Ho perso peso, ma l’ho ripreso: la mia storia per aiutarvi a non mollare

a(lorraine)ca

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6 Marzo 2025
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Ehi ragazzi, o forse meglio dire “ciao a chi mi capisce” 😅
Sono qui con il cuore in mano, perché la mia storia non è di quelle che finiscono con un “e vissero felici e contenti” – almeno non ancora. Qualche anno fa ho deciso di cambiare vita: ero stanca di guardarmi allo specchio e non riconoscermi. Così mi sono buttata a capofitto nel percorso per dimagrire. Non è stato facile, ma ce l’ho fatta: ho perso 15 chili. Mi sentivo invincibile, leggera, come se il mondo fosse finalmente dalla mia parte.
Sapete com’è andata poi? La vita ha deciso di ricordarmi che non è tutto così semplice. Tra lavoro, stress e qualche “tanto ogni tanto non fa male”, ho iniziato a lasciarmi andare. Prima un dolcetto qua, poi una cena fuori là, e piano piano i chili sono tornati. Non tutti in una volta, eh, ma subdoli, silenziosi, come ospiti indesiderati che si piazzano sul divano e non se ne vanno più. Ora sono quasi tornata al punto di partenza, e vi giuro, guardarmi allo specchio adesso fa più male di prima. Perché so cosa significa stare meglio e l’ho perso.
Non ve lo racconto per piangermi addosso, giuro! 😔 Voglio solo dirvi: state attenti. Dimagrire è una cosa, ma mantenerlo è un altro paio di maniche. Io pensavo che bastasse la forza di volontà, ma non è solo quello. È un gioco mentale, una lotta quotidiana. Mi ero concentrata tanto sul perdere peso che non ho mai pensato a come costruire abitudini solide. Mi allenavo, sì, sollevavo pesi e mi sentivo forte, ma poi ho mollato anche quello. E sapete una cosa? Mi manca da morire quella sensazione di prendere in mano un manubrio e sentirmi padrona di me stessa.
Ora sto cercando di ripartire, ma non so bene da dove cominciare. Mi sento un po’ persa, come se dovessi scalare di nuovo una montagna che avevo già conquistato. Qualcuno di voi ci è passato? Come avete fatto a ritrovare la motivazione? Io vorrei tornare in palestra, magari puntare di nuovo sulle forze, perché mi faceva sentire bene, non solo fuori ma anche dentro. Però ho paura di fallire ancora.
Scusate se mi sono dilungata, ma avevo bisogno di sfogarmi. E magari, scrivendo qui, posso aiutare qualcuno a non fare i miei stessi errori. Non mollate, ok? Anche quando vi sembra di avercela fatta, non abbassate la guardia. E se avete qualche consiglio per una che vuole rimettersi in carreggiata, sono tutta orecchie! 💪 Grazie a chi mi leggerà, siete una community fantastica! ❤️
 
Ehi, ciao a te che hai messo il cuore nero su bianco! Leggere la tua storia è stato come guardarmi allo specchio, ma con qualche chilo in più e una pigrizia che mi tiene compagnia come un vecchio amico che non voglio più vedere. Ti capisco, sai? Quel mix di orgoglio per quello che hai fatto e frustrazione per averlo perso è una sensazione che brucia. Ma lascia che ti dica una cosa: non sei sola, e il fatto che tu sia qui a scrivere significa che non hai mollato del tutto. E questo è già un passo, anche se magari non te ne rendi conto.

Io sono il classico tipo che vuole cambiare ma poi trova mille scuse. “Domani inizio”, “Oggi sono stanco”, “Un pezzo di pizza non rovina niente”. E invece rovina eccome, perché non è mai solo un pezzo, è un’abitudine che si insinua come l’umidità nei muri. Però, ascoltandoti, mi viene da pensare che forse abbiamo qualcosa in comune: quelle piccole vittorie che ci fanno sentire vivi. Tipo quando riesci a dire no a una tentazione o quando ti alzi dal divano e vai a fare due passi invece di fissare il soffitto. Io di recente ho avuto la mia: ho tirato fuori un vecchio paio di manubri da sotto il letto – sì, erano pieni di polvere – e ho fatto qualche esercizio. Niente di che, cinque minuti scarsi, ma mi sono sentita meno un disastro ambulante.

Per rispondere alla tua domanda, “come заставить себя начать?”, ti dico quello che sto provando io: parti piano, senza strafare. Non devi scalare la montagna tutta in una volta, basta fare un passo. Magari torna in palestra, ma non per spaccarti di pesi subito. Vai, cammina sul tapis roulant, guarda la gente che si allena, respira quell’aria che ti piaceva tanto. Oppure, se la palestra ti sembra un muro troppo alto ora, prendi quei manubri a casa e fai qualcosa di semplice, tipo alzare le braccia mentre guardi una serie. Io lo sto facendo, e non è un miracolo, ma mi dà quel pizzico di “ok, non sono proprio ferma” che mi tiene a galla.

E poi, sai cosa? Non pensare al peso come al nemico numero uno. Certo, vederlo scendere fa piacere, ma forse quello che ci manca davvero è quella forza interiore che dici tu, quella che senti quando hai un manubrio in mano e ti senti padrona di te stessa. Io sto cercando di concentrarmi su quello: non solo chili, ma su come mi sento quando mi muovo, quando mangio qualcosa che mi nutre davvero e non mi appesantisce l’anima. Tipo, ieri ho mangiato una ciotola di verdure con un po’ di pollo invece della solita pasta piena di burro. Non è stata una rivoluzione, ma mi sono sentita meno in colpa e più in controllo.

Non avere paura di fallire, ok? Io fallisco ogni settimana, ma ogni volta che mi rialzo è un piccolo schiaffo alla pigrizia. Tu hai già scalato quella montagna una volta, e anche se ora ti sembra lontana, il tuo corpo e la tua testa si ricordano la strada. Magari prova a scriverti due righe ogni giorno, tipo “oggi ho fatto questo” o “oggi ho resistito a quello”. Io lo faccio su un quaderno mezzo strappato, e vedere quelle parole mi ricorda che non sono sempre un caso perso.

Forza, siamo in due a lottare contro questa inertia. Se torni in palestra, fammi sapere come va. E se cadi, scrivimi lo stesso, che ci rialziamo insieme. Non sei persa, sei solo in pausa. Riprenditi quel manubrio, un respiro alla volta. Ce la fai, ce la facciamo!
 
Ehi, ciao a te che hai messo il cuore nero su bianco! Leggere la tua storia è stato come guardarmi allo specchio, ma con qualche chilo in più e una pigrizia che mi tiene compagnia come un vecchio amico che non voglio più vedere. Ti capisco, sai? Quel mix di orgoglio per quello che hai fatto e frustrazione per averlo perso è una sensazione che brucia. Ma lascia che ti dica una cosa: non sei sola, e il fatto che tu sia qui a scrivere significa che non hai mollato del tutto. E questo è già un passo, anche se magari non te ne rendi conto.

Io sono il classico tipo che vuole cambiare ma poi trova mille scuse. “Domani inizio”, “Oggi sono stanco”, “Un pezzo di pizza non rovina niente”. E invece rovina eccome, perché non è mai solo un pezzo, è un’abitudine che si insinua come l’umidità nei muri. Però, ascoltandoti, mi viene da pensare che forse abbiamo qualcosa in comune: quelle piccole vittorie che ci fanno sentire vivi. Tipo quando riesci a dire no a una tentazione o quando ti alzi dal divano e vai a fare due passi invece di fissare il soffitto. Io di recente ho avuto la mia: ho tirato fuori un vecchio paio di manubri da sotto il letto – sì, erano pieni di polvere – e ho fatto qualche esercizio. Niente di che, cinque minuti scarsi, ma mi sono sentita meno un disastro ambulante.

Per rispondere alla tua domanda, “come заставить себя начать?”, ti dico quello che sto provando io: parti piano, senza strafare. Non devi scalare la montagna tutta in una volta, basta fare un passo. Magari torna in palestra, ma non per spaccarti di pesi subito. Vai, cammina sul tapis roulant, guarda la gente che si allena, respira quell’aria che ti piaceva tanto. Oppure, se la palestra ti sembra un muro troppo alto ora, prendi quei manubri a casa e fai qualcosa di semplice, tipo alzare le braccia mentre guardi una serie. Io lo sto facendo, e non è un miracolo, ma mi dà quel pizzico di “ok, non sono proprio ferma” che mi tiene a galla.

E poi, sai cosa? Non pensare al peso come al nemico numero uno. Certo, vederlo scendere fa piacere, ma forse quello che ci manca davvero è quella forza interiore che dici tu, quella che senti quando hai un manubrio in mano e ti senti padrona di te stessa. Io sto cercando di concentrarmi su quello: non solo chili, ma su come mi sento quando mi muovo, quando mangio qualcosa che mi nutre davvero e non mi appesantisce l’anima. Tipo, ieri ho mangiato una ciotola di verdure con un po’ di pollo invece della solita pasta piena di burro. Non è stata una rivoluzione, ma mi sono sentita meno in colpa e più in controllo.

Non avere paura di fallire, ok? Io fallisco ogni settimana, ma ogni volta che mi rialzo è un piccolo schiaffo alla pigrizia. Tu hai già scalato quella montagna una volta, e anche se ora ti sembra lontana, il tuo corpo e la tua testa si ricordano la strada. Magari prova a scriverti due righe ogni giorno, tipo “oggi ho fatto questo” o “oggi ho resistito a quello”. Io lo faccio su un quaderno mezzo strappato, e vedere quelle parole mi ricorda che non sono sempre un caso perso.

Forza, siamo in due a lottare contro questa inertia. Se torni in palestra, fammi sapere come va. E se cadi, scrivimi lo stesso, che ci rialziamo insieme. Non sei persa, sei solo in pausa. Riprenditi quel manubrio, un respiro alla volta. Ce la fai, ce la facciamo!
Ehi, che energia che trasmetti! Leggerti mi ha fatto venire una voglia matta di muovermi, sai? Io sono una fan dei giorni di scarico, tipo 1-2 a settimana con kefir e verdure, e ti giuro che mi sento leggera come una piuma dopo. Non è fame, è più un reset: il corpo ringrazia, e pure la testa. Tu che dici, potrebbe essere un modo per ripartire senza sentirti subito sotto pressione? Magari provane uno, vedi come va. Io dopo un giorno così mi sento più in controllo, meno gonfia, e pronta a ricominciare. Dai, buttati, poi mi racconti! Forza, siamo sulla stessa strada!
 
Ehi, che energia che trasmetti! Leggerti mi ha fatto venire una voglia matta di muovermi, sai? Io sono una fan dei giorni di scarico, tipo 1-2 a settimana con kefir e verdure, e ti giuro che mi sento leggera come una piuma dopo. Non è fame, è più un reset: il corpo ringrazia, e pure la testa. Tu che dici, potrebbe essere un modo per ripartire senza sentirti subito sotto pressione? Magari provane uno, vedi come va. Io dopo un giorno così mi sento più in controllo, meno gonfia, e pronta a ricominciare. Dai, buttati, poi mi racconti! Forza, siamo sulla stessa strada!
Ma davvero? Leggendo quello che hai scritto mi sono quasi cadute le braccia, ma in senso buono, perché mi ha colpito forte! Non so nemmeno da dove cominciare: la tua storia, quel modo di raccontarti così vero, mi ha proprio spiazzato. Sembra di sentir parlare una me che non si arrende, ma che ogni tanto si perde tra una scusa e un “vabbè, domani recupero”. Però, cavolo, quel pezzo sui manubri pieni di polvere mi ha fatto ridere e allo stesso tempo mi ha dato una scossa. Io sono quella che crede ciecamente nel分开吃东西, nel non mischiare tutto nello stomaco, e tu mi vieni a dire che ti sei sentita meno un disastro con cinque minuti di esercizio? Mi hai lasciato a bocca aperta.

Guarda, io sono fissata con il分开营养, il mangiare separato. Tipo, per me mescolare proteine e carboidrati nello stesso pasto è come chiedere al mio corpo di fare gli straordinari senza pagarlo. Quando ho letto che hai mangiato verdure con pollo invece della pasta al burro, mi sono detta: “Ecco, questa sta già capendo qualcosa senza saperlo!”. Io lo faccio da anni: un pasto solo proteine con verdure, un altro solo carboidrati con un filo d’olio, e i grassi li tengo a parte, magari con un avocado o qualche noce. Ti giuro, è come se il mio stomaco respirasse meglio, non si appesantisce, e anche la testa sta più leggera. Tu che ne pensi? Magari potresti provare a dividere così, senza strafare, giusto per vedere come ti senti. Non dico di rivoluzionare tutto, ma tipo un giorno fai proteine a pranzo e carboidrati a cena, con verdure sempre amiche. È un trucco che mi ha salvato mille volte quando sentivo che stavo perdendo il controllo.

E poi, sul ripartire piano che dici tu… mi hai fatto venire i brividi! Io sono quella che si gasa per due giorni e poi molla, ma forse hai ragione: non serve scalare la montagna subito. Però, senti questa: io per il mio hypothyroidism – sì, ho quel “piccolo” problema che rallenta tutto – ho scoperto che separare i nutrienti mi aiuta anche col metabolismo. Tipo, se mangio proteine da sole con un po’ di spinaci, non mi sento gonfia come quando butto tutto insieme nel piatto. E i giorni di scarico di cui parli tu, col kefir e verdure, mi hanno acceso una lampadina! Io li faccio ogni tanto, ma più con brodo e zucchine, e ti dico, dopo mi sento come se avessi resettato il sistema. Potresti provare a fare un giorno così, ma tenendo i nutrienti separati: magari kefir a colazione, verdure crude a pranzo, proteine leggere a cena. Non è fame, è proprio un favore che fai al corpo.

Mi hai scioccato quando hai detto “non pensare al peso come al nemico numero uno”. Cioè, io sono sempre lì con la bilancia che mi fissa cattiva, ma forse hai ragione tu: è più questione di come mi sento. Tipo, ieri ho mangiato del pesce con broccoli al vapore, tutto separato dai carboidrati, e mi sono sentita… potente, non so come dirtelo. Non era solo “non mi sono abbuffata”, era proprio una sensazione di controllo, di star facendo qualcosa di giusto per me. Magari tu potresti provare a ripartire così: un pasto semplice, separato, e poi quei manubri che dici. Non serve ammazzarsi, basta alzare le braccia un paio di volte mentre separi proteine e carboidrati in cucina!

Forza, mi hai dato una svegliata che non mi aspettavo. Se provi a separare i nutrienti o fai un giorno di scarico, scrivimi, ti prego! Io sto qua, a lottare con la mia pigrizia e il mio stomaco che vuole regole, e sapere che ci sei tu mi dà un po’ di carica. Non sei in pausa, stai solo prendendo fiato. E io con te. Dai, un passo alla volta, ce la facciamo!
 
Ehi ragazzi, o forse meglio dire “ciao a chi mi capisce” 😅
Sono qui con il cuore in mano, perché la mia storia non è di quelle che finiscono con un “e vissero felici e contenti” – almeno non ancora. Qualche anno fa ho deciso di cambiare vita: ero stanca di guardarmi allo specchio e non riconoscermi. Così mi sono buttata a capofitto nel percorso per dimagrire. Non è stato facile, ma ce l’ho fatta: ho perso 15 chili. Mi sentivo invincibile, leggera, come se il mondo fosse finalmente dalla mia parte.
Sapete com’è andata poi? La vita ha deciso di ricordarmi che non è tutto così semplice. Tra lavoro, stress e qualche “tanto ogni tanto non fa male”, ho iniziato a lasciarmi andare. Prima un dolcetto qua, poi una cena fuori là, e piano piano i chili sono tornati. Non tutti in una volta, eh, ma subdoli, silenziosi, come ospiti indesiderati che si piazzano sul divano e non se ne vanno più. Ora sono quasi tornata al punto di partenza, e vi giuro, guardarmi allo specchio adesso fa più male di prima. Perché so cosa significa stare meglio e l’ho perso.
Non ve lo racconto per piangermi addosso, giuro! 😔 Voglio solo dirvi: state attenti. Dimagrire è una cosa, ma mantenerlo è un altro paio di maniche. Io pensavo che bastasse la forza di volontà, ma non è solo quello. È un gioco mentale, una lotta quotidiana. Mi ero concentrata tanto sul perdere peso che non ho mai pensato a come costruire abitudini solide. Mi allenavo, sì, sollevavo pesi e mi sentivo forte, ma poi ho mollato anche quello. E sapete una cosa? Mi manca da morire quella sensazione di prendere in mano un manubrio e sentirmi padrona di me stessa.
Ora sto cercando di ripartire, ma non so bene da dove cominciare. Mi sento un po’ persa, come se dovessi scalare di nuovo una montagna che avevo già conquistato. Qualcuno di voi ci è passato? Come avete fatto a ritrovare la motivazione? Io vorrei tornare in palestra, magari puntare di nuovo sulle forze, perché mi faceva sentire bene, non solo fuori ma anche dentro. Però ho paura di fallire ancora.
Scusate se mi sono dilungata, ma avevo bisogno di sfogarmi. E magari, scrivendo qui, posso aiutare qualcuno a non fare i miei stessi errori. Non mollate, ok? Anche quando vi sembra di avercela fatta, non abbassate la guardia. E se avete qualche consiglio per una che vuole rimettersi in carreggiata, sono tutta orecchie! 💪 Grazie a chi mi leggerà, siete una community fantastica! ❤️
Ehi, leggendo il tuo post mi sono fermato a pensare perché, cavolo, sembra quasi di leggere la mia storia, solo con qualche dettaglio diverso. Prima di tutto, grazie per esserti aperta così, ci vuole coraggio a mettere nero su bianco queste cose. Non sei sola, e credo che tanti qui, me compreso, si riconoscano in quel “ho conquistato la vetta e poi sono scivolato giù”.

Io sono uno studente, vivo in un dormitorio, e ti dico la verità: tra esami, budget risicato e il tempo che sembra non bastare mai, mantenere il peso o anche solo provarci è una battaglia. Qualche mese fa ho perso una decina di chili, niente di folle, ma per me era un traguardo. Poi, come dici tu, la vita ti ricorda che non è un gioco da ragazzi. Nel mio caso, è stato un mix di serate a base di pizza coi coinquilini, nottate sui libri con snack a portata di mano e il fatto che, boh, a un certo punto ho smesso di pensare a me stesso. E i chili? Tornati, non tutti, ma abbastanza da farmi incavolare quando mi guardo allo specchio.

Leggendo quello che hai scritto, mi ha colpito il tuo accenno alla palestra e a quanto ti facesse sentire forte. Anche a me piace allenarmi, ma non ho i soldi per una palestra figa, quindi mi arrangio. Faccio esercizi a corpo libero nella mia stanza minuscola o corro nel parco del campus quando non piove. Però, sai, credo che il vero problema non sia solo cosa mangiamo o quanto ci muoviamo. Parlando con un amico che studia biologia, mi ha detto una cosa che mi è rimasta in testa: il nostro corpo è una macchina complicata, e a volte cose come lo stress, il sonno scarso o anche solo il fatto di mangiare male per troppo tempo possono sballare tutto, tipo gli ormoni che controllano fame e metabolismo. Non sono un esperto, ma mi ha fatto riflettere. Magari non è solo questione di forza di volontà, ma anche di capire come funziona il nostro corpo e dargli una mano a stare in equilibrio.

Per ripartire, io sto provando a fare piccoli passi, perché se penso alla “montagna” intera mi blocco. Tipo, invece di dire “da domani dieta ferrea”, ho iniziato a cucinare piatti semplici ma sani. Ti butto lì un esempio: faccio spesso una padellata di verdure con ceci o lenticchie, che costano poco e riempiono. Ci metto spezie per non annoiarmi, tipo curcuma o paprika. Altra cosa che mi sta aiutando è pianificare gli allenamenti come se fossero impegni universitari: tre volte a settimana, 20-30 minuti, anche solo flessioni, squat e plank. Non sarà da bodybuilder, ma mi fa sentire che sto facendo qualcosa per me.

Per la motivazione, ti capisco quando dici che hai paura di fallire. Anche io a volte penso: “E se mollo di nuovo?”. Però poi mi dico che non è un fallimento se ci provo, no? È più un casino se smetto di provarci del tutto. Magari per te potrebbe funzionare trovare un’amica o un amico con cui allenarti, anche solo per fare due chiacchiere mentre sollevi pesi. Oppure, visto che dici che ti manca quella sensazione di forza, prova a iniziare con qualcosa di piccolo in palestra, tipo un circuito leggero, e poi aumenti. Io quando mi sento giù mi ricordo perché ho iniziato: non solo per l’aspetto, ma per sentirmi più energico, più “io”.

Non so se ti ho dato consigli utili, ma volevo dirti che il tuo post mi ha fatto pensare e mi ha dato una spinta a non mollare. Fai un passo alla volta, e se ti va condividi come va, che qui siamo tutti sulla stessa barca. Forza, ce la facciamo!