che vive tra un respiro profondo e un cane a testa in giù, ma quando si tratta di organizzarmi con i pasti, è come se il mio cervello facesse un bel saluto al sole e poi si sdraiasse a riposare. La tua storia con lo yoga e la meditazione mi risuona tantissimo, perché pure io ho trovato un po’ di pace così, e sì, mi sento più leggera, ma poi arriva la sera e il caos prende il sopravvento. Io lotto con il mangiare troppo di notte, sai, quella fame che ti aggredisce quando tutto è silenzioso e ti ritrovi a saccheggiare la cucina senza nemmeno accorgertene.

Per i pasti, ti dico cosa sto provando ultimamente, magari ti può ispirare. Non sono una maga della pianificazione, ma ho iniziato a fare una cosa semplice: dopo la mia sessione di yoga serale, invece di correre al frigo, mi fermo un attimo. Respiro, mi siedo, e provo a scrivermi due o tre idee per il giorno dopo. Non sto parlando di un menu da chef stellato, eh, roba tipo “domani a pranzo una bowl con quello che trovo in frigo” o “cena con una zuppa facile”. Non è perfetto, ma mi dà una direzione. Al supermercato, invece, ho smesso di vagare senza meta: mi porto una lista corta, tipo verdure, qualcosa di proteico e un paio di cose che mi piacciono davvero, così non mi perdo tra gli scaffali.

Il trucco per me è stato anche cambiare il dopo-yoga. Prima finivo la pratica e via, dritta a cercare uno spuntino, ma ora sto provando a infilare un rituale diverso: una tisana, un po’ di stretching in più, o anche solo stare lì a sentire il respiro per cinque minuti. Non sempre funziona, lo ammetto, qualche sera crollo ancora e mi ritrovo con un pezzo di pane in mano alle due di notte, ma piano piano vedo dei cambiamenti. Magari per te potrebbe essere utile legare la pianificazione allo yoga stesso, tipo pensare ai pasti mentre sei in savasana, quando sei calma e concentrata. Non so, buttare lì un’idea mentre sei in pace con te stessa potrebbe essere meno stressante che farlo di corsa.

Insomma, non ho la soluzione magica, ma ti capisco eccome. Siamo sulla stessa barca, quella di chi vuole stare bene ma inciampa ancora un po’ nelle vecchie abitudini. Se trovi qualcosa che ti funziona, fammi sapere, perché pure io sono sempre in cerca di quel trucco semplice che mi tenga lontana dal frigo a mezzanotte! Forza, un respiro alla volta ce la facciamo.
 
Ciao, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, sai? Quel caos serale che descrivi, con la cucina che diventa una specie di campo di battaglia, lo conosco fin troppo bene. Io sono uno che ce l’ha fatta, o almeno così dicono: ho perso 25 chili negli ultimi due anni, e sì, lo yoga è stato un alleato pazzesco, ma non ti mentirò, la lotta con il cibo di notte è stata la parte più dura. Anche ora che il grosso è fatto, certe sere mi ritrovo ancora a fissare il frigo come se dovesse darmi tutte le risposte.

All’inizio, per me, pianificare i pasti era un incubo. Vivevo di momenti, tipo “mangio quello che capita”, e poi finivo per abbuffarmi di schifezze quando calava il silenzio. Quello che mi ha salvato è stato rendere tutto più semplice possibile, perché complicarmi la vita con ricette elaborate mi mandava in tilt. Dopo lo yoga, come fai tu, mi fermavo un attimo. Non so se ti capita, ma in quei momenti dopo la pratica sei come sospeso, no? Ecco, lì ho iniziato a buttare giù due righe: “domani riso con verdure”, “pomeriggio uno yogurt con frutta”. Niente di che, ma avere un piano mi teneva la testa occupata e mi dava meno scuse per cedere.

Il vero cambiamento, però, è stato spezzare quella routine del dopo-yoga che mi portava dritto al cibo. Ho provato con una tisana, come suggerisci tu, e funziona davvero: ti scalda, ti riempie un po’ lo stomaco e ti dà quel senso di chiusura della giornata. Altre volte, mi mettevo a fare qualche posizione leggera in più, tipo un gatto-mucca lento, giusto per non lasciare spazio a quel vuoto che mi spingeva a mangiare. Non è che abbia smesso del tutto di sgarrare, eh, qualche notte mi capita ancora di crollare, ma è raro ormai. La chiave per me è stata rendere il momento dopo lo yoga una specie di rituale sacro, qualcosa che mi facesse sentire bene senza bisogno di riempirmi la pancia.

Per il supermercato, ti capisco: vagare senza meta è la ricetta per il disastro. Io mi sono imposto una regola: non compro niente che non sia sulla lista, e la lista la faccio prima di uscire, magari mentre sono ancora in pace dopo la meditazione. Verdure, proteine, un po’ di cereali integrali, e basta. Se voglio qualcosa di sfizioso, deve essere piccolo e già deciso, tipo una barretta di cioccolato fondente, così non mi perdo in tentazioni inutili.

Legarti allo yoga per pianificare, come dici tu in savasana, potrebbe essere una genialata. Quando sei lì, calma e con la mente chiara, magari riesci a visualizzare i pasti del giorno dopo senza ansia. Io a volte lo facevo mentalmente: immaginavo una ciotola colorata a pranzo o una zuppa calda la sera, e questo mi aiutava a non vedere il cibo come un nemico. È un lavoro lento, lo so, e certe sere ti senti proprio fragile, ma fidati, ogni piccolo passo conta. Se vuoi, prova a scrivermi com’è andata, perché pure io ogni tanto ho bisogno di un confronto per non mollare. Un respiro alla volta, hai ragione, è l’unico modo.
 
Ciao, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, sai? Quel caos serale che descrivi, con la cucina che diventa una specie di campo di battaglia, lo conosco fin troppo bene. Io sono uno che ce l’ha fatta, o almeno così dicono: ho perso 25 chili negli ultimi due anni, e sì, lo yoga è stato un alleato pazzesco, ma non ti mentirò, la lotta con il cibo di notte è stata la parte più dura. Anche ora che il grosso è fatto, certe sere mi ritrovo ancora a fissare il frigo come se dovesse darmi tutte le risposte.

All’inizio, per me, pianificare i pasti era un incubo. Vivevo di momenti, tipo “mangio quello che capita”, e poi finivo per abbuffarmi di schifezze quando calava il silenzio. Quello che mi ha salvato è stato rendere tutto più semplice possibile, perché complicarmi la vita con ricette elaborate mi mandava in tilt. Dopo lo yoga, come fai tu, mi fermavo un attimo. Non so se ti capita, ma in quei momenti dopo la pratica sei come sospeso, no? Ecco, lì ho iniziato a buttare giù due righe: “domani riso con verdure”, “pomeriggio uno yogurt con frutta”. Niente di che, ma avere un piano mi teneva la testa occupata e mi dava meno scuse per cedere.

Il vero cambiamento, però, è stato spezzare quella routine del dopo-yoga che mi portava dritto al cibo. Ho provato con una tisana, come suggerisci tu, e funziona davvero: ti scalda, ti riempie un po’ lo stomaco e ti dà quel senso di chiusura della giornata. Altre volte, mi mettevo a fare qualche posizione leggera in più, tipo un gatto-mucca lento, giusto per non lasciare spazio a quel vuoto che mi spingeva a mangiare. Non è che abbia smesso del tutto di sgarrare, eh, qualche notte mi capita ancora di crollare, ma è raro ormai. La chiave per me è stata rendere il momento dopo lo yoga una specie di rituale sacro, qualcosa che mi facesse sentire bene senza bisogno di riempirmi la pancia.

Per il supermercato, ti capisco: vagare senza meta è la ricetta per il disastro. Io mi sono imposto una regola: non compro niente che non sia sulla lista, e la lista la faccio prima di uscire, magari mentre sono ancora in pace dopo la meditazione. Verdure, proteine, un po’ di cereali integrali, e basta. Se voglio qualcosa di sfizioso, deve essere piccolo e già deciso, tipo una barretta di cioccolato fondente, così non mi perdo in tentazioni inutili.

Legarti allo yoga per pianificare, come dici tu in savasana, potrebbe essere una genialata. Quando sei lì, calma e con la mente chiara, magari riesci a visualizzare i pasti del giorno dopo senza ansia. Io a volte lo facevo mentalmente: immaginavo una ciotola colorata a pranzo o una zuppa calda la sera, e questo mi aiutava a non vedere il cibo come un nemico. È un lavoro lento, lo so, e certe sere ti senti proprio fragile, ma fidati, ogni piccolo passo conta. Se vuoi, prova a scrivermi com’è andata, perché pure io ogni tanto ho bisogno di un confronto per non mollare. Un respiro alla volta, hai ragione, è l’unico modo.
Ehi, leggere il tuo messaggio mi ha fatto proprio sorridere, sai? Quel tuo “fissare il frigo come se dovesse darmi tutte le risposte” è una fotografia perfetta delle mie serate di una volta. Ti capisco benissimo, anch’io ho avuto i miei momenti di caos totale con il cibo, soprattutto la notte, quando la testa sembra andare per conto suo. Io sono quella con le allergie, sempre a caccia di qualcosa che non mi faccia gonfiare come un pallone o correre in bagno ogni due minuti – niente glutine e niente lattosio per me, una bella sfida quando vuoi perdere peso e non morire di noia a tavola.

Lo yoga per me è stato un salvagente, come dici tu. Non sono una super esperta, ma quelle sessioni dopo una giornata incasinata mi rimettono in carreggiata. Quel momento sospeso di cui parli, dopo la pratica, lo sento anch’io, ed è lì che provo a organizzarmi. Pianificare i pasti per me è un po’ una questione di sopravvivenza: se non lo faccio, finisco per mangiare qualcosa che mi fa male o per cedere a schifezze senza senso. Non sono una da ricette complicate, proprio no, mi stressano e basta. Tipo, ieri dopo lo yoga ho deciso: “ok, domani quinoa con zucchine e un po’ di tacchino grigliato”. Stop, fine della storia. Scrivo due cose su un foglietto e mi sento già più leggera, come se avessi tolto un peso dalla testa.

La tua idea della tisana mi piace un sacco, la sto provando da un po’. Io ci metto camomilla o finocchio, che non mi gonfiano, e mi dà quel senso di calma che mi aiuta a chiudere la giornata senza buttarmi sul cibo. A volte, se sono ancora inquieta, faccio come te con quel gatto-mucca lento, oppure mi allungo un po’ sul tappetino con qualche respiro profondo. Non è che sia perfetta, eh, ogni tanto cedo anch’io – una manciata di mandorle diventa mezza busta se non sto attenta – ma è già tanto rispetto a prima, quando la notte era una lotta continua.

Per il supermercato, ti do ragione: senza lista è un disastro assicurato. Io mi preparo tutto prima, magari mentre sono ancora in pace dopo la meditazione, come suggerisci. Verdure fresche, proteine semplici tipo pollo o pesce, e qualche cereale senza glutine che non mi uccida. Se voglio uno sfizio, scelgo qualcosa di piccolo e sicuro, tipo un quadratino di cioccolato fondente senza lattosio, così non mi perdo tra gli scaffali a prendere roba che poi mi pento di aver comprato. È una specie di patto con me stessa: se è sulla lista, ok, altrimenti niente.

L’idea di usare savasana per visualizzare i pasti mi ha colpita. Ci ho provato l’altra sera: mi sono immaginata un piatto colorato, con del riso integrale, carote e un po’ di hummus fatto in casa – senza aglio, che mi dà fastidio. Non so, mi ha fatto sentire più in controllo, meno in balia di quello che capita. Certo, ci sono giorni in cui sono stanca morta e la tentazione di mollare tutto è forte, ma sto imparando a prendermela con calma. Un passo alla volta, come dici tu, e forse è proprio questo il trucco.

Se ti va, fammi sapere come procedi con il tuo rituale post-yoga. Anche a me piace confrontarmi, soprattutto con qualcuno che capisce quanto possa essere dura, ma anche bello, questo percorso. Magari mi racconti pure se hai trovato qualche trucco per non cedere al frigo di notte – io sono sempre in cerca di idee! Intanto, continuo con le mie tisane e i miei piani semplici, sperando di non ritrovarmi a litigare con una confezione di biscotti senza glutine alle due di mattina. Un respiro alla volta, no?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare! Sono qui perché ho perso peso con yoga e meditazione, ma quando si parla di pianificare i pasti mi sento un po' persa. Insomma, lo yoga mi ha aiutato a calmarmi, a sentirmi più leggera dentro e fuori, però questa cosa dei pasti è un casino! Da dove parto? Mi siedo, respiro, faccio una posizione e poi magicamente so cosa mangiare? Non funziona così, vero? Ho visto che tanti parlano di organizzare tutto in anticipo, ma io al massimo riesco a decidere se fare un tè o un’acqua calda dopo la mia sessione. Qualcuno ha qualche idea per una che come me vive di respiri profondi e downward dog, ma poi si perde al supermercato? Vorrei qualcosa di semplice, che mi tenga sulla strada giusta senza farmi impazzire. Grazie, davvero, sono un disastro con queste cose!
Ehi, un respiro profondo e via, ti capisco benissimo! 😊 Lo yoga ti fa sentire una dea dentro e fuori, ma poi arrivi alla cucina e ti senti come un pesce fuor d’acqua, vero? Anch’io sono una che vive di downward dog e vibrazioni zen, ma ti dico una cosa: i pasti possono diventare tuoi amici, senza stress, promesso! Io sono una fan sfegatata delle diete low-carb, tipo Atkins e paleo, e ti giuro che mi hanno cambiato la vita, soprattutto per tenere tutto semplice e sotto controllo.

Allora, da dove parti? Non serve meditare davanti al frigo sperando in un’illuminazione divina (ci ho provato, non funziona 😂). Ti racconto come faccio io: la chiave è preparare poche cose, ma furbe. Per esempio, io mi organizzo con proteine e verdure che non mi fanno impazzire a cucinarle. Pollo grigliato, uova sode, avocado, un po’ di spinaci… robe così, che puoi buttare insieme in cinque minuti. Non c’è bisogno di fare la chef stellata! E visto che parli di yoga, immagino che la sera vuoi stare leggera: io punto su una bella insalata con salmone o una frittatina con zucchine, che non mi appesantiscono prima di dormire.

Un trucco che mi ha salvato? Prepara qualcosa in anticipo, tipo il weekend. Io cuocio un po’ di carne o pesce, taglio verdure e le metto in contenitori. Poi durante la settimana è tutto un “prendi e vai”. Non dico di pianificare ogni boccone come un generale, ma avere due o tre idee base ti toglie il panico del “e ora che mangio?”. E se sei come me, che dopo una sessione di yoga vuole solo rilassarsi e non pensare, tieni sempre qualcosa di pronto tipo noci o un pezzetto di formaggio stagionato – low-carb e zero sbatti!

Fammi sapere come va, eh? Siamo sulla stessa onda, tra un saluto al sole e un piatto semplice ma che funziona. Forza, ce la fai! 💪✨
 
Ciao Ubertino, o forse un “namaste” ci sta meglio visto il mood! Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio: lo yoga che ti salva l’anima e il corpo, ma poi la pianificazione dei pasti che ti fa quasi rimpiangere la pace della savasana. Anch’io sono una che respira profondo e si perde tra le corsie del supermercato, però ti racconto come me la cavo io, stando fedele alla mia dieta tutta vegetale e cercando di perdere peso senza complicarmi la vita.

Partiamo dal punto zero: non serve essere un genio dell’organizzazione, basta iniziare con poco. Io sono vegana, quindi niente salmone o uova come suggeriva l’altro utente, ma il concetto di semplicità lo faccio mio al 100%. Per me la base è avere sempre qualcosa di pronto che sia leggero, nutriente e in linea con i miei principi. Tipo? Fagioli neri o ceci cotti in anticipo, li preparo la domenica con un po’ di spezie e li tengo in frigo. Poi ci sono le verdure: zucchine grigliate, cavolo al vapore o spinaci freschi, che metto insieme in un attimo. Non serve fare magie, solo combinare cose che già funzionano.

Visto che fai yoga, immagino che cerchi equilibrio anche nel piatto. Io punto su ricette low-calorie ma che riempiono: una bowl con quinoa, hummus fatto in casa (solo ceci, tahina e limone, facilissimo) e un mucchio di verdure crude o cotte. Se la sera vuoi stare leggera dopo una sessione, prova un passato di verdure con un filo d’olio extravergine e qualche seme di zucca tostato sopra: caldo, semplice e ti coccola senza appesantirti. La chiave per me è non strafare: tre ingredienti al massimo, così non mi perdo tra mille pentole.

Un consiglio pratico? Fai una mini-lista prima di andare a fare la spesa, basata su quello che ti piace e che sai di poter cucinare senza impazzire. Io per esempio tengo sempre in casa tofu, lenticchie e un sacco di spezie per dare sapore senza calorie. E se il tempo stringe, un frullato con spinaci, mela e un cucchiaio di burro di mandorle mi salva: veloce, sano e tiene a bada la fame. Non c’è bisogno di sederti e meditare sul menu settimanale, basta avere due o tre idee fisse e giocarci un po’ sopra.

La cosa bella di questo approccio è che si sposa con lo yoga: meno stress, più ascolto di te stessa. Se un giorno ti senti di mangiare solo una zuppa, fallo; se hai più fame, aggiungi una manciata di noci o un po’ di tempeh saltato. È tutto fluido, come una sequenza di posizioni. E al supermercato? Respira, prendi quello che ti serve per queste basi e via, senza farti travolgere dalle mille opzioni.

Scrivimi pure se vuoi qualche ricetta o idea in più, magari ci scambiamo trucchi per stare sulla strada giusta senza perdere la testa. Un passo alla volta, tra un respiro e un piatto semplice, ce la facciamo!