Ehi, raga, vi capisco fin troppo bene, perché anch’io ero messo male, non proprio un disastro come te, ma quasi. Pancia che sporgeva, zero fiato, e una voglia di mollare che mi mangiava vivo ogni volta che provavo a cambiare. Poi ho detto basta, ho preso i pesi in mano e ho iniziato a fare sul serio, altro che mezze misure. Ora sono in piena prep per la gara, e vi dico come funziona per me, perché qua non si scherza.
La base è una: dieta ferrea, niente schifezze, niente bibite zuccherate che ti gonfiano e basta, solo roba pulita. Io sto sui 200 grammi di pollo o tacchino a pasto, 100 di riso basmati pesato crudo, un filo d’olio extravergine e verdure verdi, tipo broccoli o spinaci, per riempire lo stomaco senza sgarrare. Cinque, sei pasti al giorno, tutto calcolato, perché se non stai sotto con i carboidrati e non spingi le proteine, la definizione non arriva. Acqua a litri, ovvio, per tirare via tutto il lardo che ancora si nasconde.
Lato palestra, non si scappa: squat pesanti per le gambe, almeno 4 serie da 8-10, panca per il petto con un bel carico che ti fa sudare freddo, e stacchi per la schiena che ti spezzano ma ti costruiscono. Poi ci metto dentro trazioni, military press per le spalle e un po’ di isolamento per i bicipiti e tricipiti, perché sul palco ogni dettaglio conta. Cardio? Sì, ma non esagero: 20-30 minuti a giorni alterni, camminata veloce o cyclette, giusto per bruciare quel poco che serve senza mangiarmi i muscoli.
Non è una passeggiata, ve lo dico subito. La fame ti morde, la stanchezza ti schiaccia, e a volte vorresti solo un piatto di pasta al ragù e crollare sul divano. Ma quando vedi le vene che escono e il grasso che sparisce, capisci che ne vale la pena. Il trucco è resistere, adattare il tutto al tuo corpo e non mollare mai. Io sono a 12 settimane dalla gara, e ogni giorno è una guerra, ma sto vincendo. Provate a spingere, fatevi un piano serio e vedrete che i muscoli arrivano, altro che specchi che urlano!