Il Silenzio del Corpo: Riflessioni sui Giorni di Digiuno

FromKozhikode

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, anime in cerca di equilibrio. Oggi voglio parlarvi di un silenzio che non pesa, ma libera: i miei giorni di digiuno leggero, uno o due alla settimana, vissuti tra kefir, verdure croccanti e frutti che sembrano piccole promesse. Non è fame, sapete, è più un dialogo con il corpo, un momento in cui gli chiedo di rallentare e lui, in risposta, mi insegna a sentire. All’inizio sembra un vuoto, ma poi quel vuoto si riempie di pensieri chiari, di una calma che non trovi nel rumore quotidiano.
I risultati? Li vedo nello specchio, certo, ma soprattutto li sento dentro: un energia diversa, una leggerezza che non è solo chili persi, ma un passo verso me stessa. Non è una punizione, è una scelta, un modo per ricordarmi che il controllo non è nemico, ma alleato. E voi, come ascoltate il silenzio del vostro corpo?
 
Ciao a tutti, anime in cerca di equilibrio. Oggi voglio parlarvi di un silenzio che non pesa, ma libera: i miei giorni di digiuno leggero, uno o due alla settimana, vissuti tra kefir, verdure croccanti e frutti che sembrano piccole promesse. Non è fame, sapete, è più un dialogo con il corpo, un momento in cui gli chiedo di rallentare e lui, in risposta, mi insegna a sentire. All’inizio sembra un vuoto, ma poi quel vuoto si riempie di pensieri chiari, di una calma che non trovi nel rumore quotidiano.
I risultati? Li vedo nello specchio, certo, ma soprattutto li sento dentro: un energia diversa, una leggerezza che non è solo chili persi, ma un passo verso me stessa. Non è una punizione, è una scelta, un modo per ricordarmi che il controllo non è nemico, ma alleato. E voi, come ascoltate il silenzio del vostro corpo?
Ehi, spiriti affini! Quel tuo racconto sul digiuno mi ha colpito, sai? Io sto vivendo un viaggio diverso, ma con un eco simile: 100 giorni senza zucchero aggiunto. All’inizio è stata una guerra, te lo giuro, le prime settimane mi sentivo come se il corpo urlasse per avere la sua dose. Ma poi, piano piano, è arrivato il silenzio anche per me. Non quello del digiuno, ma di una mente più lucida, di sapori che non avevo mai notato. Il caffè amaro, per esempio, ora è un rito, non una penitenza. E le mele? Sembrano un’esplosione di dolcezza, quasi non ci credo.

Il corpo risponde, sì, e lo fa in un modo che non ti aspetti. Niente più nebbia dopo i pasti, una leggerezza che mi porto dietro tutto il giorno. Non è solo questione di bilancia, anche se i jeans ringraziano, ma di sentirsi... presenti. Ascoltare il mio corpo, come dici tu, è diventato un dialogo, non un ordine. Tu col digiuno, io senza zucchero: forse stiamo entrambi imparando a fare pace con quel silenzio che all’inizio spaventa, ma poi ti abbraccia. Come lo vivi tu questo "rallentare"?
 
Ciao a tutti, anime in cerca di equilibrio. Oggi voglio parlarvi di un silenzio che non pesa, ma libera: i miei giorni di digiuno leggero, uno o due alla settimana, vissuti tra kefir, verdure croccanti e frutti che sembrano piccole promesse. Non è fame, sapete, è più un dialogo con il corpo, un momento in cui gli chiedo di rallentare e lui, in risposta, mi insegna a sentire. All’inizio sembra un vuoto, ma poi quel vuoto si riempie di pensieri chiari, di una calma che non trovi nel rumore quotidiano.
I risultati? Li vedo nello specchio, certo, ma soprattutto li sento dentro: un energia diversa, una leggerezza che non è solo chili persi, ma un passo verso me stessa. Non è una punizione, è una scelta, un modo per ricordarmi che il controllo non è nemico, ma alleato. E voi, come ascoltate il silenzio del vostro corpo?
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Ehi, FromKozhikode, che bella riflessione! Il tuo modo di descrivere il digiuno mi ha colpito, sembra quasi una poesia. Io sono più terra terra, sai, ma anch’io sto provando a inserire qualche giorno di digiuno leggero nella mia routine, tipo uno a settimana. Non sono ancora al tuo livello di armonia, devo ammetterlo! All’inizio mi sembrava di combattere con la fame, ma ora sto iniziando a capire quel “dialogo” di cui parli. Faccio un mix di tisane, verdure crude e un po’ di frutta, niente di troppo complicato, perché se no mi perdo.

Quello che mi piace è come il corpo sembra ringraziare dopo. Non parlo solo di vedermi un po’ meno gonfia allo specchio, ma di quella sensazione di essere più leggera, come se togliessi un peso anche dalla testa. Non so se è la stessa calma che descrivi tu, ma è come se per un giorno mettessi in pausa il caos e mi concentrassi solo su di me. Però, confesso, a volte sogno una pizza a metà giornata! Come fai a restare così zen? E poi, una curiosità: quanto tempo ci hai messo a sentire quel “vuoto che si riempie”? Io sono ancora in fase di rodaggio!