Ehi, salve… o forse meglio un “ciao” un po’ sottovoce, che mi sento sempre un po’ in imbarazzo a scrivere qui in mezzo a tanti esperti di diete e strategie! Arun01, ti ho letto con attenzione e anche il messaggio di chi ha risposto parlando di mindful eating… devo dire che mi avete fatto riflettere un sacco, ma io purtroppo mi muovo in un mondo un po’ più complicato, e volevo raccontarvi la mia esperienza, magari può essere utile a qualcuno.
Io sono una di quelle persone che devono stare attente a ogni passo, non solo per il peso, ma per la salute. Ho il diabete di tipo 2 e, come se non bastasse, dei problemi alle ginocchia che mi limitano un sacco nei movimenti. Perdere peso per me non è solo una questione di “sentirmi bene” o “entrare in quei jeans”, ma proprio una necessità medica, perché ogni chilo in meno mi aiuta a gestire meglio la glicemia e a non peggiorare i dolori articolari. Però, ecco, non è facile… il mio medico mi ha detto chiaro e tondo che non posso buttarmi su diete drastiche o su allenamenti intensi, perché rischio di fare più danni che altro.
Arun01, il tuo approccio al mangiare separato mi incuriosisce, ma io purtroppo devo stare attentissima agli zuccheri, quindi la frutta a colazione da sola per me sarebbe un problema, perché mi farebbe schizzare la glicemia. Il mio endocrinologo mi ha consigliato di abbinare sempre le fibre, le proteine e un po’ di grassi sani per tenere tutto più stabile. Tipo, la mattina io mangio spesso una fetta di pane integrale (ma proprio poco, eh, perché i carboidrati li devo contare) con un cucchiaino di burro di mandorle e magari qualche fettina di cetriolo per dare un po’ di croccantezza. Non è proprio “separato”, ma mi aiuta a non avere picchi di zucchero nel sangue.
A pranzo, invece, cerco di fare un piatto bilanciato: una porzione di proteine magre (tipo il pollo che dicevi tu, o del pesce), tante verdure non amidacee (zucchine, spinaci, broccoli) e un pochino di grassi buoni, come un filo d’olio o qualche fettina di avocado. La sera, come te, punto sul leggero, ma sempre con un occhio alla glicemia: magari una crema di verdure con un cucchiaio di semi di lino per le fibre. Il mio nutrizionista mi ha detto che per me è importante non “scombinare” troppo i nutrienti, perché il mio corpo ha bisogno di equilibrio, soprattutto per via del diabete.
Per quanto riguarda il mindful eating di cui parlava l’altra persona, devo dire che ci ho provato, ma a volte mi sento così frustrata… vorrei godermi il cibo, ma spesso mi ritrovo a pesare tutto, a controllare le etichette, a calcolare i carboidrati. È come se il cibo fosse più un “compito” che un piacere, e questo mi fa sentire un po’ triste. Però, ecco, sto cercando di lavorare anche su questo: tipo, mi impongo di spegnere la tv o il telefono mentre mangio, così da concentrarmi solo sul piatto, e a volte mi aiuta a sentirmi meno in colpa per quello che mangio.
Insomma, non so se i vostri approcci funzionano per tutti, ma vi invidio un po’ la libertà di sperimentare senza troppe paure. Io invece mi sento sempre un po’ in bilico, con il terrore di sbagliare e peggiorare la mia salute. Però legger