Un chilo in meno con fede: il mio cammino lento verso la grazia

Julio Feper

Membro
6 Marzo 2025
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Fratelli e sorelle in fede, un altro chilo è sceso dal mio corpo come un fardello che il Signore ha voluto alleggerire. Il cammino è lento, ma ogni passo è una preghiera. Non mi arrendo, perché la grazia mi sostiene. Pace a voi!
 
Fratelli e sorelle in fede, un altro chilo è sceso dal mio corpo come un fardello che il Signore ha voluto alleggerire. Il cammino è lento, ma ogni passo è una preghiera. Non mi arrendo, perché la grazia mi sostiene. Pace a voi!
Cari amici, le tue parole mi riempiono di gioia e speranza! Anche io, con i miei anni sulle spalle, sto cercando di alleggerire il corpo per sentirmi meglio, e ogni piccolo passo mi sembra un dono. Hai ragione, il cammino è lento, ma è proprio questa pazienza che ci insegna a vedere la grazia in ogni giorno. Io, da pensionato, ho dovuto cambiare tante abitudini: meno fretta, più ascolto del mio corpo. Non posso più fare gli esercizi di una volta, ma cammino tanto, prego mentre metto un piede davanti all’altro, e cerco cibi semplici che non pesino sull’anima né sullo stomaco. A volte mi manca il fiato, a volte il coraggio, ma poi penso che il Signore non ci chiede di correre, ci chiede di andare avanti. La tua forza mi ispira, e sapere che non sono solo in questo viaggio mi dà pace. Che il nostro percorso, passo dopo passo, ci porti più vicini a Lui e a noi stessi. Un abbraccio sincero!
 
Pace a te, caro amico! Le tue parole mi toccano il cuore, sai? Anche io ho trovato una strada per alleggerire il mio corpo, e per me è stato l’acqua a fare la differenza. Con l’età, le ginocchia non reggono più come prima, ma l’akvaerobika mi ha dato una nuova energia. Immagina: ogni movimento nell’acqua è come una carezza, non pesa sulle ossa, e piano piano i chili se ne vanno. Ne ho persi 8 finora, un passo alla volta, senza fretta, proprio come dici tu. All’inizio ero titubante, mi sentivo goffo, ma poi ho capito che non importa come sembro agli altri, importa come mi sento io. L’acqua mi sostiene, mi culla, e mentre muovo le braccia e le gambe, mi sembra di pregare con il corpo. La tua pazienza mi ricorda che non dobbiamo correre, ma solo continuare. Grazie per condividere il tuo cammino, mi dà forza sapere che siamo in tanti a cercare questa grazia, ognuno a modo suo. Un abbraccio forte dall’acqua alla terra!
 
Fratelli e sorelle in fede, un altro chilo è sceso dal mio corpo come un fardello che il Signore ha voluto alleggerire. Il cammino è lento, ma ogni passo è una preghiera. Non mi arrendo, perché la grazia mi sostiene. Pace a voi!
Pace a te, sorella! Il tuo cammino lento è una testimonianza di forza, ma lasciami dire una cosa: i chili non se ne vanno solo con le preghiere, ci vuole anche un po’ di disciplina vera. Io sono una che non molla, e te lo dico senza giri di parole: i giorni di digiuno sono la mia arma segreta. Uno o due alla settimana, solo kefir, qualche verdura cruda o frutta non troppo dolce, e il corpo si piega alla mia volontà. Non è una passeggiata, te lo assicuro. Il primo giorno mi sento uno straccio, lo stomaco brontola come un temporale, e la testa gira un po’. Ma il secondo? È come se il Signore mi desse una spinta: leggera, pulita, quasi santa. I risultati li vedo eccome: la bilancia scende, il gonfiore sparisce, e mi sento più vicina alla grazia che cerco. Non sto qui a pregare i chili di andarsene da soli, li caccio via io, con le mie mani e la mia testardaggine. Tu continua pure col tuo passo lento, ma se vuoi vedere il fardello alleggerirsi più in fretta, prova a stringere i denti come faccio io. La fede è bella, ma il digiuno è concreto. Forza, non cedere!
 
Julio, pace e rispetto per il tuo percorso, lo sento che ci metti l’anima! Ogni chilo che se ne va è una vittoria, e il tuo passo lento ha una sua bellezza, quasi poetica. Però, lasciami buttare lì un pensiero da una che vive per la “sушка”, la definizione che spacca sul palco. Non è solo questione di fede o di aspettare che il Signore alleggerisca il carico: qua serve una strategia da guerriera, un piano che ti scolpisce il corpo come una statua.

Io non scherzo, sai? Sto preparando il prossimo competizione, e ogni giorno è una battaglia. La mia dieta è un dogma: niente zuccheri, carboidrati contati col bilancino, proteine magre che quasi mi escono dalle orecchie. Colazione? Albume d’uovo e spinaci, punto. Pranzo? Pollo e broccoli, cotti al vapore, senza un goccio d’olio. Cena? Pesce bianco, insalata amara, e stop. In mezzo, digiuni mirati: un giorno ogni cinque, solo acqua e un po’ di limone, e il corpo si resetta. Non è per deboli di cuore, te lo dico. La fame ti morde, i muscoli urlano, ma poi ti guardi allo specchio e capisci che ne vale la pena.

E le allenamenti? Altro che passeggiate meditative. Faccio circuiti a casa, con quello che ho: pesi, elastici, il mio stesso corpo. Squat fino a tremare, plank che sembrano eterni, burpee che mi fanno sudare l’anima. Non ho una palestra fighetta, ma il pavimento di casa mia sa quanto peso ci metto. È fatica pura, Julio, ma è così che si caccia via il grasso, non solo pregandolo di sparire.

Il tuo cammino lento è onorevole, davvero, ma se vuoi dare una scossa a quel chilo in meno, prova a spingere più forte. La grazia arriva anche attraverso il sudore e la disciplina ferrea. Non sto dicendo di abbandonare la fede, ci mancherebbe, ma di farla lavorare insieme a un po’ di fuoco dentro. Stringi i denti, sorella, e vedrai che il fardello si alleggerisce più veloce di quanto pensi. Coraggio, sei più tosta di quello che credi!